
Visitare Basilea è una cosa che consiglio sempre, quando si parla di un viaggio in Svizzera. Quella città ha un fascino particolare per me: sarà per il Reno, sarà per il fatto che vive appoggiata a due confini (quello con la Francia e quello con la Germania), sarà perché la ricordo avvolta in un profumo di tè a dir poco inebriante. Non vado a Basilea da troppo tempo per parlarne in modo chiaro e sicuro. Per questo motivo ho deciso di intervistare chi vive in quella città svizzera: sto parlando di Ingrid Mestrinaro, architetto e autrice del blog Chic & Green Travel.

Giovy: Ciao Ingrid, raccontaci chi sei
Ingrid: Salve a tutti, mi chiamo Ingrid e sono un architetto. Originaria del Trentino Alto Adige, mi sono trasferita 10 anni fa per lavoro a Basilea. Parallelamente alla mia professione, tra cantieri e progetti, un anno fa ho aperto il blog Chic & Green Travel . Lì mi diletto a raccontare le mie passioni: l’architettura in primo luogo, l’ospitalità e la buona gastronomia, il design. Tutti questi temi hanno un unico filo conduttore: la sostenibilità. Questo modo di ripensare le nostre azioni nel quotidiano, così come nel viaggio e nell’interior design, mi stanno molto a cuore e spero, tramite il mio blog, di coinvolgere più persone possibili a riflettere su questi temi. Si può vivere circondati dal bello anche pensando all’ecologia. Ambizioso, lo so, ma non impossibile!

G: Basilea è una città particolare, vicina a due confini diversi: com’è da italiana vivere in un luogo così svizzero e così europeo allo stesso tempo?
I: Ho amato Basilea fin da momento in cui ci ho messo piede. Sono partita da sola con due valige e uno zaino e appena scesa dal treno mi hanno accolto i raggi di sole di una bellissima giornata di fine maggio del 2008. Fin da subito ho capito che Basilea è una città molto aperta, internazionale (questo grazie a holding come la Novartis, Hoffmann-La Roche, la Banca Mondiale), dove si parlano tante lingue e si incontrano persone interessanti che provengono da tutto il globo. Qui si respirano anche le influenze di Francia e Germania, nella lingua, nella cultura e nell’architettura. Non è sempre stato facile però! Lo stile di vita italiano è molto diverso, si passa molto più tempo fuori anche solo per fare un aperitivo e si vive in gruppo. In Svizzera non proprio; dopo il lavoro si va a casa, i fine settimana sono dedicati prevalentemente alla famiglia, gli appuntamenti si fissano settimane prima. Insomma, qui non si improvvisa nulla e per un’italiana questo non è sempre facile da gestire.

G: Se dovessi scegliere 3 luoghi rappresentativi delle varie anime della città, cosa sceglieresti?
I: Per me anime di Basilea sono quella svizzera, quella francese e quella tedesca. Basilea è per questo nominata la città dei tre cantoni. Ma aggiungerei anche l’anima internazionale, una community molto radicate nel territorio. Per la parte più svizzera scelgo il Kunstmuseum, la sua storia e quella dei suoi quadri rappresentano l’attaccamento che i basilesi hanno per la loro città, il loro orgoglio svizzero e la loro capacità di unirsi nel momento delle scelte importanti. Come dicevo sopra l‘anima francese invece si respira soprattutto nell’ architettura alsaziana delle case antiche nel centro città: per vederle vi consiglio di passeggiare nella zona tra Spalenberg e Nadelberg, Münsterplatz oppure nell’aristocratico quartiere di St. Alban. Vi piacerà! Per le altre due anime, quella tedesca e quella più internazionale, suggerisco una passeggiata sul lungo Reno, da poco reso più fruibile tramite un progetto di riqualificazione. Questo è proprio il luogo di ritrovo di tutte le comunità che vivono qui: si passeggia, si fa il bagno nel fiume, si organizza una grigliata con una birra e si ascolta musica!

G: Raccontaci qualcosa della città da vera “insider” o da abitante di Basilea. Che cos’è che i turisti non visitano mai o non conoscono?
I: Credo che molti turisti si concentrino soprattutto sulla città vecchia e sui musei più famosi come il Kunstmuseum, il Beyeler e il Vitra Campus. Ci sono tante altre cose da scoprire come i musei minori, altrettanto interessanti. Mi viene in mente il museo dell’antica Farmacia dell’Università oppure Hek (museo delle forme d’arte digitali). Ce n’è davvero per tutti i gusti. Se invece siete amanti dei giardini e del verde vi consiglio Villa Merian e il giardino botanico dell’Università. Potei continuare a oltranza, come vedete Basilea offre intrattenimento e cultura per tutti.

