Avete prensente quando andate in un posto dove non avreste mai pensato di mettere piede e chi chiedete il perché di quella decisione? Ecco: tra me Malmö è andata proprio così. Se non fosse stato per la serie tv Bron/Broen, ovvero The Bridge, io forse a Malmö non avrei mai proprio pensato. L’unica domanda che avevo in testa, l’altro giorno, mentre lasciavo la Svezia per tornare in Danimarca e viaggiavo osservando felice lo stretto di Oresund era “ma perché non sono venuta qui prima?!“. Il perché? Malmö è un luogo che mi ha fatto stare bene e, come spesso mi accade al ritorno da un viaggio, prima di dirvi cosa fare e dove andare a Malmö, vi racconterò cos’è stata quella città per me.
Facciamo così, come se fosse una telefonata
Avete presente quando state tornando da un giorno in giro e qualcuno vi chiama? Ecco, facciamo che è come se fossi al telefono con qualcuno di voi. O tutti voi.
Ciao, sì… sono sul treno. Sono un po’ stanca perché ho fatto un sacco di chilometri a piedi ma ho passato una giornata davvero bella. Malmö è una di quelle città che non mi aspettavo ma – guarda – mi ha fatto star bene come pochi posti al mondo. Mi è piaciuto arrivare qui perché, fatta eccezione per il Ponte di Oresund, non conoscevo nulla del panorama della città. Non sapevo cosa aspettarmi e il primo shock culturale si è affacciato davanti a men quando sono andata in bagno in stazione. Non avevo Corone Svedesi con me e l’inserviente dei bagni ha magicamente tirato fuori il pos per il bancomat come fosse un coniglio bianco dal cilindro di un prestigiatore. Non ho visto nessuno armeggiare con soldi liquidi e questo mi è piaciuto molto. Cosa ho visto? Beh, quello che mi porto dentro oggi non è tanto una lista di cose da consigliare (che arriverà) piuttosto una sorta di arcobaleno di sensazioni.
Malmö e la sua storia
Sai, la prima cosa che mi ha fatto impazzire di Malmö è stata trovarmi in mezzo alla sua storia. Durante questo viaggio tra Svezia e Danimarca ho ripassato non sai quanto la storia del XVII Secolo che non è incasinata… di più. Da quelle parti ci si fece più di un dispetto politico e il castello di Malmö è lì proprio a testimonianza di questo. Ci ho visto dentro tanti destini, in primis quello della Svezia e dalla provincia di Scania. Avevo letto di questa zona della Svezia solo nei romanzi di Henning Mankell e mi era sembrata cupa. Io l’ho trovata forte e luminosa come una fonte d’energia.
Malmö e le soprese artistiche
Hai presente quando entri in un museo e ti sembra che i quadri scendano dalle pareti per prendere a sberlte te e la tua ignoranza? Quando sono entrata nel castello di Malmö è andata così perchè la prima zona che ho visitato è stata quella della collezione (temporanea) dei quadri di Ester Almqvist, la pittrice pioniera dell’espressionismo in Svezia. E perché io non avevo mai visto nulla di suo? My fault, dirai tu e così mi dico anch’io. Quei quadri mi hanno riportata con la mente all’Europa dei primi del ‘900 e a un mondo e a un modo di esprimersi che troppo spesso vengono dimenticati.
Malmö e il vento
Solo nel vento sei sempre felice… ti ricordi tutte le volte che mi canto quella canzone? Ecco, Malmö mi ha regalato la capacità di lasciarmi accarezzare dal vento in un modo mai provato prima: con quei 15° e quel sole che sapeva di Mar Baltico. Mai avrei pensato di poter resistere, dopo la sauna, seduta su di una panchina di legno profumato, esposta agli sguardi di pochi e a tutto il vento del Baltico. Mi sentivo la regina del mondo in quel momento e lasciavo che solo l’aria mi avvolgesse in quel pomeriggio di Aprile. Mai avrei pensato di resistere a quei 15° in quel modo così bello, semplice e del tutto naturale. Le signore in sauna, e anche fuori sulle panche, mi parlavano in svedese e io sorridevo rispondendo in inglese. Come per magia la conversazione iniziava e io, di nuovo, mi sentivo la regina del mondo. Come se l’avessi fatto da tutta la vita.
Malmö e l’acqua
Che poi sai che c’è? Malmö è proprio una città d’acqua, una città che dialoga immensamente con l’acqua che le ha dato forma. Ho adorato il suo stendersi verso lo stretto di Oresund, quasi a volerlo tenere per sé. Quasi a volerlo continuamente dominare. E forse è proprio così. Acqua come se non ci fosse un domani. E blu in cui perdersi, in cielo e in mare.
Malmö e il ponte di Oresund
Lo so, la foto è piccola e lui sembra lontano. Ma non lo era. Se la città non mi avesse conquistato, mi sarei messa a fare avanti e indietro con bus e treno dal Ponte di Oresund. Così, per conquistare quel ponte e per lasciarmi prendere da lui. Mentre atterravo a Copenhagen, giorni prima, l’avevo visto dall’aereo e non mi pareva vero che esistesse. Hai presente quando vedi qualcosa per la prima volta dal vivo dopo aver visto foto su foto? Ecco, proprio così. Quel ponte è una meraviglia e vale il viaggio verso Malmö. Tutto il resto, in principio, per me era contorno ma poi è diventato parte primaria, bellezza totale. Poi davanti a me si è formata una città che mi è entrata nel cuore e mi ha fatto stare bene. Questa è Malmö, per me.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Hai ragione forse anche io non avrei mai pensato a questa città come una meta da visitare. Anzi ti dirò di più, non l’avevo mai sentita.. forse dovrei guardare quella serie tv 🙂 però grazie al tuo articolo mi hai incuriosito, ci farò un pensierino:)
Quella serie tv è una meraviglia. Guardala (era su Netflix ma ora non c’è più. Secondo me da qualche parte la trovi).
