Il territorio del Delta del Po è sicuramente uno dei luoghi più magici d’Italia. La nostra penisola è ricca di ogni genere di suggestione e chi ama la natura in tutte le sue forme (zanzare comprese) dovrebbe concedersi qualche giorno, anche sparso qua e là nell’anno, per visitare il Delta e le sue bellezze. A partire dal Bosco della Mesola, solitamente aperto da marzo a fine settembre o inizio ottobre. Io sono stata da quelle parti proprio a settembre. Non ne avevo scritto prima proprio perché aspettavo che il Bosco riaprisse.
Dove si trova il Bosco della Mesola e come raggiungerlo
La Riserva Naturale del Bosco della Mesola (questo è il suo nome completo) si trova in provincia di Ferrara, proprio al confine tra Emilia e Veneto. Ci troviamo davvero vicini a Pomposa e alla sua Abbazia, dopo il Lido di Volano. Per raggiungere il Bosco della Mesola, noi abbiamo percorso la strada che collega Ferrara a Porto Garibaldi e poi abbiamo seguito la Romea in direzione Nord. Ovviamente il percorso dipende sempre dal vostro punto di partenza ma, tenendo presente la Romea non sbaglierete. Vicino al Bosco della Mesola c’è un parcheggio dove lasciare l’auto. Lì troverete anche i bagni pubblici e, poco più avanti verso l’ingresso dell’area naturale, una fontanella per l’acqua. Dentro al Bosco, non ci sono bar o punti di ristoro. Partite preparati con acqua a volontà e le vostre cose da mangiare. Per entrare nel Bosco si paga un biglietto di 1€, per la parte pubblica dell’area. Nel Bosco della Mesola c’è una riserva ulteriormente protetta, dove ci sono anche i cervi. In quest’ultima area si entra solo accompagnati ed è previsto un prezzo diverso. Noi, quel giorno, abbiamo percorso a piedi tutta la parte pubblica. Questa zona può essere scoperta a piedi o anche in bicicletta. Il biglietto si fa nella casetta di legno vicino al parcheggio.
I percorsi del Bosco della Mesola
L’area Naturale del Bosco della Mesola si può visitare liberamente, seguendo però i sentieri tracciati all’interno di tutta la grandezza del bosco: i percorsi da fare senza guida sono tre.
- Percorso giallo, il più corto
- Percorso verde, il medio
- Percorso rosso, il più lungo.
Su questo sono informata perché è quello che abbiamo seguito noi: si tratta ci circa 9 chilometri senza dislivello o difficoltà. Se avete intenzione di passare tutta la giornata nel bosco, seguite questo.
Lungo il percorso che porta a scoprire i 100 ettari (un gran parte, diciamo) del Bosco della Mesola troverete un sacco di panchine dove riposarvi o sedervi per pranzare. Sappiate che, con tutta probabilità, la primavera è il momento migliore per fare quella passeggiata. Perché? Perché le zanzare non sono ancora nate e non hanno ancora infestato il mondo. La mia passeggiata è stata fatta in autunno e non è stato facile dialogare con quei fastidiosi esseri viventi. Nel caso, fate come me: portatevi tanto (ma proprio tanto) repellente.
Camminando nel Bosco della Mesola
Camminare dentro al Bosco della Mesola è facile e non richiede particolari tipi di calzature. Vi consiglio, però, di non arrivare in infradito. Se, come me, amate camminare con i piedi esposti, abbiate dei gran sandali da trekking, in modo da posare i piedi nel modo giusto e non distruggervi la schiena. I sentieri sono tutti con piccoli sassi e sabbia e sono ben segnati. Gli ambienti che si passano camminando nel Bosco della Mesola vanno dal bosco più fitto, a piccole zone paludose, ad altre dove sono gli alberi immensi e alti a farla da padrona. Il Bosco della Mesola vanta, infatti, dei gran alberi degni di questo nome. La zona è riserva naturale dal 1977 e, pensate che, durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe un ruolo forte per il territorio di cui è parte.
A cosa fare attenzione nel Bosco della Mesola
Il Bosco della Mesola è come un libro scritto dalla Natura: qualsiasi sia il percorso da voi scelto, troverete di che sgranare gli occhi e aprire le orecchie. Non solo: avrete anche di che annusare. Il Bosco, essendo un luogo protetto, viene lasciato esattamente al suo destino, proprio come succede con la Foresta di Białowieza in Polonia. Un albero cade? Resta dov’è caduto per diventare sede per la vita di chissà che specie. Camminare nel Bosco della Mesola è come sentirsi accompagnati in ogni passo da un animale diverso, dal suo verso, dal suo volare tra un ramo e l’altro. Per questo per me è stata pura meraviglia. Per questo vi consiglio di sgombrare la mente e lasciarvi sorprendere a ogni centimetro scoperto all’interno di quell’area naturale.
