Giorni fa mi è ricapitato in mano Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, uno di quei libri che – complice Walt Disney – si immaginano sempre come una storia per bambini quando, nella pura realtà, non lo è. Alice’s adventures in wonderland (questo il titolo originale) è un libro pubblicato da Lewis Carroll nel 1865 e, da quel momento, non hai mai smesso di interessare e far discutere il mondo. La prima edizione italiana risale al 1872: la traduzione nella nostra lingua è quanto di più difficile ci possa essere. Per questo motivo – ve lo consiglio di tutto cuore – leggete Alice nel paese delle meraviglie in Inglese e cercate di distaccare completamente l’immagine Disney di questa storia. Create voi stessi l’ambientazione e i personaggi. Per aiutarvi a fare questo, oggi vi porto in alcuni luoghi in Gran Bretagna legati ad Alice nel paese delle meraviglie e alla vita di Lewis Carroll. Come spesso accade, realtà e fantasia si intrecciano tra loro dando vita a qualcosa di speciale.
Alice Liddell e Lewis Carroll

Lungi da me innescare “sentito dire” o polemiche varie. C’è una brutta storia torbida sotto il libro che ha film e mille altre cose? Non è questo il luogo giusto per discuterne. A noi basti sapere che Lewis Carroll amava fare fotografie e che Alice Liddell era uno dei soggetti preferiti dello scrittore inglese. Qui sopra la vedete in una foto del 1858, quando lei aveva 6 anni e Lewis Carroll 26. Alice era figlia del decano di un college dell’Università di Oxford, dove Lewis Carroll – al secolo Charles Lutwitdge Dodgson – insegnava matematica, materia di cui il libro (non i vari film) è pieno. La leggenda vuole che Lewis Carroll abbia scritto la storia del romanzo dopo un pomeriggio sonnecchioso passato in compagnia della famiglia Liddell, momento in cui vide Alice addormentata su di una barca a remi lungo il Tamigi. Questo è quanto dirò sul loro rapporto. Quello che posso aggiungere è qualche nota sulla vita di Lewis Carroll: era di famiglia agiata e, dato quanto è emerso da scritti, diari e studi, era dotato di un’intelligenza molto alta e perfettamente attiva. Sono suoi, per esempio, alcuni ragionamenti ripresi poi da Alan Turing per lavorare su Enigma, la macchina che ha decifrato le comunicazioni in codice dei nazisti. Lewis Carroll è l’espressione di un mondo vittoriano in divenire. Attingeva dalla realtà alla Dickens ma guardava avanti, alla modernità.
I luoghi di Alice nel paese delle meraviglie: tra il libro e la vita di Lewis Carroll

Il mondo da cui Lewis Carroll ha attinto per raccontare l’universo delle meraviglie vissute e viste da Alice era quello da cui veniva lui, quello formale dell’università e delle “famiglie bene” che Lewis Carroll, o meglio il Professor Dodgson, frequentava tutti i giorni. Si parla di regine, di sport elitari, di tè del pomeriggio e di quei funzionari che hanno sempre paura di sentirsi fuoriposto (pensate all’ansia del Bianconiglio), sempre inopportuni. I luoghi che sto per raccontarvi vi porteranno:
- Sulle location nelle quali potete ritrovare l’atmosfera di Alice nel paese delle meraviglie
- Sulle location della vita di Lewis Carroll
Alice nel paese delle meraviglie, di per sé, non ha location precise e certe ma la Gran Bretagna è piena di luoghi che rispecchiano il libro.
