Una settimana fa, a quest’ora, mi apprestavo a iniziare il mio ultimo giorno di viaggio a Bristol, una di quelle città inglesi che avevo conosciuto moltissimo tempo fa e nella quale, da tanto, desideravo tornare. Quando viaggio capisco sempre qualcosa in più di me e di questo ne sono felice. C’è una cosa di cui sono stata sempre certa. Ne ho la conferma ogni volta che rileggo i miei diari scritti a mano (fino al 2009 almeno è sempre stato così): io ho bisogno di riportare tutto a casa dentro la mia mente e dentro i miei ricordi di viaggio prima di iniziare a scrivere in modo esaustivo per dare consigli e informazioni C’è l’emozione, prima. Quella Emotion Recollected in Tranquillity che dà il titolo a questo blog e al mio modo di vedere il mondo e la vita. Un viaggio di tre giorni a Bristol è già qualcosa per capire quella città del Somerset. Che cosa mi sono portata a casa da quest’esperienza.
Bristol: Una città, tanti mondi
Com’era Bristol? Ci ho messo un po’ a trovare nella mia mente una definizione che le rendesse il giusto onore: mi viene da dire che sia una città piena di storia, capace di vivere assieme passato, presente e futuro. È vittoriana e pienamente nel XXI Secolo allo stesso tempo. È classica e dirompente; tranquilla e rivoluzionaria senza che le due cose siano in contrapposizione. Una sua caratteristica che la rende perfetta per essere scoperta in un weekend lungo in Gran Bretagna? La sua misura: si gira a piedi senza stancarsi troppo, senza affrontare distanze immense e, soprattutto, camminando la si scopre davvero piano piano. Perché non esistono pezzi di Bristol che non vadano ammirati: a ogni passo, a ogni attraversamento pedonale c’è una nuova cosa da guardare e scoprire. Bristol è un puzzle di mondi, come spesso solo le città portuali sanno essere. Quanti mondi ho visto quell’unica città? Molti, provo a elencarveli
Il mare, senza il mare
“Bristol è una città di mare, senza il mare“. Ho detto questo in una delle prime stories su Instagram. Ve le siete perse? Andate sul mio profilo, le trovate racconte proprio in un album chiamato Bristol. Dicevamo… Bristol è bagnata dal fiume Avon che, a pochi chilometri dalla città, sfocia nel mare che divide Gran Bretagna e Irlanda. In quel punto, o pochissimo più a nord, sfocia anche il fiume Severn, corso d’acqua che divide Galles e Inghilterra. Questi due estuari hanno dato a quel pezzo di costa le condizioni necessarie affiché si potesse sviluppare un grande porto fluviale, luogo che ha trovato in Bristol la sua casa. Bristol è sempre stata città di grandi cantieri navali, di barche di ogni tipo pronte a salpare verso nuovi mondi, di gente che arrivava dalle colonie o che in esse vedeva una nuova casa. Il porto di Bristol – la zona dove trovarlo, ovviamente, si chiama Harbourside – è in una porizione di fiume studiato appositamente per accogliere chissà quante navi. Ora è un luogo dove ormeggiare barche turistiche e dal quale ammirare la prima grande anima di questa città inglese.
Un pizzico di stile vittoriano, please
Ero andata a Bristol nei primi anni 2000 e poi non ero più tornata, per restare, per visitarla. Bristol era sempre stato il mio aeroporto di destinazione per andare in Galles o in Cornovaglia e non le avevo più concesso nessuna possibilità di conoscerci. Mi sbagliavo e me ne sono resa conto proprio la settimana scorsa. Non ho mai trovato nessuna città inglese o britannica così capace di cambiare aspetto nell’arco di un incrocio o di una distanza di 100 metri da qualcos’altro. A 150 metri al massimo – davvero – da quella Harbourside che vi raccontavo nel paragrafo precendete, troverete Queen Square, un pezzo di Bristol che potrebbe benissimo essere Londra, la Londra vittoriana fatta di case signorili, mattoni a vista e porte colorate. Eppure è Bristol, in tutta la sua bellezza. Per fortuna è Bristol in tutta la sua bellezza. Inutile dirvi quanto l’autunno doni a questa parte di città. E non solo a questa.
