Ci sono dei posti che dovrebbero essere messi in qualsiasi guida o lista abbia a che fare con il mangiare bene, genuino, fatto come una volta. Personalmente amo molto i posti che trasudano storicità, anche nel modo di cucinare e di presentare le proprie bontà. Se vi state chiedendo quale possa essere il posto giusto dove mangiare cucina emiliana a Reggio Emilia, la risposta è presto pronta: il Ristorante Canossa, storico locale che si trova nella centrale e viva Via Roma, luogo sede di molte esposizioni durante Fotografia Europea. Perché vi consiglio questo posto? Perché ci ho mangiato non troppo tempo fa e ne sono rimasta deliziata.
Dove si trova il ristorante Canossa di Reggio Emilia
Il Ristorante Canossa, come vi dicevo, si trova in Via Roma a Reggio Emilia. Il numero civico è il 37b. Questo locale esiste da oltre 50 anni e io mi auguro esisterà per sempre. Io solitamente lo raggiungo a piedi, dopo una breve passeggiata nel centro di Reggio Emilia. La zona del ristorante non è molto generosa di parcheggi e potete tenere come punto di riferimento il parcheggio Caserma Zucchi, uno dei più comodi (a pagamento) per raggiunger poi a piedi il centro della città. Dal parcheggio al ristorante ci metterete una decina di minuti, un quarto d’ora al massimo. Il ristorante è spesso preso d’assalto – giustamente – per le sue prelibatezze. Vi conviene prenotare.
Cosa si mangia al Ristorante Canossa di Reggio Emilia
Partiamo proprio dall’ABC: al ristorante Canossa di Reggio Emilia si va soprattutto per il carrelo dei bolliti, gran elemento della tradizione culinaria emiliana. La formula proposta dal ristorante è quello che potremo definire “all you can eat”. Si paga una cifra totale e si può chiedere di essere serviti dal carrello anche più volte. Il carrello e il suo responsabile, che magistralmente taglia la carne e la serve, sono due tasselli speciali di un prazo al Canossa di Reggio Emilia. Una volta seduti in sala vi renderete conto che la gente è lì per quello. In ogni caso, non si mangia solo quello. Durante quel preciso pranzo, io volevo festeggiare il mio compleanno da poco trascorso. Quindi ci siamo concessi un gran bel pranzo. Ve lo racconto ora.
L’Antipasto
Gian e io abbiamo deciso di ordinare un antipasto in due, in modo da non riempirci troppo. A tutti gli effetti, era un gran bell’antipasto che raccontava l’Emilia in tutte le sue parti: c’erano i quadretti di mortadella, il parmigiano e poi tutta una serie di affettati. Per gli appassionati, c’erano anche i ciccioli. Ci sono dei giorni della mia vita in cui – shame on me – mi dimentico quanto buona sia la mortadella, soprattutto se non è fredda da frigo. Quel giorno era pura poesia.
Il Primo
La foto che fa da copertina al post e questa qui sopra rappresentano la mia scelta: ho mangiato le tagliatelle con il ragù di prosciutto, una cosa che mi fa letteralmente impazzire. Gian, invece, ha scelto degli ottimi cappelletti che, a detta sua, erano buoni come quelli di sua madre. Che, ve lo dico, sono più che buoni. I primi erano di buona quantità ed erano preparati a regola d’arte. La pasta era assolutamente fatta in casa con una maestria pari a poche.
Il Secondo
Non avrai altro secondo che il carrello dei bolliti. Questo è il must di un pranzo al ristorante Canossa di Reggio Emilia. Benché ci sia molto altro nel menù, io vi consiglio di cuore di scegliere i bolliti. La cosa funzionerà così: vi verranno portate a tavola le salse per il bollito (prossimo paragrafo) che sono il segno inconfondibile che carrello e responsabile del carrello dovranno passare da voi. Sul carrello, badate bene, ci sono anche gli arrosti. Se non riconoscete i vari tipi di carne, chiedere: vi verrà messo sul piatto solo quello che volete. Il carrello porta con sé anche i contorni: il puré vince su ogni cosa. Se vi volete davvero bene, fatevi mettere nel piatto anche una fetta di spalla cotta.
Le salse
Ogni bollito che si rispetti va accompagnato con delle salse, anche quelle rigorosamente fatte in casa. Il ristorante Canossa di Reggio Emilia propone la classica salsa verde, una sorta di giardiniera, una salsa rossa (c’erano i peperoni, io non l’ho mangiata) e la mostarda più tradizionale che ci sia. Io ho abusato della salsa verde e ne sono stata totalmente felice.
