Capita di vivere per anni in una regione e di scoprire certe bellezze per caso. Mi è successo alla fine di Aprile, organizzando una piccola gita fuori porta nella zona dei Colli Euganei. La mia idea iniziare era quella di visitare Arquà Petrarca, proprio per andare a dire “ciao” al grande Francesco (una delle mie grandi passioni letterarie). Da lì, Gian e io avremmo fatto rotta verso l’Abbazia di Praglia per fare scorta di rimedi contro la mia tendinite da computer. Il risultato è stato il seguente: Arquà l’abbiamo vista da lontano, l’Abbazia mi ha rifornito di arnica e, prima di tutto questo, abbiamo deciso di visitare il Giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio, una sorta di piccola Versailles veneta.
Dove si trova Villa Barbarigo
Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani – questo il nome completo – si trova a Valsanzibio che fa parte del comune di Galzignano Terme, sui Colli Euganei. È a circa metà strada tra Monselice e Padova. Raggiungerla è molto facile, soprattutto se provenite dal nord Italia. Gian e io siamo partiti dalla provincia di Modena e abbiamo seguito solo provinciali e statali, senza mai prendere l’autostrada. In questo modo abbiamo attraversato tutto il Polesine e raggiunto i Colli Euganei da sud. Il paesaggio che abbiamo attraversato è stato l’introduzione perfetta alla bellezza dei Colli Euganei che sono, a livello geologico, una vera e propria enciclopedia della vita sulla nostra penisola. La villa è dotata di parcheggi gratuiti ben segnalati. Il mio consiglio è quello di arrivare all’orario di apertura (anche per trovare posto per l’auto). Il giardino della villa è visitabile dalle 10 del mattino e il prezzo d’ingresso è di 11€. Ben spesi, ve lo dico sinceramente. La villa non si visita. Date un’occhiata sul sito ufficiale per maggiori informazioni.
Cosa vedere nel Giardino di Villa Barbarigo
La zona visitabile del giardino di Villa Barbarigo si divide essenzialmente in due parti principali: il giardino monumentale e il giardino naturale. La creazione del giardino risale alla metà del 1600 quindi, sia che si tratti di zona monumentale sia che si parli di giardino naturale, vi ritroverete a passeggiare in un ambiente con piante vecchie di ben 400 anni. E questo vale già il viaggio. Oltre a questo, vi devo proprio dire che la zona monumentale si divide in altre varie porzioni di giardino, ognuna con un proprio senso. Queste sono, essenzialmente:
- Il portale di Diana, che dà l’ingresso alla villa
- Il decumano delle Peschiere, ovvero il viale che vi condurrà lungo tutto lo sviluppo del giardino e che divide le due zone principali
- L’isola dei conigli, dove ci sono proprio i conigli
- Il labirinto
- Monumenti e fontane varie, sparse un po’ in tutta la zona monumentale
La lista qui sopra è solamente un mio riassunto: all’ingresso del parco vi verrà consegnata la piana del giardino e vi verranno date alcune spiegazioni per orientarvi meglio. Sappiate fin da ora che la zona naturale del giardino è provvista di una vasta area pic-nic, con tanto di presenza di food truck.
Il portale di Diana
Ai tempi d’oro della vita di Villa Barbarigo, il portale di Diana era la vera e propria porta d’ingresso di questa splendida dimora. Probabilmente i nobili che la possedevano arrivavano qui da Venezia direttamente in barca, o quasi. Questo portale, ovviamente a tema classico, è costituito da una sorta di loggia progettata da Luigi Bernini, l’architetto e paesaggista fratello del più famoso Gian Lorenzo. Il Bernini lavorò proprio a Villa Barbarigo nella progettazione dello spazio verde e non solo. Il padiglione di Diana è bello da dentro il giardino e bellissimo da fuori. Fermatevi ad ammirarlo prima di entrare.
Il Decumano delle Peschiere
Il Decumano delle Peschiere è una lunga linea di vasche e fontane che parte dal Portale di Diana e sale fino al punto dove inizia la zona naturale del giardino. Questo viale fatto di acqua, terra e siepi secolari è la rappresentazione più perfetta (si può dire “più perfetta”) dell’opera ingegneristica e paesaggistica del Bernini. Noterete subito che il viale è in leggera salita: questo serviva per sfruttare la caduta dell’acqua dai Colli Euganei e alimentare, grazie alla pendenza naturale, le fontane presenti in questa parte del giardino e in tutto il resto dello spazio verde. Il concetto è lo stesso applicato a molte dimore signorili di quest’epoca e di quelle successive, come il Castello di Annevoie in Belgio, giusto per darvi un esempio. Consiglio: fermatevi a guardare le tartarughe. Io non sarei mai andata via.
L’isola dei conigli
L’isola dei conigli di nome e di fatto. Le ville tipo questa di Valsanzibio venivano costruite per il piacere dei loro signori. Erano più un buen retiro che una casa da vivere. Erano il luogo perfetto per fuggire dalla pressione di città come Venezia e Padova, rappresentavano lo svago e il fatto di vivere senza pensieri. Per questo motivo, erano spesso colme di luoghi ludici o di luoghi fatti apposta per intrattenere e far riflettere chi dimorava nella villa. L’isola dei conigli nasce per questo: per testimoniare il ciclo della vita e rappresentarlo in tutto e per tutto. Questa struttura è una delle poche rimaste in Italia nel suo genere: è una vera e propria porzione di giardino con un’isola, separata dal resto del parco con un canale colmo d’acqua. Su quest’isola sono state poste delle famiglie di conigli che vengono regolarmente alimentate e che proseguono con la loro vita. Durante il giorno non si mostrano moltissimo ma se attendete qualche minuto in silenzio, li vedrete di sicuro. I conigli, ve lo assicuro, vivono bene e degnamente.
