Avete mai sentito parlare dell’Abbazia di Nonantola, non distante da Modena? Spesso pensiamo che i grandi luoghi del passato corrispondano alle grandi città del presente, ai capoluoghi di provincia e di regione ma non è così. Almeno non così spesso come immaginiamo. Nonantola è ora un piccolo e tranquillo paesino tra Modena e Bologna. Nel Medioevo, fin dai primi secoli di quel periodo, era uno di quei posti capaci di detenere tra le mani potere religioso e politico. Perché? Per la presenza dell’Abbazia di Nonantola, luogo che è appena stato restaturato e ha riaperto al pubblico dai primi di settembre 2018. Perché visitarla? Ve lo racconto oggi.
Dove si trova l’Abbazia di Nonantola e come raggiungerla
Come vi dicevo, Nonantola è vicina a Modena, in quel tratto di pianura padana tra Modena e Bologna. La si raggiunge, da Modena, seguendo la SP255. L’Abbazia di Nonantola è in pieno centro: il paese, a tutti gli effetti, è cresciuto attorno all’abbazia. Non esistono più le mura e il chiostro ma c’è ancora molto da vedere. I parcheggi in prossimità dell’abbazia sono a disco orario (90 minuti) durante i giorni lavorativi (quindi anche il sabato). Di domenica non c’è bisogno di segnalare l’ora di arrivo.
Cosa vedere nell’Abbazia di Nonantola
L’abbazia di Nonantola è molto grande e ha vari ambienti da visitare, riassumibili essenzialmente nel corpo della Chiesa e nel Museo attiguo. La chiesa si visita gratuitamente, per il museo si pagano 5€ a persona. I luoghi che vi racconterò sono:
- La Chiesa
- La Cripta, sottostante la chiesa e probabilmente il corpo originario dell’abbazia
- L’Esterno della Chiesa
- La pinacoteca del Museo
- La raccolta delle pergamene
- Il tesoro dell’abbazia
Piccola nota iniziale: per moltissimi anni, l‘Abbazia di Nonantola è stata la chiesa più importante del territorio modenese. Il duomo di Modena, giusto per dire, risale al XII Secolo mentre l’Abbazia di Nonantola era già in attività nel VIII Secolo dopo Cristo.
La chiesa
La prima impressione che si ha quando si entra nell’Abbazia di Nonantola è “cavolo, quanto assomiglia al Duomo di Modena!“. Senza nulla togliere alla chiesa principale di Modena, è il contrario. L’Abbazia di Nonantola venne fondata, come vi dicevo, intorno alla fine del VIII Secolo, nel momento in cui Carlo Magno era padrone dell’Europa. I legami con l’arte carolingia si notano soprattutto nella cripta (che vi racconto nel prossimo paragrafo) ma anche nella chiesa, se siete attenti ai dettagli, noterete qualcosa. Suggerimento: guardate la base delle colonne. La struttura dell’attuale chiesa è quella data intonro al XI Secolo, sulla quale poi verrà modellato anche il Duomo di Modena. La Chiesa possiede una fonte battesimale creata da elementi molto antichi: si pensa risalgano all’epoca romana. Non romanica… romana.
La Cripta
La cripta dell’Abbazia di Nonantola è una meraviglia di colonne. Sembrano infinite e danno vita a uno spazio davvero spettacolare. I capitelli delle colonne risalgono alla prima epoca dell’Abbazia e riportano elementi decorativi piuttosto carolingi. L’Abbazia di Nonantola possiede delle reliquie molto importanti, oggetti (permettetemi il termine) che hanno fatto la fortuna di questo luogo in quanto a pellegrinaggi. Nella cripta troverete l’urna con le reliquie dei 6 santi venerati fin dal Medioevo. L’Abbazia, inoltre, è dedicata a San Silvestro, pesente anch’egli con le sue reliquie all’interno del complesso.
L’esterno della Chiesa
Vedete voi se prima o dopo la visita dell’interno della chiesa, ma io vi consiglio fermamente di osservare per bene la porta centrale (ovvero la Porta Santa), sia per i due bellissimi leoni che reggono le colonne (proprio come nel Duomo di Modena) ma soprattutto per le formelle che contornano la porta. I documenti dicono che siano opera di Wiligelmo e i suoi aiutanti, presenti in zona e utilizzati successivamente per i rilievi del Duomo di Modena.
Il museo: la pinacoteca
Come vi dicevo, per entrare nel museo (che ci strova al lato della chiesa), si pagano 5€. La visita li vale tutti. All’interno del Museo è presente, come primo ambiente da visitare, una pinacoteca che raccoglie molte opere dalle varie chiese della Bassa Modenese, luoghi colpiti dai terremoti del 2012. Ci sono delle opere molto interessanti, compreso un quadro del XVII Secolo, firmato da una pittrice donna. Cosa non comune al tempo.
