Charles Dickens è considerato, non solo a furor di popolo, l‘uomo che inventò il Natale. Non so, precisamente, chi lo definì così, ma posso dirvi che questo epiteto divenne anche il titolo di un film dedicato proprio allo scrittore inglese. Charles Dickens ebbe una vita degna di uno dei suoi romanzi. Sono molti i luoghi da visitare in Gran Bretagna se amate Charles Dickens, alcuni dei quali sono legati alla sua vita, alcuni alle ispirazioni lasciati dai suoi romanzi. Dove trovare, proprio in questo periodo, le atmosfere dickensiane in Inghilterra, ma non solo? Ve lo racconto oggi.
Dickens, le sue storie e il Natale
Diciamocelo: se una certa immagine del Natale (l’immagine quasi costante che troviamo nelle storie di Natale scritte in ogni epoca) si è diffusa nel mondo, dobbiamo proprio dare la colpa o il merito a Charles Dickens. Non vorrei sbagliarmi (e per questo dovrei ripassare) ma il Natale è presente in quasi tutti i suoi scritti. Penso a Oliver Twist, penso a Great Expectations e, ovviamente, a Il Canto di Natale. L’immagine natalizia raccontata da Dickens non è invenzione sua, o almeno non lo è completamente. Dobbiamo dare parte del merito (o della colpa, vedete voi) a quella Gran Bretagna Vittoriana che tanto ha splasmato il modo di vedere e immaginare Inghilterra, Galles e Scozia. Del Galles vittoriano vi ho già raccontato, le altre due nazioni arriveranno presto. Quello che vi posso dire dell’Inghilterra vittoriana è che è fatta di quel caldo dentro, freddo fuori in caso di famiglie ricche. È fatta di cappelli rotti, guanti da ricucire, vestiti da rattoppare. È fatta dei primi marchi famosi britannici, ha il gusto della cioccolata Cadbury, ha lo stile degli ombrelli fatti a mano in quel di Oxford Street. Ha il volto della prima coscienza sociale nata in Gran Bretagna dopo la Rivoluzione Industriale anche per merito di Charles Dickens.
I Luoghi di Charles Dickens e i suoi romanzi: tra vita e letteratura

Il caro signor Dickens, quando era ancora col pannolino o aveva il grembiulino dell’asilo, s’è girato mezza Gran Bretagna. Quando divenne uno scrittore famoso se ne andò anche “across the pond“, alla conquista del nuovo mondo. Per non farsi mancare nulla, visitò anche più volte il nostro paese. I suoi romanzi riportano molte delle atmosfere e dei luoghi (magari con nomi diversi) visti nella prima parte della sua vita. Cosa vi racconterò?
- Alcuni luoghi della vita vera di Charles Dickens, nel sud dell’Inghilterra
- Alcuni luoghi dove potrete ritrovare l’atmosfera descritta nei romanzi, anche a quasi 200 anni di distanza
I luoghi della vita di Charles Dickens: Portsmouth

Portsmouth è la città natale di Charles Dickens. Nacque lì per lo stesso motivo per chi si spostò in tutta la sua vita, fino all’adolescenza: il lavoro di suo padre. John Dickens, il padre di Charles, era un’impiegato amministrativo della Marina Britannica. Si dice che, in parte, la figura di Bob Cratchit – il contabile che Scrooge fa lavorare anche a Natale in A Christmas Carol – sia ispirata proprio al lavoro del padre. Nella città di Portsmouth si può ancora visitare la casa natale di Charles Dickens. Un luogo, per me, dove respirare a pieni polmoni per raccogliere più ispirazione possibile.
I luoghi della vita di Charles Dickens: Chatham e Rochester, nel Kent

