Durante il mio ultimo viaggio in Olanda, ho imparato a conoscere Delft passo per passo, quasi centimetro per centimetro, data la dimensione raccolta del suo centro storico. Se la mia prima tappa è stata da Oude Kerk, per andare a salutare Vermeer, la seconda è stata il Prinsenhof, ovvero il cosìdetto “luogo del principe” o “corte del principe“, probabilmente uno dei palazzi più importanti per la storia dei Paesi Bassi come stato unitario. Come vi dicevo, visitare Delft significa fare un viaggio a braccetto con storia e arte e il Prinsenhof è una buona meta iniziale per comprendere un po’ di più il significato di questa piccola città olandese.
Che cos’è il Prinsenhof di Delft
Sarebbe meglio dire “che cos’era in passato il Prinsenhof” perché, ai giorni nostri, è un gran bel museo da visitare nel caso andiate a Delft. Ma ne parliamo tra poco. In passato, fino al 1575 (anno più, anno meno), è stato la sede della monarchia che reggeva il governo delle Province dei Paesi Bassi e casa, se così possiamo dire, del padre della patria olandese. Sto parlando di Guglielmo I d’Orange: egli ha, infatti, vissuto nel Prinsehof quando si rifugiò a Delft e da lì regnò. Proprio al Prinsenhof venne assassinato. La corte restò lì fino a una ventina d’anni prima del XVII Secolo (che poi sarebbe diventato il Secolo d’Oro per i Paesi Bassi), quando la corte venne spostata nella neutrale Den Haag, ovvero l’Aia.
Consigli e informazioni per visitare il Prinsenhof a Delft
Come vi dicevo, il Prinsenhof di Delft ora è un museo che racchiude molte cose: si parte dalle esposizioni temporanee per arrivare a quanto resta fisso all’interno delle mura del palazzo. Di cosa si tratta? Ve lo spiego nel prossimo paragrafo. Nel frattempo vi posso dire che:
- Il biglietto d’ingresso del Prinsenhof costa 12,50€.
Li vale tutti ma, nel caso aveste la Delft Card o la Rotterdam Card, l’ingresso è gratuito. C’è la possibilità di fare un biglietto unico con quello del Vermeer Centrum. In questo caso costerebbe 23€. - Aperura Prinsenhof: il museo è aperto tutti i giorni nella bella stagione. Da settembre a inizio aprile è chiuso il lunedì . Il museo è sempre chiuso nel Giorno del Re (27 Aprile), Natale e Capodanno.
- C’è la possibilità di fare visite guidate.
- Il Prinsenhof è un palazzo antico e ha scale consistenti. A mio avviso c’è anche l’ascensore (nel caso di visitatori impossibilitati a farle) ma, per essere sicuri, chiedete. I contatti sono sul sito ufficiale.
- Zaini e borse vanno lasciati negli armadietti gratuiti che trovate al piano interrato. Lì ci sono anche i bagni.
Quanto ci vuole per visitare il Prinsenhof di Delft? Dipende da voi: io ci ho messo un paio d’ore buone.
Cosa vedere al Prinsenhof di Delft
Il Prinsenhof di Delft, come vi dicevo, è un museo composto da varie esposizioni. Quella permanente è divisa in vari settori, un po’ come se il Prinsenhof fosse il museo della città, quello che racconta Delft in tutto e per tutto, dal suo passato fino ai giorni nostri. Quello che vi racconterò (che, come sempre, non è tutto perché devo lasciarvi un po’ di sorpresa) è composto da:
- Le sale della storia dei Paesi Bassi
- Il luogo dell’assassinio di Guglielmo d’Orange
- La sala dedicata all’arte di Delft
- Il giardino
Le sala della storia dei Paesi Bassi
La storia dei Paesi Bassi è indissolubilmente legata a quella della famiglia Orange-Nassau che, dopo aver intrecciato parentele di ogni genere, è ancora sul trono d’Olanda. I Paesi Bassi sono contenuti a livello di misura geografica ma la loro storia dal XV al XVII Secolo è un qualcosa che metterebbe alla prova anche il migliore stratega di Risiko. Indi per cui, è un bene iniziare la visita del Prinsenhof di Delft dalla sala che spiega, in maniera molto puntuale, come si è arrivati ad avere Guglielmo d’Orange sul trono. Non finisce lì: si va ben oltre il suo assassinio per arrivare all’attuale Re d’Olanda, ovvero Willem-Alexander di Orange-Nassau. Un altro Guglielmo, insomma. Giusto per ingarbugliarci la mente. Consiglio personale: leggete tutto, createvi in mente lo schema del periodo storico che quella sala racconta e andate avanti con calma.
