
L’autunno mi fa venire voglia di Berlino, delle sue strade, di quell’aria un po’ più fredda che per me è come un abbraccio e del tempo passato a osservare l’orologio di Alexanderplatz mentre Yann Tiersen riempie le mie orecchie. Un viaggio a Berlino è un qualcosa che sta bene sempre ma ora, per me, è il momento giusto. Il momento migliore, se mai ce ne fosse uno. Cosa vedere a Berlino in 48 ore? Premesso che due soli giorni per Berlino sono pochissimi, proverò oggi a darvi un’idea di itinerario per godersi un weekend nella capitale tedesca.
Dove si trova Berlino e come raggiungerla
Immagino sappiate tutti dove si trovi Berlino e come raggiungerla. Scrivo ugualmente questo paragrafo per indicarvi eventuali modi alternativi per raggiungere la capitale della Germania. Io, per esempio, amo arrivare a Berlino in treno. Dall’Italia non è poi così difficile e così dispendioso, soprattutto se abitate nel Nord Italia. Il viaggio da Verona dura circa 12 ore con un solo cambio di treno, a Monaco. Si parte alle nove del mattino e alle 21 si è a Berlino. Prenotando in anticipo e viaggiando durante la settimana si arriva a spendere poco meno di 90€ per un viaggio fino alla capitale tedesca. 12 ore sono pur sempre 12 ore ma, ve lo dico in tutta sincerità, il viaggio è davvero bellissimo. Quindi, se non trovate un aereo per Berlino, sappiate che c’è sempre il treno pronto a farvi viaggiare verso il nord della Germania. Tra l’altro, il treno da Monaco a Berlino ferma a Norimberga, Bamberg, Erfurt, Lipsia e Wittemberg (la città delle tesi di Lutero): praticamente un itinerario perfetto per scoprire un gran pezzo di Germania. Siate creativi: c’è sempre un nuovo modo per partire da A e arrivare a B.
Itinerario per scoprire Berlino: camminando da Est a Ovest
Ogni volta che scrivo di questa città dico sempre la stessa cosa: gli itinerari per scoprire Berlino sono miliardi e quelli che vi racconto sono i miei itinerari, quelli in cui la storia, la gastronomia e la letteratura hanno sempre un gran peso. Per me sono determinanti nel decidere cosa vedere e cosa non vedere. Non basterebbe una settimana per conoscere Berlino, uscendo alla mattina alle 6 e tornando alle 21. Proprio come succede con città come Londra, per esempio, occorrerebbe una vita per conoscere davvero la città e capirla un po’. L’itinerario per il primo giorno a Berlino ci porta da Alexanderplatz a Potsdamerplatz, attraversando quel confine ora segnato a terra tra Est e Ovest. Si può fare tranquillamente a piedi, camminando tranquillamente e osservando la città attorno a noi.
Alexanderplatz, aufwiedersehen

C’è una cosa che faccio sempre quando arrivo a Berlino: mollo giù lo zaino nel mio alloggio e, da ovunque io sia in città, raggiungo Alexanderplatz e mi emoziono. Nel mio cervello, non appena giungo in quel luogo, di intrecciano due suggestioni: Battiato che canta Alexanderplatz (ecco perché “aufwiedersehen” nel titolo, direttamente da quella canzone) e l’incipit del film Goodbye Lenin con la meravigliosa musica di Yann Tiersen. Alexanderplatz è il luogo da cui inizio sempre la mia esplorazione della città. Fosse anche la centomillesima. Faccio iniziare questo itinerario proprio da lì, di fronte all’Urania Weltzeituhr, l’orologio universale messo lì proprio ai tempi della DDR. Osservate la piazza e immaginatela in un altro tempo. Da lì, quando sarete pronti, dirigetevi verso la Karl Marx Allée.
La Karl Marx Allée e l’essenza della DDR
Ribadisco il concetto: guardate Goodbye Lenin prima di un viaggio a Berlino. Quando arriverete sulla Karl Marx Allée, proprio alle spalle di Alexanderplatz, nulla sarà più come prima. Questa strada immensa era, ai tempi della DDR, il luogo in cui si tenevano le sfilate trionfali in occasione della festa nazionale o quando arrivavano in visita dalla Russia i super capi del partito. La Karl Marx Allée oggi è l’esatta immagine di una città capace di prendere il passato per mano e portarlo dentro un presente e un futuro tutti da costruire. Camminate fino a Strausbergerplatz da un lato e poi ritornate verso Alexanderplatz dall’altro. Avrete la possibilità di vedere edifici come il Kino International e il Cafè Moskau (al civico 34, giusto per darvi un riferimento). Quest’ultimo ora è un luogo dove vengono fatti eventi di ogni genere. Un tempo era il “the place to be” per il popolo della DDR. Osservate ogni mosaico, ogni dettaglio dei suoi esterni. È un luogo più unico che raro. Una volta tornati in Alexanderplatz (solo “Alex” per i berlinesi) proseguite verso la Karl Liebknechtstrasse.
