
John Ronald Reuel Tolkien, conosciuto da tutto come il creatore (perché è molto più che uno scrittore) de Il Signore degli Anelli (ma non solo) nacque in Sud Africa e si trasferì piccolissimo in Inghilterra. Per quanto avessi sempre saputo questa cosa, non ho mai pensato di scrivere un itinerario di viaggio in Inghilterra che abbia a che fare con la vita di Tolkien e con tanta dell’ispirazione avuta per le sue opere. Oltre ad aver attinto a tutta la tradizione mitologica nordica, Tolkien ha portato nei suoi libri tanta Inghilterra. E che pezzo di Inghilterra. Partiamo?
Birmingham e Oxford
Non ci potrebbero essere due città più diverse, a livello di immagine… anche attuale. Birmingham e Oxford sono le due città inglesi alle quali puntare per un viaggio in Inghilterra che voglia ricalcare le orme di Tolkien. Come vi dicevo, lo scrittore fantasy per eccellenza si trasferì in Inghilterra da piccolo, proprio nei dintorni di Birmingham e poi si formò, a livello letterario e di curiosità, in quel dell’Università di Oxford. Un viaggio in Inghilterra dedicato a Tolkien deve fare rotta su queste due città. Per raggiungerle le soluzioni sono varie e dipendono da dove partite. Potete atterrare a Londra (Gatwick andrebbe bene, Heathrow sarebbe meglio) e dirigervi a Brimingham in treno, per poi postarvi, sempre con i mezzi pubblici, verso Oxford. Altrimenti, volate su Bristol e da lì proseguite verso Birmingham in treno, tenendo Oxford come seconda meta, al fine di chiudere il cerchio e tornare a Bristol. Personalmente sceglierei questa seconda opzione, tenendomi anche qualche giorno per esplorare Bristol e, se riuscite a fermarvi in Inghilterra qualche giorno più, puntate anche a Gloucester. Così, tanto siete già lì.
Tolkien e Birmingham

Di Birmingham abbiamo parlato un po’ di tempo fa con Mattia, un italiano che vive proprio a Brum (come viene chiamata dai suoi abitanti) e che ce l’ha raccontata nel bene e ne male. Io manco da quella parte di Inghilterra da troppo per poterne parlare con dovizia di particolari ma vi posso dire che Birmingham sia una città che merita più di una possibilità. E’ vasta, molteplice: in una parola è Inghilterra. Londra è una metropoli che fa mondo a sé. Birmingham è una città molto grande con un sentore britannico particolare che Londra non ha più. Dovreste vederla per capire questo concetto. Ai tempi di Tolkien era ancora un insieme di industrie, operosità e malavita alla Peaky Blinders che, non a caso, è proprio ambientanto a Birmingham. La famiglia di Tolkien viveva appena fuori città, quella giusta misura da garantirsi il bello della campagna inglese senza essere troppo distanti dalla città. Ma senza sporcarsi respiro e mani e lasciare che la mente si perda.
L’infanzia a Sarehole Mill

Sarehole Mill è, attualmente, un sobborgo di Birmingham, uno di quelli che si trova dentro l’area metropolitana della città. Un po’ come Sesto San Giovanni con Milano: un’identità a sé ma grande appartenenza alla città che le sta vicino. Ai tempi di Tolkien lì era tutta campagna, o meglio, ancora più campagna di quella che potrete trovare ora. Era l’idillio vicino all’industria, un ambiente bucolico di fianco al totale progresso voluto dalla Rivoluzione Industriale. Tolkien vive qui gli anni della sua infanzia e molti ritengono che la magia di campagna tipica del luogo sia stata la sua ispirazione per descrivere la Contea degli Hobbit. Che sia vero? Non vi resta che prendere un bel treno locale e arrivare qui in circa mezz’ora dalla stazione di Snow Hill. A Sarehole Mill troverete un interessante museo sulla vita di campagna nelle West Midlands, con tanto di riferimenti a Tolkien e alla sua enciclopedica opera letteraria.
Il Perrott’s Folly e la Egbaston Tower

