
Partiamo da una grande certezza: Hermann Hesse è uno di quegli scrittori che, prima o poi, dovrai incontare in qualche modo nella tua vita. Seconda grande certezza: Hermann Hesse è uno scrittore che fa venire voglia di viaggiare. Terza grande certezza: si pronuncia Hèsse, con la E finale. Quella E si pronuncia tutta. Così come la H iniziale. Che non si senta più in giro un qualcosa come “ho letto un libro di Ermann Ess.” Detto questo, possiamo tornare a essee amici. Oltre a far venire voglia di viaggiare, Hermann Hesse è uno di quegli scrittori capaci di essere un compagno di viaggio perfetto se si vuole scoprire la Mitteleuropa di 100 anni fa. Quel continente caro a Joyce, a Thomas Mann, giusto per fare due esempi. Quali sono i luoghi da vedere se si ama Hermann Hesse? Ve ne racconto alcuni.
Hermann Hesse: l’uomo e lo scrittore

Se mi guardo attorno, nella stanza dove lavoro, mi rendo conto di quanto Hermann Hesse ci sia attorno a me. Quando, da appena adolescente, sono diventata una lettrice seriale, ho iniziato a comprare ogni cosa che avesse pubblicato. Complice di questo shopping librario compulsivo è stata quella miriade di libri a 1000 Lire (già, cose del secolo scorso) che tanto andavano di moda quando io facevo le medie e le superiori. Quando ho finito con gli acquisti in Italiano, ho iniziato con quelli in Tedesco. Leggere Hermann Hesse in Tedesco è meraviglioso: se conoscete questa lingua, fatelo. Sarà come farvi un regalo. Detto questo, Hesse per me è diventato fin da subito un qualcuno capace di parlare alla mia testa. L’altro giorno ho imparato una parola nuova: Sapiosexual. Descrive chi è attratto dall’intelligenza altrui e io ci scaco dentro a pié pari. Hesse è uno di quegli scrittori che sono entrati nella mia mente e non sono mai usciti. Credo che questa settimana scriverò un post sul “sapiosexual” & Co. Ora vi dirò una cosa che forse vi farà cadere dalla sedia: Siddharta, per me, è la cosa meno bella che la mente di Hermann Hesse abbia partorito. Un gran libro, scritto alla grande ma lui è molto altro. Quindi, se non avete letto altro di lui, correte ai ripari. Perché Hesse, come uomo e come scrittore, è Europa pura.
I luoghi di Hermann Hesse tra Germania, Svizzera e Oriente (quel poco che ci vuole)

I luoghi da visitare se si ama Hermann Hesse sono quasi tutti in Europa. Già, perché oltre Siddharta c’è di più e il mondo che popolava la mente di Hermann e la sua vita era tutto europeo. Inizieremo dalla sua Germania (o meglio da una Germania di confine) per arrivare a due diverse Svizzere di confine. Già, Svizzere. Poi capirete. Poi faremo un bel volo pindarico verso lo Sri Lanka. Pronti?
I luoghi di Hermann Hesse: Calw, Germania

Calw è un paese tedesco del Land del Baden-Württemberg. Si trova a una trentina di chilometri da Stoccarda, non distante da quello che è il territorio della Foresta Nera. Sicuramente è un gran bel pezzettino di Germania da vistare. Calw è un paesino che ha conservato la sua immagine medievale. Che cosa ha a che fare con Hermann Hesse? Lui è nato proprio a Calw nel 1877 e lì ha vissuto per i primi anni della sua vita. A Calw c’è ancora un Hermann Hesse Museum che vale la pena di vedere. Hesse abitò per i primi anni della sua vita a Calw e poi si trasferì a Basilea. Questa piccola cittadina tedesca, in ogni caso, è stata la culla della sua famiglia. Piccola informazione importante: il nonno e il padre di Hermann Hesse erano missionari protestanti in India. Questa nazione così avvolgente e immensa è sempre stata parte della sua vita.
I luoghi di Hermann Hesse: Basilea, Svizzera

