
Riprendiamo il nostro viaggio a Vienna con l’itinerario per il secondo giorno in città. I miei consigli per iniziare la scoperta di Vienna vi avevano portati in giro per il centro, per approdare infine al Prater. Io vi avevo lasciati lì e lì vi vengo a prendere oggi. Il necessario per il secondo giorno in città è, senza dubbio, un bel biglietto giornaliero per i mezzi pubblici oppure la Vienna-Card. I biglietti giornalieri dei mezzi valgono 24,48 o 72 ore acquistabili anche online. Il biglietto da 24 ore costa 8€ , quello da 48 14,10€. Ci sono delle limitazioni relative alle zone da raggiungere ma tutto ciò che metto all’interno delle itinerario è compreso in queste zone. La Vienna Card comprende, invece, sia i mezzi pubblici che l’entrata a molte attrazioni e musei. I prezzi partono da 17€ per 24 ore. Se la comprate online, attenti a scegliere quella che include anche le Wiener Linien.
Scoprire Vienna: dal centro ai bagni sul Danubio, esplorando anche i quartieri periferici
Vienna è una città molto grande e ci sono certe “periferie” che tali non sono: costituiscono una parte integrante della vita della città. Se c’è una cosa che ho capito esplorando Vienna, questa è senza dubbio il fatto che la città non possieda proprio molti “quartieri-dormitorio“. Oltre a ciò, ci sono luoghi che, a inizio ‘900, rappresentavano la periferia più estrema e ora sono diventati quartieri importanti per il loro peso culturale. Come vi annunciavo nell’introduzione, per seguire l’itinerario del secondo giorno a Vienna abbiamo bisogno dei mezzi pubblici. Per comodità mia (e per darvi un gran consiglio gastronomico che troverete a fine post) partiamo dalla stazione della U4 (la linea verde) di Margaretengürtel. Il viaggio di oggi ci porta in luoghi meno convenzionali (tranne uno) di Vienna. Consiglio: meglio portarsi il pranzo nello zaino. Appena usciti dalla metro di Margaretengürtel, seguite la strada in direzione del Bruno-Kreisky Park. Appena passato l’Hotel Falkensteiner troverete un supermercato per poter comprare dei panini.
Margaretenstrasse