Il Rotes Rathaus

Alexanderplatz è enorme e arriva, senza troppi giri di parole, fino all’altezza del Rotes Rathaus, l’attuale municipio della città. Berlino non è mai stata una città davvero importante, almeno fino al XIX Secolo, quando divenne un centro culturale e politico di riferimento. La vera città imperiale, fino a quel momento, era Potsdam, dove effettivamente si trova tutto ciò che fa riferimento alla nobiltà tedesca e ai vari re, regine e imperatori che la Germania ha avuto dopo il Congresso di Vienna o giù di lì. Berlino era la città operosa, quella dove si studiava e si lavorava. Il suo municipio si trovava, fin dal Medioevo, dove c’è ora il Rotes Rathaus. L’edificio è stato anche municipio durante i tempi della DDR e, dopo la riunificazione, ha mantenuto la sua funzione. Il Rotes Rathaus si può visitare.
Il DDR Museum
Ecco uno di quei pezzi di Berlino che viene spesso sottovalutato: molti credono che il DDR Museum sia un museo messo lì a divertimento del pubblico in cerca di un po’ di Ostalgia ma non è così. Si tratta di un museo molto ben strutturato e perfetto per raccontare la vita della Berlino divisa. L’entrata costa 5,50€ e può essere acquistata online, saltando così l’eventuale coda all’ingresso. Io sarei rimasta lì dentro ore su ore. Dato che stiamo parlando di un itinerario per scoprire Berlino, proseguiamo. L’idea è quella di continuare a seguire la Karl Liebknechtstrasse finché non diventa Unter den Linden.
Bebelplatz e la Humbolt Universität
Berlino racchiude, proprio lungo Unter del Linden, uno dei luoghi con la storia più tremenda del mondo, messo vicino a un luogo che è, fin dal giorno della sua apertura, una grande speranza. Sto parlando di Bebelplatz e della Humbolt Universität. Bebelplatz è il posto in cui, il 10 maggio 1933, vennero bruciati circa 25’000 libri perché ritenuti pericolosi e contrari all’ideologia nazista. Al tempo la piazza si chiamava Opernplatz. Cambiò nome a guerra finita. Questo è uno di quei luoghi che andrebbero visti almeno una volta ogni anno: dovrebbe esistere il teletrasporto per portare tutti lì ogni tanto, a memoria di quanto accadde, per ricordare di come e quanto la cultura sia un’arma a tutti gli effetti. L’unica arma di cui abbiamo bisogno, sempre. Anche quando ci sembra di vivere in tempi pacifici e tranquilli. Su Bebelplatz, e anche dal lato opposto della piazza, si apre la Humbolt Universität, per gli amici solo Humbolt. Si tratta di un’Università nata nel 1810 per iniziativa di Wilhelm von Humbolt, un linguista tedesco (verrebbe da dire IL linguista, chi ha studiato filologia germanica mi capisce) amico di Goethe e Schiller e che tanto ha fatto per la lingua tedesca. Anche il fratello, Alexander von Humbolt, studiò qui. La Humbolt si chiama così in onore loro e, ve lo dico, Alexander fu un grande viaggiatore. Cercate i suoi diari, meritano.
La Porta di Brandeburgo
Eccoci arrivati a uno dei simboli indiscussi di Berlino: la Porta di Brandeburgo, vista dalla parte di Pariser Platz, proprio alla fine di Unter den Linden. Sfatiamo subito un mito storico: la porta di Brandeburgo non ha mai segnato il confine tra Est e Ovest ma è sempre stata completamente a Est. Molti si recano davanti a essa per fare delle foto ma pochi sanno la sua storia. Questa porta, con tanto di scultura trionfale in bronzo, venne costruita per celebrare la pace che si visse durante il regno di Federico II di Prussia. Napoleone riuscì a far staccare la scultura per portarsela a Parigi. I tedeschi la recuperarono nel 1814 e la rimisero al loro posto con tanto di aggiunta della croce di ferro. Altra informazione doverosa: la croce di ferro non è un simbolo nazista ma rappresenta la forza militare tedesca (dai tempi dei regnanti di Prussia). La Porta di Brandeburgo divenne uno dei simboli del mondo post-bellico grazie al discorso che Kennedy tenne proprio lì davanti (dal lato della Germania Ovest), il famoso discorso in cui disse “ich bin ein Berliner!“. Ora oltrepassate la porta e seguire la strada verso destra e poi di nuovo dritti davanti a voi.
