Sono tornata dal mio ultimo viaggio a Tenerife da poco meno di due settimane e a me già sembra che sia passata un’eternità. Quello che vi voglio raccontare oggi è, per me, l’itinerario che svela la vera e pura essenza di Tenerife: il suo vulcano. Il Teide è davvero un qualcosa di maestoso e speciale e si potrebbe passare una settimana intera a esplorarlo, senza mai mettere i piedi nell’Oceano. Tenerife è un’isola meravigliosa perché regala qualcosa di sé ad ognuno: il mare a chi vuole il mare, la vita da spiaggia a chi vuole quel genere di vacanza, l’alta montagna e i paesaggi lunari agli amanti del trekking, siti UNESCO e città antiche per chi ama la storia. Oltre che un’infinità di crocchette di ogni tipo e formaggio di capra come se non ci fosse un domani per chi ama la cucina delle Canarie. Io, per esempio.
Viaggio on the road sul Teide
Il mio percorso on the road sul Teide è partito da Las Galletas, nel sud dell’isola. Come vi racconto nel video (lo trovate a fine pagina o sul mio canale YouTube) ho preso in prestito l’auto di mio padre e mi sono lanciata in questo percorso che mi ha preso un pomeriggio intero. Si può salire sul Teide anche con i mezzi pubblici: l’unica differenza è che ci si mette un po’ di più. Le linee di bus che portano sul Teide sono la 342 (da Costa Adeje alla Teleferica e ritorno) e la 343 e la 348 (da Puerto de la Cruz alla Teleferica, passando per La Orotava). Ritornando al mio viaggio on the road di quel giorno, la strada mi ha portato da Las Galletas ad Arona, per poi puntare verso Vilaflor. Da quel lato il Teide è meraviglioso. Da Vilaflor ho seguito la TF-21 fino a La Cañadas del Teide. Da lì mi sono girata e sono ritornata indietro, prendendo poi la TF-38 per scendere dal lato de Los Gigantes. Da lì, sono tornata a Las Galletas utilizzando l’autostrada.
Il Teide, per me
Per tutti è il Teide. Per me è “mi amor”. Oggi qui il mondo è in technicolor. #SweetHomeTenerife pic.twitter.com/80aEpfIIuU
— Giovy Malfiori (@Giovyfh) 16 aprile 2018
Solitamente scrivo i vari “per me” dei luoghi che visito come chiusa del post. Per il Teide è diverso. Si merita l’apertura. O quasi. Ci sono luoghi al mondo che ispirano amore incondizionato e, quel vulcano, è tra quelli. Parlo sempre a livello personale. Non so se sia per il suo essere un gigante solitario, per il suo sembrare arcigno senza esserlo davvero. Non so se sia per il suo essere padre dell’isola oppure perché è capace di essere un guardiano e lasciarsi osservare tutti i giorni, così… in silenzio, al mattino, mentre sono lì e bevo il mio tè per iniziare la giornata. Amo i vulcani e il Teide per me è la Maestà dei vulcani. Come dicevo in quel tweet che vedete qui sopra, per tutti è il Teide, per me è “mi amor“. Quando qualcuno mi chiede cosa fare a Tenerife e cosa non perdere sull’isola, la mia risposta è una sola: vai sul vulcano.
In viaggio sul Teide: cosa tener presente
La montagna non è mai uno scherzo, nessuna parte del mondo lo è: viaggiare richiede informazione e rispetto ovunque noi siamo. Il Teide è una grande montagna e come tale va trattata. A questo vanno aggiunte la latitudine di Tenerife e il fatto che il sole batta alla grande. Non azzardatevi a salire sul Teide senza avere con voi quanto segue:
- Scarpe adatte: evitate le infradito. Sì ai sandali purché siano da trekking e vi proteggano bene il piede. I miei, per esempio, avevano la suola in vibram ed erano propriamente studiati per il trekking. Sul Teide si resta sui sentieri perché le rocce vulcaniche (soprattutto quelle dell’ultima eruzione) tagliano e vi distruggeranno le scarpe.
- Protezione per la testa: cappelli e bandane come se non ci fosse un domani. A 2000 metri il sole batte alla grande.
- Crema solare PF50: a meno che non abbiate la melanina furente, lassù ci si scotta. Non salite sul Teide senza crema, please, vi fate del male.
- Acqua: non ci sono fontanelle in giro, o almeno io non le ho viste. Nei pressi della teleferica ci sono dei ristori e si può acquistare da bere ma è meglio avere acqua con sé. Il discorso vale anche per il cibo, nel caso vogliate passare su tutto il giorno.
- Felpa e giacca anti-vento: fa caldo, è vero, ma potrebbe anche non essere così.
- Benzina: se siete in auto, osservate il livello del serbatoio. Passata Vilaflor, ho trovato distributori. Fate bene i vostri conti.
- Il buon senso: cercate di non voler fare gli eroi e rispettate l’ambiente che vi ospita.
On the road sul Teide: dalle parti di Vilaflor
Perché salire sul Teide? In primis per ammirare il panorama. Ci sono luoghi che vanno visti dal basso verso l’alto e altri nell’opposta modalità. Tenerife fa parte di quest’ultimi: va osservata dalla spiaggia e soprattutto dalle pendici del suo vulcano. È un modo meraviglioso per notare come gli antichi crateri arrivassero a lambire l’oceano. La strada che porta verso Vilaflor è speciale da questo punto di vista: è capace di regalare tutti i colori che Tenerife custodisce sul suo territorio.
