
Come vi dicevo circa una decina di giorni fa, 48 ore sono poche per vedere Berlino ma sono già qualcosa. Se l’itinerario per il primo giorno nella capitale tedesca ci ha portati tra Ovest e Est, camminando da una parte all’altra della città, per affrontare il secondo giorno alla scoperta di Berlino abbiamo bisogno della metropolitana. Vedete voi se munirvi di BerlinCard oppure di biglietto giornaliero: dipende da quanto volete vedere durante il viaggio a Berlino e quanto tempo avete a disposizione. Questa seconda parte di itinerario ci porterà sempre a cavallo tra Ovest e Est e ci permetterà di assaggiare qualche bontà locale, sempre tenendo la storia con una mano e la curiosità con l’altra.
Itinerario a Berlino: I luoghi che non possono mancare
Se il primo giorno a Berlino è stato vissuto all’insegna di grandi icone della Berlinesità, il secondo giorno in città ci porta a conoscere alcuni posti che proprio non possono mancare. Il nostro punto di partenza è Berlino Ovest, dalle parti della Zoobahnof. Da lì possiamo camminare fino a incontrare le prime due tappe per poi iniziare a muoversi con i mezzi pubblici. Ci vorrà una giornata intera per compiere questo percorso e, alla sua conclusione, vi porterò in un luogo perfetto per mangiare qualcosa di totalmente berlinese e per godersi un po’ di sana scena punk che non guasta mai. Partiamo?
La Gedächtniskirche, ovvero la chiesa del ricordo

Se la Fernsehturm di Alexanderplatz è uno dei simboli indiscussi di Berlino Est, la Chiesa del Ricordo lo è per Berlino Ovest. Questa chiesa viene costruita alla fine del XIX Secolo per volere dell’Imperatore Guglielmo (di Hohenzollern). Il suo nome è, infatti, Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. La prima parte del nome è quella originale, mentre la parte di Chiesa del Ricordo è stata aggiunta con la fine della Seconda Guerra Mondiale. Berlino fu quasi rasa al suolo dai bombardamenti e questa chiesa ne è il ricordo. Non è stata ricostruita appositamente per lasciare l’immagine della Berlino bombardata. Se volete un bel film da vedere a riguardo di quel periodo di Berlino, mettetevi comodi e guardate Germania, Anno Zero di Roberto Rossellini. Capirete com’era mella la città nel 1948. La Gedächtniskirche si trova in quello che è sempre stato il cuore di Berlino Ovest, un cuore che è stato raccontanto anche in libri molto celebri come “Noi, Ragazzi dello Zoo di Berlino“. Questa zona della città ora è molto diversa da quei tempi. Da lì spostatevi a piedi fino a Potsdamerplatz. Sì, di nuovo lì.
Potsdamerplatz e il Sony Center

Avevamo già parlato di Potsdameplatz nel post precedente su Berlino: amo osservare quella piazza di sera, quando si illumina ma amo altrettanto visitarla di giorno. Vi faccio passare di qui per farvi fermare al Sony Center, lo spazio progettato da Helmut Jahn e inaugurato nel 2000, capace di aver dato un nuovo volto a questa piazza così importante. Il Sony Center per me è uno di quei punti della città dove sedermi e rilassarmi un po’, guardando tutto quel futuro che mi ruota attorno. Qui troverete un wifi gratuito molto potente, nel caso abbiate bisogno e, non dimenticatelo, nel seminterrato del Sony Center ci sono delle caffetterie davvero pregevoli per la qualità del caffé che servono. Così, nel caso abbiate bisogno. Ciò che amo dell’area del Sony Center è la capacità di aver trasformato una zona senza averla snaturata. Da lì proseguite in direzione del Check Point Charlie.
Topographie des Terrors: al cospetto della storia

Questo è uno di quei luoghi che io non posso evitare di vedere ogni volta che vado a Berlino. O almeno, non posso evitare di trovarmicisi davanti. Topographie des Terrors è una mostra che racconta l’orrore del nazismo e delle rappresaglie compiute dalle SS. Al di là della mostra, la sua importanza sta nel luogo in cui si trova perché, proprio dove è stato costruito l’edificio che ospita la mostra, si trovava il quartier generale delle SS. Ma non solo. Lì di fronte c’è (ancora oggi) l’edificio governativo dove è nata la DDR. In pochi metri c’è moltissima della storia della Germania. Per me è una tappa immancabile, un po’ dura da digerire, ma immancabile.