Il luogo dell’assassiono di Guglielmo I d’Orange
Era il 10 luglio del 1584 e Guglielmo I d’Orange si trovava tranquillo e beato nel suo Prinsenhof di Delft. Non veniva di certo da tempi facili e le congiure erano sempre dietro l’angolo. In quei giorni si trovava a Delft un francese di nome Balthasar Gérard che, malgrado la sua nazionalità (o forse proprio per quello, dato il periodo) era in combutta con monarchia spagnola. Spagna e Olanda si volevano davvero poco bene in quel periodo. Quel 10 luglio, Balthasar si nascose nei pressi delle scale che portavano al primo piano del Prinsenhof. Gugliemo passò di lì e Balthasar gli sparò. Il francese cercò di fuggire ma arrivò a malapena al canale che circondava Delft. Venne preso e giustiziato 4 giorni dopo. Al Prinsenhof resta, chiaramente visibile, il luogo di quell’attentato.
La sala dedicata a Delft e alla sua arte
Il sottotitolo di questa sezione potrebbe essere “di non solo Vermeer visse Delft“. Ed è più che vero. Delft fu, soprattutto durante il Secolo d’Oro, una fucina di talento e bellezza. Su più fronti. Ovviamente la storia della città e la sua capacità di sfornare meraviglie è ben precedente del secolo d’oro e anche precedente all’epoca di Guglielmo I d’Orange. Lo si capisce bene nella sala a cui portano le scale sulle quali il sovrano venne assassinato. Questa sala mostra esempi di arte di Delft e anche qualche porcellana di spettacolare fattura. Lo sapete, vero, che Delft è la città delle porcellane olandesi bianche e blu, vero? Ne parleremo presto. Promesso. Quando sarete in questa sala, datevi del tempo per ammirare – soprattutto – i dipinti che ritraggono la città nel suo passato.
Il giardino
Quando sono stata a Delft, l’inverno era ancora piuttosto presente nel giardino interno al Prinsenhof. Credo che ora, così come in estate, sia un trionfo di colori. In quel giorno, spiccava maggiormente la statua moderna dedicata a Guglielmo I d’Orange. Il giardino è piccolo ma davvero grazioso. Una piccola oasi di ossigeno e pace dopo aver visto il museo. Fateci un giro.
Il Prinsenhof di Delft, per me
Avete presente un bimbo in un negozio di caramelle o la Ferragni alla prova privata degli abiti di tutti li stilisti del mondo? Ecco, quella ero io dentro al Prinsenhof. I luoghi storici (ve l’ho detto parlando del mio giorno a Roskilde, in Danimarca) per me sono una delle cose più belle al mondo. Non chiedo di meglio di trovarmi in una stanza con decine e decine di didascalie e ritratti di personaggi del passato per poter rimettere in ordine i miei pensieri sulle vicende storiche dei Paesi Bassi. Quando sono uscita da lì mi sono ritrovata con lo smartphone in mano, intenta nel cercare qualche trattato di storia del XVI secolo o epoche vicine. Della serie, al Prinsenhof mi sono resa conto che, forse, avrei dovuto dare un paio di esami di storia moderna in più. Rimedierò viaggiando, tornando in Olanda per colmare le mie lacune o i pensieri ingarbugliati. È bello rendersi conto di non sapere e capire di avere la possibilità di rimediare.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Il palazzo che ospita il museo è davvero particolare e molto accattivante .
la storia sarà davvero molto interessante da imparare visitando questo museo.
mi hanno colpito soprattutto i giardini così curati .
Il Prinsenhof è davvero interessante.
che meraviglia il museo e i suoi giardini hanno un fascino davvero senza tempo
Sono dei piccoli giardini ma sicuramente piacevoli.
Un palazzo storico dalle sale immense, deve essere stato bello aggirarsi tra i vari tesori e curiosità di quel luogo, Bella e interessante la storia dei regnanti
Le storie dei regnanti, per me, sono sempre interessanti.
Ciao! Non conoscevo questa località e invece leggo dal tuo post che è ricca di storia, di arte e di tradizioni. Ora che arriva la primavera mi piacerebbe organizzare un viaggetto in Olanda!
Grazie per i consigli!
Delft è un luogo piccolo ma denso. Credo piacerebbe anche a te per la storia intensa delle sue due chiese.
Proprio mercoledì mio figlio in trasmissione aveva un’ospite di Delft. Ha raccontato cose bellissime e mi ha fatto pensare che devo assolutamente andarci. Ora leggo questo post. E si, non credo nelle coincidenze.
A me è piaciuta molto: è proprio come me la immaginavo.