Mi piaccono le estremità del mondo: le punte, i promontori, i fari, le montagne che incontrano il mare, quei luoghi in cui guardi avanti e trovi solo l’infinito. Uno dei luoghi estremi – nel senso di estremità fisica – che volevo vedere a Tenerife era Punta de Teno, per gli amici anche Punta Teno. Si tratta dell’estremità occidentale di Tenerife, il luogo con più ore di sole in assoluto e – mi sento proprio di dirlo – dove c’è sempre una gran temperatura. Il giorno in cui sono stata lì, non c’era nemmeno vento: era un caldo meraviglioso, secco come pochi. Sembrava avvolgermi. Come raggiungere Punta Teno? Oggi vi racconto un bel viaggio da fare in giornata, magari tenendo come degna conclusione un bel bagno alla Mesa del Mar di Tacoronte.
Raggiungere Punta de Teno a Tenerife: informazioni generali
Guardando la cartina di Tenerife e pensando di raggiungere Punta de Teno, la prima affermazione che viene da fare è “beh, dai, non ci vorrà molto“. In effetti, sembra proprio così. Il post che state leggendo tiene conto del mio viaggio di quel giorno,partendo da Las Galletas, la ridente località del sud dell’Isola dove vive mio padre. Il mio itinerario mi ha portato prima a Santiago del Teide, per poi scendere verso El Tanque, portarmi verso Los Silos e Buenavista del Norte. Da lì ho preso la strada per il faro. A conti fatti non sono molti chilometri ma ci si mette un’oretta buona senza fermate varie. Io sono scesa più volte per fare foto e vi consiglio di fare altrettanto. La cosa più importante che dovete sapere è che la strada per Punta de Teno è aperta solo in determinati giorni, solitamente segnalati sul sito ufficiale di Tenerife. La strada è aperta il lunedì, il martedì e il mercoledì. Negli altri giorni transitano solo i bus e i mezzi con autorizzazione. Nel caso il vostro viaggio non coincidesse con i giorni di apertura, non disperate: parcheggiate a Buenavista del Norte e prendete l’autobus nr. 369. Ce n’è uno ogni ora dalle 10 alle 18.
Perché la zona di Punta de Teno è così speciale?
Punta de Teno si trova all’estremità del Parque Rural de Teno, una zona protetta di oltre 8000 ettari. Geologicamente parlando – almeno stando a quanto ho letto da quelle parti – si tratta della zona più antica di Tenerife. La sua importanza non termina in ambito geologico ma continua parlando di sviluppo agricolo e civile. La zona, infatti, è la culla della crescita agricola dell’isola. Nel territorio del parco si trovano ancora alcune fincas da visitare e dove ammirare l’architettura tradizionale dell’isola e le tecniche di coltivazione. Il paesaggio, da quelle parti, è un vero e proprio mosaico pieno di tessere diverse, unite in un’armonia unica. Un posto così va preservato dall’arrivo selvaggio di miliardi di auto tutti i giorni.
Il viaggio verso Punta de Teno: Santiago del Teide
La prima tappa del mio viaggio verso Punta de Teno è stato Santiago del Teide, uno di quei luoghi che – per me – rappresenta un po’ l’anima di Tenerife. Questo paese si trova a 1000 metri d’altezza e da alcuni dei suoi punti panoramici si vede l’oceano. Questa è Tenerife: una montagna in mezzo al mare, col suo verde, i suoi fiori, le conifere dopo i mille metri e tutto quel blu attorno. Da Santiago del Teide si prosegue verso El Tanque. La strada non è immensa ma non è nemmeno troppo stretta. Se volete fare una bella deviazione, fate un giro anche a Masca. Proseguendo per El Tanque arriverete a un mirador dal quale osservare il Teide. Per me, è uno di quei punti dell’isola in cui mi inchino a quel vulcano, ringraziandolo per ciò a cui ha dato vita.
Il viaggio verso Punta de Teno: El Tanque
El Tanque è un piccolo villaggio con un territorio naturale circostante che si estende dai 400m ai 1300m sul livello del mare. Si tratta di un paesino grazioso, dove vale la pena di fermarsi per ammirare un po’ di case storiche canarie, quelle – per intenderci – con dei bellissimi balconi in legno che sembrano bovindi di ispirazione spagnola. Si può parcheggiare gratuitamente proprio di fronte alla chiesa del paese. Vale la pena di fermarsi, anche per ammirare il panorama da lassù.
Il viaggio verso Punta de Teno: La vista su Buenavista del Norte
Non mi sono mai fermata tra El Tanque e Buenavista del Norte e, ne sono convinta, lo farò la prossima volta che tornerò a Tenerife. C’è un qualcosa di speciale, per me, che rende magica la costa nord di Tenerife e lo si capisc subito, non appena si oltrepassa Buenavista del Norte per andare verso Punta de Teno. La strada inizia a salire e tutto acquista un significato diverso: i colori sono più intensi, l’oceano è sempre più blu. Mi sono fermata a osservare tutto questo col cuore colmo di bellezza capace di darmi una carica pazzesca. Fermatevi e respirate alla grande. Proprio come ho fatto io
L’arrivo a Punta de Teno: cosa vedere
Una volta arrivati a Punta de Teno, dovete parcheggiare e girare a piedi. Potete anche restare in zona a fare il bagno. Il primo consiglio che vi do è di avere molta crema solare con voi e anche un cappello. Come di dicevo a inizio del post, lì fa davvero caldo e il sole batte alla grande. Le cose principali da vedere in zona sono:
- Il faro
- La zona rurale circostante
- Il panorama su Los Acantilados
Passeggiate più che potete: ci sono dei percorsi segnati da seguire per conoscere al meglio la zona.