La Wilhelmstrasse: un chilometro di storia
A poca distanza della Topographie des Terrors incontrete la Wilhelmstrasse, luogo di cui ho già parlato scrivendo di un itinerario storico per scoprire Berlino. Questa strada è, ancora oggi, sede di molti ministeri o uffici governativi e, percorrendola, potrete scoprire molta della storia di Berlino del XX Secolo. Io la consiglio sempre come tappa storica al posto del Check Point Charlie che, per me, resta il posto più deludente di Berlino. Del simbolo del passaggio tra Est e Ovest non resta nulla di significativo. Il Check Point è diventato quel luogo dove fermarsi e pagare 5€ per una foto con due attori. Non fa per me, mi dispiace. La Wilhelmstrasse, invece, è capace di dire molto. Provate ad esploarla.
La East side Gallery
Dalla Wilhelmstasse raggiungete Mohrenstrasse e prendete la U5 in direzione di Alexanderplatz. Lì cambiate e prendete la U1 fino a Warschauerstrasse. La metropolitana di Berlino sa essere una grande amica dei viaggiatori: controllate bene il biglietto da prendere. Ci sono biglietti giornalieri anche per piccoli gruppi e spesso sono molto più convenienti che i giornalieri per singoli. Arrivati a Warschauerstrasse sarete a pochi passi dalla famosa East side Gallery. Questo luogo è uno dei tanti capaci di generare dei misunderstanding in cui non conosce la città: la East side Gallery è sì una galleria d’arte a cielo aperto dove i tratti originali del muro sono stati dipinti… ma non sono stati dipinti ai tempi della divisione delle due Germanie. Il progetto è nato con la riunificazione: sono stati chiamati degli artisti che, appositamente, hanno creato le loro opere su quel tratto di muro di Berlino. Si tratta di 1,3 km di murales davvero significativi. Io, poi, adoro sedermi lungo la Sprea e guardare il fiume scorrere.
Treptower Park: l’immensità sovietica
Da Warschauerstrasse prendete la S9 fino a Treptowerpark. Dalla stazione camminate una decina di minuti fino a incontrare l’entrata del parco. Si tratta del più grande memoriale sovietico fuori dalla ex URSS. La visita a Treptower Park per me è stata a dir poco sorprendente. Non immaginavo esistesse un memoriale di così grandi dimensioni e di così grande impatto in città. Da vedere per restare a bocca aperta.
Una cena a Mehringdamm
Da Treptowerpark, le opzioni di viaggio sono varie: o tornate indietro con la S9 vino a Warschauerstrasse o prendete il bus per il Rathaus di Neokölln che, detto tra noi, è una delle zona di Berlino Ovest più interessanti che ci possano essere ora. Una volta lì, prendete di nuovo la metropolitana fino a raggiungere la fermata di Mehringdamm. Vi ritroverete in pieno Kreuzberg, in uno dei luoghi del quartiere da vedere assolutamente durante un viaggio a Berlino, o meglio… da gustare. A Mehringdamm si trovano due delle istituzioni di street food più celebri della città, anche tra i berlinesi stessi. Una è Curry36, uno dei due chioschi storici di Currywurst. L’altra è Mustafa Gemüse Kebap, ovvero il kebabbaro vegetariano di Berlino. Lo sapete che il Döner Kebap è un’invenzione dei turchi emigrati in Germania, vero? Mustafa ha una fama che è ben testimoniata dalla coda che si trova davanti al suo chiosco ogni sera. Tra Mustafa e Curry36 c’è una birreria davvero accogliente. Fermatevi lì finché la notte scende. Se non siete stanchi e volete gustarvi un po’ di scena punk berlinese, camminate 5 minuti fino a Gneiseaustrasse. Lì troverete il Clash (al numero 2A), un luogo nato nella sua forma attuale dal 2004 ma le sue origini sono ben più profonde. Già negli anni ’80 lì si ascoltava il meglio della scena musicale rock di tutta Europa. Da provare.
