Il post di oggi ci porta dritti a Cogne, in Val d’Aosta. Vi sto per raccontare una giornata di trekking vissuta da Gian a luglio dell’anno scorso. Avrei voluto parlarne subito ma ho aspettato che tornasse la stagione propizia per pensare a una vacanza a Cogne e dintorni. Io ho adorato i miei giorni d’estate da quelle parti. Un giorno, mentre io e Gian eravamo là, abbiamo diviso i nostri destini: io sono andata a visitare la Miniera di Cogne mentre Gian ha camminato verso il Rifugio Sella. In questa intervista ci racconta com’è andata. Se c’è una cosa che abbiamo proprio capito di Cogne, è che quel paese è perfetto per chi ama la montagna e si sente un camminatore. I sentieri partono proprio dal paese stesso e, per quelli più distanti, è disponibile una navetta per condurre i camminatori nelle frazioni attorno al nucleo centrale.
Qual è il tipo di camminatore adatto per un trekking verso il rifugio Sella?
Nella scala degli itinerari escursionistici questo sentiero è classificato E, quindi in teoria è riservato ai camminatori esperti, come si può capire leggendo più avanti le specifiche del percorso. Le difficoltà non sono tanto di tipo tecnico, quanto di tipo atletico perché la camminata dura alcune ore e il dislivello supera i 900 metri.
Detto questo, e vi sembrerà strano sentirlo dopo questa introduzione, il sentiero può essere consigliato anche alle famiglie e agli escursionisti occasionali. Infatti non è obbligatorio arrivare al rifugio Sella, ma si può percorrere solo una parte del tracciato ricavandone comuque grande soddisfazione: insomma è l’ideale per programmare una divertente gita in giornata. L’escursione parte da Valnontey, località molto carina a poca distanza da Cogne. All’inizio si trova il meraviglioso giardino botanico alpino Paradisia, una meta davvero imperdibile per chiunque visiti questa zona. Finita la visita al giardino si può riprendere il cammino verso l’alto e dopo poco tempo si arriva alla bellissima cascata del torrente Grand Lauson (che non è proprio sul sentiero ma si raggiunge con una breve deviazione).
Importante consiglio per gli escursionisti inesperti: non avvicinatevi troppo alla cascata! Innanzitutto c”è il rischio di inciampare o scivolare, e se non avete con voi giacca, pantaloni e calzature impermeabili molto probabilmente vi inzupperete. Inoltre se pensate di arrivare fino a qui è meglio che indossiate le pedule (cioè gli scarponcini da montagna a collo alto): mai camminare su un sentiero di montagna con scarpe da città o da ginnastica. Ai normali turisti e comunque ai camminatori poco allenati sconsiglio di proseguire oltre questo punto.
Raccontaci le specifiche del percorso
Premetto che sarò molto schematico nella descrizione perché non voglio fare troppi spoiler: il fascino delle escursioni sta anche nella scoperta!
Cominciamo con la tabella tecnica:
- Sentiero: segnavia n. 18, Alta Via n. 2.
- Difficoltà escursionistica: E
- Partenza: Valnontey (altitudine circa 1660 m).
- Arrivo: Rifugio Sella al Lauson (altitudine circa 2560 m).
- Dislivello: circa +900 m.
- Tempo di salita stimato: circa 3-4 ore.
Si parte da Valnontey (frazione di Cogne), dove si trova un comodo ed ampio parcheggio gratuito e dove arrivare anche la navetta gratuita dal centro di Cogne. Dal parcheggio si prosegue verso monte fino a un ponte sul torrente Valnontey, dove si trovano varie indicazioni e segnavia. Attraversato il ponte si svolta a sinistra verso il giardino botanico alpino Paradisia, che praticamente segna l’attacco del sentiero.
Poco oltre il giardino botanico si arriva alla cascata del torrente Grand Lauson, alla quale si giunge con una brevissima deviazione dal percorso. Oltrepassata la cascata basta (si fa per dire…) seguire il sentiero principale e si arriva a destinazione, dove oltre al rifugio si troverà anche un incantevole laghetto.
