Era poco più di un mese quando mi sono ritrovata, in un venerdì pomeriggio, a passeggiare per Castlefield. Questa zona è una delle prime cose da vedere, per me, quando si visita Manchester, magari per la prima volta. I motivi sono molti ma posso sostanzialmente riassumerli in due spiegazioni: Castlefield è la parte di Manchester – patrimonio Unesco – che meglio racconta la storia della città, dalla sua fondazione ai giorni nostri. In secondo luogo, è la parte di Manchester che vi farà sentire la voce della città, una voce fatta di acqua che scorre, treni che sferragliano, oche che starnazzano e auto in fila al semaforo.
Dove si trova Castlefield
Per trovare il quartiere di Castlefield e il bacino dei canali vi basterà tenere come punto di riferimento la stazione di Deansgate. Qui potrete arrivare con il tram (Metrolink) della città di Manchester oppure utilizzando il Metroshuttle, ovvero le linee di shuttle gratuite che girano per il centro della città. Se siete a piedi e siete in centro, iniziate a camminare lungo Deansgate, la strada che dà il nome alla stazione. In circa 10 minuti di cammino sarete all’ingresso di Castle Street, che è dove iniziano i canali. Il sentiero pedonale sul quale camminare (e che vedete qui sopra nella foto) si chiama Rochdale Canal Tow Path.
Qualche parola sulla storia di Castlefield
Castlefield è Manchester al 100%. Qui nacque l’accampamento romano che diede vita alla città che possiamo vedere ora. Quella che oggi vi racconterò è una zona da esplorare a piedi che è una vera e propria Conservation Area, un qualcosa che mette assieme presente, archeologia industriale e futuro di un luogo che ha davvero tanto da dire. Fatta eccezione per la zona del forte romano (che merita un post a parte che scriverò presto), la Castlefield che vedrete ora è figlia della Rivoluzione industriale che si è fatta strada nel mondo proprio da Manchester. La canalizzazione del fiume e gli edifici di mattoni rossi che vi faranno compagnia sono sorti tutti dal 1760 in poi, con grossa concentrazione nella prima metà del 1800. Se avete letto North & South di Elizabeth Gaskell… beh, questa è la parte di città che viene raccontata in quel romanzo. Castlefield subì un calo e un peggioramento dagli anni ’70 all’inzio degli anni ’80, quando fu designata come area di conservazione. Oggi è una vera e propria perla inglese.
Cosa vedere a Castlefield
Ci sono molte cose da ammirare a Castlefield ma, prima di tutto, occorre guardare Manchester con occhi curiosi e aprire le orecchie alla sua voce. Per visitare Castlefield vi basterà una mezza giornata se non avete intenzione di vedere, nello stesso giorno, il MOSI, ovvero il Manchester Museum of Industry e Science. Cosa si trova in questa zona e su cosa è meglio concentrarsi? Ecco la mia lista:
- Il Rochdale Canal e la sua chiusa
- La zona del ponte ferroviario
- Il Forte Romano
- Il ponte sul Bridgewater Canal
- Il MOSI (prendetevi un giorno intero se volete vedere museo + zona dei canali)
Il Rochdale Canal e la sua chiusa
Tutta la Gran Bretagna è solcata da canali ancora navigabili. Manchester, come centro industriale più importante dell’isola, ebbe bisogno, fin dalla nascita delle prime industrie, di vie d’acqua che permettessero di inviare le merci al porto di Liverpool o in altre zone della Gran Bretagna. Il canale che ha plasamato Castlefield è il Bridgewater Canal che, in una delle sue parti, prende il nome di Rochdale Canal. La realizzazione di tutta la rete di questo canale si prese ben 100 anni della storia di Manchester ma diede un nuovo volto alla città e ampliò le prospettive produttive di tutta l’area metropolitana. Il canale, ad oggi, è ancora navigabile e – pensate un po’ – si collega direttamente alla via d’acqua che porta a Liverpool. Uno dei miei sogni britannici è proprio di viaggiare tra Liverpool e Manchester con una barca. Chissà mai che ci riesca. Il canale è la prima delle voci della città che potrete ascoltare. Il rumore incessante dell’acqua che cade dalla chiusa è meraviglioso. Almeno finché non vi scappa la pipì.
