Una delle cose a cui ho pensato un minuto prima di scrivere questo post su La Laguna (Tenerife, per la cronaca) è che, in fondo, il mondo è bello proprio perché è vario e io sono fiera dei luoghi che mi rubano il cuore. Anche se al resto del mondo non piacciono proprio. Per non dire altro. Il trend di questa settimana sul mio blog di viaggi riguarderà i posti che mi hanno fatto stare bene, come se volessi fare una settimana di felicità interna, in modo da contagiare ogni mio minuto e magari quello di chi sta leggendo. Ecco perché ieri vi ho parlato di Malmö e oggi, invece, vi porto in viaggio a Tenerife, per scoprire assieme a me San Cristobal de La Laguna, città che fu capitale dell’isola.
Dove si trova La Laguna: come arrivare e dove parcheggiare
La Laguna si trova nel nord di Tenerife, molto vicinoa Santa Cruz. San Cristobal de La Laguna – questo è il nome completo della città – è stata la seconda capitale di Tenerife, durante il periodo della conquista spagnola. La prima capitale fu Garachico. Entrambe queste città sono Patrimonio Unesco e rappresentano un capitolo in pietra che racconta la conquista da parte della Spagna. La Laguna si raggiunge comodamente con l’autostrada che, vi ricordo, a Tenerife è gratuita. La città è viva e sempre molto attiva: ha un’esistenza sua al di là dei turisti che arrivano sull’isola e quindi potreste trovarla un po’ incasinata perché “normale”, rispetto allo spirito vacanziero di Tenerife. La Laguna è un dedalo di vicoli e viuzze quindi vi consiglio di lasciare l’auto fuori dal centro storico. Su Avenida Trinidad, proprio fuori dall’uscita della TF-5, trovate un parcheggio interrato a pagamento. La Laguna si trova a 500 metri sul livello del mare circa: tenetene conto, soprattutto se la visitate nei mesi invernali.
Perché visitare La Laguna a Tenerife
Torno per un momento a quanto scrivevo nell’apertura del post: osservando o rileggendo quello che ho scritto e guardando dentro di me nel ricordare i viaggi che ho fatto, mi rendo conto di essere un po’ fuori tema rispetto al modo di viaggiare di molti. Ciò che piace e che emoziona me, non è spesso una scelta mainstream. Vi dico questo perché La Laguna è stata, un millennio fa, ciò che io ho visto come prima cosa di Tenerife. Tenerife per me era quella città, quel tipo di atmosfera, quel sapore coloniale che mi ricordava tanti luoghi in Sud America. Poi è arrivato tutto il resto: le spiagge dell’isola, i luoghi dove fare il bagno, il sentore di vacanza. A me piace La Laguna per il suo perfetto senso storico e perché è uno spaccato di normalità in un’isola che tutti pensano sia sempre in vacanza. Ma così non è. Adesso vi dico cosa mi attira.
I palazzi storici
Il centro storico de La Laguna è, come vi dicevo, Patrimonio Unesco, ed è un vero e proprio campionario della presenza spagnola attraverso i secoli. Lungo Calle Obispo Rey Rendondo troverete molti palazzi, affacciati su entrambi i lati della strada. Ce n’è praticamente uno per ogni secolo dal 1500 al 1700 inoltrato. Osservate e, se trovate i portoni aperti, entrate per vedere i giardini o il patio. Verso la fine della via, dal lato opposto rispetto alla Cattedrale per intenderci, c’è la Casa de los Capitanes Generales, all’interno della quale c’è l’ufficio turistico de La Laguna. Entrate e non ve ne pentirete. Io l’ultima volta l’ho usata come rifugio per la pioggia ma mi ha a dir poco incantato.
I dettagli
Dove c’è la storia ci sono i dettagli e c’è quell’eterno gioco che io amo molto: trovali, gustali e prova un po’ di meraviglia. Spesso, soprattutto nella nostra epoca iper-veloce, siamo abituati a cogliere le cose nel loro ordine gigante: i grandi numeri, le cose appariscenti, chi sa farsi vedere. In realtà, almeno secondo il mio personale modo di vedere le cose, la vita sta nei dettagli. La vita è una piccola manina d’ottone che è lì come batti-porta da almeno un paio di secoli. O così la penso io. La vita è l’intarsio di un balcone che, per caso, si lascia vedere. Ecco perché non ne ho mai abbastanza de La Laguna. C’è ancora troppo che devo vedere, scoprire, ammirare.
