L’Alta Svevia mi ha regalato, circa un mese fa, una mattina in un luogo molto particolare: il Museumdorf di Kürnbach, dalle parti di Bad Schussenried. Questo museo a cielo aperto è una di quelle cose da visitare assolutamente durante un viaggio in Alta Svevia perché racconta il lato più popolare di una zona dove il Barocco impera e dove questo stile racconta più la ricca vita monastica. Ci voleva un qualcosa che mi facesse rimettere i piedi a terra e che mi dicesse come fosse quella zona della Germania ai tempi in cui stucchi e dipinti preziosi veniva eseguiti in chiese e monasteri.
Che cos’è il Museumdorf di Kürnbach
30 edifici (molti spostati e ricostruiti esattamente com’erano in origine) e un grande spazio verde capace di raccontare sei Secoli di vita contadina e popolare dell’Alta Svevia: ecco che cos’è il Museumdorf Kürnbach, luogo che occupa uno spazio rurale alle porte di Bad Schussenried. Il tutto è nato nel 1968 e il progetto si è evoluto fino alla forma che vediamo ora. Si tratta della ricostruzione di un villaggio dell’Alta Svevia in tutte le sue parti: le case, le stalle, i luoghi di lavoro come tessiture o officine di fabbri, orti, spazi destinati agli animali e così via. La ricostruzione non è “fictional” ma esattamente aderente alla realtà. Molte delle case sono state letterlamente smontate e ricostruite come un puzzle per essere conservate dato che il luogo in cui si trovavano in orgine stava per subire un cambiamento strutturale. Per entrare si pagano 5€ (per gli adulti) e, una volta dentro, si può vivere al meglio lo spazio del museo quasi come fosse un luogo di cui riappropiarsi.
Cosa vedere al Museumdorf di Kürnbach
Come vi dicevo, il museo è una sorta di villaggio (infatti si chiama “dorf”, villaggio in tedesco) dove poter toccare con mano la vita rurale dell’Alta Svevia. Tutti gli edifici, salvo quelli utilizzati per l’amministrazione e la gestione, sono visitabili e consentono di ammirare lo scorrere del tempo in un solo giorno. Si possono imparare molte cose e metterle a confronto con le conoscenze che abbiamo della vita contadina in Italia o in un’altra nazione. Personalmente mi è piaciuta molto la struttura delle case, con quell’unica stanza riscaldata e sempre pulita per riunire la famiglia. Quello che potrete vedere è, in poche parole:
- Come si viveva in Alta Svevia dal 1650 al 1950 circa
- Come e cosa si coltivava
- Cosa si mangiava in epoca Barocca
- Come vivevano e vivono oggi gli animali
- Come ci si divertiva nell’Alta Svevia Rurale
Il Museo è aperto da Aprile a Ottobre. Consultate sempre il sito ufficiale per organizzare la vostra visita!
Come si vivere nall’Alta Svevia Barocca
Casa a graticcio, in tedesco, si dice Fachwerkhaus ed è una di quelle parole che sentirete o leggerete spesso al Museumdorf di Kürnbach. Le case a graticcio erano un must nella metà del XVII Secolo e la loro caratteristica ulteriore era di avere il tetto fatto di canne fluviale, proprio come le tatched house in Inghilterra. Un tetto simile necessita di una manutenzione annuale ma – udite udite – è molto resistente e perfetto per mantenere determinati beni o merci nel sottotetto. La casa a graticcio solitamente aveva una sola stanza calda (la Stube, per l’appunto), a piano terra. Le stanze da letto erano al primo piano e, sopra di loro, c’era la zona del sottotetto. In casa si viveva, mangiava, lavorava.
Come e cosa si coltivava
Nel museo c’è grande spazio per l’agricoltura: i prodotti coltivati direttamente nei confini della proprietà vengono venduti in mercatini e occasioni varie. Tutto il comparto agricolo del Museumdorf di Kürnbach è curato da volontari che passano le loro ore a sistemare orti oppure a pulire le coltivazioni di patate da ogni genere di insetto possa nuocere alle colture. Lo spazio agricolo del museo è spesso utilizzato come spazio didattico per le scuole. Giusto per spiegare che le carote non nascono nel banco-frigo del supermercato.