Parliamo di una Vienna normale e iniziamo a farlo da Margaretenstrasse, detta anche Margaretengürtel, ovvero una delle strade più frequentate di Vienna e collegamento tra le periferie e la città. La stazione della metro di Margaretengürtel (che io simpaticamente chiamo Margaretengurke… ovvero il cetriolo di Margherita, ma voi non fatelo) è un ottimo punto di riferimento per spostarsi dal centro verso l’esterno. Davanti all’uscita della metropolitana passano e si fermano anche alcune linee del tram molto utili per il viaggio di oggi. Troviamoci lì e prendiamo il tram nr.6 (se avete fortuna arriverà uno dei vagoni viennesi storici… una meraviglia). La nostra fermata è Absberggasse. Sul tram le fermate vengono annunciate (e spesso ci sono anche i monitor) quindi è difficile sbagliarsi.
Absgerggasse tra idee e tanta arte
Scendete dal tram e infilatevi, sulla destra, lungo Absberggasse. Vi troverete in uno di quei quartieri il cui sviluppo è iniziato nei primi del ‘900 e dove l’immigrazione turca in città ha dato una svolta davvero forte. Absberggasse dista da Margaretengürtel poco meno di una ventina di minuti e ci mostra quella Vienna che, in questi anni, è terreno fertile per la nuova cultura artistica della città. Lungo questa via troverete la vecchia fabbrica di pane Anker, un edificio risparmiato dalla modernizzazione del quartiere e dove sono sorte alcune delle più innovative gallerie d’arte della città. Una si essere è Ostlicht (letteralmente la Luce dell’Est), una galleria incentrata su mostre fotografiche (gratuite) davvero interessanti. Un posto così racconta quanto si possa fare per il recupero di alcune zone e quanto l’arte abbia bisogno, anche nel 2018, di uno spazio fisico dove fiorire. Usciti da lì, tornate alla fermata del tram dove siete scesi poco fa, tenendo sempre la direzione “fuori dal centro”. Riprendete il tram nr.6 e scendete a Zentralfriedhof (vi arriverete in poco più di 10 minuti).
Il Zentralfriedhof
Ebben sì: siete arrivati nel cimitero più famoso di Vienna. Perché visitare il Zentralfriedhof? Perché è un luogo più unico che raro e poi – decidete voi – potrete andare a salutare Mozart o Beethoven, per esempio. Ma non solo. C’è spazio anche per un grande degli Anni ’80: Falco (colui che creò “Der Kommissar”). Il Zentralfriedhof di Vienna è, ovviamente, un cimitero a tutti gli effetti e accoglie salme secondo i riti di moltissime religioni. È molto grande e, se non vi fa troppo effetto, potrete fermarvi sulle sue panchine a mangiare i vostri panini. Il Zentralfriedhof, in alcune sue parti, è utilizzato come parco pubblico e, se siete fortunati come lo sono stata io, non mancherete di vedere daini e lepri tranquillamente a passeggio. La zona dei Musicisti è da vedere. Io, personalmente, sono andata a dire grazie a Beethoven per la sua 9° sinfonia. Piccola curiosità: nel Zentralfriedhof è sepolto anche Mozart, così come lo è Antonio Salieri, comunemente considerato l’assassino del Salisburghese più conosciuto al mondo. Salieri non è stato ammesso nella zona dei musicisti ma è molto, molto lontano. Da non perdere, per me, la zona del vecchio cimitero ebraico. La cultura ebraica non contempla la cura delle tombe e la zona sarebbe perfetta per ambientare un romanzo gotico. Provate. L’ingresso al Zentralfriedhof è gratuito e, vicino al cancello principale, trovete un custode pronto a consegnarvi la mappa per non farvi perdere. Una volta finita la vostra visita, uscite dal Zentralfriedhof e riprendete il tram 6 (o 7) verso il centro e tornate a Margaretengürtel.
La Donauturm

Per raggiungere la Donauturm vi basterà prendere la U1 e scendere a Alte Donau. Da lì, camminando pochi minuti, si arriverà al Donaupark dove svetta questa torre alta più di 250 metri e dalla quale si può ammirare Vienna in tutta la sua estensione. Vale la pena di arrivare fino a qui per guardare la città dall’alto, soprattutto se arrivate a fine giornata per godervi uno dei più bei tramonti urbani di sempre. Piccolo consiglio, ma solo se avete tempo: invece di fermarvi a Alte Donau, scendete alla fermata prima: Kaisermühlen VIC. Lì troverete il quartier generale dell’ONU, nella sua sede Viennese, ovviamente. Si tratta di un pezzo di Vienna costruito alla fine degli anni ’70, dall’architettura molto moderna. Forse ai tempi della sua inaugurazione poteva sembrare un po’ futurista. Tornando alla Donauturm… saliteci. Ne vale la pena e vale anche la pena di pensare ai loro “Kombi-ticket”: si tratta di biglietti che mettono assieme più esperienze. Io, personalmente, sceglierei di salire sulla torre e poi navigare lungo il Danubio.
I vecchi stabilimenti balneari sul Danubio

Una delle cose che più mi ha incuriosito, quando mi sono ritrovata nella zona della Donauturm, è stata la presenza di stabilimenti balneari affacciati direttamente sul Danubio. Non ci avevo mai (stupidamente) pensato! Sono molte le città europee con stabilimenti balneari sui fiumi (Zurigo e Berlino, per esempio). Un tempo, fare il bagno nel Danubio era sicuremente possibile. Oggi non credo proprio ma questi stabilimenti sono attrezzati con piscine di ogni genere. Lo Strandbad Alte Donau è lo stabilimento “diripettaio” del Donaupark. L’entrata, per tutta la giornata, costa 5,90€. Se si entra solo il pomeriggio si pagano 4,60€. Così, nel caso foste a Vienna e facesse troppo caldo per andare in giro e mangiare Sacher dalla mattina alla sera. Potete fermarvi qui per poi tornare al luogo che vi ha fatto da casa in città oppure, se avete fame, proseguire con me per tornare a Margaretengürtel. Piccola nota: anche se non avete intenzione di andare in spiaggia in quel di Vienna, buttate un occhio allo stabilimento. Vi ritroverete a osservare uno spettacolo di architettura anni ’50.
Il chiosco orientale di Margaretengürtel

