Nella mia lista dei post da scrivere per chi ama viaggiare a Tenerife, ci sono così tanti articoli da scrivere che credo arriverò al prossimo viaggio alle Canarie senza aver compiuto completamente la mia opera di racconto di ciò che è stata, per me, Tenerife a Settembre. Tra non troppo tempo ripartirò e avrò altre cose da vedere sull’isola. Oggi, però, vi porto in uno di quei posti che definisco molto miei: si tratta di un’altra estremità, come il faro della Punta de Teno. Si tratta del Faro di Punta de Abona, un luogo che si trova molto più comodo del primo che vi ho citato poco fa. Un luogo in cui catturare il blu dell’oceano e la bellezza del Teide semplicemente voltandosi di qualche grado. Oggi vi porto lì.
Dove si trova la Punta de Abona e come raggiungerla
Prendete Tenerife e osservate la sua costa meridionale: tra San Miguel de Tajao e Guïmar noterete El Poris de Abona. Quella è l‘uscita dell’autostrada per arrivare al faro. Ma non solo. Si tratta dell’uscita giusta per arrivare alla Città Fantasma di Abades. La strada che porta al faro è la stessa, salvo tirar dritto dove – a un certo punto – ci sarà la svolta a destra per la città fantasma. Per trovare il faro di Punta de Abona non dovete di certo puntare nessun navigatore. Perdonate la ripetizione ma “navigate a vista“. Lo raggiungerete senza problemi. In prossimità del faro la strada diventa sterrata: procedete piano e con cautela.
La storia del Faro di Punta de Abona
Il faro di Punta de Abona è lì dall’inizio del 1900. Almeno nella sua prima costruzione. Quello che vedete ora è “figlio” degli anni ’70 ma la casetta del guardiano che trovate a fianco risale proprio all’inizio del secolo scorso. Il faro ora è manovrato e controllato da remoto, come praticamente quasi tutti i fari sul nostro pianeta. Ecco perché la struttura è, ora, disabitata. Nel corso degli anni molte attività hanno provato a popolare quella casetta gialla ma il successo è stato ben poco. Quello che si diceva un paio d’anni fa era che la casa del guardiano poteva diventare un museo. A oggi non è ancora così ma non mancherò di aggiornarvi nel caso sentissi qualcosa di nuovo. La zona è stata, per anni, un presidio militare, proprio come la Città Fantasma di Abades.
Cosa vedere nei pressi del Faro di Punta de Abona
La zona del faro di Punta de Abona è pressoché desertica. Una curiosità: la parola Poris (spesso troverete anche Pris), nel dialetto canario, significa proprio faro e troverete più di un Poris o Pris in giro per l’isola, anche senza fari. Probabilmente c’erano nei tempi antichi o erano luoghi in cui c’erano dei fuochi di segnalazione per i naviganti. Tornando alla zona – dicevo – si tratta di un gran bel pezzo di deserto roccioso, dove la componente vulcanica è davvero molto marcata. I colori della terra lì vanno dal nero, al ruggine all’ocra intenso. Il tutto condito dal blu dell’oceano. Nella zona si può passeggiare alla grande ma, come vi dicevo, la casa del guardiano è chiusa così come il faro. Non si può entrare. Non so cosa darei per salire fino alla parte della lanterna e osservare il mondo da là.
La spiaggia del Poris de Abona
Prima di arrivare al faro, sulla strada ancora asfaltata, troverete la spiaggia del Poris de Abona. Una spiaggia che già più volte ho puntato per fare il bagno e dove non mi sono ancora buttata nell’oceano. Forse quel giorno che ho scattato la foto era il giorno giusto ma mi aspettava un gran bel viaggio in giro per l’isola e non ne ho approfittato. Questa spiaggia, di solito, vanta delle gran belle onde ed è, infatti, ben frequentata dai surfisti. Ecco, non quella mattina che scattai questa foto. Fossi in voi, se passate di lì, fermatevi.
La costa vicino al faro
La costa nelle vicinanze del faro è alta e rocciosa. potete camminare lungo il suo profilo ma scendere verso il mare è altamente sconsigliato per la pericolosità delle rocce e per la forza dell’oceano. Meglio non scherzare e guardare il mare dall’alto. Se voltete fare il bagno, fermatevi sulla spiaggia che vi ho raccontato nel paragrafo precedente. La costa a Punta de Abona è proprio bella, per me, e ha quel lato selvaggio che Tenerife sa raccontare molto bene. E che a me piace tanto.
Il Faro di Punta de Abona, per me
C’era tanto vento quel giorno. E io col vento sono sempre felice. C’era uno di quei cieli che non si dimenticano, c’era la voglia di arrivare fino alla Punta del Hidalgo. Da punta a punta, quel giorno. C’ero io già con un po’ di magone pre-partenza, c’era la voglia di dire “e se restassi qui?”. C’era Tenerife. Punto. C’era un faro. Punto. C’era la bellezza assoluta che ogni volta mi sembra più casa, più famigliare eppure è sempre così nuova, così tutta da vivere. Sarà per quello che sto bene lì?
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Mi hai fatto venire voglia di partire subito per Tenerife, che ancora mi manca. La zona del faro semi-desertica e di quel particolare colore rossiccio mi ha ricordato alcuni punti di Fuerteventura (senza parlare del vento, poi, che anche lì non manca mai). Grazie per avermi fatto scoprire un lato “meno turistico” di questa bellissima isola.
Le isole in parte si assomigliano ma, in parte, sono uniche nel loro genere. Tenerife ha molto di non turistico. E io la amo proprio per quello.
I fari sono la mia passione, hanno un fascino speciale! Ne ho visti diversi in giro per il mondo, questo mi sembra molto bello e affascinante… ci faccio un pensierino per il futuro!
Tenerife ne ha di molto particolari.
Sono appena tornata da due giorni a vedere il Farol di Cabo de Sao Vicente e quello di Sagres, in Portogallo. Insomma: che combinazione! Amo questo genere di costruzioni, mi fa sorridere vederli svettare contro il cielo, e la loro storia mi ha sempre affascinata. Terrò anche questo a mente, sia mai che finisca a Tenerife, prima o poi. 😉
Ne ho ancora molti da raccontare ma questo mi aveva particolarmente affascinata!