Cosa si mangiava nell’Alta Svevia in epoca barocca
Uno degli edifici del villaggio è dotato di una vecchia e funzionante stufa per cucinare. Lì ho scoperto che cosa veniva messo nei piatti dei contadini del XVII Secolo. La cucina barocca dell’Alta Svevia servita all’interno dei conventi era molto ricca e composita: comprendeva molta carne e ogni genere di leccornia, dall’antipasto al dolce. Il popolo, per contro, mangiava molto male perché la Guerra dei Trent’anni aveva lasciato terra bruciata un po’ ovunque. Nel senso più letterale del termine. I contadini mangiavano patate, tuberi vari e tanta, tantissima polenta di avena. Veniva usata una variante scusa di avena. Il cereale veniva battuto, macinato per poi tostare la farina in una pentola. La polenta si ottenva aggiungendo del latte al tutto e continuando a mescolare. La farina di avena cuoce in poco tempo. Spesso veniva insaporita con della cannella e dello zucchero. Quel giorno l’ho assaggiata e non era così male. C’è da immaginarsi come sia mangiarla tutti i giorni.
Il Museo e gli animali
Quella che vedete è la Mucca Mara, che vive placida al Museumdorf Kürnbach assieme al suo vitellino Yo-Yo. Mara è cordiale e si lascia avvicinare dalle persone che visitano il museo. Lei è solo una degli animali presenti nella struttura. Ci sono pecore, galline, capre e tante bellissime api. La cosa bella di un living museum come quello di Kürnbach è che è possibile interagire tranquillamente con gli animali. Mara non viene munta perché il suo latte va a Yo-Yo ma, poco distante da lei, c’è una mucca finta con la quale è possibile fare esperienza di mungitura. A me piace molto. Mi è piaciuto molto perché mi ha ricordato quando ero piccola e ho provato a mungere per la prima volta.
Come ci si divertiva
La vita rurale concedeva del tempo (magari poco) per il divertimento: uno degli edifici del Museumdorf Kürnbach un tempo era la sala da ballo del villaggio: lì venivano fatte le feste di fine raccolto e anche tutti i pranzi dei vari matrimoni celebrati in zona. Il divertimento, però, non finiva lì: il villaggio possiede anche una pista da bowling tutta in legno. Una vera meraviglia dove potrete cimentarvi a fare strike!
Il ristorante del Museumdorf Kürnbach
Menzione speciale per il ristorante del Museumdorf Kürnbach. Accessibile anche da chi non ha acquistato il biglietto per visitare il villaggio, questo ristorante tradizionale è il posto giusto (o uno dei posti giusti) dove fermarsi a mangiare se passate nella zona di Bad Schussenried. Achtung! Le porzioni sono a dir poco grandi: con mezza porzione (halbportion) avrete un piatto più che degno e soddisfacente. A meno che non abbiate una fame da lupi. Gian e io abbiamo assaggiato un piatto con wurst e lenticchie, cosa molto utilizzata nella cucina contadina dell’Alta Svevia. Le proposte gastronomiche, da quelle parti, sono particolarmente carnivore ma sul menù c’è spazio anche per qualcosa di tradizionale e vegetariano: i Käsespätzle.
Il Museumdorf Kürnbach, per me
Se leggete il blog da un po’, saprete sicuramente quanto io ami inoltrarmi nella storia. Spesso parlo di Storia con la S maiuscola, quella che viene fatta dalla gente e che, quasi mai, compare sui libri da studiare. Il Museumdorf Kürnbach mi ha mostrato il lato popolare della vita che si può scorgere lungo la Strada del Barocco dell’Alta Svevia. La vita è fatta sempre di tante cose e più di tutto ci viene sempre insegnato che c’è chi governa e chi è governato. In Alta Svevia nel XVII Secolo, erano i monasteri a fare il bello e cattivo tempo. Il popolo stava fuori da quelle sale dipinte e adornate. Il Museumdorf Kürnbach regala un bellissimo spaccato di vita comune.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Un museo a cielo aperto! Io li adoro 🙂
Ne ho visto uno molto simile a Bucarest e Stoccolma, nel secondo indossavano anche gli abiti d’epoca, sembra di essere tornati indietro nel tempo XD
A Stoccolma sei stata a Skansen?
Mi piacciono tantissimo questi musei che permettono di vedere come si viveva un tempo, se posso vado sempre a visitarli. Il cibo era molto “povero” e mangiare le stesse cose tutti i giorni penso non fosse entusiasmante, ora abbiamo anche troppa scelta.
Io mi chiedo spesso come sarebbe stata la mia vita se fossi nata in un’epoca diversa.
Adoro questi musei che sono la ricostruzione di epoche antiche. Sembra proprio di vivere in quei tempi, immergendosi nella realtà della vita quotidiana.
Vero? Lo penso anch’io.