Se leggete questo blog anche solo da qualche mese avrete notato un aumento di post sui luoghi che mi hanno vista nascere e crescere. Il territorio incorniciato dall’Anello Piccole Dolomiti è ciò che io continuo a chiamare casa, malgrado non viva più da quelle parti da quasi 20 anni. Mi sembra ieri ma sono quasi 20 anni. Il sapore delle proprie radici non si perde mai così come non mi perdo – io, personalmente – ogni buona occasione per tornare nell’Alto Vicentino per gustare qualcosa che per me vale come la Madeleine di Proust. Dalle mie parti si mangia alla grande (vi ho già parlato della Pizzeria San Martin): oggi vi porto a pranzo al Rifugio La Guardia, riscoperto proprio recentemente dopo una vita in cui non vi mettevo piede.
Dove si trova il Rifugio La Guardia
Il Rifugio La Guardia si trova sulla strada che da Recoaro Terme porta a Campogrosso. Nella mia infanza era uno dei luoghi dove arrivare per imboccare i sentieri delle Piccole Dolomiti. Era anche un posto dove ci si poteva fermare per un panino e dove, puntualmente ogni domenica estiva, usciva dalla cucina un profumo di griglia spettacolare. In tanti anni non mi ero mai fermata lì per un pranco completo. Tornando alle indicazioni su come raggiungere il Rifugio La Guardia, se arrivare da sud di Recoaro, passate l’abitato del comune e seguite sulla provinciale che vi porta a Campogrosso. Ci passerete davanti e non potete sbagliare. Se arrivate da nord (tipo dal Trentino), fate la strada della Vallarsa e raggiungete Campogrosso, poi scendente verso Recoaro.
La tradizione culinaria dell’Alto Vicentino (e anche di più)
C0sa si mangia al Rifugio La Guardia? Il menù è un vero trionfo di alta-vicentinità e di piccole-dolomiticità. Parole a a caso inventate da me per rendere l’idea. Il menù rispecchia il gusto di montagna e la tradizione che, dalle mie parti, fa rima con prodotti che un tempo facevano parte della cucina povera. Tutti, tranne uno, direi: il bacalà alla vicentina. Sì, con una c sola. Non è un errore. I piatti sono tutti fatti in casa, pasta compresa, e cucinati davvero con la maestria delle nonne, unita a quel pizzico di chef che non fa mai male. In una parola: perfetti. Soprattutto in una giornata in cui l’aria di montagna fa venire fare.
Gli antipasti del Rifugio La Guardia
Gli antipasti disponibili a menù erano alcuni e due avevano attirato la mia attenzione: uno proponeva un bel piatto di sopressa locale e l’altro della polenta morbida con funghi e formaggio. Malgrado il mio grande amore per la sopressa, mi sono affidata alla fame e ho scelto il secondo che mi ha lasciata totalmente soddisfatta. Ottima la scelta del formaggio: perfetto per arricchire di gusto una polenta già ottima di suo e sufficientemente delicato per non coprire il gusto dei funghi. Punteggio massimo assicurato!
I primi del Rifugio la Guardia: la pasta fatta in casa
Ecco qui un bel piatto di tagliatelle coi finferli, abbinamento perfetto per un Agosto in montagna. La pasta proprosta dal Rifugio La Guardia è fatta in casa con grande abilità. Io ho scelto dei bigoli con l’arna, abbinati in un bis con il primo che vi racconto nel prossimo paragrafo (la foto è quella che vedete in copertina). Porzioni ottime per mangiare il giusto e non strafogarsi. Così potete ordinare anche altro, no?
I primi del Rifugio la Guardia: gli Gnochi con la fioreta
Quella cosa bianca che vedete nel piatto sono degli Gnochi con la fioreta. Il tutto rigorosamente senza doppie. La fioretta (e ora torno a scrivere in Italiano e torno a mettere le doppie) è la parte di latte che affiora quando si fa il formaggio. Solitamente viene scartata (anche se non ha nulla di sbagliato) ma, sulle Piccole Dolomiti, veniva usata dai malgari per ottenere una sorta di spätzle da mangiare conditi con burro. Si chiamano gnocchi ma non hanno nulla a che fare con le patate. Sono solo farina, fioretta, un uovo e sale e pepe. Per me sono una delizia scesa dal cielo, una di quelle che mi manca di più.