Il labirinto
Il labirinto di Bosso sempreverde di Villa Barbarigo è il vero pezzo forte della zona monumentale: si tratta di una struttura davvero molto grande, che vi prenderà almeno 45 minuti prima che rivediate l’uscita. Il labirinto ha circa 400 anni e fu progettato per far giocare i proprietari della villa e, allo stesso tempo, condurli in una sorta di percorso di riflessione e purificazione. I labirinti, infatti, sono una sorta di enigma verde, un qualcosa fatto per camminare, trascorrere del tempo ma anche pensare alla vita stessa. Il tema centrale di quello di Villa Barbarigo sono i peccati capitali. Uno fra tutti, almeno secondo quella che è stata la mia esperienza quel giorno: la superbia. Chiunque entrasse nel labirinto diceva “dai che ci mettiamo poco“. E così non è stato, nemmeno per la sottoscritta. Qualche raccomandazione: quel labirinto è un vero e proprio monumento con 4 secoli di vita. Le siepi sono alte e lasciano poco spazio. Troverete del personale della villa a ripetervi ciò che state per leggere ma vale la pena di segnalarvelo anche qui: gli zaini si tengono davanti, per non rovinare le siepi, e i bimbi vanno assolutamente tenuti per mano e accompagnati. La sensazione che ho provato là dentro è stata quella di essere totalmente disorientata. Bellissimo e pazzesco nello stesso tempo.
La villa
La villa vera e propria si trova in posizione laterale rispetto al giardino monumentale ed è chiusa al pubblico, generalmente. La visita degli interni è possibile solo in gruppo e su prenotazione. Dall’esterno mi è sembrata una dimora molto bella, signorile ma non troppo sfarzosa, perfetta per il genere di parco in cui si trova. È il giardino, infatti, il vero protagonista… non la dimora.
Il giardino naturale e i food truck
Dove terminare la visita a un giardino così bello se non stesi su un prato a godersi l’ombra di due cedri con più di 300 anni?! La zona non monumentale (e che io ho chiamato naturale, in questo post) è proprio il rifugio perfetto per rilassarsi e riposarsi dopo aver affrontato gli enigmi del labirinto e dopo aver ammirato un giardino davvero speciale. Qui troverete un’aera pic-nic dove poter consumare il vostro pranzo al sacco, magari stesi sul prato. Portatevi stuoie e coperte! Se non vi siete portati nulla, sappiate che qui troverete alcuni food truck pronti a rifocillarvi con ogni delizia. Noi eravamo attrezzati con i nostri panini ma non abbiamo rinunciato ad un buon aperitivo con prosecco e spunciotti. Non sapete cosa siano gli spunciotti!? Si tratta di stuzzichini molto tipici del Veneto fatti da una fetta di pane che accompagna bontà come il baccalà mantecato, le sarde in saor e tante, tantissime delizie. Da provare. Ultima avvertenza: le fontane del giardino non danno acqua potabile. Armatevi, quindi, di bottiglie da casa o acquistatele presso i food truck .
Villa Barbarigo, per me
Come spesso mi accade ultimamente, eccomi qui a scrivere qualche parola più personale su quel giorno nel giardino di Villa Barbarigo a Valsanzibio. Sono nata e cresciuta in un Veneto più di montagna che di nobiltà e ville, pur restando a mezzo metro dalle realtà venete più conosciute e ammirate. Quando visito luoghi come le ville venete mi viene sempre di lavorare di gran fantasia e immaginare la vita ai tempi d’oro della Serenessima. Passeggiare in mezzo a quel verde, in quel giorno di Aprile, mi ha fatto bene e mi ha riportato in una dimensione naturale della quale, probabilmente, avevo bisogno. Mi è piaciuto visitare quel giardino? Sicuramente sì. Andateci e poi ditemi.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
Ne ho sentito parlare spesso e proprio alcuni mesi fa un ristoratore di Arqua Petrarca ce la consigliò per il labirinto ma non sapevo come raggiungerla e come muovermi. Interessante itinerario.
Il labirinto è davvero spettacolare. Vale la pena di andare anche solo per vedere quello!
Fantastico questo labirinto, forse mi sarebbe venuto un po’ di panico se mi fossi persa! Credo che godersi completamente la giornata con un pic-nic è il massimo del relax. Intanto, Giovy mi fai venire sempre l’acquolina in bocca. Questi sfinciotti li trovo gustosissimi.
Quel labirinto è stato una grande esperienza!
Scoprire dei luoghi anche nei posti dove si vive é una delle emozioni più belle, almeno per me! Direi che hai scoperto un posto davvero elegante e incantevole. Un posto di cui ho sentito parlare da te per la prima volta, ma che merita assolutamente una visita 🙂
Spesso si sottovaluta la bellezza quando è dietro casa.