
Tutti in coro: “All I want for Christmas is youuuuuuuu….” . O forse no. La prima cosa da dire è che questo non è un post di fine anno. Non credo di scriverlo nemmeno perché per me l’anno non finisce mai. Si tratta di una convenzione sociale, come mille altre convinzioni sociali che condizionano la nostra vita. Il fatto è che ci mette la speranza nel cuore sapere di tirare una riga sul quanto già vissuto e andare avanti pensado di avere una pagina bianca da scrivere. Per me è così tutte le mattine, tutte le mattine è il primo dell’anno. Tutte le mattine voglio essere felice e speranzosa come lo si è il primo Gennaio. Detto questo, mi piace mettere nel mio cuore quel pizzico di speranza in più anche quando arriva il Natale. Perché non posso farci nulla: sono ancora una bimba che crede nelle magiche possibilità dell’animo umano. Un po’ come con la borsa di Mary Poppins, eccomi pronta a estrarre dal mio cuore (fatto di pezza e senza fondo) tanti regali di Natale da mettere sotto l’albero. Mai come quest’anno voglio che i regali siano parole vere.
Cosa vorrei per me
Diciamocelo: pensiamo sempre agli altri ma fa un gran bene iniziare a pensare quel pizzico in più a se stessi quando si parla di regali perché, sappiatelo, le certezze nel mondo sono poche e la prima siamo noi. Noi come individui. Individui posti in una scodella di minestra al sapore di comunità. Quelle minestre buone, però. Tipo una vellutata di funghi fatta con amore. Calda e densa al punto giusto. Detto questo, cosa vorrei per me?
- “Una cassa dritta nell’anima“… come canta Vasco Brondi.
- Vorrei tre o quattro ore in più nella mia giornata: basterebbero per concedermi del tempo per fare di più. Per me, per chi mi sta accanto. E non sto parlando di lavoro.
- Ora sì che sto parlando di lavoro: vorrei che la gente iniziasse davvero a capire il valore del tempo delle persone. Così quando presento un preventivo, non mi sentirò come quella che è andata a rubare i gioielli della Corona ed è stata appena presa. Che no, anche se sono una freelance non mi puoi chiamare alle 21 o mandare messaggi su WhatsApp a tutte le ore del giorno pensando che io sia sempre lì pronta a rispondere.
- Vorrei che la gente capisse che ciò che so è parte di ciò che sono e ciò che offro. E che tutto questo ha un prezzo. Tutto lo ha.
- Vorrei svegliarmi domani e scoprire che ogni bot per aumentare like, commenti, visualizzazioni fosse stato sconfitto per sempre, generando l’implosione di un certo tipo di comportamento che ormai mi ha estenuato.
- Vorrei poter proiettare il mio sorriso in cielo ogni mattina (o ogni notte) e raggiungere così tutti coloro che sento in me ma che sono lontani.
- Vorrei conoscere Eddie Vedder, ma questa è un’altra storia.
- Vorrei un “Giovy, ecco l’anticipo. Tu scrivi, al resto ci pensiamo noi“.
Quello che vorrei per il mondo

Il mondo, già, il nostro malandato mondo. Ieri ho letto un articolo molto bello scritto egregiamente da Annamaria Testa e pubblicato su L’Internazionale. Parlava di ciò che occorre fare per non essere una brutta persona. Mi sono ritrovata in pieno in quel che ha detto perché ci sono degli atteggiamenti che la gente (in generale, mi ci metto dentro anch’io) tiene nella vita quotidiana e che porteranno l’umanità all’involuzione. Anzi, ve lo dico proprio: l‘involuzione è fra noi e dilaga come il prezzemolo sulle patate lesse. O come gli afidi su una pianta. Vedete voi che similitudine vi aggrada maggiormente. C’è un solo antidoto a tutto questo, al nostro collo eternamente piegato verso lo smartphone (e ve lo dice una che ci lavora con lo smartphone in mano), ai troppi “l’ho letto su Facebook quindi è vero“. Il segreto è uno solo ed è un qualcosa che l’uomo possiede da sempre: il pensiero. L’atto critico, l’avere un’opinione, l’esprimersi. Cavolo… migliaia di anni di storia e lotte per cosa poi? Ridursi al televoto eterno su ciò che ci circonda, usando quanto di più democratico abbiamo in senso negavitvo e non positivo? Ecco i miei desideri per la lettera a Babbo Natale scritta per l’umanità.
- Recuperiamo il senso di essere gentili ed empatici: non costa nulla, non ci compromette. La gentilezza è come l’aria nei polmoni: serve ed è gratis.
- Recuperiamo il senso della verità, il fatto di chiederci se un qualcosa sia vero o no e non dare tutto per scontato.
- Recuperiamo il senso del “solo nostro“: smettiamola di raccoltare ogni minima cosa che ci accade.
