Ci sono dei giorni in cui sai a che ora inizi e non sai a che ora finisci. Ritorno con la mente in Piemonte, nella zona delle Langhe, in una giornata iniziata a Barolo, proseguita a Grinzane Cavour e terminata a Neviglie, all’Agriturismo Dindina, con le mani sporche di farina, calici di vino e tante belle risate. Oltre a tante cose buone da mangiare. Un corso di cucina nelle Langhe è un qualcosa da fare prima o poi nella vita. Per i tajarin fatti con le proprie mani sono buonissimi e ti ricordano quanto bello possa essere il mondo.
L’Agriturismo Dindina e i corsi di cucina piemontese
Ci sono persone che, nella loro vita, possono diventare bravi ristoratori. Ce ne sono altre che nascono con un’indole che li può portare ovunque nella vita ma loro finiranno per essere sempre quelli col grembiule sporco di sugo, il sorriso stampato in faccia e tanta voglia di accogliere tutti. E’ ciò che ho pensato non appena ho varcato la porta della Agriturismo Dindina di Neviglie e ho incontrato la signora Delfina che, nel giro di un minuto, mi è sembrata una persona conosciuta da sempre. Accogliente, sorridente e molto pratica, Delfina non solo accoglie le persone che prenotano nel suo agriturismo per pernottare o mangiare. Delfina insegna anche a cucinare, a preparare piatti tipici della tradizione del Piemonte. Quel giorno di Ottobre, malgrado un po’ di stanchezza data da una giornata lunghissima e piena di impegni, mi sono messa il grembiule e, assieme a lei e ai miei compagni di viaggio, ho affondato le mani nella farina per impastarla con l’uovo. Sorridevo e mi sentivo felice. Cucinare è un atto d’amore, anche quando lo fai per te stesso. Delfina offre corsi di cucina per i viaggiatori che vogliono innamorarsi del Piemonte. Uscirete dalla sua cucina innamorati anche di lei, dei suoi modi, della sua vita.
Cucina Piemontese: il Flan
C’era una volta il Flan, una di quelle cose che creano dipendenza… soprattutto se al gorgonzola. Il Flan è un qualcosa di piuttosto diffuso, soprattutto se preparato col formaggio e con il topinambur, altra cosa che ho imparato a mangiare solo andando in Piemonte. E’ molto facile da preparare e il suo segreto sta nella cottura a bagnomaria… e nella capacità di comprendere quando è pronto. Per prepararlo, per una persona, servono:
- 50 grammi di gorgonzola. Dolce o piccante a seconda del vostro gusto
- 1 uovo
- un po’ di latte
Vi basterà sciogliere (a mo’ di fonduta) il gorgonzola aggiungendo un po’ di latte. Lasciate intiepidire la fonduta e aggiungente l’uovo sbattendo generosamente. Imburrate uno stampino e versate il tutto dentro. Il flan va in forno a 200 gradi (forno statico) per 20 minuti, a bagnomaria.
Cucina Piemontese: i Tajarin
La bontà assoluta. Soprattutto se impastata da te. Una delle cose belle dei corsi di cucina dell’Agriturismo Dindina è il fatto di preparare con le proprie mani la pasta che ci mangerà. I Tajarin sono un tipo di pasta all’uovo dal taglio molto fine. Si possono condire con diversi sughi. Quella sera noi li abbiamo gustati con il ragù di carne. Preparare i Tajarin è facile: basta un uovo per ogni etto di farina. Si impasta tutto con forza e si tira in modo che la pasta risulti proprio fina e sottile.
Cucina piemontese: Il Bonet
Ah… il Bonet. Quella cosa deliziosa che fa rima con Piemonte all’ennesima potenza. Il Bonet è stata la prima cosa che abbiamo preparato con la signora Delfina. Il Bonet va preparato molto prima della cena, in modo da poterlo servire una volta raffreddato. Per preparare il Bonet, per circa 6 persone, servono:
- 3 cucchiai di zucchero
- 4 uova
- 3 cucchiai di cacao
- 2 manciate di amaretti
- 500 ml di latte
Come prima cosa, si sbattono le uova con lo zucchero. A questo preparato vanno aggiunti latte e cacao per poi gli amaretti sbriciolati. Il tutto va mescolato per bene, incorporando un po’ d’aria. Come il Flan, ha bisogno di essere cucinato a bagnomaria per circa una ventina di minuti.
La cosa più bella dell’esperienza all’Agriturismo Dindina
La cosa più bella della mia esperienza di quel giorno? Le risate, il sentire le mani sporche di farina, sentire il profumi che si confondo nelle stanze. Stappare il vino direttamente in cantina, percepire i rumori dei piatti che sbattono l’uno contro l’altro e capire di aver vissuto davvero una bella giornata. Ve lo consiglio, di cuore.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
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