Come ho già raccontato, parlare di Alta Svevia equivale a raccontare un pezzo di Germania che va oltre i confini dei Land che danno vita a questa antica regione, culturalmente molto salda. La Strada del Barocco dell’Alta Svevia mi ha portata dal Lago di Costanza fino alle terre bagnate dal Danubio. Proprio in quest’ultime ho trovato Kloster Roggenburg, un luogo dove il Barocco trova un’espressione molto concreta e, soprattutto, quotidiana visto che il monastero e vivo e vegeto ed è ancora molto frequentato. Cosa si può vedere nel visitare Kloster Roggenburg in Germania? Ve lo racconto oggi.
Dove si trova Kloster Roggenburg
Kloster Roggenburg si trova geograficamente e politicamente in Baviera. Dalla cartina geografica qui sopra, potete capire quando vicino si possa trovare al Lago di Costanza e, allo stesso tempo, quando faccia parte di una zona diversa della Germania. Tra Kloster Roggernburg e Friedrichshafen c’è poco più di un’ora e mezza di viaggio ma la sostanza non cambia: siamo sempre in territorio Svevo. Roggenburg, anche più di altre zone, è un centro culturale legato ai monaci premostratensi, quei monaci vestiti di bianco che hanno dato il via alle costruzioni barocche nel sud della Germania, dopo la Guerra dei Trent’anni. Per raggiungere Roggenburg vi consiglio di avere un’auto. Le strade sono belle e scorrevoli e farete sicuramente un bel viaggio on the road in una di quelle parti di Germania non sempre considerate a dovere.
Cosa vedere a Kloster Roggenburg
Kloster Roggenburg è un monastero di grande misura. Al suo interno, come vi dicevo, ci sono molte parti ancora in attività: c’è il monastero in sé, ci sono delle scuole, c’è la chiesa con un piccolo museo annesso, ci sono i giardini di varia tipologia. Il bello di Kloster Roggenburg è che si può osservare l’impronta del passato in un mondo ancora perfettamente funzionante e attivo. Quello di cui vi parlerò è:
- La Chiesa del monastero
- La biblioteca
- Il refettorio
- I giardini
Il mondo di Kloster Roggenburg, però, non finisce lì. Il complesso monumentale possiede, al suo interno, anche un hotel (dove ho dormito io) con un ristorante e un biergarten degni di nota. Per quest’ultimi scriverò un post a parte perché meritano decisamente molta attenzione.
La chiesa di Kloster Roggenburg
La chiesa di Kloster Roggenburg è immensa, soprattutto in altezza. I suoi due campanili si vedono fin da distante, mentre ci si sta avvicinando il paese e, da secoli, sono il simbolo del potere di questo monastero. Tutte le terre che vedrete attorno al complesso monumentale, sono del monastero e lì vengono coltivati molti prodotti venduti proprio nel negozio adiacente a tutta la struttura. La chiesa raccoglie tutta l’essenza del Barocco tedesco e la racconta a tutto il mondo. L’interno è davvero sontuoso, pur non essendo mai opprimente.
Dettaglio da osservare: l’organo
L’organo di Kloster Roggenburg è una delle meraviglie da osservare una volta arrivati in chiesa. Solitamente si resta ammaliati dalle decorazioni e dall’altare e ci si accorge di esso solo una volta dentro, voltandosi per uscire. E poi si resta lì ad osservarlo in adorazione. L’organo, come stumento, sta al Barocco come l’auto-tune sta alla musica contemporanea del XXI Secolo. Nella chiesa di Kloster Roggenburg si tengono ogni anno dei concerti molto importanti e solo pochi organisti scelti possono suonare quella meraviglia.
La biblioteca
Proprio come a Bad Schussenried, Kloster Roggenburg è famoso per la sua biblioteca, meno sfarzosa e appariscente della prima che ho citato ma molto, molto bella. Si tratta di una biblioteca di misura contenuta e adornata da scaffali in legno. I libri presenti sugli scaffali hanno circa 200 anni e la sala viene ora utilizzata per dei concerti o delle conferenze. La si può visitare usufruendo di una visita guidata al complesso monastico. Il negozio che si trova vicino al ristorante è il posto giusto dove chiedere informazioni a riguardo.
Il refettorio
I refettori dei monasteri (più che quelli dei conventi… la sapete la differenza tra le due realtà, vero?!) sono dei luoghi particolari perché, solitamente, molto belli e curatissimi e, sempre solitamente, usati poco perché tenuti come “il salotto buono”, da usare quando si hanno degli ospiti importanti. Usato o no, poco importa. Ogni refettorio di un monastero impone una regola: il silenzio, anche quando si mangia. L’unica persona che può parlare è colui che è incaricato a salire sul pulpito per leggere il Vangelo. Il refettorio di Kloster Roggenburg è ora davvero una sorta di sala di rappresentanza e, state tranquili, una volta dentro potrete parlare.
I giardini
Come tutti i monasteri che si rispettano, anche Kloster Roggenburg ha il suo giardino. Anzi, i suoi giardini. L’accesso è libero e i giardini del monastero, che sono esterni alle mura del luogo dove vivono i monaci, sono una sorta di dono alla popolazione. Si tratta di giardini su più livelli dove trovare dei diversi livelli di pace e tranquillità. C’è anche un labirinto fatto con diversi tipi di edera. I giardini sono pieni di piante officinali, ma non solo: c’è anche qualche pianta officinale velenosa (se usata impropriamente) come la Digitale Purpurea che vedete qui sopra. Un gran bel fiore, dalle grandi capacità ma anche dalle terribili potenzialità. Se avete letto qualche romanzo di Agatha Christie, sapete di cosa parlo. Al di là delle piante presenti, quei giardini sono stati anche per me una piccola grande oasi di pace.
Kloster Roggenburg, per me
Lo ammetto, appena arrivata e Kloster Roggenburg mi sono chiesta dove fossi finita e che cosa volesse raccontarmi un luogo ancora così temporalmente attivo e super indaffarato. Quando arrivai notai subito un monaco premostratense, probabilmente con la propria famiglia, in quel del Biergarten, intento a chiacchierare e ridere con loro. Kloster Roggenburg, a prima vista, mi era sembrato un luogo fuori da ogni mondo. Poi ho capito che, invece, era ed è un mondo a sé. Va visto per essere compreso. Quando lo si capisce, si dà una sorta di punto di chiusura la percorso fatto sulla Strada del Barocco dell’Alta Svevia. Presto vi racconterò tutto l’itinerario, promesso.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Molto interessante. Quest’estate ho visitato un monastero in Austria e molte sensazioni che hai descritto nel tuo post sono le stesse che ho vissuto io. Molto belle le foto. Grazie.
I monasteri austriaci hanno subito lo stesso destino, proprio per la guerra dei Trent’anni. Sono “risorti” barocchi e molto ricchi.