Quanto tempo consigli di prendersi per un’escursione così e cosa tener presente?
Per un’escursione di questo tipo consiglio senz’altro di prendersi tutta una giornata, partendo al mattino presto: in questo modo si avrà il tempo di apprezzare appieno tutte le bellezze che si incontreranno lungo il cammino.
Per quanto riguarda il tempo di salita indicato in tabella, consiglio di prenderlo con le molle (come tutti i tempi stimati per i sentieri di montagna). Per “normali” escursionisti mediamente allenati, che vogliano fermarsi ogni tanto per godersi il panorama e la natura circostanti, ritengo che 5 ore sia un tempo più realistico. Per quella che è stata la mia esperienza, per arrivare al rifugio in 3 ore si deve andare molto veloci e fare solo soste brevissime.
Come accennavo prima le difficoltà di questa escursione sono esenzialmente legate alla forma fisica. Il sentiero è sempre ben tracciato, è praticamente impossibile perdersi e non si devono superare grossi ostacoli. In certi tratti, specie in discesa e se il fondo è bagnato, ci può essere pericolo di scivolamento: quindi è meglio essere abituati alla camminata in montagna, e comunque è tassativo indossare pedule o scarponi. Lungo il percorso non ci sono fonti, quindi è impossibile trovare acqua se non quando si è arrivati al rifugio.
Riepilogando, i miei consigli sono i seguenti:
- Affrontare l’escursione con attrezzatura e vestiario adeguati.
- Se ci si vuole avvicinare alla cascata bisogna fare estrema attenzione ed è meglio avere con sé giacca e sovrapantaloni impermeabili (meglio avere anche un coprizaino, se lo zaino non è a prova d’acqua).
- Portare un’adeguata scorta d’acqua.
- Portarsi il pranzo al sacco.
- Portarsi qualche snack energetico (tipo cioccolata) per eventuali momenti di difficoltà.
Nota: per maggiori informazioni sul percorso, ricordate che l’Ufficio del Consorzio degli Operatori Turistici di Cogne è a disposizione per qualsiasi informazione.
Cosa ti è piaciuto di più di questa escursione?
La cosa principale che mi ha colpito è ovviamente la bellezza del territorio, incantevole e maestoso al tempo stesso, unita alla varietà di paesaggi e attrattive: boschi, prati, baite diroccate, ponti, ruscelli, cascate… E il giardino botanico, se vogliamo includerlo nell’escursione.
Da un punto di vista “sportivo” ho apprezzato la relativa severità del sentiero. Per chi, come me, abita in città e deve per forza di cose allenarsi in pianura, arrivare alla fine di un percorso del genere richiede una certa fatica. Fatica che però regala una grandissima soddisfazione. Tra l’altro per buona parte dell’escursione si è sempre in vista di Valnontey e così si possono valutare a vista i progressi in salita: quando sei a una certa quota e guardi in basso la gente piccolissima ti dici: “Pensa un po’ fin dove sono arrivato”!
La mia esperienza personale è stata ulteriormente arricchita dal fatto che, in discesa, io e altri escursionisti siamo stati colti da un temporale: fare gli ultimi 600 m di dislivello di corsa, senza scivolare e soprattutto avendo la fortuna di non essere colpiti da un fulmine, è stato per me un piccolo primato. Adesso posso riderci sopra, ma al momento ero molto serio…
Cosa ci puoi dire riguardo al giardino botanico alpino Paradisia?
È un luogo straordinario, con tantissime piante e anche un santuario per le farfalle, nel quale si può stare per ore senza stancarsi. Come altri giardini del genere (ad esempio l’Esperia vicino al Monte Cimone, in provincia di Modena) è stato creato con un concetto a metà tra il giardino formale e l’oasi naturalistica. In altre parole le aree interne che contengono le varie specie sono delimitate in modo per forza artificiale, mentre la struttura generale mantiene un aspetto il più possibile selvatico. Una meta davvero irrinunciabile, tenendo anche conto del fantastico panorama che la circonda e del prezzo irrisorio del biglietto (3€). Unico neo: l’incomprensibile mancanza di un bagno pubblico (almeno nel momento della mia visita nel 2018, non so se abbiano ovviato all’inconveniente).