Basilea è una città davvero molto bella. A prescindere da Hermann Hesse. La sua bellezza sta in un centro storico davvero ben conservato, sta in quel Reno che la taglia in due e che tanta Europa porta in città. Basilea sa essere anche una città moderna, una città gustosa. È la Svizzera di confine dal lato tedesco e francese perché, Basilea confina con due nazioni diverse. Già vi ho parlato di confini, ecco Basilea rappresenta sia la Svizzera, che la Germania, che la Francia. È il confine che unisce e questo, culturalmente parlando, non ha pari. Hermann Hesse visse a Basilea per tutti i suoi anni di gioventù, assorbendo tutto quello che quella città poteva dare. Quando fu adolescente venne mandato a studiare in seminario, ambiente che spesso ricorre nei suoi libri. Il libro da leggere per richiamare alla mente questo periodo della vita di Hermann Hesse è Peter Camenzind, romanzo in cui inizia a intravvedersi l’archetipo di ogni suo personaggio: Der Suchende, colui che cerca. Altro libro che racconta i suoi anni da studente è Unter dem Rad, Sotto la ruota.
I luoghi di Hermann Hesse: Il Lago di Costanza
Se ti metti sulle rive del Lago di Costanza, sulla sponda tedesca, e respiri a pieni polmoni, ti porti dentro un po’ dello spirito di Hermann Hesse. O almeno succede a chi è in sintonia con questo pezzo di Europa. Chi ama Hermann Hesse, prima o poi, dovrebbe fare un viaggio per esplorare le rive del Lago di Costanza. La foto che vedete qui sopra è mia e l’ho scattata proprio a Konstanz, gran città piena di storia, vicina a Gaienhofen, paese in cui Hesse andò a vivere dopo il 1904, quando si sposò. Gaienhofen rappresenta un altro luogo di confine dallo spirito molteplice. Si trova a pochissimi chilometri dalla Svizzera. Anche Gaienhofen ha dedicato un museo a Hermann Hesse. A Gaienhofen lui scrisse l’unico romanzo che ha per titolo il nome di una donna: Gertrud. Gli anni di Gaienhofen sono quelli in cui Hermann Hesse inizia ad avvicinarsi al vegetarianesimo e alla dottrina buddhista.
I luoghi di Hermann Hesse: l’Oriente

Uno pensa a Hermann Hesse e immagina subito l’India. Ma non è così. Nel 1911 Hesse partì per un lungo viaggio in Oriente. Come vi ho scritto prima, la sua famiglia aveva già da anni un forte legame con l’India e, l’intento del nostro Hermann, era di raggiungere proprio l’India. Viaggiò verso la Malesia, l’Indonesia e poi fece rotta verso lo Sri Lanka, che al tempo si chiamava ancora Ceylon. Una volta arrivato lì fu colto da dissenteria fulminante e finirono anche i soldi a disposizione per quel viaggio. Ebbe il suo piccolo grande tocco d’Oriente ma non arrivò mai in India. Siddharta, come sicuramente saprete, è la rielaborazione fatta da Hesse della leggenda sulla vita del Buddha. Hesse trasformò il tutto in un romanzo di formazione (o Bildungsroman, in tedesco) che ha fatto più che scuola e che ha reso eterno lo scrittore. Per ricordare il periodo in Oriente, ovviamente vi consiglio di leggere Siddharta ma mettetegli vicino Fuori dall’India, il diario di viaggio che Hesse scrisse in quel periodo. Tornato dall’Oriente, succese un po’ di tutto: Hesse visse delle tragedie famigliare e l’Europa venne sconvolta dalla Prima Guerra Mondiale.
I luoghi di Hermann Hesse: Zurigo, Svizzera
Berna e Zurigo furono i “luoghi-rifugio” di Hermann Hesse negli anni della Prima Guerra Mondiale, così come negli Anni ’20. Zurigo è una città senza pari, se torniamo con la mente al fermento culturale tra le due guerre mondiali. Qui visse Joyce, visse Thomas Mann… giusto per tornare ai nomi che ho citato prima. Qui lavorava Gustav Jung, medico psichiatra che ebbe un impatto pazzesco sulla cultura europea di quel periodo. Il libro da leggere per ricordare questi anni un po’ turbolenti è Demian, praticamente il mio preferito (o quasi) scritto da Hermann Hesse. Si tratta di un libro di esattamente cent’anni fa, pubblicato nel 1919. Richiama proprio i fondamenti di psicologia analitica di Jung. Altro libro perfetto per immaginare la Zurigo di quegli anni è Il Lupo della Steppa, per gli amici Steppenwolf. All’inizio del libro Hesse racconta di una sala da ballo, di una festa, del foxtrott: quello era un luogo che realmente esisteva nella Zurigo di quei tempi. Il Lupo della Steppa è stato pubblicato nel 1927.
I luoghi di Hermann Hesse: Lugano, Svizzera

