
Alzi la mano chi ama l’Aceto Balsamico! Io lo apprezzo davvero tantissimo ma, ve lo dico in tutta sincerità, ho iniziato ad gustarlo davvero quando, una decina di anni fa, mi sono trasferita in Emilia. Come molte persone, non avevo ancora capito che cosa fossero l’Aceto Balsamico tradizionale di Modena DOP e nemmeno l’Aceto Balsamico di Modena IGP. Col tempo ho scoperto che esiste anche il Balsamico tradizionale di Reggio Emilia DOP. Insomma: una sopresa di gusto! Potete ben capire quanto fossi contenta quando seppi che, durante Acetaie Aperte, si poteva visitare l’Acetaia di Ponte Motta in provincia di Modena. Luogo che ora si chiama Casa Mazzetti e ha davvero molto da raccontare, tanto da guadagnarsi il nome di Balsamic Experience Center.
Dove si trova Casa Mazzetti e come raggiungerla
Casa Mazzetti si trova nel comune di Cavezzo, località Ponte Motta, l’ingresso si trova dove via Ronchi incrocia via Cavour. Se arrivate in auto, dovete uscire al casello di Carpi (sulla A22, se arrivate da nord) oppure a Modena Nord (se arrivate da sud sulla A1). L’uscita di Carpi è, a mio avviso, la scelta più semplice in ogni caso. Da Carpi la strada è breve. In circa un quarto d’ora sarete a Ponte Motta. Attenti ai limiti di velocità per strada. Per visitare Casa Mazzetti, sappiate che:
- La struttura è aperta tutti i giorni (weekend compresi) dalle 10 alle 18
- Se avete voglia di fare il tour dell’acetaia (ne vale la pena), vi conviene prenotare.Vi racconto i vari tipi di tour alla fine del post.
- A Casa Mazzetti è presente uno shop per potervi portare a l’aceto che più vi piace. Si può pagare anche con bancomat e carta di credito.
Che cos’è Casa Mazzetti e perché si chiama così?

Casa Mazzetti è il nome dato all’antica acetaia di proprietà di Acetum, l’azienda di Cavezzo leader nella produzione dell’aceto balsamico. Il nome di questo stabilimento sarebbe Cantine Motta, dove Motta è il nome della località nella quale si trova il tutto. Mazzetti deriva dal nome di Felice Mazzetti, colui che, nel secondo dopoguerra, assaggiò in quel luogo per la prima volta dell’Aceto Balsamico da imbottigliare e da vedere. Le Cantine Motta hanno subito un brutto scossone – è proprio il caso di dirlo – nel Maggio del 2012, quando l’Emilia venne colpita dal terremoto che anch’io ricordo con particolare ansia. Le Cantine sono state ristrutturate, ripensandole non solo come un luogo in cui l’aceto balsamico riposa ma anche come un posto che diventi il centro di un’esperienza di incontro e conoscenza con l’Aceto Balsamico più buono che ci sia. Almeno per me.
Conoscere Casa Mazzetti
Ho sempre saputo come si fa l’aceto balsamico? No, ma conoscere Casa Mazzetti mi ha aiutato molto. Immaginavo e conoscevo a larghe linee il processo di produzione dell’aceto balsamico. Sapevo che, la zona in cui vivo, è perfetta per la maturazione dell’aceto (si dice maturazione o in qualche altro modo? Ora mi sfugge) perché in inverno è freddo e umido e d’estate è caldo e umido. La vita dell’aceto e la mia mia morte in un unico concetto: il caldo umido. Anyway, quel giorno in cui visitai le Cantine Motta – ora Casa Mazzetti – ebbi l’opportunità di conoscere molto sul mondo dell’aceto balsamico. Indi per cui, vi consiglio altamente di organizzare la vostra visita a Casa Mazzetti includendo il tempo di un tour. Sapete quale sia la differenza tra IGP e DOP (a livello di produzione) e che cosa sia il sistema di classificazione a foglie? Ecco perché, come me, dovreste fare il tour. Le fasi del tour sono normalmente:
- Un’introduzione storica sull’azienda
- Visita al luogo in cui riposa l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP
- Visita al “papà” dell’Aceto Balsamico IGP
- Esperienza sensoriale sul mondo dell’aceto
- Degustazione
Lo sapete come sono, non vi racconterò tutto. Ma molto. Il resto sarà una sorpresa. Altrimenti che gusto c’è!