Il Reichstag e la sua cupola
Anche qui una premessa storico-linguistica doverosa: il palazzo di chiama sia Reichstag che Bundestag. Dire Reichstag non ha nulla di nazista in sé. Anzi. L’assemblea dei rappresentati del popolo tedesco (aka Parlamento) si chiama così dai tempi del Sacro Romano Impero. Quindi dai giorni in cui visse e regnò Carlo Magno. Restò tale anche ai tempi dei governanti Prussiani. Ora, viene chiamato anche Bundestag ma la sostanza non cambia. Visitare il Reichstag e la sua mitica cupola di vetro è un must dei viaggi a Berlino e, ricordatelo bene, è obbligatorio prenotare tramite il sito ufficiale. Tutto ciò per una questione di controllo delle entrate, visto che si tratta di un edificio con funzione governativa attiva. Per visitarlo dovrete fornire il numero del vostro documento e scegliere un orario di entrata che deve restare fisso. Non sognatevi di arrivare in ritardo. La visita è gratuita.
La Siegersäule e il Tiergarten

Se fino alla Porta di Brandeburgo abbiamo camminato a Berlino Est, con il Reichstag e raggiungendo la colonna della Vittoria, detta Siegersäule (o Angelo di Berlino, per chi ama Wim Wenders) siamo arrivati a Berlino Ovest. Lo ammetto: io preferisco Berlino Est ma anche l’Ovest ha il suo perché. Come questo monumento, per esempio. Questa colonna sovrastata da una vittoria alata è stata voluta dai Prussiani, una volta finita la guerra per i territori al confine con la Danimarca. So che è predisposta per essere risalita e per poter ammirare Berlino dalla sua piattaforma. Prima o poi la troverò aperta per poter fare questa esperienza e sentirmi, per un momento, dentro un inquadratura de “Il Cielo sopra Berlino“. Se non l’avete visto, guardatelo. Vicino alla Siegersäule si apre il Tiergarten, l’immenso parco berlinese per eccellenza. Passeggiate al suo interno in direzione di Potsdamer Platz.
Potsdamer Platz: di giorno e di notte

Ecco uno dei luoghi berlinesi di cui non ne avrei mai abbastanza. Potsdamerplatz va vista mille volte: metà di giorno e metà di notte, o col buio. Vedete voi l’ora. Io la adoro per il suo significato storico, in primis. Il muro tagliava quella parte di Berlino come poche altre zone della città. Il muro, tolto nel 1990, è stato rimesso a pezzi sul suo tracciato originale e lì “urla” la storia, a mio parere. Io ci poso sempre le mani e mi commuovo inesorabilmente. In secondo luogo, Potsdamerplatz è il racconto della Berlino riunificata e rinnovata. I suoi palazzi sanno di moderno ma anche di passato. Vi svelo un segreto senza spoilerare troppo: uno dei palazzi moderni della piazza altro non è che una “capsula” che protegge i resti di qualcosa di più antico. Trovatelo e stupitevi. Di giorno è un crocevia di destini. Di notte è così bella da sembrare disegnata. A me piace sedermi sulle panchine fuori dalla fermata della S-Bahn e osservare le finestre di uno dei palazzi. C’è sempre la luce gialla dietro ai vetri. Chissà quante vite si vivono all’interno di quel palazzo. Chissà quante cose da raccontare.
Il nostro primo giorno a Berlino termina qui. Io vi lascio immersi nella bellezza di Potsdamerplatz, tra buio e luci. Ci ritroviamo qui per il secondo giorno alla scoperta di Berlino. Nel frattempo, se vi va, ascoltate la playlist dedicata proprio a questa città così bella e inspiring in ogni momento della sua vita.
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Che itinerario interessante!!! Non sono mai stata a Berlino, ma in molti mi hanno detto che è una gran bella capitale!!! La terrò in considerazione! Grazie per questo post dettagliato 🙂
Berlino ha una bellezza che non si discute.
Articolo che arriva giusto giusto, giro immediatamente il post a mia nipote, che settimana prox andrà a Berlino. Io ci sono stata tantissimi anni fa, appena dopo la caduta del muro, quindi ho visto una Berlino completamente diversa quella moderna di oggi. Non so se meglio o peggio, certo all’epoca non mi ha dato nulla. Oggi forse è eccessiva all’opposto? Cmq anche io all’epoca mi sono innamorata di Potsdamer Paltz..
Io avrei tanto voluto andarci dopo la caduta del muro ma non c’è stata l’occasione. Non so cosa avrei dato per vedere la città in quel momento.
