Sistemare i vecchi post mi fa sempre venire in mente cose nuove da scrivere. Soprattutto, al di là del lato pratico dell’utilizzo del blog, mi aiuta a ricordare dei luoghi nel mondo che sono stati capaci di stupirmi. Anni fa, quando feci un gran bel viaggio in Polonia, ho avuto l’interessante possibilità di conoscere il nord-est di quel paese meraviglioso. Quella parte di Polonia mi ha fatto rendere conto di quanto Varsavia e Cracovia siano due città speciali (soprattutto per tutta l’umanità che mi hanno regalato) ma vale la pena di andare anche oltre quei due grandi capolavori. Ci sono delle città pazzesche in Polonia: Białystok e Olsztyn sono due delle città da visitare assolutamente durante un viaggio in Polonia. Perché? Ve lo racconto oggi.
Białystok e Olsztyn: le cose che hanno in comune
A parte la differenza del colore del cielo che, dalle mie foto, è lampante (e spiegabile col fatto che a Olsztyn ho beccato del gran brutto tempo… ma non importa), quali sono le cose che accomunano queste due città della Polonia orientale?
- Sono entrambe ben raggiunbili da Varsavia (vedremo come)
- Entrambe sono stata patria di un uomo famoso, uno diverso per ciascuna città
- Sono piene di storia da raccontare
- Sono mete poco comunemente turistiche, pur avendo molte cose da fare e vedere.
I quattro motivi qui sopra sono solo alcuni di quelli che potrebbero portarvi a Białystok e Olsztyn durante il vostro viaggio in Polonia. Cercherò di raccontarvi alcune cose di queste due città per farvi capire perché vale la pena di visitarle.
Białystok: la porta rivolta a Est
Partiamo da una cosa fondamentale: come si pronuncia Białystok? Per rendere le cose semplici, si pronuncia Biauistok. Io, non appena sono arrivata in Polonia e ho preso il treno per arrivare lì, continuavo a chiedere se fosse il treno giusto per Bialistok, la L ma la lettera Ł si pronuncia come una U un po’ stretta. In ogni caso, mi sono fatta capire. La città di Białystok conta ora circa 294’000 abitanti e si trova davvero a pochi chilometri al confine con la Bielorussia. Il suo aspetto, infatti, è molto più russo che polacco, almeno per quella che è stata la mia impressione. È un luogo perfetto da raggiungere per poi spostarsi a visitare la Foresta di Białowieza.
Białystok: la Manchester della Polonia
La città di Białystok esiste dal Medioevo ma il suo vero sviluppo si ebbe con il XVIII Secolo, con l’arrivo della famiglia Branicki. Da quel momento, anche la Rivoluzione Industriale approdò a Białystok e la fece fiorire tanto da regalarle l’appellativo di Manchester della Polonia, per via del gran numero di aziende tessili e per la folta presenza di mercanti di stoffe e tessuti in città. Questo portò, nel XIX Secolo, alla costruizione di alcuni villaggi operai visibili ancora oggi. Sono riusciti a sopravvivere a due guerre piuttosto cruente… e non è poco.
Il senso dei Branicki per il bello
La famiglia Branicki ha lasciato in città molte testimonianze del proprio modo di concepire la bellezza. Uno è sicuramente il Palazzo Branicki (quello della foto di copertina) che rappresenta davvero una gran testimonianza della ricchezza di questa famiglia e dei livelli culturali raggiunti da Białystok nel corso di molti anni. Passeggiate per il centro città ma non dimenticate di cercare questo palazzo davvero speciale.
Białystok e il suo personaggio: Ludwik Lejzer Zamenhof
Come vi dicevo, ognuna delle due città protagoniste del post di oggi è legata a un personaggio davvero importante. Avete mai sentito parlare dell’Esperanto e di Zamenhof, il suo inventore? Ludwik Lejzer Zamenhof nacque a Białystok nella seconda metà del 1800. La sua famiglia era una delle molte famiglie ebree presenti in città, attive soprattutto nell’industria tessile. La famiglia, come molte altre a Białystok, era originaria della Lituania. Zamenhof era convinto che molti dei problemi tra i vari popoli sulla terra fossero dovuti alla mancanza di comprensione linguistica. Per questo immaginò di creare (e poi lo fece) una lingua univesale, di facile comprensione grammaticale, che attingesse dal lessico di molte altre lingue già presenti sulla terra. Questa lingua era l’Espernato e, pensate un po’, quando avevo circa 12 anni sognavo di poter frequentare un corso di Esperanto. Quando sono arrivata a Białystok, una delle prime cose che ho fatto è stato visitare il museo dedicato a Zamenhof e centro di studio dell’Esperanto. Ancora non ho abbandonato l’idea di imparare quella lingua inventata a tavolino (chi di noi non ha mai inventato una lingua segreta) e sicuramente, proprio come Zamenhof, sogno un mondo in cui tutti si capiscono. Se passate da Białystok, andate a rendere omaggio a questo uomo visionario e al suo progetto davvero ambizioso.