Appena fuori dal centro di Birmingham si trova Perrot’s Folly, una torre che fa parte dei “listed building”, ovvero degli edifici da conservare così come sono. Si tratta di una torre costruita alla fine del XVIII Secolo con l’intento di essere usata come luogo di osservazione. Questa e la vicina Egbaston Tower sono state – sempre secondo alcuni studiosi dell’opera di Tolkien – i due modelli utilizzati dallo scrittore per descrivere Barad-dûr a Mordor e la torre di Orthanc a Isengard. Ispirazione a parte, queste due torri restano delle opere urbanistiche di un certo rilievo e raccontano molto del progresso portato a Birmingham dall’espansione industriale.
Tolkien e Oxford

Cosa si può dire di una città come Oxford che non sia già stato detto? Praticamente nulla: il suo centro e i vari college che compongono la sua università parlano già da soli. Se potessi vivere un’altra vita universitaria (tra le varie che ho sempre sognato per me) mi piacerebbe poter studiare lì. Probabilmente sempre storia come ho fatto a Padova ma vorrei vivere da quelle parti per un po’. A Oxford hanno studiato così tante persone celebri che nemmeno mi metto a citarle. Oxford è stata per Tolkien una vera e propria culla culturale. Quali sono i luoghi da visitare per ritrovare un po’ dello spirito di questo celebre scrittore?
L’Exeter College

L’Exeter College è una delle più antiche istituzioni formative legate all’Università di Oxford. Si tratta di una di quelle scuole britanniche da visitare almeno una volta nella vita. Tolkien ha passato qui dentro dei grandi anni, studiando inglese e imparando lingue particolari come in Finlandese. Sembra che in una delle copie del poema epico finlandese Kalevala custodite nella biblioteca del college ci siano ancora degli appunti segnati da Tolkien stesso. Questa scuola si può visitare? Probabilmente sì. Sul sito ufficiale non è indicato con precisione. Il mio consiglio è quello di contattare direttamente l’Exeter College e chiedere.
La Bodleian Library

La Bodleian Library è uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto. E sì, se vi ricorda Harry Potter non sbagliate di certo. Per me è una di quelle biblioteche da visitare per sognare un bel po‘. Per me è cultura allo stato puro e magia allo stato puro e non mi stupisce che Tolkien vi abbia passato ore su ore. La Bodleian, per fortuna nostra, è visitabile e custodisce, ancora oggi, uno dei primi manoscritti de Il Signore degli Anelli. Questa biblioteca di Oxford è lo scrigno che protegge anche molti dei libri medievali studiati da Tolkien per ricreare e mettere assieme il mondo raccontato ne Il Signore degli Anelli. Solitamente non si possono vedere né toccare ma, ogni tanto, vengono organizzate delle esposizioni apposite che vale davvero la pena di vedere.
Il Giardino Botanico dell’Università di Oxford
Ogni scrittore ha il suo luogo contemplativo, uno di quei posti che – pur essendo frequentati da altri – rimangono solo tuoi e di nessun altro. Tolkien amava molto, sia da studente che da professore, passeggiare nei Botanical Gardens di Oxford che – detto tra noi – sono davvero un paradiso per chi ama piante e fiori. L’Oxfordshire si presta alla grande ai viaggi dedicati agli spazi verdi. In questa contea si trova Blenheim Palace, la residenza dove nacque Winston Churchill, con tanto di giardino studiato da quel genio di Capability Brown. Altro gran giardino è Stowe, non distantissimo da Oxford e ora proprietà del National Trust. Vi consiglio davvero una passeggiata in questi luoghi se volete entrare in contatto con la mente di Tolkien: il primo perché adorato proprio dallo scritore. Gli altri due perché sono due distillati puri di bellezza botanica britannica.
Eagle and Child Pub a Oxford

Un viaggio in Inghilterra senza una pinta di birra? Sia mai! Andiamo a ordinare una buona pinta di Real Ale al The Eagle and Child, un pub che si trova in centro a Oxford (in St.Giles’ Street) e dove il nostro caro Tolkien amava passare del buon tempo assieme ai suoi colleghi studenti, prima, e professori, poi. Questo pub ha una storia molto interessante, al di là della frequentazione di Tolkien. E’ stato fondato nel XVII Secolo e apparteneva a uno dei college più illustri di Oxford ed è stato sempre utilizzato per il tempo libero degli studenti. Il pub che vedrete attualmente ha mantenuto alcuni elementi storici degli anni di Tolkien ma ha subito una forte ristrutturazione negli anni ’60. Secondo me vale sempre la pena di farci un salto. Non si sa mai che sia fonte di ispirazione per qualche racconto di viaggio!
Tolkien, per me