è stato più o meno il mio primo giretto a Berlino! Mi ricordo di essere rimasta affascinata dalla foresta in città che è il Tiergarten, mio vero imprinting berlinese in un primo maggio splendente. E la gioia di arrivare in Str 17 Juni e trovarmi davanti le varie bancarelle di street food e delle varie associazioni per i lavoratori.. E il mio primo, ottimo, curry wurst! Ah, Berlino quanto mi manca!
Anche a me manca molto. Me ne sono proprio resa conto preparando questo post (e quello che verrà, con la seconda parte dell’itinerario). Sto pensando seriamente di tornare e di farlo proprio in treno.
Tieniti libera per il 2021… 40 anni e festeggio lì con un po’ di amici! (ahaha mi porto avanti con gli inviti) ahahah
comunque ci torno sicuro mooolto prima!
Fai conto che sia già là!
Berlino è una di quelle capitali che è da tanto tempo che desidero visitare! Molto interessante il tuo itinerario ed ovviamente ho preso spunto, perchè spero di poterla visitare l’anno prossimo!
Magari ti chiederò qualche info, se finalmente sarò sicura di partire 🙂
Tra una settimana circa arriverà la seconda parte. Stay Tuned!
Si dice sempre che la Germania sia fredda. In realtà io ricordo bene che nonostante le temperature gelide Berlino mi accolse con un gran calore. Ho davvero un bel ricordo dei due giorni che vi trascorsi e spero di tornare molto presto per vedere un paio di cose che hai menzionato ma che purtroppo non ebbi tempo di vedere!
Io ormai ho imparato a non fidarmi più di nessun luogo comune.
Anche il nostro viaggio a Berlino, risalente a più di dieci anni fa , è stato una toccata e fuga. Per tanti motivi non l’ho apprezzata a pieno ma vorrei tornare per ricredermi
Berlino va conosciuta un po’ con calma.
Berlino è assolutamente nella mia wishlist. Spero di riuscire a visitarla magari la prossima primavera… intanto mi salvo il tuo itinerario
Anche in primavera è molto bella.
Bellissimo itinerario. Non ho mai visto Berlino ma ho sempre il pallino di andare.
Ho visto che non hai segnalato nessuna chiesa, nessun luogo di culto. Posso chiederti se c’è qualcosa di interessante da visitare dal punto di vista religioso?!
Grazie!
Nell’itinerario per il secondo giorno in città (uscirà la settimana prossima) ci sarà una chiesa. Ci sono alcuni luoghi interessanti: uno sicuramente a Est e uno sicuramente a Ovest.
Sono stata a Berlino per un Capodanno, dopo un mese e mezzo di lavoro in un’altra città della Germania (in cui non mi ero trovata affatto bene). E Berlino, invece, mi conquistò. Ho solo un unico rammarico: non essere riuscita a visitare la cupola.
La cupola è un’esperienza da fare prima o poi nella vita. Ti auguro di poter tornare.
Anche io inevitabilmente quando sento nominare Alexanderplatz rispondo canticchiando “aufiedersen”! Adoro Battiato e il suo modo di portarmi con sé ovunque arrivi con le sue canzoni.
Di Berlino ho molto apprezzato il Museo della Bauhaus, dedicato a quell’interesse stagione creativa che ha caratterizzato la Germania tra le due guerre. Il design è nato in quel luogo in quel periodo.
Se hai apprezzato quel museo, fai un salto a Weimar.
Sono stata a Berlino una sola volta, proprio in autunno, e da allora in questa stagione anche a me viene voglia di tornare in questa città. Ora si sono anche decisi a mettere un volo diretto da Torino quindi devo solo aspettare di riuscire a prendere qualche giorno di ferie.
Chissà perché tante persone la vedono come una città grigia…
Molte persone vedono tante città (che io adoro) come luoghi grigi. Rispetto le opinioni altrui ma inviterei queste persone a venire in quei luoghi con me.
Approvo la tua selezione per una giornata berlinese! Il museo della DDR secondo me è anche meglio di quel che sembra, credo sia di quelli dove si può sempre tornare e scoprire cose nuove… A Potzdamer Platz c’è sempre qualcosa di nuovo, lì dietro ci sono gli Hansa Studios (famosi per Bowie, Iggy Pop, i Depeche Mode…), ora ha aperto anche un museo dello spionaggio interessantissimo. E d’inverno ci sono i megascivoli con i ciambelloni dentro cui sedersi e buttarsi giù! Così, solo per dirne tre 🙂 Su Karl Marx Allee aggiungerei un salto all’Humana di cinque piani, il negozio dell’usato dove ammirare la “meravigliosa” moda tedesca di un tempo, io ci vado sempre quasi solo per turismo 😀
(Come si può notare, appena leggo di Berlino mi animo incredibilmente :D)
Come dicevo nel post, a Berlino non si comanda. Entusiasmo puro anche per me.