Come arrivare a Białystok
Raggiungere Białystok è molto semplice: vi basterà atterrare a Varsavia (magari all’aeroporto Chopin, così siete più vicini alla città) e farvi portare alla stazione Warzawa Centralna. I treni per Białystok passano di lì. Il mio treno, quel giorno di giugno, partì dalla stazione Warzawa Gdanska, ma solo perché c’erano dei lavori sulle linee della centrale. Il biglietto di sola andata costa circa 7€ (30 Złoty). Il viaggio dura circa due ore e mezza. Piccolo racconto del mio viaggio in treno verso Białystok: ero in un vagone con due signore polacche e un uomo (forse il marito) che viaggiava con una di loro. Ero terrorizzata dallo sbagliare stazione perché, molte delle fermate lungo il percorso, non presentavano il cartello col nome della stazione. Mi sono accorta che una delle signore parlava tedesco e, quasi rassicurata, le ho chiesto se poteva aiutarmi a capire la stazione giusta. Al di là dell’orario di arrivo. Per fortuna lei scendeva alla fermata prima della mia. Il viaggio in treno è stato bellissimo e mi ha permesso di ammirare la campagna polacca, capace di dare il meglio di sé all’inizio dell’estate. Per esempio, non ho mai visto così tante cicogne come in quel viaggio.
Olsztyn: quella Masuria che sa di Prussia
Olsztyn è stata l’ultima tappa di quel mio viaggio in Polonia. Questa città di circa 175’000 abitanti si trova nella regione della Masuria, fetta di Polonia che un tempo era piena Prussia Orientale. Quante volte avete letto la parola “Prussia” nei libri di storia e quante volte vi siete chiesti quali fossero i confini di questa regione? La Prussia era divisa in due: il territorio da Berlino al fiume Oder e, col nome di Prussia Orientale, il territorio che ora è compreso nel nord-est della Polonia. Olsztyn è la città dover fermarvi per ammirare i Laghi della Masuria (come quello su cui si trova Mikołaiki, luogo che compare anche nella serie Netflix 1983) o per addentrarsi nella storia del XX Secolo: qui la Seconda Guerra Mondiale ha fatto il bello e cattivo tempo. Ma non finisce tutto lì.
Il centro storico di Olsztyn e il castello
Il centro storico di Olsztyn rivela una città che è riuscita a sopravvivere anche alla Seconda Guerra Mondiale. Molti degli edifici che si vedono sono stati ricostruiti esattamente com’erano prima della Guerra ma, fortunatamente, molti di essi sono sopravvissuti, regalando anche un’immagine di Polonia medievale davvero apprezzabile. La città si è sviluppata lungo il fiume e vale davvero la pena di passeggiare senza meta per godersi ogni singolo centimetro del centro storico.
Una particolarità: le pietre antiche
Il castello di Olsztyn, come molti altri nella regione (e connotati tutti da mattoni rossi) è stato voluto dai Cavalieri Teutonici nel XV Secolo. Ora ne rimane una parte molto interessante che vale la pena di visitare. Una particolarità del castello sta nella conservazione di alcune pietre antiche, scolpite con delle figure particolari, spesso materne. La mia guida le ha chiamate proprio “pietre antiche” e a me hanno ricordato molto le Pietre di Luni, che si trovano dalle parti di Pontremoli. Amo le sculture che non hanno una spiegazione palese. Il castello di Olsztyn va visitato anche per il suo “inquilino” più celebre. Chi sarà mai?
