Come molti luoghi del mondo speciali, anche Belfast è una città che possiede, nella sua essenza, qualche goccia di vita di chi ha legato il proprio nome alla città. C’è chi ci è nato, chi ci ha vissuto, chi ha scelto di andarse e c’è chi ha fatto tutto questo, lasciando la propria anima in giro per le strade di Belfast. Questa persona è George Best, a detta di molti il più grande calciatore che ci sia mai stato. Perché, come canta qualcuno, “… se non fossi stato così affascinante, oggi quasi nessuno ricorderebbe Pelé“. Quando si fa un viaggio a Belfast, lo si fa anche nello spirito di George Best. Vi racconto perché.
Chi era George Best

Per conoscere George Best occorre, almeno per me, ascoltare una canzone che parla di lui, un testo che ho tradotto al taxista che mi ha portato proprio da Georgie (come lo chiamano gli abitanti della città) nel mio primo giorno a Belfast. Un testo che, proprio là, ha fatto commuovere me e anche il taxista, al quale l’avevo tradotto… così, seduta stante. Fate partire la canzone e ascoltatela, poi andate avanti a leggere il post. George Best nasce a Belfast nel 1946 e nel 1968 arriverà a conquistare la Champions con la maglia del Manchester United e vincerà il pallone d’oro. Best fu un calciatore pazzesco: aveva prestazioni immense in campo malgrado una vita fatta di alcol a fiumi e chissà quante altre cose. È sua la frase “I spent a lot of money in booze, birds and fast cars. The rest I just squandered“. Ovvero: ho speso molti soldi in alcol, ragazze e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato. George Best è stato ed è anche ora il perfetto archetipo per raccontare genio e sregolatezza. È l’antitesi di CR7, per intenderci. Per Belfast è stato tutto questo. Ma anche molto di più. Morì solo, povero e malato nel 2005. Il suo funerale, che si tenne proprio a Belfast, fu pari a quello di un capo di stato. Perché tanto amore per una persona così difficile e dalla vita non proprio esemplare? Ve lo racconto strada facendo, mentre vi porto in giro per la Belfast di George Best.
I luoghi di George Best a Belfast
Premessa doverosa: tutta Belfast è permeata dell’eterna presenza di George Best. Ci sono murales che lo ritraggono anche dove meno potreste aspettarvelo. Quello che sto per raccontarvi io è il mio personale viaggio fatto in città per ritrovare George Best. Quello che vi racconterò sarà:
- Il quartiere dove è nato George Best
- La zona della sua casa, quella di quando era piccolo
- Il prato dove ogni tanto andava a tirar calci a un pallone
- E dove riposa ora: il cimitero dove si trova la sua tomba
Per poter fare questo viaggio alla scoperta di questa anima di Belfast, la cosa migliore da fare è prenotare un tour con un black taxi ufficiale. Per un paio d’ore potrebbe prendervi una trentina di sterline ma sarà come avere un autista esperto della città, la persona giusta per scoprire Belfast.
C’era una volta un ragazzo di East Belfast
East Belfast è il quartiere che si trova a partire dalle “spalle” della zona del Titanic. Storicamente è il quartiere legato proprio alle famiglie degli operari dei cantieri navali della città. Qui troverete anche il dopolavoro aziendale con il murales proprio dedicato al transatlantico più famoso del mondo, di cui vi parlavo nel post sulla Titanic Experience. East Belfast è un quartiere protestante, con tantissime persone appartenenti all’Ordine di Orange, proprio come il padre di George Best. L’Ordine di Orange è un’unione di protestanti che lottano, però, per gli interessi locali dell’Ulster. O almeno così era quando venne fondato. East Belfast è ancora oggi un quartiere popolare dove l’immagine di George è ancora viva e vegeta. Il murales che vedete come copertina del post si trova a dove Newtownards road incontra Bloomfield Avenue. George rappresenta quello che “ce l’ha fatta“. A scapito di cosa, non è dato sapere. Ma ce l’ha fatta.
La casa di George Best a Belfast
Questa sono io che indico la porta dietro la quale viveva George Best, con la sua famiglia, quando ancora era un ragazzino. La casa di George Belfast si trova nel sobborgo di Cregagh e, pensate un po’, si può affittare per trascorrere anche qualche giorno in città. Nel momento in cui ho scattato la foto, sembrava vuota ma non ho osato varcare il cancello visto che c’era scritto di restare fuori. Dietro quella porta è nato George, è vissuto George e, a pochi passi da lì, si trova proprio il prato dove lui andava a giocare con i suoi amici, dove ha iniziato a tirare calci a un pallone, sognando magari le vittorie che poi sono diventate realtà. Se vi recherete lì, rispettate i cartelli e state a distanza dalla porta. Niente e nessuno, però, vi vieterà di fotografarvi lì davanti.