Il Kent è una contea del sud-est dell’Inghilterra, molto bella e piena di cose da vedere. Un viaggio alla scoperta del Kent potrebbe sicuramente portare la firma di Charles Dickens perché lo scrittore visse qui, sempre da bimbo, con la sua famiglia. Rochester (che vedete nella foto), Chatham e Gad Hill House a Ingham sono i luoghi da segnare per andare alla ricerca della vita di Charles Dickens. Tutti gli anni, nei primi giorni di Dicembre, proprio nel Kent si tiene il Dickens Christmas Festival, un evento dedicato proprio all’uomo che, più di altri, ci ha raccontato il Natale.
I luoghi della vita di Charles Dickens: Londra
Charles Dickens ha sparso sia la sua vita che quella dei personaggi dei suoi romanzi in tutta Londra. Poco prima dell’adolescenza, si trasferì con la famiglia a Camden Town dove visse in situazioni vicine alla miseria. Suo padre finì in prigione e la famiglia se la vide davvero dura, proprio come accade nei suoi romanzi. Fu proprio a Londra che, appena quindicenne, andò a fare l’apprendista (e anche il garzone) in uno studio di avvocati. Quando fu grande abbastanza, iniziò a scrivere e da lì la sua vita cambiò. Quali sono i luoghi da vedere a Londra nel nome di Charles Dickens e i suoi romanzi? Ce ne sono davvero tanti: li potete trovare ben descriti e anche segnati sulla mappa in un sito che, per me, è spesso un vero e proprio punto di riferimento.
Luoghi che assomigliano a un romanzo di Dickens: gli Shambles di York

Gli Shambles sono la via più famosa di York, se non di tutta l’Inghilterra. Un nome plurale per una sola via. Perché? Facile: Shambles era il nome comune delle botteghe (solitamente erano macellai) che si affaciavano su questa via dall’aspetto così antico. Gli Shambles oggi sono un luogo super frequentato e dove troverete boutique di ogni genere. Sono una delle poche vie di quel genere sopravvissute in Gran Bretagna. Con molta probabilità, alcune zone – anche non proprio frequentabili – della Londra di Dickens assomibliavano a questa via di York. Qui, turisti permettendo, avrete la sensazione di essere dentro un romanzo del grande Charles
Luoghi che assomigliano a un romanzo di Dickens:
Castlefield e Deansgate a Manchester

Manchester ha un cuore che racconta alla perfezione le atmosfere che si ritrovano nei romanzi di Charles Dickens… e questo per via della Rivoluzione Industriale che, proprio da lì, è partita. Il passato di Manchester ha disegnato una perfetta città alla Dickens, dove le fabbriche di mattoni rossi erano piene di bimbi al lavoro, dove i quartieri popolari nascevano casa dopo casa, dove grandi pensatori si riunivano per discutere le condizioni dei lavoratori e si mettevano a scrivere libri che avrebbero cambiato il corso della storia. Sto parlando di Marx e Engels che rafforzarono alcune loro convinzioni proprio visitando la Manchester del periodo di Dickens. Castlefield e Deansgate oggi sono due gioielli vittoriani dove passeggiare e guardarsi attorno. Immaginando quei tempi, quei giorni.
Luoghi che assomigliano a un romanzo di Dickens:
Dean Village e New Town a Edimburgo

