La settimana scorsa avete particolarmente apprezzato il post in cui vi racconto di 6 antiche abbazie da visitare in Gran Bretagna. L’Italia non avrà avuto il trionfo del gotico europeo e la dissoluzione a dare alle abbazie un aspetto misterioso, ma il nostro paese possiede molte abbazie da visitare. Alcune delle quali ancora perfettamente attive, come la Certosa di Pavia con il suo chiostro incredibile. Un mesetto fa Gian e io siamo andati nella Bassa Parmense, in quel di Fontevivo, per scoprire l’abbazia di San Bernardo, uno di quei luoghi che, all’estero, sarebbero museo nazionale e che, nel nostro paese, vengono raccontati troppo poco. Cerco di rimediare io oggi, nel mio piccolo.
Dove si trova l’Abbazia di Fontevivo e come raggiungerla
L’abbazia cistercense di San Bernardo (questo il suo nome completo) si trova a Fontevivo, che è un piccolo paesino a metà strada tra Parma e Fidenza. Noi arrivavamo da Carpi e siamo usciti dall’autostrada a Ponte Taro, sulla Cisa. Da lì avremmo impiegato poco più di un quarto d’ora per arrivare proprio davanti l’abbazia, che si trova nel centro di un piccolo paesino. La riconoscerete per la facciata di mattoni rossi. Quando siamo arrivati sembrava chiusa ma ci è bastato spingere la porta della chiesa per poter entrare. Non è richiesto biglietto d’ingresso ma noi abbiamo lasciato comunque un’offerta. Per parcheggiare l’auto, utilizzate i parcheggi a pagamento della via che vi porta all’abbazia.
Cosa vedere nell’Abbazia di Fontevivo
Quale micro-cenno storico prima di dirvi quali meraviglie nasconda questa abbazia di campagna. Il complesso monastico risale alla prima metà del XII Secolo, quando i seguaci di Bernardo di Chiaravalle si sparsero per la pianura padana e costruirono alcuni monasteri attivi ancora oggi. Quest’abbazia ne vide di ogni e, se le sue mura sapessero parlare, potremmo assistere a lezioni di storia tutti i giorni, tante sono le cose da raccontare. Vi dico solo che di qui passò, in piena voglia di saccheggio, Federico II di Svevia. Come se questo non bastasse, anche Ludovico il Moro volle mettere le mani su questo monastero. Anno dopo anno e secolo dopo secolo, a Parma arrivarono i Borbone che qui lasciarono una bella traccia del loro passaggio. Quello che c’è da vedere dentro questa abbazia è tutto frutto della storia che questa chiesa ha vissuto o subito, a seconda dei punti di vista. Come spesso mi succede, non vi racconterò proprio tutto, così che vi resti la curiosità che vi porti a visitare questo posto. Vi parlerò, quindi, di:
- Una statua di un grande maestro del Medioevo
- La tomba di un misterioso templare
- La tomba di un duca “che è un po’ qua e un po’ là”
- Un chiostro che fu collegio
La Madonna con bambino di Benedetto Antelami
Lo so, la foto non è il massimo ma non avevo nulla per mettermi più frontale alla statua. Essa si trova in una nicchia nella navata destra della chiesa, a pochi passi dall’entrata. Questa statua è stata attribuita a Benedetto Antelami alla fine degli anni ’80 e rappresenta una bellissima scultura a cavallo tra romanico e gotico. Antelami, per intederci, è colui che scolpi la Deposizione che potete ammirare nel Duomo di Parma. Questa statua è successiva alla deposizione e per molti rappresenta un vero e proprio capolavoro del periodo. L’Abbazia di Fontevivo non è presa d’assalto dai turisti, sicché non lasciate da sola questa statua con più di 800 anni d’età (è del 1190 circa) . Andatela a trovare.