Berlino, per me
Una volta, era l’inizio degli anni 2000, andai a Berlino con la mia migliore amica. Per l’occasione creammo una tshirt per commemorare il viaggio. Su quella maglietta c’era scritto “A Berlino non si comanda” e per me è ancora così. Berlino è una di quelle città in cui andrei a vivere anche domani mattina, così, di corsa. Berlino è uno di quei pochi luoghi capaci di farti capire quanto futuro ci sia ancora da costruire perché, pensateci un po’, è una città molto giovane nella sua forma attuale. Ha “solo” 29 anni anni come città riunificata e questo la dice lunga. È sempre in fermento, c’è sempre qualcosa di nuovo, qualcosa che riprende il passato perché, in fondo, è ancora lì che bussa alla porta e dice “ti ricordi com’ero?”. Berlino è elettricità, è forza pura, è capacità di riflette, è voglia di pensare al domani. Non credo esista un’altra città così in Europa e forse nel mondo. Ecco perché la amo tanto.
Colonna sonora del post, una playlist tipicamente berlinese.
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Ogni volta che passo a Potsdamer Platz mi viene in mente la terra di nessuno che era durante gli anni del muro.
Così come ogni volta che passo dalla Gedächtniskirche mi viene la pelle d’oca a pensare alla distruzione post bellica.
Berlino è davvero energia, forza vitale. Una città che fa riflettere e apre la mente.
In Potsdamerplatz io penso a quello e a Ian McEwan.
La Topographie des Terrors è uno dei luoghi di Berlino che mi è rimasto più impresso, sicuramente perché il messaggio è forte, nudo e crudo. Credo che sarebbe un posto da mostrare a tante persone che forse non si rendono bene conto di quello che è successo.
Il check point Charlie è stata una delusione pazzesca: un luogo diventato commerciale al massimo, con tanto di vari McDonald’s e Starbucks tutto intorno che mi sanno tanto di mancanza di rispetto nei confronti della storia. Spero che non succeda lo stesso anche lungo la East Side Gallery.
Il currywurst non l’ho provato, devo rimediare la prossima volta.
Il Check Point Charlie ha mantenuto solo il nome di ciò che era un tempo. Per me un luogo che si può comodamente saltare.
“Berlino è uno di quei pochi luoghi capaci di farti capire quanto futuro ci sia ancora da costruire” e questa l’impressione più forte che ci siamo portati a casa. E quel senso di organizzazione e di libertà. I nostri scambiocasa ci avevano lasciato a disposizione le biciclette e mai ho trovato così facile 1) muoversi su 2 ruote in una città sconosciuta 2) comodissimo salire e scendere dalla metropolitana (con le bici). L’altro ricordo, più personale, è quello del viale di ippocastani tra villette del primo ‘900 che è stata la nostra casa per 10 giorni…
In uno dei miei primi viaggi in città anch’io ho usato la bici (quelle del comune di Berlino, per intenderci. Che meraviglia di posto, vero?
Berlino è una di quelle città dove ritorno sempre volentieri: ci sono stata già 5 volte nell’arco di 25 anni e ogni volta, ho sempre trovato una città diversa, mai uguale a quella che avevo visitato la volta prima. Ma devo dire che ci sono sempre stata in fasi della mia vita molto diverse ed è normale che io l’abbia vissuta ogni volta in modo differente.
La Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche è stata tra le prime cose che ho conosciuto di Berlino e mi ha colpito così tanto, che ogni volta che visito la capitale tedesca, devo sempre farci un salto!
Berlino è uno di quei luoghi in cui si dovrebbe tornare ogni due o tre anni, senza pensieri.
Bellissimo questo post anche perché, a differenza dei soliti articoli su Berlino, sono riuscita a scoprire dei posti nuovi e per me inediti. Salvato tra i preferiti, perché spero di andarci molto presto.
Mi fa molto piacere che tu dica così!