G: Qual è il tuo posto preferito a Basilea?
I: Per me uno dei posti più suggestivi è il cortile dietro la cattedrale, chiamato Pfalz. Da lì si gode una delle viste più belle della città, affacciati sul Reno ma dall’alto. È un ottimo posto per scattare delle foto e molti turisti non si lasciano scappare questa opportunità. Lo sguardo si perde fino ad intravedere la Germania, in particolare della regione del Baden Württemberg si scorge la zona del Markgräflerland, la cosiddetta Toscana delle Germania per le sue colline e per i suoi prodotti enogastronomici.

G: Perché qualcuno dovrebbe scegliere di passare qualche giorno a Basilea secondo te?
I: Perché è una città dalle mille sfaccettature. Per i suoi innumerevoli musei, per le sue architetture – ne parlo ampiamente qui nel mio blog – firmate dai nomi internazionali più prestigiosi del settore, per la sua storia e per i personaggi che di qui sono passati e hanno lasciato tracce del loro immenso sapere: Hermann Hesse, Erasmo da Rotterdam, Daniel Benoulli, Meret Oppenheim tanto per citarne alcuni.
Io ringrazio Ingrid per la bella intervista e per avermi riportata con le sue parole in po’ in Svizzera, nazione che mi ha fatto da casa per più di 8 anni e che ora fa da casa a lei.
sai che conosco Basilea solo di nome per via dell’evento luxury che fanno ogni anno ma non l’avevo mai valutata come città da visitare?
Oh beh. Vai e fermati la prossima volta.
Ho fatto l’Erasmus nella vicina Friburgo (quella tedesca, eh!) e in 10 mesi non sono mai stata a Basilea anche se era appena 1 ora di distanza. E col senno di poi, me ne pento amaramente: adoro l’arte contemporanea e la Svizzera (Basilea in primis) sono avanti in questo campo, così come nell’architettura. Avrei trovato pane per i miei denti! E’ uno di quei posti che adoro già, ancora prima di andarci 🙂
Friburgo: altra bella città. Basilea è molto interessante e credo che lo siano molte città poco considerate dai viaggiatori italiani da quelle parti.
Ho letto volentieri questo post perché io sono innamorata di questa regione tra Svizzera e Germania, mi piacciono i paesaggi e le cittadine tranquille. Ho una cara amica che vive a Berna e quando posso vado a trovarla e ne approfitto per visitare i dintorni e arrivare anche fino a Basilea.
Basilea è una città che sa essere “elettrica” e calma allo stesso tempo.
Non c’è niente di più bello che girare una città con l’aiuto di qualcuno che già ci vive e la conosce. E di solito i migliori conoscitori di una città sono quelli che ci sono arrivati da adulti, perchè hanno imparato a conoscerla e a viverla. Basilea raccontata da Ingrid ha un fascino tutto particolare.
Ingrid, per me, sarebbe una gran guida per la sua città adottiva.
Ammiro sempre chi ha avuto ed ha il coraggio di cambiare. Questa città inoltre sembra proprio essere a misura d’uomo.
Lo è… Ma, nel contempo, è davvero grande e internazionale.
Non avrei mai pensato a Basilea come una citta interessante per mia ignoranza.. Invece grazie a questo post devo ricredermi !
Molte città Svizzere vengono poco considerate. Chissà mai perché.
Basilea mi è piaciuta molto anche a me. Ti ringrazio per questa intervista perchè sono ritornata per un attimo a quel viaggio !
Grazie a te per essere passata di qui!
Basilea, me ne parlava spesso mio padre e non ci sono mai stata 🙂 Dovrei andarci, potrebbe essere un bel modo per ricordare anche mio padre. Grazie per avermi fatto ricordare questo particolare
Sicuramente. I viaggi servono anche a quello.
Pensa che sono appena tornata da Basilea, dove si svolge una delle più importanti fiere di orologi e gioielli. Una cosa per me italiana piace poco a Basilea: l’orario della cena. A casa alle 19 io guardo cosa ho in frigo, a Basilea si cena. Per chi ama le città tranquille comunque va benissimo.
A nord delle Alpi l’ora di cena è sempre diversa dall’Italia. Ti dirò, a me non dispiace affatto.
Quando ho letto Basilea mi è scappato subito un sorriso. Ho un ricordo particolare legato a questa città pur non essendoci mai stata. Ero ragazzina e con i miei facemmo un lungo viaggio in auto per andare dall’Italia alla Germania. Al ritorno però sbagliammo strada. Sull’autostrada perdemmo un uscita e ci perdemmo totalmente. Da quel momento in poi ogni volta che ci fermavamo in un autogrill per chiedere informazioni, i suggerimenti parlavano sempre di Basilea. Immagina che all’epoca io parlavo due parole di tedesco e davvero l’unica cosa che capivo era la parola Basilea! Mi riprometto sempre di andare a visitarla per davvero,. Chissà quando riuscirò!
Ah però: mi piace la tua storia. Torna di proposito da quelle parti. Vedrai che ti piacerà!