Ci sono tante cose da fare gratis a Edimburgo: una di queste è visitare i vecchi cimiteri della capitale della Scozia. Già tempo fa vi raccontai del Cimitero che si trova ai piedi di Calton Hill. Lì mi ritrovai da sola e fu magnifico. Diversa, invece, è stata l’atmosfera che mi ha accolta nel Cimitero di Greyfriars, uno dei luoghi più celebri e visitati della città. Complice, sicuramente, l’atmosfera gotica innegabile e – permettetemelo – anche la tomba di un certo Thomas Riddel, diventato poi Tom Riddle per mano della grande J.K.Rowling che, proprio qui vicino, diede vita ai primi libri di Harry Potter.
Dove si trova il Cimitero di Greyfriars a Edimburgo
La Greyfriars Kirk (parola scozzese di derivazione nordica per dire chiesa) si trova lungo George IV Bridge, strada che dalla National Library punta in direzione opposta al Castello di Edimburgo. Proprio all’altezza del Pub Greyfriars Bobby troverete l’ingresso al cimitero. Visitare il cimitero è gratis, come vi dicevo, e lo si può fare nelle ore di luce. Solitamente i cimiteri sono aperti dall’alba al tramonto. Questo cimitero è detto Kirkyard e non Graveyard, proprio per tradizione scozzese. Nei week-end è piuttosto preso d’assalto. Io sono andata lì in un sabato di Novembre e, avendo pazienza, l’ho trovato anche vuoto.
Cosa vedere nel cimitero di Greyfriars
Prima di tutto occorre rispondere a una domanda, che ben spiega come mai questo cimitero sia avvolto da un alone di leggenda gotica. Chi erano i Greyfriars? I frati grigi, in epoca medievale, erano i francescani. Il loro saio, infatti, era più grigio che marrone, come vediamo oggi. I frati sono, da tempo immemore, sinonimo di accoglienza. La tradizione vuole, per esempio, che i frati battezzino i figli di coppie non sposate e che accolgano anche le anime di coloro che sono vissuti fuori dalla legge. Il cimitero di Greyfriars di Edimburgo venne aperto dopo la Dissoluzione dei Monasteri voluta da Enrico VIII. Esso aprì i cancelli nella prima metà del 1600 per mano dei “Convenanters”, un movimento legato alla Church of Scotland, quindi protestante. I Convenanters avevano necessità di seppellire alcuni dei loro affiliati. E poi arrivarono anche i fuorilegge giustiziati. Per questo si fece la nomea di luogo di anime tormentate. In realtà, almeno per me, è un luogo di grande pace.
La Tomba di Thomas Riddell

Cerca, cerca e cerca ancora: sono entrata al Cimitero di Greyfriars ascoltando un intento condiviso con mezzo mondo, se non di più: trovare la tomba di un certo Thomas Riddel, un tale della zona di Berwick (quindi dei Borders) che morì nel 1806 all’età di 72 anni. Nulla di strano o di particolare se non il fatto che il suo nome ispirò a J.K. Rowling quello di Tom Orvosolon Riddle, aka colui che non si può nomirare. A dire il vero, ho letto qualcosa sulla vita della famiglia Riddell e vorrei approfondire. Molta gente viene in questo cimitero proprio per cercare la tomba per poi uscire e farsi una foto davanti alla vicina Elephant House, la caffetteria (e non un pub, c’è una differenza abissale tra le due categorie) dove la cara J.K. diede vita al nostro amato Harry Potter. Non vi dirò come trovare la tompa di Thomas Riddell perché vi toglierei la sorpresa: sappiate soltanto che dovete cercare nella parte più bassa del cimitero. Vicino al muro che divide questa parte da quella più alta.