Ok, avevo detto Inghilterra… Ma nulla ci vieta di fare un salto in Scozia, no? Il Dean Village di Edimburgo e la New Town della città sono l’immagine dell’epoca in cui Charles Dickens scrisse la maggior parte dei suoi romanzi. La New Town nacque per ospitare le famiglie abbienti e per supportare l’espansione della capitale scozzese. Per New Town di Edimburgo si intende la zona davanti Princes Street. Alle spalle di Princes Street c’è la Old Town che, ai tempi di Dickens, era la feccia della città. Ne parla in modo completo Robert Louis Stevenson in “Tre passeggiate”, un libro che vi consiglio di leggere se avete in mente un viaggio a Edimburgo. Anyway, il Dean Village – a differenza del resto della New Town – nacque proprio come quartiere popolare, come accadde anche con le Stockbridge Colonies, un altro dei luoghi più ammirati di Edimburgo. Recatevi qui per immaginare come vivessero le famiglie di lavoratori o operari in quel tempo.
Charles Dickens, per me
Charles Dickens non è mai stato il mio scrittore preferito ma l’ho sempre apprezzato tanto. Non proprio per le sue storie, che mi sembrano belle ma non eccezionali in tutto e per tutto. Proprio per la sua vocazione giornalistica, Dickens, per me, fotografava la sua realtà e la avvicinava alla sua vita, prima di fare uscire le giuste parole per raccontarla. Le sue storie sono quelle della sua epoca e non si è inventato nulla di così trascendentale. Le ha, però, raccontate. Ha preso la sua epoca e l’ha consegnata all’eternità. Ha preso una certa immagine di Gran Bretagna e ce l’ha impressa dritta nel cervello, tanto da farci ancora sognare con l’ennesima edizione di A Christmas Carol. Pensate che Great Expectations ha avuto ben 270 adattamenti tra cinema e televisione. Credo che si sia perso il conto di quelli del Canto di Natale. I giorni festivi fatti di affetti, di cose belle da festeggiare, di semplicità che batte il lusso e di spontaneità che batte i cuori gelidi alla Scrooge sono proprio approdati nel nostro secolo grazie al genio di Charles Dickens. Dobbiamo a lui lo spirito del Natale. Come dobbiamo a lui i Penny Dreadful che, prima di essere una gran serie tv, erano le pubblicazioni economiche (che costavano, per l’appunto, un penny) a tema gotico e horror. Dickens ne fu un grande fan e, per alcuni autori, ne fu l’editore. A Dickens dobbiamo la pubblicazione dei romanzi di Elizabeth Gaskell, la mano femminile del romanzo sociale. La Gaskell e Dickens – si dice – furono di grande ispirazione per un’altra autrice legata al Natale: Louise May Alcott. Insomma, se siamo qui in cerca di quell’atmosfera natalizia che scalda il cuore, forse dobbiamo ringraziare Mr. Charles Dickens e la sua voglia di riempire il mondo di parole. Io, di sicuro, lo faccio da sempre.
Non ho letto molto di Dickens, giusto un paio di romanzi. Non li ho sopportati, perché in realtà non sopportavo la realtà che descriveva, fatta di povertà e di società ancora indietro. Però ecco, descritto così, e abbinato a questi luoghi, mi dico che dovrei proprio dargli un’altra chance!
La cosa difficile è proprio quella: la realtà difficile che non è per niente “fictional”. Prova a leggere Elizabeth Gaskell.
Bellissimo post Giovy (come sempre il tuo stile mi piace da morire), originale e interessante. Io ho letto solo Christmas Carol ma mi piacerebbe leggere anche gli altri libri suoi
Ti ringrazio Giulia. Leggi qualcosa di diverso da quel racconto. E già che vivi in UK, goditi tutte le atmosfere alla Dickens.
Dickens è uno di quegli autori che, al liceo, abbiamo fatto solo “en passant” perché il materiale era troppo e il tempo, al solito, troppo poco. Ne ho letto passaggi qua e là, ricordo gli adattamenti cinematografici di alcune opere e lo consiglio sempre a chi mi chiede cosa leggere a Natale…Quasi quasi quest anno lo rileggo anche io 😀
Bellissimo, interessante articolo!
Quel genere di trattamento è un classico in tutti i licei: Dickens è talmente “tanto” da non permettere di affrontarlo bene, se non con un corso monografico. I suoi romanzi sono proprio lo specchio della sua epoca. Meritano di essere letti.
Molto interessante Giovy questo itinerario per scoprire i luoghi di Charles Dickens. Ho adorato questo autore quando l’ho studiato all’università! Bellissimo il “Canto di Natale”, casomai lo rileggerò in questo periodo, e “Grandi speranze”.
Io rileggero la Piccola Dorrit
Molto originale è interessante questo post. Un itinerario con una chiave di lettura diversa e poi io adoro le letture sul Natale.
Io amo gli itinerari ispirati ai libri.
Di Dickens ho letto e amato proprio i tre capolavori che citi e tutte le volte immaginavo i quartieri popolari e le case dai mattoni rossi che lui descriveva così bene. Al momento ho visto solo il Dean Village e la New Town a Edimburgo, ma mi ispirano molto anche gli Shambles di York 🙂
York è una città speciale, gli Shambles sono un’ottima rappresentanza della sua bellezza.
Che bello questo post! Da ragazzina ho divorato i romanzi di Dickens😍. Che belli gli Shambles… Fanno veramente tornare indietro nel tempo con la fantasia. Mi piacerebbe visitarli!
Il difficile degli Shambles è trovarli vuoti. Ma hanno sempre un gran fascino.
Un itinerario molto ricco e particolare, davvero affascinante. Pur non essendo un’appassionata di Dickens, ho letto con piacere questo post che fa fare un tuffo nel passato.
Sono felice che questo post ti sia piaciuto.
Amato Dickens… Come si fa a non associarlo al Natale? Canto di Natale è entrato nell’immaginario collettivo da tempo immemorabile e- hai ragione – dobbiamo allo scrittore inglese gran parte del concetto di spirito natalizio. Splendidi gli Shambles (ne sono rimasta affascinata all’epoca) e splendide tutte le atmosfere che hai citato. Natale e Gran Bretagna, secondo me, vanno a braccetto.