Il Faro di Punta de Teno
Il faro si raggiunge con una piccola passeggiata di pochi minuti. Non si può entrare nella zona effettiva della torre di segnalazione che, credo ormai come tutti fari del mondo, sia governata da remoto. Io sono stata molto felice di raggiungere quel faro perché, proprio come vi dicevo, amo le estremità. Amo i fisterre, amo i confini. Quando ero lì mi sentivo particolarmente felice e non saprei dirvi il perché. Lo ero e basta. Mentre camminate verso il faro, osservate per bene i colori delle rocce attorno a voi. Tutte raccontano l’attività vulcanica dell’isola.
La zona circostante il Faro di Punta de Teno
Per parlarvi della zona circostante Punta de Teno, vi devo mostrare il tutto da distante. La parte dell’isola su cui si trovano il Parque Rural e il faro è detta Isla Baja e, da questa foto, è facile capire perché. Esplorate, se siete attrezzati con le scarpe giuste e tanta acqua, questa zona perché è davvero molto bella. A me è sembrata una parte silente di Tenerife, forse perché così protetta e così ben conservata.
Il panorama su los Acantilados
Acantilado è la parola spagnola per dire scogliera. Solitamente, a Tenerife, si ammirano le scogliere più alte dell’isola proprio in prossimità de Los Gigantes, guardando verso ovest. Se visitare Punta de Teno potete fare diversamente: guarderete verso Est da una posizione a dir poco privilegiata. Dal vostro punto di osservazione potete anche fare il bagno. Sotto di voi c’è una piccola baia raggiungibile con pochi scalini e con un facile accesso all’acqua. Ci sono solo sassi quindi portatevi le scarpe giuste per non farvi male. Le scogliere di questo lato dell’isola insegnano, nuovamente, quanto Tenerife possa essere molteplice e unica. Un po’ come Ulisse che, nell’Odissea, veniva definito πολύτροπος (Polytropos). Lo so che il collegamento è più un volo pindarico che altro, ma a me veniva in mente lui.
Quel giorno a Punta de Teno, per me
C’è una sola canzone che ho in mente se ripenso a quel giorno a Punta de Teno… e non l’ho nemmeno ascoltata in auto mentre guidavo. Si tratta di Dentro Marilyn degli Afterhours, canzone a cui sono molto legata e che mi piace da matti. Il testo dice così ” E l’anima brucia più di quanto illumini ma è un addestramento mentre attendo che io m’accorga che so respirare…“. Quando sono arrivata a Tenerife, proprio il mese scorso nel mio ennesimo viaggio sull’isola, io avevo bisogno di accorgermi che sapessi ancora respirare. Non starò qui ad ammorbarvi con mille spiegazioni sul mio stato d’animo. Che io sia confusa è un dato di fatto. Il tutto era peggiorato con la mia personale Operazione Goldfinger e quando sono arrivata lì mi sono sentita di nuovo viva. Lo so che sono una grande emotiva, da un certo punto di vista. Io lego sempre i luoghi a ciò che sento nel cuore. E lì, lo ribadisco, mi sono accorta di poter davvero respirare. Vorrei che ognuno di voi potesse provare quanto ho sentito io.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Hai ragionissima. Le estremità del mondo affascinano come non mai!
Sei anche tu appassionata di fisterre?
Hai fatto delle bellissime foto Giovy e dalle tue parole si percepisce come lì tu abbia un pezzo del tuo cuore! Ora capisco perché conosci così bene Tenerife!
Grazie Ingrid. Tenerife è un po’ casa per me e chissà mai che lo diventi.
Hai scritto un bellissimo articolo, con l’anima, e si sente! Anche a me piacciono molto i luoghi di confine ma fermandoci a riflettere mi sono detta che forse è semplicemente per la sensazione del vento che sembra portarti via! 🙂 Poi a pensarci bene, tutti i luoghi di confine sono effimeri sulla sfera 😊
Verissimo: sono effimeri sulla sfera ma nettamente presenti, a mio avviso. Grazie mille per il tuo commento.
Le Canarie mi hanno sempre ispirata ma non sono mai riuscita ad andarci, sai? questo articolo me lo salvo così appena posso vado a visitarlo! davvero, ci sono tutte le informazioni utili! grazie mille! 🙂
Davvero? Ti ci porto io! Ci vado praticamente ogni tre mesi.
Abbiamo già preso i voli per Tenerife per una settimana il prossimo gennaio…ma ancora non abbiamo deciso dove pernottare. Ci piace visitare città e paesi con un po’ di storia alle spalle e camminare nella natura. Evitiamo invece i posti troppo turistici… Quindi in linea di massima pensiamo di stare nel Nord-Nord/Est. Vorremmo muoverci con i bus locali e se non è possibile affitteremo un auto. Quale città o cittadina ci consigli per fare base?
Intanto terremo d’occhio i tuoi post sull’isola…
Ti consiglierei mille cose. Anch’io amo molto il nord est dell’isola. Se vuoi stare al mare, potresti provare a fare base in posti come Las Eras che guarda la costa sud ma è comodissimo per girare verso nord. Ti scrivo presto così ti racconto un po’ dell’isola.
Questo post mi ha fatto sognare. Questi luoghi mi sembrano la sceneggiatura ideale per ambientare un bel romanzo e non necessariamente d’amore.
Grazie per avermi mostrato parti dell’isola che ho visto poco raccontate altrove.
Dici davvero? Potrei mettermi a scriverlo.