La zona del ponte ferroviario
Poco dopo la chiusa sul Rochdale Canal troverete una deviazione sulla destra. Si tratta della strada che porta verso il Forte Romano e, nel percorrerla, passerete sotto il ponte ferroviario che porta i mezzi a Deansgate. Quello è uno di posti più instagrammati e instagrammabili di Manchester ma io, una volta lì, ho pensato poco alle foto e all’immagine e molto alla città. Mi sono seduta su uno degli scalini di un ponte e sono rimasta ad ascoltare la città. Manchester è rappresentata, nello stemma della città, da un’ape e non so se vi sia mai capitato di avvicinarvi a un alveare per ascoltarlo. Si sente un ronzio che non si può definire a parole. Manchester è uguale: la città è piena di rumori che sembrano divisi l’uno dall’altro ma che in realtà sono capaci di creare un’armonia unica. Restare lì sotto per cinque minuti è il modo migliore per ascoltare questa voce.
Il ponte sul Bridgewater Canal
Il bacino più largo del Bridgewater Canal è attraversato da un ponte pedonale che, al primo passo, vi sembrerà un po’ instabile. È semplicemente elastico e si adatterà bene al vostro passo (per me è un puro divertimento attendere la sua “spinta” prima di fare il passo successivo) e vi permetterà di mettere piede nella parte di Castlefield denominata Bridgewater Canal Tow Path, dove trovere un gran bel pub dove fermarvi a mangiare o a bere una birra. Qui c’è la parte più nuova di Castlefield, quella che gli inglesi identificherebbero con l’aggettivo “refurbished”. Lungo la banchina di questa parte di canale ci sono moltissime house-boat, alcune anche disponibili a mo’ di stanza di hotel.
Castlefield, per me
Io e Manchester ci conosciamo da tempo ma non ci eravamo ancora parlate apertamente. Non appena sono arrivata a Piccadilly Station ho capito che quel viaggio era diverso. Scendendo dal treno ho rivisto dentro me le immagini di un luogo che avevo già visto e ho avuto la sensazione di sentirmi a casa. Felicemente a casa. Quel pomeriggio solitario in giro per Castlefield mi ha davvero permesso di aggiungere dei pezzi al puzzle che già avevo dentro al mio cuore. Castlefiel è la zona da cui partire per conoscere la città e non il suo centro che, a tratti, potrebbe sembrare molto convenzionale. Il vero carattere di Manchester sta in quei canali, nello sferragliare dei treni, nel rumore dell’acqua e in tutti quei mattoni rossi che compongono gli edifici di questa area di archeologia urbana e industriale che, per me, non ha pari. Presto vi racconterò del MOSI e del Forte Romano. Promesso.
Mi ripeto, lo so, ma in questo caso sarebbe davvero il caso di citare Shakespeare che, sicuramente senza saperlo, scrisse un verso capace di identificare il futuro della sua Inghilterra. Era il 1611 e lui scrisse La Tempesta e mise in bocca a Calibano queste parole.
“Be not afeard. The isle is full of noises,
Sounds, and sweet airs that give delight and hurt not.
Sometimes a thousand twangling instruments
Will hum about mine ears, and sometime voices
That, if I then had waked after long sleep,
Will make me sleep again. And then, in dreaming,
The clouds methought would open and show riches
Ready to drop upon me, that when I waked
I cried to dream again.”
Ascoltate questi versi recitati da Kenneth Branagh. Io l’ho fatto quel giorno a Castlefield e, manco a dirlo, mi sono commossa. Shakespeare, per me, vide quell’Inghilterra industriale che sarebbe nata poco più di 100 anni dopo. Vide Manchester, in tutta la sua bellezza.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
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