Olsztyn e il suo personaggio: Niccolò Copernico
Il nostro caro Niccolò Copernico, al secolo Mikołay Kopernik visse un bel po’ di anni della sua vita in quel di Olsztyn perché lì era colui che si occupava dell’ammistrazione delle terre. Visse proprio per qualche anno nel castello di Olsztyn (che al tempo si chiamava Allenstein) e qui iniziò a disegnare le sue tavole astronomiche e a scrivere alcune delle sue tesi. All’interno del castello sono custoditi molto dei suoi scritti e dei suoi disegni. Pensate un po’ che, nel XVII Secolo, il castello venne saccheggiato dall’esercito svedese (basta attraversare il Baltico da Danzica… e la Svezia è dietro l’angolo) che si portò via proprio molto del materiale scritto da Copernico. Davvero, fate un giro da quelle parti e dite Ciao a quel genio.
Come arrivare a Olsztyn
Raggiungere Olsztyn è davvero semplice. Io ho fatto il viaggio da Olsztyn per Varsavia su un comodissimo Polski Bus. La distanza si copre in circa 3 ore di viaggio: le corriere dei Polski Bus hanno il wifi, il bagno e posti comodi. Da quanto ho visto pochi giorni fa, Polski Bus è stata acquisita da Flixbus. Le corse vengono effettuate anche da una compagnia che si chiama Polonus. In ogni caso, il viaggio si aggira attorno alle tre ore e mezza e il costo è tra i 7€ e i 10€. Io mi sono trovata molto bene a fare questo viaggio in bus. In treno sarebbe stato più complicato.
Białystok e Oslztyn, per me
Perché visitare queste città, al di là delle bellezze che custodiscono e che sono pronte a mostrare ai viaggiatori curiosi che vi giungono? Il primo motivo, e forse la risposta più banale, è per uscire dai percorsi “già tanto battuti”. Ribadisco: Varsavia e Cracovia sono per me un pezzo di cuore per molti motivi ma ho trovato nel resto della Polonia davvero molto da ammirare e storie da ascoltare. Białystok e Olsztyn sono due luoghi che sanno dire molto: dal Medioevo ai giorni nostri. Riprendendo la prima risposta, non sono così turistiche come altri luoghi e mostrano, senza essere artefatte, un’autenticità davvero bella e pura. Da provare, fidatevi.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ultimamente leggo molto sulla Polonia, se penso alla prima volta che sono stata a Varsavia quanti pochi turisti c’erano, ma stiamo parlando di tanti anni fa. Oggi immagino ce ne siano molti. Leggendo questo post mi sono accorta che la polonia è molto molto di più della sorprendente Varsavia. Mi sono segnata questi due gioiellini, chissà che non riesca a ritornaci quest’anno, magari con un bel giro in moto
La Polonia è una nazione molto bella: da quanto è entrata nell’Unione Europea (2004, se non erro) ha fatto passi da gigante senza snaturarsi.
Riesci sempre a farmi immergere nei tuoi luoghi,
Imparerai l’ Esperanto?
Adoro Copernico.
Grazie davvero.
Grazie a te Max.
Mi piacerebbe da matti imparare l’Esperanto, anche solo per partecipare alla convention che viene fatta ogni tot di tempo. Vorrei fare parte di un gruppo di persone capace di immaginare un mondo unito nel nome delle parole e della comunicazione.
Super interessante (e molto utile per me) questo post!
Sto ancora cercando di capire come incastrare la voglia di vedere TUTTO e il tempo a disposizione… Oslztyn è decisamente dentro le mete, magari come tappa intermedia tra Varsavia e Danzica.
PS: 1983 mi è piaciuta un sacco!
Anche a me 1983 è piaciuta. Se posso darti un consiglio sulle mete, concediti del tempo anche sui laghi.
Varsavia mi è proprio piaciuta e vorrei proprio scoprire qualche altra città della Polonia! Queste due mi sembrano molto interessanti,
Se ti è piaciuta Varsavia, vedrai il resto. Per me è stata una grande scoperta.
MI hai dato un ottimo spunto per il mio prossimo viaggio in Polonia! Ero già stata qualche anno fa a Cracovia e di passaggio a Varsavia con un’amica polacca. È stato meraviglioso e mi sono innamorata perdutamente di quel paese! Queste due città non le conoscevo, ma ora mi hai incuriosita!
Narrazione ben fatta!
Sarebbe molto comodo se ci fossero dei voli diretti dall’Italia per Olsztyn anche solo per qualche fine settimana la Mazuria merita veramente.
Ricordo com’era messa Cracovia sul finire degli ottanta che frequento tutt’oggi, quello che sono riusciti a fare i polacchi “oltre al PIL” è incredibile.
Tutto ordinato e pulito con ottimi servizi e a malincuore devo dire generalmente più sicura dell’Italia.
Io ho proprio voglia di tornare in Polonia!