Bristol è una città che racconta la sua storia anche attraverso le sue chiese: in città ce ne sono molte, sia cattoliche che anglicane, ma ce n’è una che più di tutte è capace di catturare l’attenzione dei viaggiatori che cercano sempre qualcosa di nuovo e interessante da fare a Bristol. Sto parlando della chiesa di St. Mary Redcliffe, un monumento che si trova a metà strada tra la stazione di Temple Meads e Harbourside. Visitare St. Mary Redcliffe è come sedersi al banco di un pub con un esperto di storia di Bristol e lasciarlo passare. Durante quel viaggio a Bristol sono entrata lì per ben due volte. Perché? Ve lo spiego nel post.
Dove si trova la chiesa di St. Mary Redcliffe e come raggiungerla
L’autobus che collega Temple Meads all’aeroporto di Bristol passa proprio di fianco St.Mary Redcliffe e molte persone la guardano come per dire “ma che cos’è?“. Questa chiesa, per dirla tutta, è molto più maestosa e lanciata verso il cielo della Cattedrale di Bristol. Sembra messa quasi a guardia dei pezzi di città più conosciuti. La si può trovare all’incrocio tra Redcliff Hill (senza -e finale) e Redcliffe Way (con la -e finale). Impossibile non notarla e non vederla. Io alloggiavo a pochi passi da Temple Meads e, nel percorso a piedi da lì verso il porto, incontravo proprio St. Mary Redcliffe. Ve lo ripeto: impossibile non vederla.
Informazioni per visitare St.Mary Redcliffe a Bristol
Avete mai visitato una chiesa anglicana? Beh, sarebbe ora di farlo e St. Mary Redcliffe è un’ottima prima volta. Le chiese anglicane mi hanno sempre sorpreso per una caratteristica che, nella mia mente, dovrebbe essere di tutti i luoghi di culto, a prescindere dal credo: l’accoglienza. Nelle chiese anglicane troverete spesso e volentieri una caffetteria, a volte anche interna a una chiesa. Le porte sono sempre aperte e, nel caso ci fossero volontari al suo interno, state tranquilli che troverete qualcuno con cui chiacchierare. St. Mary Redcliffe di Bristol non fa eccezione e si può visitare tutti i giorni, gratuitamente, al di fuori dei momenti in cui c’è messa. Io, nella mia prima visita, sono capitata a un quarto d’ora dalla messa. Più avanti vi racconto com’è andata. Al suo interno trovate anche del materiale informativo. Gli orari delle messe sono sul sito ufficiale.
La Storia di St.Mary Redcliffe e il legame con Bristol
St.Mary Redcliffe vede l’inizio della sua costruzione nel XII Secolo. Questa chiesa, infatti, è conosciuta per essere tra le più antiche della Gran Bretagna. Nel corso dei secoli ha subito varie ristrutturazioni ma nulla le ha tolto quell’aspetto gotico così bello che, probabilmente, ha avuto fin dall’inizio o quasi. Si pensa che furono i Sassoni a iniziare questa costruzione. Ai tempi di Elisabetta I, questa chiesa era così celebre in Inghilterra da meritarsi addirittura la visita della sovrana. Fin dal principio, St. Mary Redcliffe fu ricca e preziosa. Perché? Perché la sua costruzione venne sovvenzionata dai mercanti di Redcliffe Quay. Ecco perché il nome “Redcliffe” dopo l’appellativo stesso della chiesa. Le sue vetrate andarono perdute ai tempi della Rivoluzione di Oliver Cromwell. Lì dentro, nel 1795 Samuel Taylor Coleridge si sposò con la sua amata Sara. A me bastava questa informazione per andarla a vedere. Ma non finisce qui. Questa chiesa fu protagonista, in tempi più recenti, di uno dei tanti Blitz dell’Aviazione Tedesca sulla Gran Bretagna. Venne gettata una bomba piuttosto consistente che cadde a circa 100 metri dalla chiesa. L’edificio rimase intatto, salvo per i vetri che esplosero comunque. Ora St. Mary Redcliffe ha ritrovato lo splendore del passato ed è una chiesa assolutamente attiva e il centro di una comunità molto accogliente. Oltre che essere un vero e proprio punto di riferimento per una città intera.