- Recuperiamo la bellezza di dire a chi conta per noi ciò che pensiamo: nel bene e nel male.
- Smettiamo di aver paura di essere veri: come dice una canzone “Garibaldi aveva solo mille follower” ma, del resto, che engagement aveva? Ciò che importa non è il numero ma cosa riesci a fare.
- Pratichiamo il risparmio energetico, dal punto di vista della nostra vita: basta sprecare energie in cose che non portano né a un capo né a una coda. Non ne val la pena. Volate sopra ciò che non vi merita.
Tutto ciò che voglio per Natale (oltre a quei due o tre biglietti aerei e al libro di lettere di Hannah Arendt e Heidegger) è davvero la possibilità di alzarmi al mattino e dire “caspita, questo sì che è un bel mondo“. Dite che è troppo o ho tutto il diritto di sognare e pretendere?
Molto intimo questo post, è come una lunga lettera a Babbo Natale nella speranza che invece di arrivare a lui arrivi a tutto il mondo. Mi rispecchio in molte cose, ma una su tutte mi piace da impazzire: recuperiamo il nostro essere gentili e il dire alle persone che contanto ciò che realmente pensiamo. Basterebbe veramente poco per rendere il mondo un po’ migliore
Grazie mille Anna. Credo che la gentilezza e l’empatia siano davvero la chiave per curare molti mali del mondo moderno.
Meglio le afidi sulle piante che il prezzemolo sulle patate lesse è buono, l’invidia e la cattiveria no.
Bellissimo il post, come spesso quando scrivi di sentimenti/sensazioni ed emozioni. Quello che spero si sposare appieno nell’anno che viene è il risparmio energetico “privato”. Una gran cosa che va applicata per farci del bene e farlo a chi ci sta intorno e ci ama davvero.
Grazie Elena. Anch’io ho pensato che sarebbe meglio dire “afidi sulle piante”.
Grazie adoro leggerti ❤️
Grazie mille Marie. Mi fa tanto bene.
se trovi qualcuno che riesce a regalarti 3 o 4, ma diciamo anche 5, ore in più alla giornata me lo passi? ne avrei tanto bisogno anche io! 😉
Credo che ce ne sia un gran bisogno molto diffuso.
Sono sicura che quelle ore in puù non le dedicheresti a te stessa. Sognare è vivere.
Sicuramente, sarebbero ore per me. Me sola.
Bellissimo post! Pieno di generosità, anche io vorrei più gentilezza da parte di tutti ma anche mia. Mi piacerebbe che le persone capiscano il valore del nostro lavoro, sarebbe bellissimo.
Grazie Eleonora.
Piacerebbe anche alzarmi ogni mattina e poter dire questo ma ho perso la speranza.. tante quotidianità ormai deludono e intristisco parecchio ma voglio essere anch’io speranzosa !
Mai perdere la speranza. Bisogna sempre averne un pizzico nel cuore.
Hai tutto il diritto sognare Giovy e adesso hai fatto sognare anche me. Mi ritrovo moltissimo in molti (forse tutti?) i vorrei di cui parli, sia i tuoi che quelli per il mondo. In assoluto però uno ha subito fatto scoccare la scintilla: smettiamo di avere paura di essere veri. Non lo associo ai follower e ai numeri ma lo associo alle mie mille insicurezze e paranoie che vorrei perdere mano mano per arrivare ad essere totalmente e semplicemente me e nient’altro!
Mi fa piacere che tu condivida quel sogno. Sicuramente è uno di quelli in cui credo di più.
Un articolo molto intenso, molto toccante. Anche io la mattina mi alzo carica di speranze, colma di sorrisi.. ma già il primo individuo che incontro mi fa perdere ogni buon proprosito. Ci siamo abituati non alla maleducazione, all’ineducazione. Siamo circondati da negatività ignorante. Spero di essere spronata a fare di più anche grazie al tuo articolo
Ho iniziato a leggere l’articolo cercando dentro di me un pò di spirito natalizio che, ahimè, quest’anno sembra non volersi manifestare. La voglia di festeggiare ancora non l’ho trovata, ma credo ceh mi dovrò abituare a questa nuova condizione ora che la persona che per me era lo “spirito del mio Natale” non c’è più. In compenso ho trovato una grande emozione e la voglia di affrontare il nuovo anno con più grinta, impegno, gentilezza e positività. Complimenti davvero, gran bell’articolo!
Nemmeno io ho grande voglia di festeggiare. Ma ne ho tanta di stare bene.
Mi associo al tuo pensiero, che si rispecchia totalmente nelle tue parole! Ecco le cose che vorrei, e che tutti dovremmo volere, per il nuovo anno e per ogni singolo nuovo giorno!
E chissà che non sia davvero così!