Il luogo dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP
La produzione dell’aceto balsamico, a prescindere che si tratti di DOP o IGP, richiede un’attitudine fondamentale: quella per l’attesa. Le cose buone si fanno attendere: è così col vino, con i distillati, anche con certi cibi. La bontà si aspetta e lo si fa con trepidante aspettativa. Il processo di produzione dell’aceto balsamico è un’arte che diventa magia. E per farlo ha bisogno di un luogo giusto. L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP dorme, letteralmente, dentro botti di legno nel sottotetto delle Cantine Motta. Dove sottotetto è la parola fondamentale: è lì che si concentrano il freddo d’inverno e il caldo d’estate. Le botti presenti nella struttura sono 5600 circa e vederle lì in fila, in batteria come si dice in gergo, è davvero una bella vista. Questa parte di Casa Mazzetti si chiama Teatro, proprio perché fatto a gradoni come un teatro. Chissà se c’è qualcuno che va a recitare per le botti ogni tanto.
Hercules, il papà dell’Aceto Balsamico di Modena IGP
L’Aceto Balsamico di Modena IGP, invece, se ne sta buono buono dentro un tino immenso, chiamato Hercules. Lo vedete qui nella foto. La sua capacità raggiunge i 2700 ettolitri e la mia domanda alla mia guida quel giorno è stata “si galleggia nell’aceto?“. Non so perché ma non riesco a figurarmi un corpo umano in galleggiamento in un liquido come l’aceto. Perdonate l’irriverenza: la mia mente ogni tanto fa voli pindarici. Da Hercules nasce l’Aceto Balsamico di Modena IGP, prodotto che viene classificato in modo diverso e il “voto” che gli viene dato è espresso a foglie.
Il sistema delle foglie
Qualche parola sul sistema delle foglie per classificare l’Aceto Balsamico di Modena IGP. Si tratta di una classificazione che ha, come mission principale, di dare la massima chiarezza sulle caratteristiche qualitative del prodotto che si sta per acquistare. La ripartizione è la seguente:
- 1 Foglia: il prodotto è giovane, con acidità vivace
- 2 Foglie: gusto più rotondo e acidità più bilanciata
- 3 Foglie: gusto corposo e persistente.
- 4 Foglie: densità marcata, gusto ricco e intenso
Quello che vedete nella foto è il mio Aceto 4 Foglie, debitamente acquistato proprio a Casa Mazzetti.
L’esperienza sensoriale
Qualsiasi esperienza legata alla produzione gastronomica o enologia porta con sé una parte sensoriale che, in molti tour pur ben studiati, non viene contemplata. Tutto ciò che viene dalla terra, come il mosto con cui poi si fa l’aceto balsamico, porta con sé un percorso fatto di tante cose. A Casa Mazzetti è possibile entrare in contatto diretto con tutto ciò che il mosto porta con sé: il sentore della vigna, quello della terra, quello delle botti nelle quali poi riposa. Ogni botte ha il suo profumo, una fragranza che poi – in un modo o nell’altro – entrerà in contatto con quella sostanza che tanto amiamo. Casa Mazzetti offre un percorso sensoriale che vi consiglio proprio di provare.
I diversi tour di Casa Mazzetti

Come vi dicevo all’inizio del post, Casa Mazzetti nasce come un Balsamic Experience Center, un luogo didattico ed esperienziale che vuole avvicinare le persone al mondo di un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia. Per produrre dell’aceto balsamico di qualità ci vuole esperienza e ce ne vuole anche per raccontare il tutto. Casa Mazzetti propone diversi tour per avvicinarsi al mondo dell’aceto balsamico. Scegliete voi quello che più vi aggrada.
- Tour Standard: gratuito
Si tratta di un percorso guidato nel mondo dei due tipi di aceti di produzione nelle Cantine Motta. Ovviamente c’è l’assaggio finale. - Tour Tradizionale: 9€ a persona
Come il tour standard, vi porterà nel magico mondo dell’aceto balsamico. In più avrete una degustazione più ampia, con prodotti in abbinamento. Gli abbinamenti variano di mese in mese. - Tour tradizionale con aperitivo o pranzo: il prezzo di questo tour è su richiesta e varierà a seconda delle richieste. Questo tour comprende quanto gli altri, con l’aggiunta di un aperitivo o pranzo a buffet.