I luoghi di Alice nel paese delle meraviglie: Lladudno, in Galles
Vi ricordate quando ho scritto il post sul Galles Vittoriano? Lladudno (che si legge Chlandidno), sulla costa del nord del Galles, è uno di quei posti che hanno visto nell’epoca vittoriana la propria fortuna. La famiglia Liddell era solita, come molte famiglie a quel tempo, trascorrere le vacanze estive in quel di Llandudno e, spesso, Lewis Carroll era ospite della famiglia… così, per prendere un po’ di aria di mare. Lladudno ha reso omaggio alla presenza di Alice Liddell con una serie di statue e un vero e proprio Alice in Wonderland’s Trail (anzi, ci sono vari sentieri) da seguire per ritrovare la storia del romanzo e tutti i suoi personaggi. A proposito di personaggi: qual è il vostro preferito? Io ne ho almeno un paio. Ne trovate uno sul fondo del post. Lladudno è un luogo che merita anche una permanenza di tre giorni: può essere usato anche come base per esplorare altri luoghi nel nord del Galles. Detto tra noi: la mia parte preferita del Galles.
I luoghi di Alice nel paese delle meraviglie: una tearoom tradizionale
Le sale da tè, o tearoom, sono un classico in tutta la Gran Bretagna: ce n’è per tutti i gusti, da quelle iper-classiche a quelle più moderne e dal gusto molto hipster. Io sto cercando di mettere un afternoon tea tradizionale in ogni viaggio che faccio in Gran Bretagna e – lo ammetto senza ritegno – quando mi siedo al tavolo con davanti il mio Earl Grey profumato, cucumber sandwiches e scones penso sempre a due cose: la prima è Oscar Wilde e la seconda è il tè del pomeriggio con Alice e il Cappellaio Matto. Io vi consiglio di provare un afternoon tea tradizionale alla Signet Library di Edimburgo (prenotate, mi raccomando). Ne ho già parlato in un post di un po’ di tempo fa, dove vi spiego anche perché penso a Oscar Wilde.
I luoghi di Lewis Carroll: la Rugby School

Lewis Carroll fu uno degli studenti illustri della Rugby School. Questa “border school“, ovvero una di quelle scuole in cui si vive, si studia, si gioca e si fanno mille cose (stile Hogwards, per intederi) è una delle scuole preparatorie più celebri della Gran Bretagna. Prende il nome dalla città in cui si trova, Rugby, luogo del Warwickshire, dove nacque anche l’omonimo sport. Lewis Carroll frequentò la Rugby School un po’ prima dell’arrivo del fondatore del rugby. Studiare lì era impegnativo al tempo (e lo è anche oggi) e, stando a quanto scrisse Lewis Carroll, i suoi non furono anni molto sereni da quelle parti. La Rugby School è visitabile in alcuni orari e giorni dell’anno. Le visite vanno prenotate e la guida vi porterà anche nel piccolo museo della scuola, dove troverete anche dei diari di Lewis Carroll. Rugby è facilmente raggiungibile da Leicester (atterrate a East Midlands), in bus. Si tratta di un bel posto per una visita di un giorno, anche se non siete amanti della palla ovale.
I luoghi di Lewis Carroll: Godstow, lungo il Tamigi

Godstow è un luogo lungo il Tamigi, nell’Oxfordshire. Si dice che sia il luogo che abbia acceso in Lewis Carroll la scintilla per scrivere Alice nel paese delle meraviglie. Qui si trovano, ancora oggi, le rovine di un’abbazia di monache benedettine, distruttasi dopo la Dissolution. Questo luogo è denso di storia e vale la pena di visitarlo, al di là della passione per Lewis Carroll e il suo libro più famoso. La cosa bella è arrivare a Godstow proprio in barca lungo il Tamigi: vi ritroverete dentro quell’Inghilterra da cartolina così avvolgente e appassionante.
I luoghi di Lewis Carroll: il Christ Church School di Oxford

Oxford è il Bengodi per alcuni viaggiatori: la sottoscritta in prima fila. Lewis Carroll studiò e, successivamente, divenne professore alla Christ Church School di Oxford, un’altra delle “prep school” storiche e celebri della Gran Bretagna. La scuola è, ancora oggi, aperta solo ai maschi e proprio qui Lewis Carroll finì la sua preparazione e qui incontrò la famiglia Liddell. Il Signor Charles Liddell era il Decano (ovvero il Rettore) della scuola e lì viveva con la sua famiglia. La scuola ammette le visite solo di chi ha intenzione di andare a vedere come si sta, come si studia e così via. Ma non si sa mai che organizzino un open day. In tal caso, mi troverete già lì. Ricordate, inoltre, che Oxford è anche la città di Toklien. Dite che valga la pena di passare qualche giorno da quelle parti? Secondo me sì.