La tomba del Templare Guidone Pallavicino
La famiglia Pallavicino era la proprietaria delle terre su cui è sorta l’Abbazia. Le terre circostanti il complesso monastico vennero donate alla concregazione cistercense proprio da questa famiglia. Guidone Pallavicino morì all’inizio del 1300, dopo il suo ritorno dalle crociate. La lastra di marmo che segnava la sua tomba ora è in posizione verticale ma, in origine, era orizzontale, sul pavimento della Chiesa. Io l’ho trovata particolarmente bella e affastinante. L’iscrizione attorno alla lastra è in grafia tipicamente medievale ed è faticosa da leggere ma, vicino alla lastra tombale, trovate la trascrizione e la traduzione. Io non toglievo gli occhi di dosso ai particolari della lastra, come la lavorazione della cotta di maglia o le mani del cavaliere. Un qualcosa di meraviglioso!
La tomba di Ferdinando di Borbone
La tomba di Ferdinando, duca di Borbone, si trova esattamente di fronte alla tomba di Guidone Pallavicino, in una sorta di mega-urna neoclassica. La storia dice che morì proprio a Fontevivo nel 1802. La leggenda aggiunge che venne avvelenato da un vescovo simpatizzante verso i Farnese, altra celebre famiglia che goverò Parma. I documenti dicono, poi, che il corpo di Ferdinando venne sepolto qui. Il cuore, probabilmente per motivi politici, venne portato a Parma e tumulato nella Basilica della Steccata. La sua tomba è neoclassica, immensa e degna di un duca. Io continuo a preferire il templare, però.
Il Chiostro e il Collegio dei Nobili
Per visitare ciò che resta del chiostro dell’Abbazia di Fontevivo occorre passare dall’esterno (non vi sbaglierete, noterete subito l’entrata) perché la porta di collegamento con la chiesa è chiusa. Il chiostro cessò di essere un luogo monastico già nel XVIII Secolo quando venne fondato il Collegio dei Nobili. Filippo I di Borbone istituì, nel centro di Parma, la scuola a cui venivano mandati i rampolli di buona famiglia. La sede di Fontevivo veniva usata per le lezioni nel periodo estivo (come se andare a scuola nella bassa parmense in piena estate, tra caldo e zanzare, fosse meglio che farlo in città). Qui studiò anche Cesare Beccaria. La parte del Collegio dei Nobili ora è un Relais e una location dove vengono fatti i ricevimenti di matrimonio. Camminate ugualmente nel chiostro: troverete un portone molto vecchio. Spiate dal buco della serratura: quello che vedrete era la vecchia sala capitolare del monastero.
Perché visitare l’Abbazia Cistercense di Fontevivo
Mi piace scoprire i bei luoghi vicino casa. Mi piace perché mi aiuta a dare un senso al mio vivere in pianura, oltre a tutti gli altri sensi che già ha. Le abbazie sono come un grande libro in pietra da leggere. Basta sedersi vicino a loro o al loro interno e iniziare a osservare. Mi piace perché mi regalano silenzio e mi aiutano a pensare. Non c’è nulla di religioso nel mio visitarle. C’è tanto senso storico. E dentro la storia io mi alimento di forza, energia e cose da dire. Perché visitare Fontevivo? Perché è uno di quei semplici gioielli di campagna, uno di quei luoghi davanti ai quali si transita e non ci si ferma. Facciamo in modo che non sia solo un punto sulla carta geografica, l’ennesimo “quando arrivi davanti l’abbazia gira a destra“. Credo che il nostro paese se lo meriti. O no?
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
La Certosa di Pavia la conosco bene invece è la prima volta che sento di questa locata nel Parmense. Spesso si trovato dei bellissimi edifici che non sono noti alla maggior parte di persone
Edifici bellissimi e pieni di cose da dire!
Adoro le Abbazie con le loro storie singolari…questa l’ho sempre sentita ma mai visitata…mi hai dato un’ottimo spunto! Grazie
Grazie a te per essere passata di qui. Come ti scrivevo su Facebook, fai un fischio se vieni a visitarla!
Ho sempre pensato che le abbazie avessero un non so che di mistico a prescindere dal credo religioso, forse proprio per la loro struttura possente e austera. Certo quelle che ho potuto vedere in Europa sono davvero bellissime ma sono d’accordo, anche quelle italiane non sono da meno. Non conoscevo questo posto in particolare quindi grazie, il tuo articolo è veramente utile.
Anche per me è così: sono magiche a prescindere dal fatto che uno creda o no.