On the road sul Teide: il Parque Natural Corona Forestal
Viaggiando on the road alla scoperta del territorio del Teide si attraversano ben due parchi: quello con il nome del vulcano e il Parque Natural Corona Forestal. Quest’ultimo è il primo che si incontra salendo da Vilaflor e si tratta di una zona naturale protetta di circa 40’000 ettari che parte da 300 metri circa e arriva a oltre 2700 metri d’altitudine. Si tratta di un luogo dove poter ammirare il verde di Tenerife. Qui ci sono moltissime specie diverse di alberi che dialogano in continuazione con un territorio dalle caratteristiche geologiche uniche. La fermata che ho fatto da quelle parti, quel giorno, mi ha regalato il mondo in technicolor: mai visto un verde così, con lo sfondo di un cielo azzurro così. Che spettacolo!
On the road sul Teide: Il Museo Juan Evora
Nel punto in cui gli alberi lasciano lo spazio a ciò che l’ultima eruzione del Teide ha creato, troverete un piccolo museo che fa anche da centro visite. Nei pressi di questa struttura a circa 2100 metri sul livello del mare c’è anche un parcheggio e un bagno da poter utilizzare gratuitamente. Il Museo Juan Evora raccoglie, in un paio di stanze, informazioni e installazioni che racconta la vita sul Teide ai tempi dei Guanches, la popolazione originaria delle Canarie che lì viveva fino all’arrivo degli spagnoli. Dal parcheggio partono alcuni sentieri per scoprire i dintorni. Il sentiero nr.18 porta al Pico Viejo a 3100 metri. Il Pico Viejo è il “responsabile” dell’ultima eruzione avvenuta nel 1798. Come vi dicevo, non azzardatevi ad avventurarvi sui sentieri se non avete l’attrezzatura adatta. I sentieri che partono dal Museo sono percorribili senza autorizzazione. Se, invece, volete salire a piedi sul Pico del Teide (3700 metri), dovete chiedere preventivamente l’autorizzazione. Le informazioni sono disponibili online.
On the road sul Teide: l’arrivo su Marte
Il panorama che si può ammirare dal Museo fino alla partenza della Teleferica è un qualcosa di pazzesco. Per me è Marte, è un alto mondo, è un qualcosa che fino a prima di arrivare lì la prima volta tantissimi anni fa era presente solo nella mia testa. E nei romanzi di fantascienza. Quello che state guardando in questa foto è un libro di geologia a cielo aperto: ci sono i resti del mare preistorico, ci sono le eruzioni, ci sono le rocce di diversi colori segno dei diversi minerali presenti. E c’è sempre lui: immenso e spettacolare. Lungo la strada troverete molti parcheggi adibiti appositamente per fermarsi e fare foto. Evitate di fermarvi dove non potete. La strada è percorsa anche da parecchi ciclisti (c’è del gran ciclismo eroico da quelle parti) quindi state particolarmente attenti.
On the road sul Teide: la strada del ritorno
Uno dei luoghi più frequentati sul Teide è la teleferica, o il teleferico… per dirla in spagnolo. Si tratta di una funivia che porta bene in alto sul vulcano. È per molti ma non per tutti: dovete chiedervi se andare oltre i 3000 metri d’altitudine potrebbe farvi male o no. Io, quel giorno, non sono salita perché l’obiettivo della mia giornata era proprio starmene a zonzo sul vulcano e, per quanto potessi, starmene da sola. La teleferica è sempre ben frequentata e sappiate che non sempre parte: dipende dalle condizioni meteo. La mia strada del ritorno mi ha portata a scendere dal vulcano seguendo la TF-38, la strada ben segnalata che porta verso Los Gigantes. Perché sono scesa da lì? Semplicemente perché avevo voglia di andare a fare il bagno in un luogo molto bello che vi racconterò. Da Los Gigantes ho preso l’Autopista Sur e sono tornata al punto di partenza. Scendendo ero persa nel paesaggio. Per fortuna mia il traffico era inesistente e, ogni tanto, mi fermavo per fare foto o, semplicemente, per riempirmi gli occhi della bellezza in mezzo alla quale stavo viaggiando. Quel giorno, on the road sul Teide, mi sono resa conto di quanto quell’isola sia mia. Immensamente (anche) mia.
Ogni viaggio è un regalo immenso. Quell’itinerario sul Teide è stato indescrivibile per grandezza. Non so quante volte ho pianto. È come se mi avesse aggiunto un pezzo di cuore, perché quello che ho non bastava. Vi lascio in compagnia del video. Non so se voi lo notiate… ma io sprizzo felicità da ovunque. Anche da dove non si può dire.
Tutte le foto e il video sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Nei tuoi post su Tenerife trasmetti tutto l’amore per questa terra e fai venire voglia di viverla come fai te, da vera local! Chissà che uno dei prossimi viaggi non sia proprio da quelle parti, sono anni che manco!
Cara Sere, il tuo commento mi riempie di orgoglio perché è proprio quello il mio intento.
Visto che sono anni che manchi da quel pezzo di paradiso… parti e vai. Magari in autunno: c’è un clima invidiabile!