Alice nel paese delle meraviglie e Lewis Carroll, per me
Ho letto per la prima volta Alice nel paese delle meraviglie quando ero piccola, complice anche la visione del film della Disney. Ai tempi dell’università ero solita regalarmi un libro, non appena passavo un esame. Facciamo anche due o tre libri. Andavo spesso alla Feltrinelli International di Padova che, al tempo, era la mia oasi nel deserto, quel luogo dove trovavo i libri in lingua. Era inverno e avevo appena passato Italiano 2. Avevo la testa fusa di Dante, che era l’argomento chiave dell’esame, e volevo qualcosa che mi liberasse il pensiero. Come spesso mi accade, sono i libri a scegliere me e Alice in Wonderland è stato il primo titolo sul quale si sono posati i miei occhi quel giorno. Mentre tornavo a casa in treno, ne lessi almeno un quarto. Dopo due giorni l’avevo finito. “Com’è che nessuno m’aveva detto che questo libro era così?” fu il primo pensiero che feci tra me e me. Per quanto bene io voglia ai traduttori italiani, mi resi conto di aver dato a quel libro un’immagine non sua. Come vi dicevo, va letto in inglese. E va letto da adulti. Alice nel paese delle meraviglie ci insegna davvero a buttar giù alcune barriere tipiche del quotidiano. Il mio personaggio preferito, non caso, è il Cheshire Cat, ovvero lo Stregatto. In Inglese si chiama “Gatto del Cheshire“, contea del nord dell’Inghilterra dove nacque Lewis Carroll. Lui è spesso il mio oracolo; vado a rileggermi quanto dice nel romanzo per trovare le risposte alle domande che, ogni tanto (leggete: sempre) mi popolano la mente. Il mio altro personaggio preferito è il Mad Hatter, ovvero il cappellaio matto. La teoria del non-compleanno (in inglese Unbirthday) è geniale. Proprio riguardo alla traduzione “non-compleanno” si potrebbe aprire un simposio di linguistica immenso: in italiano la parola è resa da una negazione. In inglese da quel “un” che “neutralizza” la parola successiva e non la nega. Veramente, fermatemi perché potrei andare avanti ore. Da Lewis Carroll a Orwell, tutto d’un fiato. Mi sa che tornerò presto a rileggere Lewis Carroll. Fa bene alla mente, credetemi. E fare un viaggio in Gran Bretagna alla ricerca di Alice nel Paese delle meraviglie ancora di più.
Che meraviglia! Come sempre, suggerisci posti non scontati né patinati. Amo Alice nel Paese delle Meraviglie ma solo nelle sue versioni cinematografiche, non avendo mai letto il libro. Ma – come dici tu – è bene farlo da adulti. Aspetto quindi il momento giusto, perché anche io, di solito, vengo scelta dai libri. Anche io adoro lo Stregatto. L’altro personaggio top è Brucaliffo
Le versioni cinematografiche sono molto fuorvianti. Ti consiglio davvero di leggere il libro e fallo in inglese.
Articolo interessantissimo, proverò a leggere Alice in wonderland in lingua originale per coglierne le sfumature, come suggerisci tu.
Poi fammi sapere…
Molto interessante e mi hai fatto venire una gran voglia di rileggere (questa volta in inglese) Alice! Lo inserisco subito in wish list!
E comunque le disquisizioni linguistiche sono super interessanti, vai avanti finché vuoi!
Metti in lista Elena… io ormai ho una colonna dorica di libri da rileggere 🙂
Che bello vedere dal vivo i luoghi che sono stati protagonisti di film, serie TV o libri di cui ci siamo appassionati. Mi emoziona ogni volta!
A me emoziona molto quando si parla di libri.
Abbandonare la razionalità per entrare nel vero regno della mente nascosta,.. e assoporarne il tutto come in una sala da thè.
Adoro leggerti Giovy.