Cosa vedere dentro St.Mary Redcliffe a Bristol
Come sempre dico, ognuno ha il proprio modo di vedere il viaggio e anche di trovare le giuste mete da visitare e le cose da vedere. Io amo entrare nelle chiese con tanta storia perché sono molto di più di un luogo di culto. La visita a St. Mary Redcliffe è interessante e io direi di prendervi una buona mezz’ora, almeno per avere idea di quello che state visitando. Cercate di guardare in tutte le direzioni, anche in alto. Non vi racconterò, come spesso faccio, per filo e per segno le miei due visite consecutive a quel luogo. Vi racconterò, invece, due dettagli speciali. Almeno per me. Si tratta di due elementi storici pazzeschi:
- Una sepoltura illustre
- Una polena (cosa ci fa una polena in chiesa??) proprio sui generis
La tomba di William Penn
Vi dice nulla il nome William Penn? Se siete appassionati di storia, soprattutto americana, vi si accenderà una lampadina. William Penn fu colui che fondò la città di Philadelphia e che diede il nome alla Pennsylvania. Bene, quel William Penn fondatore di città era il figlio del William Penn sepolto dentro St.Mary Redcliffe a Bristol. William Penn padre era un ammiraglio della Marina Britannica e membro della House of Commons. La sua carriera politica fu molto controversa (arrivò a fare il doppio gioco con Cromwell) e fu sempre molto legato alla sua Bristol. Quando lui morì e venne sepoto a St. Mary Redcliffe, suo figlio ricevette in eredità i terreni su cui poi avrebbe fondato Philadelphia. Ve lo dico: questo è solo uno dei legami che Bristol ha con le terre across the pond. In realtà sono moltissimi. Magari ve li racconterò tutti.
Quella Polena di nome Bessie
Una delle differenze più marcate tra una chiesa anglicana e una cattolica è la presenza, dentro l’edificio, di una cappella militare o legata a qualche corpo militare. Dentro St. Mary Redcliffe c’è una cappella molto bella, sul fondo della chiesa, dedicata alla Marina, anche mercantile. In una città come Bristol, non poteva essere altrimenti. La cosa particolare di questo luogo è che vi troverete esposti degli oggetti legati alla vocazione mercatile e navale di Bristol. Compresa una Polena che risale alla fine del XVI Secolo e che ritrare la Regina Elisabetta I. La nave che si fregiava di questa polena viaggiava verso il nuovo mondo nel nome della sua sovrana e a lei chiedeva protezione. Io l’ho trovata bellissima, molto più di mille sirene intarsiate sui legni di chissà quante barche.