Tutte le foto sono © Gianluca Vecchi – riproduzione vietata.
Amo la montagna e siamo in famiglia dei grandi estimatori delle camminate. Siamo sempre stati propensi alla zona del Trentino che ha dei sentieri adatti a camminate più dolci e l’anno scorso abbiamo conosciuto invece la Valle d’Aosta che di dolce non ha assolutamente nulla. A differenza delle altre zone della Vallè ci siamo innamorati della zona di Cogne. Abbiamo trovato che è adatta alle famiglie anche con i bambini piccoli al seguito. Mi segno questo sentiero che non abbiamo fatto perchè mi piacerebbe tornarci il prossimo anno per approfondirne la conoscenza.
Anche nei dintorni di Cogne ci sono passeggiate più dolci.
Articolo ben curato e dettagliato. Personalmente amo le lunghe passeggiate in natura, scattare foto, perdermi nei suoni della natura. Per me é un momento di relax, unito alla possibilitá di tenermi in forma. Non sono particolarmente amante delle arrampicate o di percorsi di trekking che prevedono il superamento di grandissimi ostacoli.
Grazie. Farò sapere a Gian.
Cose che non potrò fare prima di qualche anno a questa parte: camminare camminare camminare. Mia figlia è una pigrona, tanto che a quasi sei anni chiede ancora il passeggino!!! Invece io adoro passeggiare, soprattutto per sentieri silenziosi e pieni di verde. Intanto mi godo la montagna con i tuoi articoli, sperando in un miracolo.
Speriamo che prima o poi le venga la voglia di esplorare il mondo camminando.
Amo camminare per i sentieri di montagna ma siccome lo faccio raramente mi stanco facilmente. Bella la flora e i sentieri impervi, senza parlare di cascate e luoghi fiabeschi che si possono incontrare. Spesso incontro molti animali selvatici che mi guardano e passano oltre, un bel confronto con la natura
La montagna fa sempre molto bene. Anche quando si è poco allenati.
Davvero un bell’articolo hai scritto, complimenti!! Non sono mai stata in Val d’Aosta e tramite le parole tue e di Gian ne ho potuto cogliere l’essenza di quel territorio!! Mi piacerebbe visitare presto Cogne e dintorni!
L’estate da quelle parti è magnifica.
Ho sempre amato le montagne e da quando sono qui in Australia non vedo l’ora di ritornare in italia quasi solo per farmi le belle paseggiate sui miei monti. Questa specifica zona del rifugio sella non la conosco, ma resta la bellezza di quei colori di montagna che solo nelle nostre cime si possono trovare. Montagna e sentieri, un connubbio per me indissolubile
La zona di Cogne è davvero un paradiso per chi ama camminare. Ti piacerebbe di sicuro.
Amo la natura e amo camminare ma non ho mai provato a fare trekking. Sinceramente, anche solo leggendo questo post, mi sentirei pronta a provare, tutto sta a convincere il marito un po’ più pigro!
Fammi sapere se andrai da quelle parti.
Adoro la Val d’Aosta che, tra l’altro, dista a circa 2 ore da casa mia… quindi fattibilissimo! Ci andamo spesso io, marito e bimbo ma questa camminata (chiamiamola così) non la conoscevo! Mio marito ama queste escursioni e, dovessimo andare a Cogne, faremo come te e Gian: ci divideremo! Io non sono per nulla esperta ma potrei fare solo la prima parte con Cricri e poi lasciar proseguire Gian (il mio Gian!) fino al Rifugio Sella!
Io sono un po’ più distante ma vorrei tornarci.
Non mi sento una camminatrice esperta, ma vedere queste foto e leggere il vostro post mi ha fatto venire voglia di allenarmi e di andare in quei luoghi. Siete ispiranti, lo sapete?
Da te arrivano sempre grandi complimenti, cara Raffi!