Fu proprio con l’inizio degli Anni ’20 che Hesse iniziò ad interessarsi a cercare casa in Canton Ticino, la parte meridionale della Svizzera. La cercò e la trovò in quel di Montagnola, un luogo che – ancora oggi – è sede di gran belle case in quel di Lugano. La Hermann Hesse Stiftung (la fondazione Hermann Hesse) oggi mantiene ancora in vita la sua casa di Lugano che è visitabile. Spesso vengono organizzate anche delle letture o delle serate dedicate al grande scrittore tedesco e io, quando andai a vivere proprio in Canton Ticino, non mancavo mai a quanto organizzato da quelle parti. Ho ascoltato la lettura di Siddharta con l’accompagnamento del sitar, ho ascoltato leggere Demian in lingua originale, ho passeggiato nel giardino in cui Hermann Hesse si concedeva del tempo tutto per sé. In quella casa c’è ancora lui, in tutto e per tutto. Fu proprio nella casa di Montagnola che terminò la scrittura de Il gioco delle perle di vetro (Glassperlenspiel), libro che è considerato il suo capolavoro assoluto. L’Ulisse sta a Joyce come Il gioco delle perle di vetro sta a Hermann Hesse. Se non l’avete letto e avete voglia di affrontarlo, prendetevi del tempo. Il libro è stato pubblicato nel 1943 e gli è valso il Nobel per la letteratura nel 1946. La trama è complicata, nel mezzo c’è un vero gioco fatto di strategia e matematica. Sono riucita a leggere l’Ulisse di Joyce 8 volte ma ho letto solo 2 volte questo testo di Hesse (una in italiano e una in tedesco). Non è solo un romanzo, è una sfida. Magari prima fate un piccolo viaggio a Lugano e fatevi ispirare dalla sua casa di Montagnola.
Hermann Hesse, per me
Si ha paura solo quando non si è in accordo con se stessi. Così scrisse Hesse in Demian, cento anni fa, nel 1919. Annoai questa frase sulla mia smemo di terza superiore, quando riuscii leggere Demian in tedesco. Quel libro mi entrò dentro come un razzo, dritto e deciso come pochi altri testi affrontati in questi miei 41 anni. Piccola nota di filologia, giusto per sottolineare la bellezza della lingua in cui scrive Hesse: la parola tedesca Einig si traduce con Concorde. Ha in sè “ein” che vuol dire uno: esprime un cocetto di integrità pazzesco. Non è solo essere “in accordo” con se stessi bensì essere “in totale unità, integri”. Ritornando alle mie letture, avevo già letto Siddharta e ci ero rimasta male perché non l’avevo trovato sto gran capolavoro per il quale tutte le mie amiche dicevano quando sarò grande andrò in India. Andate oltre quel libro. Ne vale la pena. Per me, lo ribadisco, Hermann Hesse rappresenta la mente e le mani dell’Europa dei primi del Novecento. Assieme a Thomas Mann e James Joyce. E mi ripeto senza sfinimento. Leggete Hermann Hesse anche di adulti: vi verrà voglia di conoscere quelle terre che si toccano a ridosso del Reno. Ma non solo.
Nur das Denken, das wir leben, hat einen Wert.
(Solo il pensiero che viviamo ha un valore)
Hermann Hesse, Demian
Le foto del Lago di Costanza e di Zurigo sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Lessi qualche testo alle superiori, ma ai tempi ero più propensa verso Joyce, adesso leggendo il tuo articolo mi fai venire voglia di riprendere in mano i suoi testi
Fammi sapere se leggi qualcosa di Hesse e se ti piace.
Di Hesse ho letto solo l’Ultima Estate di Klingsor, il racconto breve ambientato sul lago di Lugano in Svizzera. Se non ricordo male in quel racconto ci sono sia dettagli autobiografici che parti di pura fantasia. Dovrei leggere più opere di questo scrittore e adesso in cima sicuramente c’è Demian!
Adoro quel racconto!
Appena ho letto il titolo Herman Hesse mi sono bloccata, è il mio autore preferito assieme a Pirandello, fin dalle medie. Ho divorato Il lupo nella steppa, Narciso e Boccadoro e non parliamo di Siddharta, che adoro leggere a distanza di tempo perchè mi accorgo che con gli anni mi arrivano emozioni sempre diverse. Mi salvo questo articolo, così quando rientro in europa un giro fra questi paesi me lo faccio con immenso piacere e con curiosità
Sono felice che questo articolo possa esserti utile.
Stupendo questo percorso alla scoperta di Hermann Hesse! Mi sono salvata le località tedesche perchè quest’estate vorrei proprio fare un giro in quelle zone, ottimi spunti e bellissimo post!
Grazie mille Sara!
Questo post mi ha fatto scoprire aspetti che non conoscevo della terra elvetica e naturalmente su Hesse (a partire dalla pronuncia, quindi adesso siamo nuovamente amiche vero?!?). Grazie Giovy, come sempre post interessantissimo.
Grazie Ingrid. Certo che siamo amiche! 🙂
Aprile saremo proprio nella parte tedesca del Lago di Costanza e terrò a mente questo tuo particolare articolo che mi ha fatto scoprire cose che non conoscevo. E si perchè alla fine sono come molte persone che pensano che Hesse sia solo Siddharta alla fine di tutto.
Vedrai che bellezza il Bodensee.
Originale modo di organizzare le proprie vacanze: sulle tracce del proprio autore prederito.
Bella idea e grazie per gli spunti
Per me certi libri sono le migliori guide di viaggio.
Non ho letto molto di Herman Hesse, ma quello che ho letto mi è piaciuto tutto . In particolare Narciso e Boccadoro, che ogni tanto tiro fuori e rileggo. Questo post è sicuramente uno dei miei preferiti, come tutti quelli in cui mi ispiri un viaggio sulle tracce di uno scrittore, di un libro, di un film o di una serie televisiva… Ormai il tuo blog è una droga per me.
Ti ringrazio Raffi. Felice di ispirarti con queste mie divagazioni letterarie.
Post davvero interessante! Sono felice di aver sempre pronunciato correttamente il suo nome 😬 ma devo assolutamente rimediare in quanto a letture. Sono una dei tanti che si sono fermati a Siddharta (che adoro). Devo procurarmi anche gli altri libri da te citati! Ne parli con così tanto amore da avermi fatto venir voglia di leggerli al più presto!
Prova a leggerli e poi fammi sapere!