Il museo: le pergamene
Le pergamente conservate all’interno dell’archivio dell’Abbazia di Nonantola sono la testimonianza diretta dell’importanza storica del luogo. Siamo spesso portati a pensare alle abbazie come luoghi di preghiera: in realtà, erano dei grandi uffici amministrativi e governativi su delle grandi porzioni di terra. L’Abbiazia di Nonantola iniziò ad avere un ruolo civico, oltre che religioso, fin dai primi tempi dalla sua fondazione. In abbazia ci sono due pergamene firmate da Carlo Magno in persona, documenti che attribuivano la possibilità di governare su terre imperiali attigue all’abbazie. Le cose sono proseguite poi con Lotario I, nipote di Carlo Magno. La pergamena che vedete qui sopra riporta il suo monogramma. Io, di fronte a cose così, mi sciolgo. Piccola curiosità sull’abbazia di Nonantola: essa venne toccata anche dalle mani della grande Matilde di Canossa (vi ricordate quando scrivevo di San Benedetto Po?). Fu proprio Matilde a portare l’abbazia di Nonantola più dalla parte papale che imperiale e la Grancontessa lasciò anche qualcosa di importante al monastero.
Il museo: i tesori
Una delle sale del museo è dedicata ai tesori sacri: l’Abbazia di Nonantola possiede, tra gli altri, uno dei frammenti della Croce (che si dice essere della Croce di Cristo) più grandi presenti in Europa. A parte le questione religiosa, la mia attenzione è stata presa totalmente dalla piccola stanza che racchiude 3 libri molto antichi: uno di essi è il libro di musica più vecchio al mondo. Si tratta di un raccoglitore di canoni scritto a mano. È una meraviglia! Uno dei libri esposti è l’Evangelistario di Matilde di Canossa. L’Evangelistario è una raccolta di brani dai vangeli, solitamente illustrati. Altro testo dal valore inestimabile.
Perché visitare l’abbazia di Nonantola in Emilia-Romagna
Altra piccola nota storica prima di concludere… vogliatemi bene, non vivo senza Storia. L’abbazia di Nonantola è stata fondata dai benedettini ed è rimasta in attività fino all’epoca napoleonica. Con l’arrivo del Bonaparte in pianura padana, molte abbazie chiusero ma, fino a quel momento, rimase la Chiesa di riferimento nella zona del modenese. Ora la diocesi di cui fa parte è Modena-Nonantola ma un tempo era Nonantola-Modena. Pensate voi. Questo è il primo motivo per visitare l’abbazia di Nonantola: la sua storia, la sua importanza che non deve mai cadere nell’oblio. Visitare un luogo così è un qualcosa che esula dal fatto religioso: è arte pura. Prima di andarvene da lì e prima di lasciare il museo, entrate nel giardino (vi si accede dalla porta interna del museo) e osservate le absidi risalenti al romanico. Sono una meraviglia, la migliore vista sull’abbazia. Certi luoghi nel mondo sono come certe persone: alcune vanno osservate dal davanti, altre da dietro. Altre ancora di lato. L’Abbazia di Nonantola è perfetta e immensa se vista da dietro. Fidatevi.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Che persona ignorante che sono tanto da non sapere che a Nonantola ci fosse questa bellissima Abbazia. Non vivo molto lontana da qui e devo essere sincera che il luogo che descrivi nella mia esperienza da adolescente era rivolto a una discoteca in zona piuttosto che pensare ai monumenti ma adesso che ho scoperto questa meraviglia, farò sicuramente un salto.
Sai quante persone non lo sanno? Io vivo in zona da 10 anni e l’ho scoperto solo la primavera scorsa.
Devo dire che dalle foto e dalla descrizione mi ha colpito abbastanza da organizzare una visita appena sarò verso Modena per un corso che devo fare riguardo i miei studi . Magari riesco a coinvolgere anche le mie colleghe linkando il tuo articolo:)
Facci un salto!
Mi piacciono questi luoghi così carichi di storia. Anch’io non sapevo che un tempo Nonantola fosse più importante di Modena! Ogni volta mi fai scoprire qualcosa di nuovo!
Mi fa piacere riuscire a darti sempre qualche informazione nuova!
CIAO GIOVY. SONO EMANUELE, UN MEMBRO DELL ASSOCIAZIONE VIA ROMEA NONANTOLANA. HO LETTO CON PIACERE IL TUO CONTRIBUTO SUL BLOG. TI AGGIORNO SUL FATTO CHE STIAMO SCRIVENDO UNA GUIDA DEL PELLEGRINO DELLA SUDDETTA VIA, LA MAPAPTURA E LA DESCRIZIONE ANDRà DAL PO’ ALL’ARNO, CIOè DAI POSSEDIMENTI NONANTOLANI FINO A DOVE LA ROMEA NONANTOLANA SI FONDE NELLA FRANCIGENA.
SE TU AVESSI QUALCHE CONTRIBUTO DA FARCI AVERE, QUALCHE FOTO, QUALCHE ANEDDOTO LO VALUTEREMMO VOLENTIERI.
EMANUELE
Ciao Emanuele,
grazie mille per il tuo commento. Ti scrivo presto via email.