
Sono giorni che ragiono molto: sarà l’età che avanza, sarà che ogni tanto mi piace fermarmi a pensare al momento storico nel quale vivo. E’ come se mi mettessi a sedere davanti a una vetrina o a uno schermo e guardassi il nostro terzo millennio passarmi davanti. Giorni fa ho rimesso a posto delle foto, riordinandole a dovere. Solo lì mi sono accorta di quante cose non abbia ancora scritto, di quanti luoghi non abbia ancora raccontato. Lì per lì mi sono sentita come se fossi in preda ad una grande mancanza. Poi quella sensazione è passata e mi sono detta che, infondo, non è necessario che io dica tutto. Anzi, in un mondo in cui la bulimia di concetti, storie e informazioni è ormai cosa comune, la scelta di dire o non dire è proprio un atto di responsabilità. Almeno lo è per me.
Quei viaggi di cui non parlerò

Non vi capita mai di girare in un qualche luogo e provare un totale menefreghismo per tutto quello che differisce da voi, dal vostro viaggio e dal fatto di essere lì? A me spesso: ci sono dei momenti in cui sono in giro per il mondo e sono solo me stessa e basta. No blog, no foto, no social, no pensieri del tipo “di questo devo scrivere“. Ci sono solo io alla vecchia maniera, quella maniera del “pre-internet“… che poi è quella che mi ha formata, quella dei diari di viaggio, della Giovy sognante che andava in bagno con l’atlante sulle ginocchia per decidere quale sarebbe stato il nuovo viaggio da fare. Quella sono io e quella persona è ciò che amo di più ritrovare quando parto. Anche per questo, ogni tanto, mi metto in viaggio da sola. Ci sono miliardi di viaggi che non racconterò se non a voce, se non a me stessa perché rappresentano piccole istantanee private di momenti perfettamente miei.
Sii generoso: Mantieni un segreto

Provate a farci caso: quante volte andare su un social e vi ritrovate a pensare cose del tipo “non c’è bisogno che tu dica a tutti che ti sei fatta la ceretta“. Viviamo in un mondo in cui essere presenti online significa esistere. Cartesio avrebbe detto digito ergo sum ma – lo sappiamo tutti – la vita è ben altro e per fortuna è ben altro. L’eterna presenza online, fatta in modo “prezzemolistico” e poco ragionato (quindi, senza un progetto di fondo), si ritorcerà contro a questa società che ha fatto della vacuità uno dei suoi pilastri portanti. Questa cosa a me piace poco e vorrei svegliarmi al mattino e far parte di un mondo che ragiona prima di aprire bocca, prima di cliccare su “nuovo post” e buttare in rete qualsiasi cazzata, viaggi all’interno di quello spazio chiamato cervello. Space, the final frontier… ormai il cervello sembra un organo relegato alla fantascienza. Se vi volete bene, quindi, e volete un po’ di bene a chi vi sta accanto, ogni tanto tacete e tenete per voi qualcosa. Ve lo dice una che scrive qualcosa di nuovo tutti i giorni… un qualcosa che, però, fa parte di un progetto. Da me non saprete mai, o quasi mai, alcune cose della mia vita perché quelle – davvero – sono per pochi.
Selezionare significa dare un valore