St. Mary Redcliffe di Bristol, per me
Ora vi racconto com’è andata la mia visita – ops, le mie due visite – a St. Mary Redcliffe. Era domenica ma quando sono in viaggio perdo il conto dei giorni della settimana. Me ne parto tranquilla, con l’idea di camminare fino alla SS Great Britain e di godermi un sano giorno in giro per Bristol. Camminando, come vi dicevo, arrivo di fianco a questa chiesa davvero bella. Attraverso la strada ed entro. Mi rendo subito conto che da lì a poco ci sarebbe stata la messa. Una signora gentile mi chiede subito se sono lì “for the service” ma io le dico di no e allora lei mi consiglia di fare subito un giro. Con un sorriso bello come quello di una nonna, mi dice poi che mi avrebbe aspettata sul fondo della chiesa. Io faccio il mio giro, scatto qualche foto, mi guardo attorno. Osservo la gente che arriva per la messa e poi arrivo nella cappella militare, quella della Polena. Mi rendo conto di essere da sola lì, mi siedo e guardo quanto ho scattato, giusto per capire se le immagini potevano andare. Improvvisamente sento “tea or coffee my dear?“. Mi giro ed era la nonnina di prima, pronta a offrirmi qualcosa di caldo. Lì mi rendo conto che, sul fondo della chiesa, c’era un tavolone con termos di tè e caffé come se non ci fosse un domani. Le sorrido e le chiedo un tè. Lei me lo porta e mi dice di seguirla. Io mollo lì zaino e giacca e lo faccio: stava per cominciare la messa. “Ce li avete i preti donna da voi?“, mi chiese senza sapere dove fosse per me il “da voi“. Io scuoto la testa. Il tè che mi aveva offerto era buonissimo. Sono rimasta con lei sul fondo della sala fino ai primi 5 minuti di messa. Poi l’ho salutata e sono uscita. Il giorno della mia partenza per l’Italia, sono tornata. Lei non c’era ed io ero sola nella chiesa. Sono rimasta lì a fare le mie foto con calma quando mi sono accorta che il pastore (donna) stava mettendo dei libretti sui banchi. Sono corsa da lei e lei ho detto che avevo visto l’inizio della sua messa un paio di giorni prima e che mi aveva sorpresa. Al di là di tutta la bellezza e la storia che ho potuto osservare visitando St.Mary Redcliffe a Bristol, quello che mi porterò nel cuore prima di tutto il resto sono i due sorrisi che ho visto in chiesa in due giorni distinti. Belli, sereni e accoglienti. Anche questa, per me, è l’Inghilterra.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ho visitato diverse chiese di Londra durante la mia permanenza in città e ho trovato molte analogie con questa chiesa. Secondo me le chiese anglicane ti fanno sentire a casa, meno in suggestione, più a tuo agio! Bristol non l’ho visitata ma quando ne avrò la possibilità, sarà curioso notate similitudini e diversità tra questa chiesa e quelle londinesi.
Io ne ho trovate alcune di molto suggestive… e sempre molto accoglienti.
Tutte le volte che sono stata in UK mi sono concentrata sui musei, i palazzi e le università e qualche chiesa davvero imperdibile, ma mi rendo conto che mi sono persa tutte quelle chiese vive dove si trasmettono valori di accoglienza e amore. Ti ringrazio perchè mi stai facendo fare delle riflessioni sul valore del viaggio
Le chiese sono uno spaccato di vita (e spesso di arte storia) incredivile un po’ ovunque ma in UK sono particolari, proprio per il loro essere luogo comune per le persone. Non sai quante volte sono finita in chiesa perché diluviava e mi sono ritrovata con una tazza di tè tra le mani.
Pur non amando io le chiese, adoro vederne architettura e interni, perché spesso si trovano cose molto interessanti. Questa chiesa sembra essere tra quelle che incontrano i miei gusti. Se poi aggiungiamo anche una bella nota storica, come quella del fondatore di Philadelphia e della sua tomba, direi che ci siamo. Messa in agenda.
Non è lui il fondatore di Philadelphia: è figlio di questo William Penn che ha fondato la città. 🙂
Mi hai dato una bella chicca per questa estate. Tornerò a Cheltenham e voglio assolutamente visitare Bristol. Oltre ad essere molto suggestiva, il tuo racconto ha reso questa chiesa ancor più attraente ai miei occhi. Chissà, magari incontrerò anche io la nonnina che mi offrirà il tè!
Qui sul blog trovi molto su Bristol, città che io ho davvero adorato.
Mentre leggevo mi sembrava di essere lì con te, e quella signora, quella nonnina che con questo fare davvero materno, ti ha accolta. Dev’essere stata davvero una bella sensazione! Le chiese, spesso, davvero sono come una seconda casa (o proprio casa) per alcuni, e lì si declina la vita di molte persone…è bello sentirsi così accolti.
Molto bella anche la Polena del XVI secolo, sicuramente molto particolare da vedere
Per me è stato molto bello incontrarla. Ha dato qualcosa in più a quella visita già bella.