Grazie Max. Io adoro i tuoi commenti (che mi fanno sempre un gran bene)
Anch’io dopo gli esami andavo alla Feltrinelli International (a Milano però)! Il libro di Alice l’ho comprato solo da adulta ma non l’ho ancora letto: già il cartoon della Disney mi perturbava parecchio. Secondo me non era proprio per il target infantile 😀 Ora che ho letto questo post, però, chissà che non cambi idea! 🙂
Fammi sapere se lo rileggi. Dove vivi tu non avrai sicuramente problemi a reperire una buona edizione.
Un articolo che si legge tutto d’un fiato, davvero interessante ed avvincente Giovy!!! Quasi quasi corro in libreria a cercare una copia di “Alice’s adventures in wonderland”. Grazie per le tante preziose informazioni e riflessioni. E naturalmente, Buon Anno!!!
Grazie a te Ilaria! Un buon anno anche a te. E chissà che, nel 2019, non si riesca a beccarci dal vivo.
Sarebbe davvero bello Giovy!!! Facciamo in modo che accada 😉
Vedo che la Feltrinelli è stata oasi per molte a quanto pare. Purtroppo però alice nel paese delle meraviglie non l’ho mai letto. Né in inglese né in italiano. Potrebbe essere il modo migliore per iniziare l’anno nuovo un bel libro in lingua. 😉
Mi piace molto l’idea che la Feltrinelli sia stata un’oasi per molte: è un bel segno.
Un articolo davvero molto interessante Giovy, complimenti!! Il primo anno dell’Università ho seguito un corso sulla letteratura infantile inglese molto interessante. Fra i vari romanzi da leggere c’erano anche Alice in Wonderland e Peter Pan, due libri che fin dalla prima lezione la professoressa ha definito “per adulti”. Vanno letti ovviamente in lingua, soprattutto Alice, per evitare di perdere molti giochi linguistici! Mi hai fatto venir voglia di andare a ripescare e rileggere questo capolavoro della letteratura vittororiana 🙂
Anche Peter Pan è un gran libro da rileggere da grandi.
Alice nel Paese delle Meraviglie è da sempre, tra i miei libri preferiti di quando ero più piccola! Forse per questa storia parallela che prende il via per caso. O il mondo strampalato in cui si trova Alice, che tanto strampalato no è!
Il mio personaggio preferito (oltre ad Alice, ovviamente. è sempre stata un mito per me!) è il Cappellaio Matto: ho un debole per il tè e passerei ore ore e ore a berne in quantità industriali e in tutti i gusti. E non mi dispiacerebbe poterlo fare in una vera casa da tè (e perché no, proprio in Inghilterra, magari dove è passato qualche personaggio importante o che è stata d’ispirazione a qualche letterato). Ma soprattutto il fatto di essere “matto”: un pò di pazzia non fa per caso bene anche nella realtà? E adoro l’idea di festeggiare sempre qualcosa o qualcuno anche se non c’è una festività vera e propria in corso. VIVA L’ UNBIRTHDAY!!
W l’unbirthday oggi e sempre. Quindi, buon non compleanno a me e a te!
Lo sai che Alice é uno dei miei personaggi preferiti (infatti ho anche una maglietta estiva con lo Stregatto)? In effetti il cartone Disney é molto diverso dal libro. Ho letto il libro in italiano, ma é molto difficile… Non adatto secondo me ad un bambino.
In effetti, non è proprio un libro per bimbi. Io lo adoro proprio per quello.
Bellissimo!! Io sono stata a Cheltenham di recente e la leggenda riporta li e alla casa che fu di Alice Liddell. Sono poi stata ad Oxford dove ho ascoltato un uomo del college raccontare l’ispirazione per il libro quindi, senza volerlo, ho fatto un piccolo viaggio a lui dedicato.
Per quanto riguarda il libro, devo rileggerlo perché lo sfogliai quando ero bambina. Come il Piccolo Principe, va letto e riletto da adulti…
In molti leggono il libro da bimbi e poi non lo riprendono più. Vedrai: ti sorprenderà!