Selezionare cosa dire, cosa scrivere e a chi indirizzare le nostre parole significa dare un valore a ciò che raccontiamo e a chi lo raccontiamo. Chiunque immetta un’informazione in rete dovrebbe sentirsi sulle spalle la responsabilità di ciò che dice, sia verso se stesso che verso gli altri. Chiunque immetta un’informazione in rete dovrebbe proprio pensarci due volte perché, come diceva Nanni Moretti, le parole sono importanti. Troppa quantità e troppa leggerezza tolgono, per me, valore alla parola. Un mattino di questi mi piacerebbe svegliarmi e ritrovare una rete fatta di solidità, contenuti interessanti, nessuna invidia e poca apparenza. E’ un’utopia, me ne rendo conto, ma non smetto di sognare. Anzi, non smetto di comportarmi così.
Domani si torna a parlare di viaggi, lo sapete. Oggi, per il momento, mi godo i miei ricordi, i miei pensieri e tutte quelle immagini che custodisco dentro la mia mente alla voce “cose della Giovy“.
Della Giovy e basta.
Ciao Giovy, che bel post hai scritto! Del resto, è impossibile darti torto… Anche io molte cose le tengo per me, anche se mi rendo conto che ha più “successo” chi spiattella di più, nonostante la falsità spacciata per verità. Fai bene a viaggiare da sola e a ritornare spesso e potentemente te stessa, anche mentre sei in un altro luogo. Credo che la smania di scrivere e anche di godere a tutti costi di quel luogo sia ciò che ci freghi di più!
Grazie Roberta.
Io credo che, non per tutti ma per molte persone, sia caduto proprio il senso del limite su cosa raccontare e cosa no. Soprattutto in fatto di questioni personali.
Ti farei una standing ovation, anzi, te la faccio da casa mia!
“Prezzemolistico” lo segnalerei alla Crusca come nuova voce da inserire nel dizionario!
Prima o poi riuscirò ad infilare uno dei miei neologismi nel Dizionario della Lingua Italiana. Grazie per la standing ovation Sere. Fatta da te ha un valore immenso.
Condivido in pieno quello che hai scritto ora stiamo esagerando con mettere in piazza tutto quello che facciamo .E’ bello tenere solo per noi determonate emozioni e sogni.Condividere si ma non in modo maniacale.W la nostra sana liberta’ …..
W la libertà di scegliere!
Se c’è una cosa, in questo web-vagabondaggio di cui tutti viviamo, che io apprezzo più di ogni altra, è l’autenticità. Come nel resto della vita, d’altronde. Il confine tra ciò che vogliamo serbare per noi e ciò che condividiamo è sottile, ma interrogarsi e scegliere è una forma sublime di verità verso noi stessi. Gran bel post. Grazie.
Grazie mille Maddalena!
Condivido a pieno! A volte mi fermo a pensarci anch’io e davvero penso… ma a chi interessa se oggi ho fatto questo? Perché lo sto scrivendo sui social? Poi quando si incontrano gli amici, invece di dire, sai, ho fatto questo..e avere il piacere di raccontare…sono loro che ti dicono..si, so già tutto…
Forse chi è cresciuto in un’epoca pre-internet la pensa proprio così.
tu scrivi: Ve lo dice una che scrive qualcosa di nuovo tutti i giorni… un qualcosa che, però, fa parte di un progetto. Da me non saprete mai, o quasi mai, alcune cose della mia vita perché quelle – davvero – sono per pochi.
Io sono l´esatto opposto! Mi piace parlare di tutto cio che mi capita, anche sui social se si tratta di qualcosa di bello o spiritoso. O triste a tal punto da aver bisogno anche di consolazione virtuale. ( capita raramente).
Penso sia una questione di scelte: ti sei mai chiesta se il raccontare proprio tutto possa portar via del valore a ciò che dici? Te lo chiedo solo per semplice curiosità.
Bellissimo post… A inizio anno scrissi qualcosa di simile.. Mi interrogavo su quanto volessi condividere dei miei viaggi, di mio figlio, della mia vita solo per riempire le pagine di un blog…e facevo appunto un passo indietro. Voglio vivermi il viaggio senza pensare ai social, alla foto da pubblicare o al post da scrivere… Voglio godermi il momento. Davvero una bella riflessione la tua, che sento anche mia… Scritta in maniera impeccabile. Chapeau.
Ti ringrazio Alessia!
Leggendo questo post ( lo volevo fare da quando l’hai pubblicato e non avevo tempo) mi accorgo del valore che ho dato a te come persona e non mi ero sbagliata. Io ti considero un vulcano, una che il tempo riesce a riempirlo tutto ora per ora, minuto per minuto. Mi chiedo sempre come fai ! Bella riflessione, brava.
Comunque a 40 non si può dire “l’età che avanza” altrimenti mi dispero 😀 😀
Ti ringrazio moltissimo Maria. I tuoi complimenti e la tua stima mi fanno un gran bene.
Mi sento molto vicina a questo post. Condivido gran parte dei tuoi pensieri, anche se non sono proprio super ottimista riguardo alla possibilità che il mondo del web (dei social in primis) possa andare in questa direzione. Nonostante questo, però, continuo a cercare la parte “buona” del web e voglio cercare di usare anche i social in modo sano e responsabile.
Incrociamo le dita per un futuro “digitale” che se non perfetto, sia almeno migliore di quello attuale!
Fingers crossed!
Grazie mille per il tuo commento!
sono d’accordo con te sul fatto che alcune cose vadano tenute private. Personalmente non credo che i social mi abbiano tolto la vita privata, anzi, credo che l’abbiano resa ancora più preziosa. Però i usare i social, soprattutto quando viaggio, è interessante: spesso ci si scambia consigli e indicazioni. Tutto sta nel fare una buona selezione, come dici tu.
Il segreto, almeno per me, è trovare la giusta misura!