La tomba di George Best
Niente cose pompose: George Best è sepolto nel cimitero di Roselawn, un altro sobborgo di Belfast. Un cimitero come molti, con una bellezza serena e una pace davvero speciale. Per avere indicazioni su come trovare la sua tomba, vi basterà fermarvi all’entrata del cimitero e chiedere. L’autista del vostro black taxi sarà sicuramente informato a dovere e vi porterà giusti davanti alla sua tomba. George è sepolto in terra, vicino alla moglie che l’ha raggiunto un tot di anni dopo. Niente clamori da campioni, niente proclami, quasi bastasse quel suo cognome – Best – a ricordare a tutti chi lui fosse, così… ad imperitura memoria. Pochi fiori, qualche cimelio portato da chi lo amava come giocatore. E credo che questo sia l’omaggio migliore. Io, lì di fronte, mi sono commossa. Pensate che il giorno del funerale si bloccò la città. Tutti aspettavano il passaggio della bara per salutare un pezzo di Belfast stessa.
Perché sono andata in cerca di George Best a Belfast
Lo sport che, solitamente, mi ha portata in giro è sempre stato il rugby (e c’è un Best anche lì, ma di tutt’altra pasta anche se ugualmente un super campione) ma ci sono persone, o personaggi se vogliamo, che vanno al di là dei gusti personali perché diventati già leggenda. Io non ho mai vissuto i tempi in cui George Best era in campo ma ne ho sempre sentito parlare. Poi è arrivata la canzone che vi ho fatto ascoltare all’inizio del post e quest’uomo ha assunto una presenza più definita dentro la mia mente. Quando sono stata a Belfast a Maggio ho voluto toccare con mano cosa potesse essere George Best per chi vive in quella città: è più di un giocatore, è più di una leggenda del calcio. È sicuramente tutto questo così come il proprio migliore amico, quel fratello che si è mai avuto, quella persona con la quale avresti voluto far festa e anche quella a cui avresti voluto tenere la mano nel momento della sua morte. George Best è presente a Belfast tanto quanto la Regina Vittoria ed è così importante, anche per chi non l’ha mai conosciuto nei suoi anni migliori, da emozionare quando una straniera, come la sottoscritta, dice “sai, ieri sono stata in cimitero da George Best“. L’avevo promesso a Gian perché lui è cresciuto con George Best tra i suoi miti. Ero andata là per lui e mi sono ritrovata coinvolta come non mai. George Best è stato capace, come pochi altri, di mettere d’accordo ogni fazione presente in città. Il taxista che mi ha accompagnata quel giorno mi ha detto che, quando Best scendeva in campo con il Manchester United, non c’era cattolico o protestante che tenesse: per 90 minuti si era tutti tifosi di George Best, colui che fu capace di unire Belfast 30 anni prima degli accordi di pace che misero fine ai Troubles. Uno così, per me, vale la pensa di essere conosciuto. Voi che dite? Giusto per farvi sentire la mia voce rotta dal pianto, guardate il video qui sotto. Dura poco più di un minuto ma rende l’idea. Anche questa è stata la “mia” Belfast, un susseguirsi di emozioni speciali.
Tutte le foto e il video sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Quando andai in Irlanda del Nord, saltai Belfast in favore di Derry.. peccato davvero! Però ho letto l’autobiografia di George Best. Era un personaggio unico, come solo l’Irlanda può far nascere. Completamente fuori di testa, ma quando scendeva in campo, sembrava danzasse.
Derry e Belfast, per me, vanno viste entrambe per capire bene l’Irlanda.
Che personaggio! Non vedo l’ora di partire!
Secondo me Belfast ti resterà proprio nel cuore Elena!
La vista a Belfast è stata davvero suggestiva. Abbiamo preso anche noi il taxi nero per farci portare in giro per la città, ma abbiamo scelto il tour della Belfast storica, quindi il giro che abbiamo fatto è stato diverso dal tuo.
Molto interessante la sua storia, non la conoscevo così bene.
La nostra guida, quando passammo davanti ad una sua immagine ci accennò qualcosa …
mi fa piacere averne saputo di più oggi!
Best è parte della stessa essenza di Belfast. Un qualcosa che mi emoziona ancora oggi.
Un viaggio sulle orme di una leggenda! Un’esperienza davvero unica ed emozionante!
Per me lo è stato di sicuro, tanto da arrivare alle lacrime!
Come Maradona a Napoli è stato l’emblema del riscatto di un’intera città, così immagino dal tuo racconto Best per Belfast. Tuttavia bisogna essere degli appassionati di calcio, e io proprio non ci riesco, per legare a questo tipo di mito l’orgoglio di una cittá come Belfast, che di miti di uomini grandi dentro ne può vantare altri. Insomma comprendo ma non riesco a immedesimarmi.
Io sono proprio l’antitesi rispetto a cui è appassionato di calcio. Il mio sport è ben altro ma Best va al di là del pallone che calciava. Come scrivo nel post, per me questa è solo una delle tante anime di Belfast (in parte già raccontate nel blog).