Cosa NON fare nel Bosco della Mesola
Ci sono delle cose che non vanno assolutamente fatte nel Bosco della Mesola, proprio perché un posto così ci ricorda l’equilibrio precario del pianeta sul quale viviamo e ci ricorda che – forse – ogni tanto dovremmo tornare a respirare. Ecco perché sono qui a elencarvi cosa non dovreste fare visitando l’Area Protetta. Condizionale d’obbligo perché sta a voi la scelta:
- Togliete la suoneria al cellulare e, se potete, anche la vibrazione.
Se non avete esigenza di venire contattati, cercate di vivere una giornata senza tecnologia. Vi ricordate quando da piccoli si andava in giro per boschi senza pensieri? Ecco, così. - Portate con voi i vostri rifiuti ed evitate di pesare sulla raccolta all’interno dell’area. È un gesto di civiltà totale e di rispetto per il luogo che state visitando.
- Non toccate nulla: non raccogliete fiori, foglie, sassi. Lasciate stare i rami degli alberi.
Provate a vivere una giornata il cui unico impatto sulla terra saranno i vostri passi. - Non uscite dai percorsi segnati
- Non dimenticatevi di portare con voi l’acqua. Non ne troverete nel parco.
Davvero, lasciate stare la tecnologia e usatela solo per fotografare, solo dopo che i vostri occhi si saranno riempiti di meraviglia. Posterete dopo qualsiasi cosa riguardi al vostra visita.
Il Bosco della Mesola, per me
Il Bosco è il mio ambiente ideale. Anche con gli alberi più fitti di sempre, io mi sento a casa. Anche se non ho mai visto quel bosco, anche se non conoscono nulla di quella zona, io mi sento a casa quando ho tanti alberi attorno a me. C’è chi dice che dagli alberi di possa trarre tanta energia… E io ci credo fermamente. Sarà che ho sempre avuto alberi vicino a dove ho vissuto. Sarà che uscire di casa e camminare in mezzo a un bosco è sempre stata una cosa a me pienamente famigliare. Ora, dove vivo in questo momento della mia vita, non ho boschi degni di questo nome vicini a casa ma ho dei tigli bellissimi che mi parlano tutte le mattine. Io voglio un gran bene agli alberi e quel giorno nel Bosco della Mesola mi sentivo carica come una molla. Malgrado le zanzare, mi sentivo invincibile.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Che bello questo percorso nel verde! Dato che le zanzare mi amano molt più di quanto io ami loro, il suggerimento di andarci prima del loro risveglio mi pare furbissimo
Esattamente… per me è stata una giornata bellissima ma un po’ difficile da quel punto di vista.
Ci sono stata al Bosco della Mesola tantissimi anni fa, quando ero bambina e andavamo a Lido degli Estensi al mare. Grazie per avermici riportato. Questi posti sono i miei posti, dove la natura , i rumori, i profumi, tutto sa di vita semplice. Questo è uno di quei posti dove non usare il cellulare ma solo tutti i nostri sensi
Secondo me è proprio così: c’è gente che perde troppo la prospettiva delle cose e pensa solo a immortalare istanti invece che viverli.
Hai perfettamente descritto le sensazioni che provo ogni volta che passeggio per il Bosco della Mesola. Trascorrere una giornata senza tecnologia, senza pensieri è un liberare la mente da ogni costrizione, fatica della settimana.
Io amo i boschi proprio perché mi dimentico che esiste la tecnologia.
Sono davvero bellissime le passeggiate da fare sul delta del Po. Non le conoscevo. I paesaggi Verdi sono davvero belli
La Natura è sempre bella. In tutte le sue parti.
Non credo di essere mai stata da quelle parti, però il Delta del Po mi attrae moltissimo per il birdwatching, pare che con questa passione lì si trovi pane per i propri denti 🙂 Il tuo post mi ha portata per un attimo lì, tra i rami e la ghiaia, tra i profumi e i suoni leggeri. Grazie.
In autunno, prima delle varie migrazioni è un posto spettacolare dal quel punto di vista.
Meraviglioso percorso nel verde, assolutamente da fare con i bambini se ci si trova in zona. Trovo assurdo che si debbano ancora specificare delle regole per stare a contatto con la natura. Dovrebbe essere insito nel proprio io che nn si buttano cartacce, non si urla, non si raccolgono fiori etc.. all’estero hanno più consapevolezza di noi.
Da fare con tutti direi. Purtroppo certe specifiche si rendono necessarie un po’ ovunque. Una decina di giorni fa in Olanda, dentro una chiesa, l’unica ad avere la suoneria accesa sul telefono e l’unica che si è messa a rispondere alle telefonate da dentro quel luogo era un’italiana… guardata subito male da tutti, me compresa.
Questo giro è l’ideale per quelli a cui piace la natura e come dici tu zanzare comprese! Purtroppo anche quelle sono tipiche. Ho cominciato ad apprezzare quelle zone da poco, grazie a un brevissimo soggiorno nella cittadina di Comacchio. Vale una visita anche quella!
Esatto… Purtroppo anche quelle sono tipiche.