Qual è una delle attrazioni – se così vogliamo chiamarla – che ogni anno attira turisti e viaggiatori a Bristol? Qual è quella cosa da vedere assolutamente in città? Le domande potrebbero essere centinaia ma la risposta è una sola: il Clifton Suspension Bridge, ovvero il capolavoro di ingegneria civile nato dalla mente di Isambard Kingdom Brunel. Questo ponte è il simbolo indiscusso di Bristol, si visita gratuitamente (con tanto di centro visite pronto a raccontarvi la sua storia) e non può mancare in un itinerario di viaggio per scoprire Bristol.
Dove si trova il Clifton Suspension Bridge e come raggiungerlo
Come dice il suo stesso nome, il Clifton Bridge si trova nel quartiere di Clifton, una zona vittoriana molto bella di Bristol. Clifton non è in centro, sicché non vi aspettate di vedere il ponte passeggiando per le zone adiacenti Harbourside, giusto per fare un esempio. Il ponte è ben visibile – invece – da un punto del percorso fatto dall’autobus che, dall’aeroporto, vi porterà fino alla stazione di Temple Meads. Occhi aperti quindi e, dato che mi sento buona, vi dico anche quando: aspettate di passare vicino allo stadio. Non prima. Il Clifton Bridge è visibile anche navigando sull’Avon, quasi alla fine dei bacini del porto in direzione opposta al centro. Per raggiungerlo, potervi passeggiare e visitare il centro visite per scoprire la sua storia, prendete l’autobus nr. 8. La fermata è proprio alla stazione di Temple Meads. Tenendovi l’entrata principale della stazione alle spalle, camminate sul marciapiede alla vostra destra. Noterete subito il bus shelter con il numero dell’autobus da prendere. Il biglietto si fa a bordo e costa poco più di 2£ per la sola andata. Chiedete all’autista di indicarvi la fermata che, in ogni caso, sarà vicina alla chiesa di Clifton. L’autobus impiega tra i 20 minuti e la mezz’ora per arrivare lì. Dalla fermata camminerete circa 5 minuti (ci sono le indicazioni) e sarete al ponte.
Qualche parola sul Clifton Suspension Bridge
Qualche parola su questo ponte: esso si trova dove la gola del fiume Avon inizia a stringersi o, se la vedete all’inverso, nell’ultimo punto veramente stretto della gola del fiume. L’esigenza di un ponte che unisse i due lati della gola è ben presente nel passato urbanistico di Bristol e molti sono stati i progetti presentati affinché si costruisse un ponte. Uno di essi fu anche di Thomas Telford, l’ingegnere che costruì il ponte sul Menai Strait in Galles, ma non ebbe successo. Si dovette aspettare l’arrivo visionario di Isambard Kingdom Brunel, l’ingegnere civile britannico (anche se con quel nome strano… ve ne parlerò prossimamente) che più di tutti seppe osare e seppe unire capacità di invenzione, calcoli e ingegneria. Brunel lo progettò ma non lo vide mai realizzato, dato che il ponte aprì nel 1864, 15 anni dopo la morte di Brunel. Mi piacerebbe spiegarvi di più sulla sua realizzazione ma non ne ho la chiara capacità professionale. Vi basti sapere che un ponte sospeso del genere non era mai ancora stato realizzato nel mondo. Viene tenuto su dagli enormi tiranti che vengono continuamente manutentati. Il ponte ha un passaggio pendonale per lato. I pedoni passano liberamente, così come le biciclette. I veicoli a motore pagano un pedaggio. Una crossing card per 50 passaggi costa 30£.
Camminare sul Clifton Bridge: qualche informazione e le mie impressioni
Camminare sul Clifton Bridge è stato, per me, come camminare in compagnia della storia. Mi impressionava la sua altezza e il punto in cui era stato posto. I camminamenti sono sorvegliati e iperprotetti: sicché non fate gli stupidi mentre passate di lì. Non è proprio un luogo dove scherzare troppo o far finta di buttarsi giù. Il panorama migliore, così se lo volete sapere, si ha dal lato del Visitor Centre, guardando verso Clifton. Quindi l’avrete quando tornerete indietro. Dalle piattaforme sottostanti le due torri del ponte si gode una vista su Bristol davvero spettacolare. Fermatevi e guardate a fondo perché avrete davanti agli occhi una bella immagine della città. Finché siete lì osservate per bene il letto del fiume, vi renderete conto di quanto possano essere importanti i bacini portuali per Bristol. E, già che ci siete, lanciate lo sguardo più in là, verso le colline del Somerset e ammirate tutta la bellezza di questa parte di Inghilterra. Io mi ci sono proprio persa in quel paesaggio. Io sono una grande amante del nord dell’Inghilterra ma, lo ammetto col cuore in mano, il Somerset per me ha una marcia in più. E lì si vede tutta.
Il Visitor Centre del Clifton Bridge
Il centro visite del Clifton Bridge di Bristol è aperto tutti i giorni, con entrata gratuita, dalle 10 alle 17. Al suo interno potrete trovare un piccolo negozio di souvenir, i bagni e un’esposizione ben curata sulla storia del ponte, sulla sua progettazione e sull’importanza che, negli anni, ha avuto per Bristol. Vi consiglio di visitarlo proprio perché racconta anche piccoli aspetti del ponte che, solitamente, non vengono considerati nella grande storia di questa immensa opera di ingegneria civile. Il centro visite offre anche Wifi Gratuito.