Sacro e profano
Era da molto che non trovavo una città inglese con un rapporto così intrecciato tra sacro e profano. La sacralità, la presenza di chiese dalla storia molto antica, è un qualcosa di costante a Bristol. La città, sarà forse per il suo eterno via vai di persone e per il fatto che i marinai hanno sempre chiesto protezione a un qualcosa di divino, brulica di luoghi sacri che si uniscono davvero a un qualcosa di profano – almeno per noi tipicamente italiani – per dare vita alla loro esistenza. Nella zona che va da Temple Meads (la stazione di Bristol) al centro (appena dietro Harbourside) si contano ben 3 chiese che, messe assieme, potrebbero raccontarvi tutta la storia della città e qualsiasi lato del loro carattere. Una di essere è Temple Church, chiesa eretta nel XII Secolo per mano dei Cavalieri Templari… luogo voluto da Robert, Duca di Gloucester e dove molti cavalieri che avevano combattuto in Terra Santa arrivavano per curare ferite e problemi dovuti alla battaglia. A questa si aggiunge St.Mary Redcliff, la chiesa dei mercanti della città. Per non parlare della Cattedrale. Avrò modo di raccontarvi tutto.
La forza della street art, la volontà di essere comunità
Bristol è quella città capace di avere un quartiere – Stokes Croft – dove la street art regna sovrana a 5 minuti a piedi dal pieno centro e da qui luoghi dove la formalità regna sovrana. Stokes Croft è una di quelle zone di Bristol dove ci si reca per fare i tour per ammirare la street art e i murales. Banksy compreso, perché lì lui è di certo di casa. Quella è la sua Bristol, quella che ha visto le sue prime opere e quella che gli apparterrà sempre. Stokes Croft non è solo un quartiere alternativo dove ammirare della gran roba in termini di street art. Stokes Croft va anche osservato e compreso per quello che realmente rappresenta: un via sociale alternativa per il quieto vivere delle persone. Un quartiere dove “l’alternatività” non è uno statos quo perché “fa figo” ma dove realmente si vive, si cresce e si lavora per dimostrare che un’altra comunità è possibile. Un altro vivere è possibile. Un altro modo per far fiorire un quartiere, altrimenti, complicato è possibile. Questo insegnano quei disegni colorati e quei capolavori firmati Banksy.
Bristol e il suo ponte. Bristol è il suo ponte
Bristol è la città del Clifton Bridge. Nulla, come quel ponte, rappresenta Bristol nell’immaginario collettivo. Ho visto gente quasi persa, mentre ero in città, cercare con lo sguardo la vista del Clifton Bridge dal centro città. Il ponte non si vede dal centro, se non per un piccolo pezzo quando si arriva alla fine dell’area del porto. Ci si arriva col bus (e vi spiegherò come) approdando in un altro molto vittoriano che fa parte della città. Il Clifton Bridge, opera del grande Kingdom Brunel, unisce due parti della gola dell’Avon, dando vita a qualcosa di nuovo: una sorta di connessione tra un lato e l’altro della valle di questo fiume. Vi ho già parlato del mio amore per i ponti, vero? Io li amo come opera di ingegneria così come per il loro significato simbolico. Parlando proprio di quest’ultimo, Bristol è il suo ponte. Voce del verbo essere. Bristol è unione di mondi, unione di destini, unione di vite che in uno spazio relativamente concentrato hanno dato vita a una città che è pura magia nel suo essere semplice e speciale allo stesso tempo. Questa è stata Bristol per me. Questo è il mio “riportare tutto a casa“. Ora sono pronta a scendere nei dettagli. Ora sono pronta a raccontarvi il mio viaggio a Bristol.
Bristol è il suo ponte.
Bristol è capacità di stare assieme.
Bristol è la bellezza in pochi passi.
È una persona che ti saluta per strada,
come se tu avessi sempre abitato lì.
Forse, è così.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ho letto il tuo racconto di questa città soffermandomi ogni tanto e provando ad immaginare ciò che con le parole hai descritto…Non sono una fan delle mete europee, non troppo delle città…non sono mai stata a Bristol, ma sono già sicura che me ne innamorerei. Adoro le realtà a misura d’uomo, e adoro i quei posti in cui la presenza dell’uomo – passata e presente – sia visibile ad ogni angolo: il porto (quanto è bello passeggiare ammirando la vita brulicante di questi contesti?)…e soprattutto la street art! Dev’essere molto affascinante passare da un quartiere all’altro e ritrovarsi prima di fronte ad un edificio vittoriano e pochi minuti dopo ammirare un’opera di Banksy <3 Sicuramente segnerò questa meta nella mia lista per le piccole fughe da mondo 🙂
Una grande meta, davvero.
Ah Bristol! Noi alloggiavamo proprio all’harbourside e queen square l’ho adorata!!!
Come non adorare una città così!