Come fare per partecipare a tour a Casa Mazzetti? Semplice: scrivete una mail a info@casamazzetti.it oppure chiamate ai contatti indicati sul sito ufficiale. Ricordate anche che a Casa Mazzetti è presente lo shop.
Visitare Casa Mazzetti, per me
Mi ripeto un attimo ma lo faccio per farvi capire perché ho scritto questo post che – ve lo dico – non è un contenuto a richiesta e pagato da un committente. L’ho scritto perché volevo scriverlo e aspettavo solo il momento giusto per farlo. Quando ho visitato le Cantine Motta, l’ho fatto e l’ho potuto fare perché il tour rientrava nell’ambito di Acetaie Aperte, iniziativa sempre lodevole. Vivo qui in Emilia da 10 anni ma non avevo mai visitato un’acetaia (shame on me) e ci tenevo a farlo prima o poi. Il centro delle Cantine Motta mi è piaciuto molto in quell’occasione e confidavo in una sua totale apertura al pubblico per potervene parlare. Al tempo, apriva solo in determinate occasioni. Quel tempo è arrivato ed è arrivato per un motivo fondamentale: chi ha messo su tutta la struttura (a livello concettuale, non fisico, intendiamoci) ci ha creduto davvero tanto. Occorre immaginarsi le cose per costruirle. Occorre credere nelle cose per vederle nascere e così è andata con Casa Mazzetti. L’Italia è una nazione dove, fin troppo spesso, non si crede nelle cose, non si guarda alle potenzialità di un territorio dicendosi a mezza voce “ma va là, chi vuoi che ci venga”. E invece non è così: Casa Mazzetti ha aperto i battenti, è lì tutti i giorni per raccontare la mondo come si produce l’aceto balsamico di alta qualità. È lì perché le eccellenze vanno raccontate debitamente. E per farlo bisogna crederci. Nel Rocky Horror Picture Show si diceva “Don’t dream it, be it!“. Questo, per me, potrebbe essere il motto di Casa Mazzetti. Andate e toccate con mano.
Le foto senza indicazione dell’autore sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Se da un lato il lavoro di cura dei dettagli e particolari che avviene in una acetaia mi intriga, dall’altro il prodotto in sé non riesco a farmelo piacere. Rimane la curiosità per la sua lavorazione e grande stima per un prodotto eccellente che rende meravigliosa (come se ce ne fosse bisogno!) la nostra Emilia.
Io sono stata “scottata” da piccola dall’uso estremo di un aceto di vino economicissimo nella mensa della mia scuola. Da quel momento, fino ad ora che vivo in Emilia, non ho più usato l’aceto. Il Balsamico è assolutamente un prodotto diverso ma ci ho messo del tempo per comprenderlo bene.
Io ho visitato l’acetaia comunale di Modena, qualche anno fa, e sono rimasta affascinata dal procedimento lungo anni per produrre qualcosa di delizioso. Mai avrei sospettato che l’aceto balsamico tradizionale fosse così buono, sicuramente costa caro ma vale il suo prezzo. Peccato che sia difficile da reperire.
Non è poi così difficile da reperire. Se ripassi in zona, dimmelo. Ti porto a Casa Mazzetti.
Utilizzo l’aceto balsamico quotidianamente ma non ho mai avuto il piacere di visitare un’acetaia. Quelle botti in legno sono belle ed eleganti, credo che poter partecipare ad un percorso sensoriale completi l’intera esperienza.
Le acetaie sono dei posti molto interessanti.
Wow. Noi abbiamo scoperto l’aceto balsamico recentemente in occasione di una sagra denominata Cheese che si tiene in un paese qui vicino. E’ una manifestazione “importante” nella zona. Tra i vari banchi di formaggi c’era questo banco dove ti facevano assaggiare l’aceto balsamico sul cucchiaino. ALl’inizio abbiamo pensato che fossero matti, ma dopo aver messo in bocca quella delizia ci siamo ricreduti e siamo diventati degli adepti! Mi piacerebbe visitare un’acetaia.
Io uso sempre il balsamico sul formaggio. Una vera goduria!