A Giugno, Gian e io abbiamo mosso i primi passi sulla Strada del Barocco dell’Alta Svevia in quel di Weingarten. Questa piccola città si trova a circa una mezz’ora di strada da Friedrichshafen e dal lago di Costanza, proprio a pochi chilometri da Ravensburg (quella dei puzzle, sì). A prima vista, Weingarten sembra un paesino come molti: tedesco, ordinato, con una buona dose di natura attorno e con la giusta misura di industra. La meraviglia arriva appena si parcheggia l’auto e si inizia a visitarlo dal suo centro storico, dove si trova la Basilica di Weingarten... luogo con un forte legame con l’Italia.
Dove si trova Weingarten e come raggiungerla
Come vi dicevo, Weingarten si trova a poca distanza da Friedrichshafen. Potete tenere proprio questa città come punto di riferimento e da lì prendere il treno per Weingarten. Tenere il Lago di Costanza come base e spostarsi in giornata può essere un’ottima scelta anche se – ve lo dico con sincerità – forse vale la pena di dormire almeno una notte a Weingarten. Giusto per completezza di informazione, Weingarten fa parte del Land del Baden- Württemberg. Vi sembra un paesino senza arte né parte? Ricredetevi. Altra informazione: il centro città è piccolino e l’auto lì non vi serve. Parcheggiate e girate a piedi.
Cosa vedere a Weingarten
Come vi dicevo, a prima vista Weingarten può sembrare un piccolo centro con poco da vedere. Ma non è così. Weingarten mostra fiera la sua abbazia immensa e mostra tante altre cose capaci di interessare i viaggiatori che arrivano qui con occhi curiosi e mente attenta. Se siete appassionati di storia, questo luogo fa proprio per voi perché è la città natale dei Welfen, altresì detti Guelfi. La “questione” dei Guelfi e dei Ghibellini nacque proprio in queste zone, che un tempo erano l’impero di Federico II di Svevia. Il nome “guelfo” deriva proprio dal tedesco Welf e la parola “ghibellino” arriva da Waiblingen, il nome di una città che si trova non troppo distante da Stoccarda. Tornando alle bellezze di Weingarten, ecco cosa vi racconterò.
- La grande abbazia e i suoi interni
- I luoghi delle vigne
- Il piccolo e grazioso centro città
- La zona degli Stiller Bach
L’Abbazia di Weingarten

In tedesco la chiamano Basilika, in italiano è meglio Abbazia, perché si tratta della chiesa principale di un convento in cui c’è un abate. Partiamo dall’inizio: il monastero di Weingarten venne fondato nel XI Secolo per mano di Guelfo VI di Baviera quando quel paese si chiamava ancora Altdorf. All’inizio si trattava di un monastero benedettino voluto, a quanto pare, per custodire il “Sacro Sangue”. Nell’abbazia, infatti, è custodita una reliquia molto importante: il sangue raccolto quando Longino ferì con la lancia il costato di Cristo. La presenza di questa reliquia, dono di Giuditta delle Fiandre, ha portato Weingarten a gemellarsi con Mantova, dove è custodita un’altra ampolla con il sangue raccolto da Longino. La presenza della reliquia mise subito in primo piano questa abbazia che divenne, fin dal Medioevo, un luogo di pellegrinaggio molto importante. L’attuale complesso è il risultato della ricostruzione barocca avvenuta dopo la Guerra del Trent’anni e di successivi rimaneggiamenti. L’abbazia colpisce subito perché è immensa e per la sua posizione elevata: sembra che sia stata costruita su un luogo di fondamentale importanza, anche nei tempi pagani.
L’interno dell’Abbazia di Weingarten
L’abbazia è immensa nel suo esterno e altrettanto grande nel suo interno. Il barocco in Alta Svevia è opulento da un lato e chiaro e illuminante dall’altro. La Chiesa, nel suo interno è tutta bianca con stucchi incredibili e dipinti sul soffitto capaci di farti restare con la testa all’insù per un’ora intera. Vi racconto una cosa che mi ha colpito: una volta varcato il portone principale, non si entra subito in chiesa ma si approda in una sorta di vestibolo (in tedesco si chiama Westwerk ed è tipico delle costruzioni architettoniche religiose tedesche del periodo carolingio, ma anche di epoche successive) che funge da “anticamera“. Serviva per raccogliersi prima di entrare in chiesa. Il Westwerk era anche il simbolo del potere temporale “appoggiato” su quello della Chiesa. Qualcosa di simbolico e architettonico allo stesso tempo.
La tomba dei Welfen
Come vi dicevo, Weingarten è la città dei Guelfi. Per la cronaca storica, i Guelfi sono quelli che parteggiavano per il Papa, mentre i Ghibellini “tifavano” per l’Imperatore. La lotta tra i due nacque in territorio tedesco, ai tempi in cui si lottava per la corona di un certo territorio. La divisione venne poi diffusa, tanto che, quando si parla di Guelfi e Ghibellini, viene subito in mente Dante. Almeno a me. I Welfen più importanti sono sepolti dentro l’Abbazia di Weingarten, un una parte del transetto. Una curiosità storica: nel 1122, proprio nei pressi di Weingarten, nacque Federico Barbarossa. Non proprio uno a caso.
L’Organo di Weingarten