Il dolce
Se sei in Emilia, la zuppa inglese è più che d’obbligo. Quella che vedete qui sopra è la scelta di Gian. Io ho optato per un tiramisù paradisiaco che mi ricordo benissimo ancora oggi. Al dolce è seguito il caffé, perché ci voleva. Dimenticavo: tutto il pranzo è stato giustamente accompagnato da un Lambrusco Reggiano davvero notevole. Con un pranzo così ci vuole il Lambrusco: acido quanto serve per sgrassare, frizzante per affrontare tutta l’emilianità di quelle bontà.
Quel pranzo al Ristorante Canossa di Reggio Emilia, per me
Inizio col dirvi quello che fa la differenza, per me, in un posto così: è la passione, la voglia di stare in cucina per realizzare un racconto fatto per pietanze e non per immagini. È la voglia di fare le cose come una volta, scegliendo ingredienti di qualità altissima. È come andare a pranzo dalla nonna. Se mia nonna fosse stata emiliana, avrebbe cucinato così. E quando vai a pranzo dalla nonna stai bene, perché senti l’amore che c’è nel piatto, oltre al gusto. Al Ristorante Canossa di Reggio Emilia io ho provato questo, oltre a un gran rispetto per il “capo del carrello dei bolliti“: una persona che, in sala, fa la grande differenza. Detto questo, vi racconto quanto abbiamo speso quel giorno. Riepilogando il pranzo:
- Un antipasto diviso in due
- Due primi
- Due “carrello dei bolliti”
- Due dolci
- Una bottiglia di Lambrusco
- Due bottiglie di acqua (oh, la sete c’era…)
- Due caffé
Siamo usciti quasi rotolando. Il nostro conto è stato di 90€ in tutto e io l’ho trovato perfettamente il linea con quanto mangiato. Sicuramente il Ristorante Canossa è uno di quei posti che suggerirei a occhi chiusi a chi ama gustare la buona cucina e ha voglia di innamorarsi del cibo preparato alla grande.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Sono solo le 9.00 di mattina ma già mi è venuta fame! 🙂
Mi sembra un ottimo ristorante e perfetto per coppie e famiglie. La cosa che mi ha colpito di più in assoluto è il dolce! La zuppa inglese è al primo posto nella classifica dei dolci preferiti da mio marito…so che lo fare i felice.
Segno il ristorante…grazie!
Felice di averti fatto venire fame.
Sono le dieci e mezzo ma sei riuscita a farmi venire fame sin da ora! Amo mangiar bene e i patti cucinati in maniera tradizionale, quindi se dovessi passare da Reggio Emilia sicuramente mi ricorderò del ristorante Canossa!
Grazie davvero per la dritta : )
Mangiare lì è davvero un’esperienza.
Ok, sono qui sul pc a sbavare! Che piatti invitanti, non saprei quale scegliere… un vero attentato alla mia dieta 🙂
Un attentato a tutti i regimi alimentari.
Anch’io adoro i posti di “qualità” della tradizione 🙂 amo a mortadella e i capelletti, li fa mia nonna che glieli aveva insegnati mia bisnonna ( che era di Reggio Emilia ).. che bontà!!! il bollito invece dovrei provarlo, non ci tiro tanto .)
Il bollito lì è un qualcosa di puramente divino.
mentre leggevo e guardavo le tue foto mi si è scatenata una fame che non puoi neanche immaginare. Mi sembrava addirittura di sentire i profumi del ragù di prosciutto, del bollito con tutte le salse.., E della mortadella…
Adesso scappo a pesarmi, che devo essere ingrassata almeno un chilo al solo pensiero. 😉
PS. ovviamente ho preso nota e appena andrò a Reggio Emilia, saprò dove andare a cena.
Se passi dimmelo, che ti raggiungo volentieri.
Ho sempre pensato che il bollito fosse un piatto triste, ma il tuo post mi ha fatto ricredere. Probabilmente gli darò una nuova possibilità!
Il bollito è arte. Io l’ho capito vivendo qui.
La foto in copertina mi ha fatto pensare a una trattoria dove andiamo sempre a mangiare quando siamo in Romagna. Lì però fanno solo tagliatelle al ragù e coniglio arrosto. Non ti dico come sono, fuori c’è sempre la fila.
Ah non stento a crederlo.