Clifton, oltre il ponte
Una volta arrivati a Clifton e visitato il ponte, non andate via proprio subito ma passeggiate un po’, se il vostro itinerario ve lo concede. E anche il tempo a disposizione del vostro viaggio. Se avete buone gambe, potete scegliere di tornare in centro a piedi (in fondo è tutta discesa) e ammirare così il quartiere di Clifton che custodisce degli splendidi angoli di Bristol, così come luoghi importanti. Qui, infatti, si trova il Clifton College, luogo che fu usato come quartier generale durante la Seconda Guerra Mondiale per gestire e comandare le operazioni dello sbarco in Normardia. Ma non solo: Clifton è proprio il cuore nobile di Bristol. Se Harbourside è la casa dei mercanti, Stokes Croft quella del popolo, Clifton è stato il luogo della Upper Class di Bristol, di quelle famiglie abbienti che non vedevano l’ora di avere una casa perfetta con vista ponte. Qui visse per un bel po’ di tempo Peter O’Toole, ovvero il Lawrence d’Arabia del grande schermo. Ve lo dico, così nel caso tornassi a Bristol e postassi su Facebook uno dei miei famosi “Quesiti del giorno“, siete preparati.
L’Avon Trail tra Bristol e Bath
Riprendo un concetto espresso prima: il “per chi ha gambe“. Il Clifton Bridge è un ottimo punto per iniziare un bel viaggio a piedi verso Bath, proprio lungo il corso dell’Avon e esplorando la gola del fiume. La città di Bath si trova a 23 miglia da Bristol e il percorso può essere coperto a piedi o in bici lungo il percorso della vecchia linea ferroviaria tra le due città. Il percorso possiede un sito internet ufficiale con tutte le informazioni del caso. Si vive anche di buon trekking in Gran Bretagna!
Il Clifton Bridge, per me
Quando scendi dall’autobus a Clifton, inizi a camminare dritta davanti a te, sulla stessa via della fermata. Ad un certo punto si incontra una rotonda e il ponte è ben segnalato. Non puoi sbagliarti, ti dici, e continui a passi lunghi e ben distesi finché un parco sembra annunciare a piena voce la meraviglia del ponte davanti a te. Io non so che cosa ci sia nei ponti che mi attira così tanto, ma non posso fare altro che restare affascinata da quel gettarsi tra un lato e un altro di un luogo, quello sfidare il vuoto con la volontà di unire. Ecco forse perché amo i ponti: perché vogliono unire ciò che, di fatto, sarebbe diviso. Una forzatura umana alla dicotomia voluta dalla natura. Forse una delle poche forzature umane che mi piacciono molto. Il Clifton Bridge è un simbolo per la Gran Bretagna intera: è la vittoria di una sfida, è l’ingegno umano che rende ancora più prezioso un territorio. È la capacità di lasciare che il vento faccia il suo corso, che l’acqua faccia il suo corso ma che anche gli uomini possano fare altrettanto. Brunel era davvero un genio. E questo ponte ne è la pura testimonianza. Non capite nulla di ingegneria come me? Fa niente: passate di qui.
PS: ancora grazie alla Nerys per essere stata la mia compagna di viaggio quel giorno. Diolch am fawr!
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Complimenti Giovy, ogni volta che visito il tuo blog trovo sempre nuovi posts tutti molto interessanti! Sei davvero una macchina che ogni giorno sforna articoli, complimenti!!!
Bristol mi affascina (un po’ tutta l’Inghilterra in realtà)… chissà se un giorno riuscirò a visitare questa città… Sono stata in UK solo una volta nell’estate del 2013 (precisamente a Torquay, dove ho seguito un corso di inglese) e mi sono promessa di tornare! I paesaggi e le città inglesi sono semplicemente fantastici!
Grazie Valentina!
Non capisco nulla di ingegneria, presente! Però questo ponte mi ha subito colpito, per il resto per fortuna ci sei tu a fare ripetizioni 😉
Anche io potrei essere rimandata… ma grazie per la fiducia.
Interessante questo ponte, peccato che il suo povero ideatore non abbia avuto modo di vederlo ultimato. Mi hai incuriosito anche raccontando del trekking che permette di raggiungere la città di Bath, sembra un percorso interessante da fare.
Vorrei proprio provare quel percorso. Lo sto studiando a fondo. Ti dirò.
Molto interessante il tuo post e mi hai fatto venire ancora piu’voglia di visitare quei posti…
Ti ringrazio Rosanna!
I ponti, non tutti, ma solo alcuni mi mettono un po’ in soggezione. non potrei mai percorrere un ponte tibetano per intenderci ma questo ponte con il suo racconto mi ha incuriosito e una passeggiata ce la farei.. poi terminerei la giornata con un buon afternoon tea, dopo aver letto l’altro articolo ci penso spesso.
Anch’io ho qualche problema con i ponti tibetani…
Noi ci siamo stati di rientro da un giro in Galles, eravamo in macchina ed abbiamo parcheggiato a Leigh Woods, in una laterale poco prima del ponte e lo abbiamo attraversato a piedi e devo dire che la zona è molto bella, sia le case di Leigh Woods (beh, direi ville), sia Clifton. Si capisce che era il cuore nobile di Bristol e dai prezzi delle case viste nelle vetrine delle agenzie immobiliari direi che dev’essere ancora considerato il o uno dei quartiere “bene” di Bristol.
Lo è sicuramente