I secondi del Rifugio La Guardia
Io personalmente non ho preso il secondo ma alcuni altri commensali sì. Il piatto forte del Rifugio La Guardia è anche la carne, grigliata compresa. Mio padre, che era a tavola con noi, ha scelto però il classico bacalà alla vicentina, con la sua polenta e tutto il gusto di cui è capace. Ho voluto, però, mettere comunque un paragrafo sui secondi per darvi indicazione di una cosa che tornerà sul menù del Rifugio La Guardia dal 15 di Settembre. Si tratta del carrello dei lessi, che verrà servito su prenotazione nei giorni infrasettimanali. Sarà, invece, un gran fisso per il pranzo della domenica. Non so voi, ma io mi metto già in lista per un posto a tavola. Il menù prevede anche delle proposte vegetariane.
I dolci del Rifugio La Guardia
Lungo l’Anello delle Piccole Dolomiti non ci sono dei grandi dolci capaci di connotare la territorialità. La gente, dalle mie parti, ha sempre badato di più al pane che al companatico e i dolci che, per esempio, faceva mia nonna era tutti molto semplici. Non avremo un dolce tipico riconosciuto in tutta Italia ma abbiamo tanta gente brava a fare i dolci di una volta, quelli che sanno di burro e dei quali non ne avresti mai abbastanza. Il Rifugio La Guardia è il posto giusto per dare prova di questa abilità.
Quanto abbiamo speso per mangiare al Rifugio La Guardia?
Allora, proviamo per un secondo a farci i conti in tasca e vediamo quanto abbiamo speso. Eravamo in 4 e abbiamo ordinato quanto segue:
- 2 antipasti
- 2 bis di primi e 1 primo da spartire in due
- 2 secondi
- 3 dolci
- 3 caffè
- mezzo litro di vino bianco e mezzo di vino rosso
- 3 bottiglie di acqua minerale
Il totale del nostro scontrino riportava 120€ in tutto e a me è sembrato un prezzo più che giusto per la qualità della cucina, l’aria di famigliarità che ci ha avvolti, il servizio puntuale e cortese e le montagne a due passi da noi. Mangiare al Rifugio La Guardia va dritto in quel cassettino di “posti speciali e gusti speciali” che custodisco dentro di me e che consulto quelle volte che torno a casa. Vedete, ho detto di nuovo casa. Quella, per me, sarà sempre casa e i gusti che, quel giorno, mi hanno riempito la pancia mi hanno fatto un gran bene.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ciao sono veneta anch’io anche se non vivo piu’ a Padova da molti anni. Il carrello dei bolliti!!! Lo trovi anche qui a Reggio Emilia, ma non lo fanno con la salsa verde nostra. C’è poco da dire i sapori della tua terra ti rimangono dentro per sempre. Dev’essere proprio un bel posto dove si mangia bene e si spende il giusto. Da provare!! Ciao Anna
Ho ben presente dove trovarlo. Aspetto proprio che arrivi l’autunno per poterne godere al meglio. In ogni caso, trovo che qui in Emilia sia un bel po’ diverso dal nostro carrello veneto.
Sembra davvero interessante…
Lo terrò presente per il mio prossimo viaggio da quelle parti… Quella della buona cucina è un parte molto importante dei nostri viaggi…
Se vuoi fare un giro in quelle zone, fammelo sapere. Si sa mai che sia da quelle parti anch’io!
Io sono rimasta incantata davanti alle foto di questi piatti! Mi segno il posto e spero prima o poi di passare da quelle parti!
Mi fa piacere Monica. Anche per te, fammi sapere se passi. Si sa mai che sia lì anch’io.
Ci hai fatto venire ancora più voglia di venire dalle tue parti, non solo per i posti incantevoli ma a questo punto per la super cucina! Che fame ci hai fatto venire!
L’intento del post era proprio quello!
La descrizione di questi piatti, così genuini, tradizionali e gustosi mi ha fatto tornare a casa. Le mie non saranno le montagne dell’Alto Vicentino ma questi sapori sono affini a quelli della cucina friulana e mi hanno portata indietro nel tempo.
Ciò che è “casa” non si scorda mai.
Grazie mille per l’articolo! Trovato per caso su facebook
Scritto molto bene e soprattutto inaspettato.
Grazie,
I gestori Giovanna e Filippo del Rifugio Piccole Dolomiti alla Guardia
Grazie mille a voi per preparare delle delizie così buone e raccontare il territorio con i vostri piatti.