Perché iniziare a raccontare un viaggio in Germania, alla scoperta dell’Alta Svevia, da una foto che ritrae un ciclista sotto un diluvio? Non è quello l’argomento della foto: è ciò che sta dietro, ovvero una statua che racconta l’origine dei Guelfi di Steinhausen. Amore (mio) per la storia a parte, questa foto vuole dire un’altra cosa: è facile innamorarsi di un posto col cielo azzurro. La pioggia, al contrario, sembra offuscarlo: in realtà mette in evidenza tutto ciò che si vuole raccontare. Parte da qui questo post per parlarvi di un itinerario da seguire per scoprire la Strada del Barocco dell’Alta Svevia.
Itinerario di viaggio alla scoperta dell’Alta Svevia: le tappe
La Strada del Barocco dell’Alta Svevia disegna un percorso di 760 chilometri e si estende dal Lago di Costanza alla Baviera e ben oltre il territorio del Baden-Württenberg. L’Alta Svevia, infatti, non è una regione politica ma un territorio culturale che va al di là dei confini regionali segnati sulla carta geografica. Per fare un viaggio alla scoperta dell’Alta Svevia vi consiglio di tener conto di almeno 5 giorni pieni per la scoperta del territorio più un giorno per andare e un giorno per tornare, a seconda di dove partite. Noi siamo partiti dal nord Italia ma abbiamo inserito ugualmente due tappe di avvicinamento. All’andata ci siamo fermati nella zona del Vorarlberg (in Austria) e al ritorno in Tirolo, a Reutte. Questo ci ha permesso di non guidare per oltre 6 ore di seguito e ci ha concesso un’andata tranquilla e un rientro più dolce. Le tappe che vi racconterò sono già tutte presenti all’interno del blog ma riassumerle qui aiuta a mettere assieme tutti i pezzi del viaggio. Noi ci siamo fermati una notte a:
- Friedrichshafen: per ammirare la bellezza del Bodensee e vedere, oltre a Friedrichshafen stessa, anche Konstanz.
- Weingarten: molto vicina a Friedrichshafen ma già così diversa. Vale la pena di spostarsi per inoltrarsi nel Barocco puro.
- Bad Schussenried e Steinhausen: questi luoghi potrebbero anche meritare uno stop di un paio di giorni perché la zona è davvero densa.
- Kloster Roggenburg: il monastero ancora attivo e quel pezzo di Alta Svevia in Baviera.
Queste località non distano molto l’una dall’altra. Il trasferimento più lungo è quello da Bad Schussenried a Roggenburg, che prende poco più di un’ora. Il bello di un itinerario di viaggio lungo la Strada del Barocco dell’Alta Svevia sta proprio nella facilità di spostamento. Si guida il giusto e su strade di campagna ben tenute. Dimenticatevi il traffico e godetevi tutto al massimo.
Friedrichshafen: il lago e lo Zeppelin
Friedrichshafen è un luogo perfetto per entrare nel magico mondo del Barocco dell’Alta Svevia, oltre che per deliziarsi con la bellezza del Lago di Costanza e con l’immensità storica che questa città racchiude. Quasi per assurdo, Friedrichshafen è l’unica città sul lago (di una cerca misura e importanza) che conserva poco del suo patrimonio medievale e rinascimentale. Perché? Semplice: è stata pesantemente bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. Non aspettatevi quindi di trovare case di mercanti e bovindi dipinti come nella altre città della zona del lago (Lindau, St.Gallen per esempio) ma aprite occhi, mente e cuore nel visitare lo Zeppelin Museum. Consiglio: prendete il traghetto e raggiungete Konstanz.
Konstanz: una città, un libro di storia pronto a essere letto
Konstanz, ovvero Costanza. La città che dà il nome al lago, nella sua versione in lingua Italiana. Costanza è una città nella quale mi sono ripromessa di tornare. Così vicina a Friedrichshafen, eppure ancora intatta nella sua immagine storica. Qui, nel 1183, venne firmata la pace tra Federico Barbarossa e la Lega Lombarda. Se, come me, arrivate a Costanza in tranghetto, inoltratevi a piedi nel vicinissimo centro e non perdetevi di ammirare il punto in cui il Reno esce dal lago e torna a essere un fiume. Di per sé, il Lago di Costanza altro non è che il Reno sotto forma diversa. Che meraviglia!