Ogni tomba, una storia
Sono una di quelle persone molto influenzate dal concetto che sta sotto l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Non vado spesso al cimitero ma la cosa cambia quando incontro sulla mia strada un luogo denso di storie antiche come il cimitero di Greyfriars. Mi piace passeggiare con calma e leggere tutto ciò che trovo scritto sulle tombe. Cerco di immaginare la vita della persona commemorata da questa o quell’altra lapide. Cerco di immaginare come la loro voce, il loro modo di parlare, l’atteggiamento che avrebbero potuto avere in vita. Nel cimitero di Greyfriars ci sono moltissime persone ben note a chi conosce la Storia Scozzese. In quel cimitero troverete, per esempio, William McGonagall, un poeta scozzese che scrisse nel primo periodo della rivoluzione industriale. Sembra che il cognome originale della professoressa Minerva McGranitt (la grande Maggie Smith nella versione cinematografica) sia, per l’appunto, ispirato a quello del poeta. Altro legame tra i personaggi di J.K Rowling e questo cimitero. Ah, per la croanaca, nel cimitero di Greyfriars è sepolto anche un certo William Wallance. Prima che vi facciate delle foto in atteggiamento trionfante presupponendo di dire “ci possono togliere tutto ma non ci toglieranno mai la libertà” sappiate due cose: quello non è quel Wallace, e bensì un famoso matematico scozzeso omonimo. Seconda cosa, forse la più tragica: William Wallace (quello portato sul grande schermo da Mel Gibson) non ha mai detto quella frase. Mai. E non viveva nemmeno sulle Highlands.
Perché visitare il cimitero di Greyfriars a Edimburgo
Questo cimitero è sicuramente un gran bel vedere per molti motivi. Provo a riassumerli per non perdermi in troppe chiacchiere:
- È una meta imperdibile per tutti gli amanti di Harry Potter
- È uno dei migliori luoghi da cui fotografare la Old Town. Meglio se di primo pomeriggio. Oppure d’inverno, quando la luce è davvero particolare.
- È il posto perfetto per sedersi e tirare il fiato dopo tanto girare. In questo modo potrete attendere che la folla si diradi, in modo da restare solo voi e un sacco di tombe di epoca vittoriana.
Il Cimitero di Greyfriars, per me
Greyfriars per me è stato un luogo di piccola attesa: aspettavo che arrivasse il momento per riabbracciare la mia migliore amica proprio davanti quell’Elephant House dalla quale speravo di trarre ispirazione. Ci eravamo viste poco prima, in un altro mondo fatto di sole e oceano, ma avevo di nuovo voglia di passare del tempo con lei. Edimburgo ora mi ricorda questa e ne sono felice. Il cimitero, come vi dicevo, è stato quel momento di stacco in una giornata in cui non so quanti chilometri a piedi ho fatto. È stato il primo momento col vento freddo che mi accarezzava il viso. È stato un momento di respiro in giorni non proprio felici. È stato il mio modo per raccontare, in primis a me stessa, che tutto è in circolo. Tutto. Per prima la vita.
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ci sono andata anche io e l’ho adorato. Mi piace da morire visitare i cimiteri, in special modo quelli britannici. Hanno sempre qualche perla rara da vedere. Il Greyfriars è proprio particolare poi. Io sono andata al tramonto, mentre stava chiudendo e non c’era nessuno. Bellissimo.
Se ti piacciono i cimiteri, ti consiglio di visitare il Calton Cemetery, proprio vicino a Calton Hill.
A Edimburgo ci sono stata da ragazzina, in vacanza studio. Mi andrebbe proprio di ritornarci… Terrò presenti tutte queste tue indicazioni!
Edimburgo vale almeno un viaggio all’anno!
Maddai! Io non sapevo che esistesse un cimitero con i nomi che hanno ispirato la Rowling! I cimiteri inglesi poi hanno un’atmosfera gotica molto affascinante!
Eh già. Lei passava lì molto tempo.
Sono entrambi molto particolari. Io devo ammettere che i cimiteri non sono mai stati la mia passione. Seppur ricchi atmosfera mi mettono sempre una strana sensazione addosso. Devo anche dire che non sapevo molti dei personaggi di Harry Potter fossero ispirati ai nomi dei defunti e tantomeno sapevo che la celeberrima frase di Mel Gibson in realtà non fosse mai stata pronunciata. Mi è crollato un mito Giovy!
E ti dirò di più su Braveheart: William Wallace non ha mai vissuto sulle Highlands e non apparteneva di certo al popolo.
Edimburgo è un mio pallino da un po’, purtroppo ancora non sono riuscita ad andarci ma spero di farlo presto e sto accumulando molte informazioni. Anche questa è archiviata in vista di questo viaggio, arriverà il momento!😉
Edimburgo è una città speciale, soprattutto se sai andare oltre le solite mete (che comunque meritano molto).