Il contrasto con la modernità
Ci sono delle zone di Tenerife, non solo a La Laguna, che fanno esclamare a piena voce “qui ci vorrebbe un piano regolatore“. Non lo nascondo, è così. Ma ciò non toglie nulla della bellezza dell’isola (lo so, sono di parte e bla, bla,bla e ancora bla). Arrivando a La Laguna, proprio nella via che vi ho indicato, troverete alcuni palazzi molto anni ’70 e ’80. Non proprio belli, diciamo. La cosa che li rende unici sono i murales che adornano alcune loro parti. Uno dei miei compiti nel prossimo viaggio a Tenerife sarà cercare proprio il più gran numero possibile di queste opere. Così poi ve le racconto tutte. Non sono belle!?
Il cibo
La normalità de La Laguna la rende sempre appetibile, almeno a me (vi ripeto, questo post non è personale: di più!), anche dal punto di vista gastronomico. La città offre ogni genere di cibo: da quello super junk a quello più ricercato e cucinato alla grande. Ormai La Laguna è uno dei miei punti di riferimento per le crocchette e prima o poi, ve lo prometto, scriverò la guida alla crocchetta definitiva di Tenerife. In città ci sono anche delle pasticcerie da provare. Arrivate con la fame.
La Laguna, per me
Ero seduta sulle panchine in pietra a ridosso del muro bianco della Cattedrale de La Laguna. Stavo lì quasi scaramantica perché quel giorno era tutto un metti la giacca-togli la giacca, manco fossi l’allieva migliore del maestro Miyagi. A Tenerife, soprattutto in certe zone, il tempo è così: nuvole che si rincorrono come se non ci fosse un domani. E, dato che era Gennaio, meglio metterci in mezzo anche un po’ di pioggia, che non si sa mai. Io me ne andavo in giro pronta a coprirmi come non so cosa ma con una grande costante: i sandali sempre presenti. I piedi si bagnano ma poi si asciugano. E questa potrebbe essere una metafora della vita. Vicino a me, su quella panchina, c’era un signore anziano che dava da mangiare ai piccioni con una precisione che sembrava chirurgica. A questa, aggiungeva una pazienza che solo chi ha tanta vita sulle spalle può permettersi. Io ero lì, con i piedi a penzoloni come spesso mi accade quando mi siedo molto indietro sulle panchine: la natura mi ha fatto bassa. Mi guardavo in giro, come spesso adoro fare. Sempre per quella questione dei dettagli. Spesso scatto foto a caso e, nella mia fortuna, a volte vengono fuori delle cose belle. Come la foto che vedete qui sopra. Contrasti e armonia in un’immagine che, proprio per questi due elementi, è capace di raccontare la bellezza de La Laguna.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
capisco perchè ti ha rubato il cuore, sembra davvero bellissima e varia!
🙂
Anche a noi i post mainstream molto spesso non rapiscono il cuore, che invece lasciamo in qualche posto meno conosciuto, o vissuto a modo nostro.
La Laguna è, a modo suo, mainstream ma sono proprio gli italiani che la badano poco. Ed io non potrei essere più felice di così.
La Laguna sembra perfetta anche per me che mi piace perdermi tra i vicoli e cercare la normalità di un luogo piuttosto che la località turistica. Se, anzi, quando, andrò a Tenerife sarà uno dei posti in cui dovrò fermarmi! Grazie per avercela fatta conoscere.
Io te la consiglio di cuore.
Sono stata a Tenerife a novembre e mi è piaciuta molto! Noi abbiamo noleggiato la macchina e abbiamo visitato sia il nord che il sud.. ho trovato molto più interessante il nord 🙂
A me piace molto il nord. Secondo me è la parte più bella di Tenerife.
Sembra davvero fantastica questa città.. è da molto che sogno un viaggio a Tenerife..appena ci andrò metterò sicuro La Laguna nell’itinerario.. grazie
Lo è davvero!