Weingarten: tutti a casa dei Guelfi
La Svevia in genere (il sud-ovest della Germania) è la patria storica del concetto di Guelfi e Ghibellini. I primi per il Papa, i secondi per l’imperatore. Guelfo deriva dal tedesco Welfen, che altro non era che il cognome della casata che governava su Weingarten, luogo dove nacque anche Federico Barbarossa. Se, pensando a Carlo Magno ne è venuto fuori un itinerario europeo con i fiocchi, pensando a Barbarossa ne uscirebbe un altro degno di grande nota. Iniziate quindi con Weingarten e la sua cattedrale immensa. Non mancate, però, di riservare un posto alla vostra tavola per il Barocco Gastronomico. Ve ne parlerò presto, con tanto di indicazione su dove dormire a Weingarten.
Bad Schussenried: il Barocco della Chiesa e quello del popolo
Bad Schussenried e la sua biblioteca vanno a braccetto con la bellezza rurale del Museumdorf Kürnbach. Ecco perché qui vale la pena di fermarsi due giorni: uno per lo sfarzo del complesso monastico, per gustare ogni centimetro di quella biblioteca più unica che rara, capace di raccontare almeno 10 storie in 10 centimetri quadrati. Il secondo giorno, respirate a pieni polmoni la bellezza della campagna. Il Museumdorf Kürnbach è un luogo speciale, dove il tempo sembra essersi fermato. Ce ne fossero di posti così. Andando via, non dimenticate di passare per Steinhausen, dove una chiesa barocca sembra dettare legge su tutta la campagna.
Kloster Roggenburg: tra passato e presente
Roggenburg è la degna conclusione di un viaggio sulla Strada del Barocco dell’Alta Svevia. Raggiungendo il territorio di questo monastero così grande, arriviamo nella parte bavarese dell’Alta Svevia. Visitare Roggenburg vi potrà dare la giusta visione del mondo barocco che parla tedesco. Qui, infatti, potrete vedere i famosi monaci premostratensi, ordine che ha fatto il bello e cattivo tempo da quelle parti. Fermatevi a Roggenburg e non dimenticate di ammirare anche i dintorni. Ne vale davvero la pena. Anche per quanto riguarda Roggenburg, ho ancora qualcosa da scrivere a riguardo.
Un viaggio in Alta Svevia, per me
Io scrivo spesso quanto, per me, viaggiare significhi anche respirare a pieni polmoni. La mia vita da freelance è spesso ben pienotta e non la cambierei perché, da 5 anni a questa parte, malgrado le difficoltà mi sento davvero io. In tutto e per tutto. Mi piace (anche perché, probabilmente, ne ho bisogno) partire e regalarmi dei momenti di lavoro che sappiano anche di respiro. Com’è stato il viaggio in Alta Svevia. Era da molto che non mi concedevo del tempo per esplorare qualche pezzo di Germania e lì ho trovato quella giusta dose di bellezza rurale e di densità storica che fa tanto bene alla mia anima. È stato un viaggio intenso, senza essere frenetico. Pieno, senza essere “troppo”. Mi ha insegnato la bellezza dei percorsi brevi, spesso lenti, fatti di “magari ci fermiamo qui detti a caso”. Mi ha insegnato che sono i luoghi di cui hai sentito parlare poco a restarti nel cuore come la più bella delle sorprese. Da rifare, sicuramente.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Un altro racconto di una zona che non conoscevo. Leggendoti sto imparando a conoscere luoghi d’Europa che conosco poco
Mi da piacere: sono sempre felice quando qualcuno scopre una nuova zona.
Hai ragione Giovy, la pioggia a volte serve a farci apprezzare di più un luogo. A farcelo amare per quello che è davvero. Molto bello il tuo Tour!
Grazie Cri!
Leggendoti mi è tornata alla memoria la bellissima visione del lago di Costanza e le nottate a Konstanz, a casa di una ragazza che ospitò me e il mio compagno lo scorso anno. Sono delle zone incantevoli e mi piace leggere i tuoi racconti farciti da cenni storici.
A me piacciono davvero molto. Quel Lago ha qualcosa di speciale.
E’ tanto che voglio visitare la Germania diciamo, ‘più a nord’ della Baviera. La Sassonia e la Bassa Sassonia mi ispirano particolarmente, ma mi ha incuriosito anche questo tuo itinerario. Ci farò un pensierino 😉
La Sassonia è spettacolare ma anche l’Alta Svevia ha il suo perché.