Il periodo Barocco è l’epoca dei grandi organi e delle grandi composizioni per organo. Tipo quelle di Bach o Haendel. Tutte le chiese e i monasteri che abbiamo visitato lungo la Strada del Barocco dell’Alta Svevia erano caratterizzati da grandi organi con tanto di registri unici e impossibili da riprodurre. Quello dell’Abbazia di Weingarten non fa eccezione, anzi. Questo strumento è un organo Gabler (progettato da Joseph Gabler) e, ogni anno, viene suonato da grandi interpreti. Chi viene scelto come organista di Weingarten, diventa una sorta di super-star per poter suonare quello strument. L’organo si ammira dal basso ed è una cosa incredibile.
Le vigne di Weingarten
Il complesso del monastero di Weingarten è ora, in parte, una grande università Tedesca. Si può tranquillamente passeggiare al suo interno per rendersi conto di quanto possedessero i monaci al tempo della ricostruzione barocca di Weingarten. In quei tempi, infatti, la chiesa deteneva grandi ricchezze e i monasteri funzionavano esattamente come dei feudi, con tanto di braccianti, raccolti da fare e terre da coltivare. Una delle colture che spicca sul retro del territorio del monastero di Weingarten è la vigna, che si estende per una bella porzione di territorio anche oggi. Weingarten, del resto, significa giardino del vino e un perché ci sarà. Nota storica: la città si chiama Weingarten dal 1868, quando al paese venne dato il nome del monastero (Kloster Weingarten, per la cronaca). Fino a quell’anno si chiamò Altdorf.
Il Centro di Weingarten

Il centro di Weingarten è raccolto e molto grazioso. La città è riuscita a preservare la sua immagine storica, malgrado il passaggio della Seconda Guerra Mondiale. Gli alleati erano più impegnati a bombardare Friedrischafen ma qualcosa è arrivato anche qui. Vi invito a osservare una cosa mentre passeggiate per Weingarten: i segnali che indicano i nomi delle vie, nel centro storico, sono colorati in bianco e rosso. Perché? Perché, fin dal XIII Secolo, Weingarten apparteneva ai territori degli Absburgo. Era una sorta di “protettorato” austriaco e quei colori sono quelli della bandiera degli Absburgo (e tuttora dell’Austria). La bandiera della città testimonia ancora questa appartenenza storica.
La Natura e gli Stillen Bach

Una delle attività da fare una volta giunti a Weingarten è camminare lungo gli Stiller Bach. Che cosa sono? In questa zona, già nel Medioevo, venne costruita una rete di canali per l’irrigazione e per l’approviggionamento dell’acqua al villaggio. Sono opera (o commissione) dei monaci benedettini e sono un vero e proprio patrimonio ingegneristico, storico e culturale di Weingarten. Attualmente sono uniti da un percorso di poco più di 6 chilometri, praticamente senza dislivello, da percorrere a piedi per godersi tranquillità e natura. Ci siamo stati? No, purtroppo. Nel prossimo paragrafo vi spiego il perché.
Weingarten, per me
Questa è stata la mia Weingarten: un diluvio universale, una di quelle bombe d’acqua che raccontano ai telegiornali ma tutto questo non ci ha fermati e, indossati i ponchi impermeabili, siamo andati in giro accompagnati dalla nostra guida. La quantità d’acqua scesa dal cielo ha reso impossibile, il giorno dopo, passeggiare lungo gli Stiller Bach e, durante la visita, ha reso difficile fotografare. Mi mancavano delle foto, infatti. Così le ho chieste all’ufficio del turismo locale: ne volevo una del centro con, almeno, il cielo azzurro. Weingarten, per me, è stata una bella scoperta: un piccolo pezzo di Germania con un concentrato di storia e arte incredibili. Tornerò? Credo proprio di sì perché vorrei vederla col sole e passeggiare lungo gli Stiller Bach.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori, salvo diversamente indicato – riproduzione vietata
Un post molto esaustivo Giovy e che invoglia a visitare questi luoghi alquanto sconosciuti.Accattivante la capacità descrittiva.
Grazie mille! 🙂
Un posto incantevole! Mi piacerebbe davvero visitarlo, io mi occupo di itinerari religiosi e per me leggere tutto questo è molto interessante. Secondo te qual’è il periodo migliore per organizzare un viaggio?
Se ti occupi di itinerari religiosi, tutta la Strada del Barocco dell’Alta Svevia fa per te. Io sono stata lì a inizio Giugno ed è un bel periodo. Durante l’estate piena si rischia di beccare l’Alta Stagione della zona del Lago di Costanza. Secondo me l’Autunno (fino a metà Ottobre) è perfetto.
Stiamo scoprendo la Germania paesino dopo paesino e devo dire che questo tuo post arriva proprio al momento giusto per organizzare il prossimo viaggio magari vicino al Lago di Costanza. Mi piace molto la possibilità di passeggiare lungo la sua rete di canali e chissà magari incontro proprio la Giovy che è tornata portando un pochino di sole .
Secondo me la zona del Lago di Costanza è perfetta in autunno. Quanto torni, raccontami.