Ci sono viaggi che vanno fatti prima o poi nella vita: prendere la Transberiana e arrivare fino a Vladivostok è un qualcosa che sogno ancora, malgrado abbia fatto (quando ero poco più che ventenne) un viaggio sulla Transmongolica. Un viaggio che ricorderò per sempre. Per parlare bene di viaggi sulla Transiberiana ho pensato di intervistare una viaggiatrice che apprezzo molto e che ha fatto questa esperienza ferroviaria: si tratta di Claudia Moreschi.
Giovy: Ciao Claudia, presentati in poche parole
Claudia: Ciao Giovy! Eccomi, mi presento: sono Claudia, classe 1979, le mie passioni più grandi sono il viaggio e la scrittura: per questo ho un blog di viaggi, dal 2012, dove racconto delle mie scorribande in giro per il mondo, e di lavoro sono web writer, copywriter e social media manager. Vivo a Bergamo, e amo la mia città, ma appena posso faccio la valigia (o meglio lo zaino) e parto! Il mondo è la mia casa e sto sempre bene ovunque io sia.
G: Tu viaggi spesso da sola: che consiglio potresti dare a una donna che, per la prima volta, intraprende un’avventura solitaria?
C: Io consiglio sempre di iniziare per gradi, un passettino alla volta: per iniziare a viaggiare da sole basta cominciare con un piccolo weekend in Europa o anche solo in Italia e poi, se la dimensione di viaggio piace, di aumentare di intensità e durata. L’importante è di non forzare la mano e fare solo quello che ci si sente. Avere paura e sentirsi insicure è normale, ma poi passa e la paura lascia spazio a ricordi di spazio stupendi.
G: Com’è nata la tua decisione di fare un viaggio sulla Transiberiana
C: Da sempre amo il treno e la Transiberiana è sempre stato uno dei miei sogni più grandi. L’ho sempre relegato in un angolino della mia mente pensando fosse una cosa troppo difficile, impegnativa o costosa, poi un bel giorno mi è tornata in mente (non so perché) e ho cominciato a informarmi per capire se fosse davvero così complicato da organizzare un autonomia. Complicato forse un po’, ma non impossibile… così mi sono detta: perché no? Sentivo che era il momento giusto per farlo. E poi dopo essere sopravvissuta cinque mesi da sola nel Sud-est asiatico.
G: A livello organizzativo, quali sono stati gli scogli più duri da affrontare?
C: Lo scoglio più complicato è stato sicuramente l’ottenimento del visto russo, che mi ha fatto vivere i preparativi pre-partenza con un bel po’ di ansia e poi il calcolo esatto di tutti gli orari dei biglietti del treno: in Russia gli orari dei treni sono tutti espressi in base al fuso orario di Mosca, ma nel paese ci sono 9 diversi fusi orari…quindi ho dovuto mettermi a tavolino e fare tutti i calcoli esatti prima di acquistare i biglietti (e per me che sono un disastro con i numeri è stata una faticaccia). La bella notizia è che tutti i miei calcoli sono stati corretti e non ho mai perso un treno durante il viaggio!
G: Raccontaci un momento indimenticabile di quel viaggio
C: Di momenti memorabili ce ne sono stati moltissimi, ma sicuramente uno dei più emozionanti è stato durante la mia ultima tappa: ero in avvicinamento a Vladivostok, capolinea della linea russa (oltre che estrema propaggine orientale dell’immensa Madre Russia) quando tra la nebbiolina ho visto sbucare un lago enorme, che non riuscivo a collocare. Mappa alla mano, dopo aver scrutato e controllato, sono stata pervasa da una fitta di emozione accorgendomi che quella immensa distesa d’acqua davanti a me non era un lago ma bensì l’Oceano Pacifico… stavo arrivando a Vladivostok, dopo più di 9.000 km di treno. L’emozione è stata grandissima: felicità perché stavo completando la mia agognata Transiberiana, ma anche un velo di tristezza perché il viaggio in treno era ormai finito (inutile dire che no, non mi sono annoiata)!
Io ringrazio Claudia per averci raccontato la sua esperienza e chissà mai che non parta anch’io per questa avventura verso Est prima o poi!
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Grazie a te Giovy per la bella chiacchierata! 🙂
Grazie a Te Claudia. Mi piace sempre dare spazio alle storie degli altri viaggiatori!
Il treno per me ha sempre avuto un fascino particolare perché giù in Sicilia negli anni ’90, quando ero bambina, non si usava granché per spostarsi: il treno era quella cosa sulla quale non ero mai salita, quella cosa gigantesca che riportava uno dei miei zii a casa durante l’estate (lavorava in Veneto)… credo che la mia prima volta su un treno sia stata a dodici o tredici anni ma è stata una cosa organizzata a tavolino dai miei giusto per farmi fare ‘sto benedetto giro in treno! 😀 Adesso che vivo a Milano ogni volta che posso spostarmi col treno lo faccio, credo che il viaggio in treno abbia tutto un altro fascino e tutto un altro “ritmo” rispetto ad aereo o auto. Tutto questo preambolo per dire che il fatto di visitare la Russia mi fa un po’ paura dal punto di vista politico/burocratico ma credo che un’esperienza come quella di Claudia potrebbe piacermi davvero tantissimo 🙂
Anche per me il treno rappresenta un qualcosa di magico e reale allo stesso tempo. Ecco perché vorrei tanto fare l’esperienza sulla Transiberiana.
La Transiberiana è uno dei miei sogni più ambiti. Grazie per questa intervista, l’ho letta con molto piacere. Spero, un Giorno, di poter partire… ❤
Idem!
Ma che bello questo racconto! Il viaggio sulla Transiberiana é un sogno nella mente di molti. Non so se sarei in grado di affrontarlo, ma ha un fascino pazzesco!
Davvero? Come mai non riusciresti ad affrontarlo?
La Transiberiana e la Transmongolica sono uno dei miei sogni, anche penso vada pianificato con molta pazienza per via dei visti. Prima o poi ce la farò 🙂 interessante l’intervista, ora vado a leggere i post di Claudia sul suo blog!
La mia esperienza sulla Transmongolica è stata un qualcosa di speciale. Non ne ho scritto in modo ampio perchè si tratta di un viaggio di 18 anni fa. Prima o poi risalirò su quei treni.