Per concludere questi post sugli itinerari da seguire per scoprire Vienna vi racconto due cose che, per me, sono imperdibili. La prima arriva calda e profumata dal un chiosco orientale che si trova proprio davanti l’uscita della metro di Margaretengürtel. Tempo fa scrissi come i noodles orientali siano il mio cibo-salvezza in giro per il mondo. Se, trovandovi a Vienna, sentiste la necesità di un po’ di carboidrati invece della mitica Schnitzel, affidatevi pure ai chioschi di noodles. Sono così diffusi in città da essere parte integrante della gastronomia moderna di Vienna. Il chiosco di Margaretengürtel offre una grande dose di noodles, pollo e verdure per la spettacolare cifra di 4€ circa.
Se aveste ancora tempo: Bratislava, perché no?

Siete a Vienna e non vi va più di stare lì oppure avete tempo e voglia di vedere altro? Bratislava è lì che vi aspetta a circa 60 chilometri. Bella e distesa lungo il Danubio. Brastilava è una di quelle città europee di cui, a torto, si parla poco. Raggiungere Bratislava da Vienna è facile, economio e può essere anche molto bello. I treni che collegano le due città (da Vienna si parte dalla Hauptbahnhof) sono frequenti e impiegano un’ora poco più per coprire la distanza. Con 25€/30€, a seconda dei treni, potete regalarvi una bella gita in Slovacchia da Vienna in giornata. Volete il massimo da quel viaggio? Prendete il traghetto sul Danubio: il viaggio dura un’ora e un quarto e costa come quello in treno (dalle 20€ alle 30€ a seconda dell’orario). I traghetti partono da Schwedenplatz.
Vienna, per me

Vienna per molti è l’emblema di una storia falsata – quella di Sissi – o il ricordo di un Impero che non c’è più. Io, negli anni, l’ho spogliata di quella visione idealizzata fatta di vestiti vaporosi, grandi valzer e di guerre da combattere per conquistare un’altra fetta di Europa. Vienna per me è un po’ come l’omonima canzone degli Ultravox, mixata quasi di prepotenza con Der Kommisar di Falco. È un puzzle di vite ed è una grande città che ha un presente spettacolare da offire, oltre che un passato da conoscere. È la Schnitzel che si fonde con i sapori delle spezie portate dalla popolazione turca fin dai secoli passati. È la città raccontata ne “Il Terzo Uomo” oppure ancora la città di Doppio Sogno di Arthur Schnitzel (uno con un cognome così non poteva che scrivere di Vienna), che altro non è che il romanzo che ha ispirato Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. L’ambientazione del libro è la Vienna a cavallo tra XIX e XX Secolo. Forse è per me uno di quei luoghi in cui mi sarei vista bene nascere, se fossi venuta al mondo proprio nel periodo di Doppio Sogno. Chissà se è quel piccolo pezzo di DNA Austriaco che ho dentro me che mi fa dire questo.
Le foto senza indicazione di provenienza sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Interessante il tuo itinerario di due giorni per iniziare a conoscere la città, certo se si visitano anche i tanti musei e palazzi storici occorre molto più tempo.
Infatti questo è l’itinerario per il secondo giorno. Il primo va tutto dedicato alla Vienna più storica.
Devo assolutamente tornarci. Ci sono stata una volta in un solo giorno tantissimi anni e neanche mi ricordo bene. Appunto per questo che ci devo tornare!! Appena decido terrò a mente il tuo itinerario, SUPER!!
E io, invece, devo venire a trovare te 🙂