Che bel racconto, la storia di un personaggio davvero interessante. Che bello creare un itinerario per scoprire tutto su di lui.
Mancherebbero ancora alcune zone di Belfast ma posso dire che questi, almeno, sono i luoghi della sua infanzia.
Bello leggere questo articolo, e bella l’idea di ascoltare la canzone prima di leggerlo. Ma ti confesso che ho fatto un passo in più. L’ho riletto mentre andava la canzone. Era come se fossi lì con te nel tour sui luoghi di Best. 🙂
Mi fa piacere Raffi. Sono commenti come questo che mi fanno sentire orgogliosa del mio scrivere.
Quando uno sportivo come George Best riesce a unire fazioni opposte in una stessa città (e per di più una città complicata come Belfast) allora sì che si tratta di un vero sportivo. Non sono esperta di calcio nè di sport, ma questo è lo sport che mi piace e che mi emoziona. E poi oltretutto trovo che Best fosse davvero un bell’uomo, e non guasta mai!
Purtroppo conosco pochissimo Belfast perché ho avuto poche ore a disposizione ma spero di vederla presto, magari seguendo il tuo itinerario.
Io e il calcio proprio andiamo in direzioni opposte ma Best è Best: è leggenda.
ciao giovy ad agosto ho gia prenotato la mia vacanza in irlanda ed ovviamente non mancheranno ne belfast ne un saluto al mio idolo ” georgie ” , mi puoi dare un indicazione precisa di dove trovara la sua tomba a partire dall’ingresso principale del cimitero? avro una macchina a noleggio e conto di andarci da solo . Grazie e complimenti per il tuo reportage
Non saprei darti le indicazioni precise. Sappi, però, che all’ingresso del cimitero c’è una mappa e lì è segnato tutto. Io mi sono affidata al mio taxista in tutto e per tutto. In ogni caso, chiedi all’ingresso: c’è il custode e ti dirà esattamente che “via” del cimitero imboccare. Grazie mille per i complimenti.
Nel mio soggiorno a Manchester dormii casualmente nel suo locale preferito che non aveva mai “aperto” ma che spesso “chiudeva”, io appassionato di George che casualmente dorme in quel hotel, mi sono emozionato.
Prossima tappa con morosa sarà Belfast 🙂 Grazie intanto delle splendide foto e testimonianze.
Grazie mille a te per aver lasciato qui un tuo ricordo di viaggio!
George Best è stato il giocatore che più ha fatto viaggiare la mia fantasia, quando ero un ragazzino e anche adesso che non sono più un ragazzo. Sono sempre stato appassionato del calcio inglese, la mia partita preferita era la finale della Coppa d’Inghilterra. Peccato che, quando ero ragazzino, non esistevano tutte quelle possibilità televise come oggi. O, forse, è stato meglio così, perché la fantasia e la leggenda valgono più della realtà. Sto seguendo uno splendido narratore sportivo, Federico Buffa. E figuratevi se non c’è, meravigliosamente e poeticamente raccontata, la vita e le imprese calcistiche di Georgie. Bellissima la parte finale, davanti alla sua tomba, quando Buffa dice che per Sir Alex Ferguson, George Best e’ stato il più grande calciatore di tutti i tempi. Federico dice, che nonostante il rispetto e l’onore che vanno attribuiti a Sir Alex, sinceramente così non è. Per un paio di anni probabilmente sì, ma per essere considerato il miglior calciatore di tutti i tempi, avrebbe dovuto essere più continuo. ” A meno che” dice Buffa, ” sul vostro comodino non ci sia un libro di Baudelaire, con le sue poesie più toccanti, che come Marlon Brando nessuno mai. E allora, condividereste il pensiero di tutti quelli che sono venuti fin quassù, ed erano 25.000, e cioè che : Pele’ good, Maradona better, George…… Best. ” ” Per favore, non morite come me, dimenticherete tutto quello che mi ha circondato. Resterà solo il football, e se solo uno dira’, che sono state il più grande, vorrà dire che lo sono stato per davvero e sarò ricordato per sempre ” – George Best –
Grazie mille per il tuo commento, Stefano.
Io non sono mai stata appassionata di calcio ma, di fronte alla tomba di Best, mi sono davvero emozionata.
un articolo davvero bello e interessante, mi piacerebbe tantissimo visitare Belfast, una città dai tanti contrasti e dalla storia profonda e commovente. sto scrivendo un articolo su George Best per il mio blog calcistico, eltrinche.org e vista la bellissima immagine che lei ha scattato mi chiedevo se fosse possibile usarla con il suo consenso. grazie in anticipo.
Ciao Andreas, grazie mille per il tuo commento. Certo che puoi usare la foto. Ti scrivo in privato via mail così te la mando.
Grazie mille, può mandarmela qui andreas96j@live.it complimenti per il blog!
Perfetto!