Conoscevo anche io solo il ponte di Oresund. Mi hai fatto emozionare parlando di questa città come se fosse una tua amica, conosciuta da poco, ma già amata come fosse una sorella.
Credo di volerle già bene. Mi piace scoprire di avere nuovi posti preferiti nel mondo, posti che non immaginavo nemmeno.
Bello questo espediente narrativo della telefonata 🙂 A differenza tua, a Malmö ci sono sempre voluta andare perché da piccola avevo una cara amica che faceva proprio così di cognome. Era norvegese ma nella mia mente era tutto uguale 🙂 La Svezia anche a me ha dato un gran benessere. Chissà, magari prima o poi lì ci vado davvero.
Grazie Lucy. Mentre lo scrivevo, pensavo a una scena di un film che amo molto. Ti auguro di tornare in questo emisfero e di andarci. Io ci tornerò di sicuro per viverla un po’ più in modo completo.
Ho le stesse sensazinoi che avevi tu su Malmo, è una città in cui d’istinto, non andrei mai. Mi devo ricredere però, di posti che fanno stare bene, no ce ne sono tanti.
Mi sa che questa settimana parlerò solo di quelli.
Ecco, lo sapevo che avevo perso qualcosa! Eravamo, un pò di anni fa, con amici in tour in Danimarca e non ricordo se all’inizio o alla fine del viaggio , avevo proposto di andare oltre e di superare quel ponte da cui dovremmo prender spunto per collegare la nostra Sicilia con il resto dell’Italia. Ma i nostri amici hanno deciso che costava troppo andare oltre e adesso leggo che è stato uno sbaglio. Vabbè devo ritornarci .
Grazie del tuo racconto. Mi sono immedesimata quell’effetto di ” stare bene” a me lo fa ogni volta che vado al Nord … avrei voluto stare con te su quelle panche a chiacchierare dopo la sauna . Si anche a me sarebbe piaciuto il vento del Nord. Ciao Giovy
Motivo in più per tornare.
Sono sempre alla ricerca di queste citta’ meno considerate dal turismo di massa, proprio per il fatto che spesso sono in grado di stupirti! E leggendo il tuo post Malmo mi ha decisamente incuriosito!
Io ho visto Malmö come una città che appartiene totalmente alla gente che ci vive. Mi è piaciuta molto anche per quello.
È vero, in Danimarca, come in Olanda, pagano qualsiasi cosa con il bancomat!
E ancora di più in Svezia.
Non conosco la serie di cui parli e a dirla tutta non avevo mai sentito parlare di Malmo. L’idea di rendere l’articolo una sorta di telefonata la trovo geniale e poi Malmo ho scoperto essere davvero piacevole. Capisco perché ti ha fatto stare bene!
Grazie Simona. Ho visto che la serie non è più disponibile su Netflix ma io spero la rimettano.
Molto bello leggere di questa città attraverso le tue sensazioni ed emozioni, mi hai fatto venire voglia di andarci pur senza sapere ancora cosa ci sia da vedere! Attendo il prossimo post!
Ne ho sicuramente tre o quattro da scrivere!
Devo essere sincera non avevo mai sentito parlare di Malmo, e non h visto nemmeno quella serie tv, ma mi hai incuriosito molto. Bella l’idea della telefonata, mi sembrava che parlassi solo con me! Ora do un occhiata sul web, e chissà che quel vento e quei quadri mi colpiscano tanto quanto te.
Sono felice di essere riuscita a incuriosirti. Malmö a me ha detto davvero molto.
Ho studiato la storia della Scandinavia all’università. Nessuno la studia mai, in verità: ne ho avuto la possibilità perché sono stata una di quei quindici pazzi ad aver scelto di studiare l’unica lingua scandinava insegnata a Bologna (né lo svedese né il danese, ho studiato il norvegese!).
Sogno da molto tempo un viaggio che mi permetta di “ripassarla”, e dal tuo racconto ho capito che Malmö dovrà essere una tappa di quel viaggio, quando riuscirò finalmente a organizzarlo.
Le sensazioni che hai raccontato sono esattamente quelle che mi aspetterei da quel luogo!
E, senza dubbio, tanto di cappello a una nazione dove si riesce perfino a pagare il gettone per il bagno tramite pos! Comodissimo!
Ma che mito, davvero? Io e te dovremmo fare quattro chiacchiere.
Ciao Giovy,
noi quest’estate abbiamo cambiato meta (prima avevamo optato proprio per Malmo e invece faremo tutte le capitali baltiche), è stato bello però far un pezzetto di viaggio verso questa meta. Ti abbraccio
Malmö è sempre là per fortuna. Sarà la meta di un nuovo viaggio.
Quando sono stata Copenaghen questo autunno avevo una mezza idea di andare a Malmo. Poi per questione di tempo non ci siamo riusciti. Ora dopo il tuo post ne sono veramente pentita
Per fortuna Malmö non si sposta! Torna e vedrai che bellezza.
Bella questa forma di racconto a mò di telefonata… Spero che tu la riproponga ancora. Non sono mai stata in questa bella città, ma ho visto il ponte quando in viaggio di nozze abbiamo soggiornato a Copenaghen. Mi piacerebbe tanto tornare nel nord Europa😍😍😍
Riscriverò sicuramente qualcosa così!