Che ricordi mi hai risvegliato! Ho passato solo due giorni a Bristol, ma mi è piaciuta tantissimo. Come scrivi te, è una città rivoluzionaria ma tranquilla, da girare a piedi e godersi a pieno la sua storia. Ho adorato il Fish Market, un edificio a mattoni rossi e bianchi, strepitoso.
Torna, la troverai sempre autentica ma ancora più bella!
Anche noi ci siamo atterrati diverse molte ma non le abbiamo mandato un possibilità.
Infatti, ad oggi non l’abbiamo mai visitata!
Leggendo lente emozioni di viaggio, monsoni immaginata proprio lì a percorrere le stesse strade e guardare gli stessi luoghi.
Mi è piaciuto questo breve viaggio tra le emozioni!
Un grande classico dei viaggi in Inghilterra: atterri in città che non considereresti mai…. prova a fermarti la prossima volta
Sono stata a Bristol tanti anni fa, quando per il mio vecchio lavoro mi sono dovuta spostare dalla Cornovaglia alla Scozia. Sono arrivata alla stazione che, se ricordo bene, è anche molto spettacolare, e da qui mi sono spostata all’aeroporto. Ho solo avuto il tempo di una passeggiata velocissima in una via di cui non ricordo nulla, se no che era pedonale e che c’erano delle case colorate. Da allora ogni tanto mi capita di pensare: “Quanto mi dispiace non aver passato almeno una notte a Bristol” e ora mi confermi che è una città che merita assolutamente un viaggio!
Passaci anche più di una notte!
Complimenti Giovy per questo post!! Non sono mai stata a Bristol, una città che mi incuriosisce molto! Grazie per questo tuo racconto e per le belle foto, complimenti davvero!!!
Lasciati incuriosire e parti!
Ti avevo seguito su Facebook guardando un po’ di foto di questa città. Un po’ mi hai trasmesso la curiosità di vederla!
Vederla dal vivo è una grande cosa.
Adoro le città che si possono girare a piedi! Non sono mai stata a Bristol, ma il tuo post mi ha incuriosito
Mi fa piacere!
Non ci sono mai stata ma grazie al tuo racconto ho immaginato me stessa li e mi è piaciuto. Quindi ora manca solo prenotare un viaggio e partire per vivere sul serio le emozioni che mi hai fatto provare!
Io ti auguro di conoscere Bristol al più presto!
Bristol devo essere sincera non mi aveva mai attirata, l’ho utilizzata solo come punto di appoggio ma non l’ho mai visitata. Fino ad ora. Leggendo il tuo post, leggendo le emozioni che scaturiscono da ogni angolo, l’idea di una città in cui convivono passato, presente e futuro… direi che mi hai dato ottime motivazioni per fermarmi la prossima volta!
Molti la utilizzano solo come “scalo” ma merita davvero tanta attenzione.
Non sono mai stata a Bristol ma ne ho sentito molto parlare. Ammetto di non essere una fan della Gran Bretagna, amo più i paesi del Sud, ma devo dire che le emozioni che trasmetti nei tuoi racconti sono uniche e saperle raccontare è il tuo punto di forza.
La Gran Bretagna per me è un posto speciale. La amo proprio.
Davvero interessante Bristol, da amante della street penso la apprezzerei molto. Mi piace anche l’idea del mare senza mare 🙂
il mare senza mare è un qualcosa di speciale! Sono molte le città portuali così!
Io mi innamoro di tutte le città che sanno valorizzare e comprendere la street art, Da quello che ho capito questa potrebbe essere una di quelle. Grazie di averla raccontata così bene.
Questa città è la regina della Street Art. Non a caso è la patria di Banksy.
vorrei tanto andare a Bristol. ho sentito parlare bene della città sotto il punto di vista della street art, e per un’appassionata come me, sarebbe da non perdere!
Che bello: sono felice di farvi venire così tanta voglia di Bristol
Mi hai fatto venire voglia di comprare un biglietto aereo e visitarla al più presto, Bristol. Ci sono viaggi che hanno bisogno di sedimentare prima di essere raccontati ed altri che escono di getto.
Ma ogni viaggio ci fa tornare diversi da come siamo partiti. E il quartiere della Street Art mi ricorda moltissimo la mia Lipsia.
Sicuramente ci sono delle cose che la fanno assomigliare a Lipsia. Un bel confronto ci sta.
Non ci sono mai stata ma son sempre stata curiosa di sapere com’è perché, per motivo o per un altro, mi capita spesso di incrociare il suo nome. Sembra molto più interessante di come mi aspettavo, devo tenerla in considerazione per eventuali viaggi in futuro.
Quella città è un crocevia di destini. Vacci e poi fammi sapere.