Io sono una delle tante persone cresciute prendendo in mano il Signore degli Anelli a più riprese. Una volta finito la prima volta, l’ho riletto e così anche una terza volta e poi una quarta. Sono una di quelle figlie di fine anni ’70 entrata al cinema con un po’ di reticenza e un “vediamo com’è” quando uscì La Compagnia dell’Anello. E così per tutto il resto messo assieme da Peter Jackson e soci. Non mi è dispiaciuta la versione cinematografica dell’opera di Tolkien ma credo abbia tolto qualcosa alle generazioni di questo Terzo Millennio. Ha tolto loro (non a tutti, per fortuna) la capacità di immaginare il mondo descritto da Tolkien e dare a esso una forma, un colore, un profumo e una sensazione. Io sono quella che si è trovata una notte in un bosco a interpretare Galadriel per un gioco notturno. Io sono quella che ha sempre sperato di essere come Eowyn di Rohan. Il fantasy di Tolkien (e tutti gli altri che sono arrivati successivamente) può piacere o non piacere. Ciò che resta, per me, fondamentale e per cui ringrazierò sempre quell’uomo, è che con Tolkien ho imparato a dare forma a ciò che non esisteva, a immaginare altri mondi, altre realtà intangibili. Questo va oltre il semplice gusto letterario. Almeno per me.
Wow è stupendo questo viaggio nella vita di Tolkien! Mi hai fatto venir voglia di partire subito. Prima o poi andrò a visitare quella stupenda biblioteca ad Oxford!
Oxford è davvero un luogo in cui perdersi.
Per prima cosa complimenti per come scrivi perché si vede che sei una persona che con la penna ci sa proprio fare.
In secondo luogo ho trovato geniale l’idea di un post che parte dalla figura di un autore (in questo caso uno dei miei preferiti) per creare un itinerario di viaggio.
Ed infine le immagini che hai selezionato da cui traspare in parte quell’atmosfera che vuoi evocare in ciascun paragrafo.
Mi è proprio piaciuto! Brava!
Grazie Priscilla, i complimenti fanno proprio bene. Mi ci gongolo un po’.
Tolkien (l’uomo, l’autore) passa spesso in secondo piano di fronte alla sua stessa opera e credo che vedere i luoghi che l’hanno formato sia quasi un must per chi ama un certo tipo di letteratura.
Bello e originale questo itinerario, diverso dal solito! Complimenti!
Grazie Sandra!
Che bella questa “faccia” dell’Inghilterra! A Birmingham sono stata e mi e piaciuta molto mentre Oxford mi manca. Dovrò assolutamente rimediare 😊
Oxford è un gioiello in tutte le stagioni.
Davvero molto interessante questo viaggio letterario, brava! 🙂 E grazie per averlo condiviso!
Grazie mille a te!
Un itinerario magico in un certo senso! Non sapevo che Tolkien fosse nato in Sud Africa!
Secondo me si sa ben poco, in generale di lui. E’ stato “oscurato” dalla sua opera!
Mio fratello quasi certamente vivrà per qualche tempo a Birmingham, per cui potrei avere molto presto l’occasione di visitarla.
Approfittane. Te lo consiglio con tutto il cuore.
Birmingham è una delle città migliori per scoprire il cuore dell’Inghilterra.
Dunque io non sono una grande fan di Tolkien…ma del Regno Unito si! Mi piace scoprire itinerari insoliti e questo sicuramente non è così tanto turistico! Molto interessante!
Allora sei approdata sul blog giusto! Grazie per essere passata da qui!
Giovy devo dire che i tuoi racconti dell’Inghilterra sono sempre belli, emozionanti e mai banali! è un Paese che conosco molto poco, ad eccezione dei must tipo Londra ed Edimburgo. Mi piacerebbe davvero fare un bel giro, diciamo che per organizzarmi saprei bene dove andare a leggere prima! 🙂
Grazie Chiara. I complimenti fanno sempre bene, fatti da te hanno un effetto ancor più positivo. Dovremmo fare un bel giro assieme da quelle parti. Sarebbe davvero un bel viaggiare.
Un bellissimo pezzo di geografia letteraria. Adoro l’idea di girare per posti che non conosco e immaginare i passaggi di persone note e i loro pensieri. Lo aggancio a un altro tour della zona di Londra che voglio fare. Grazie per le preziose indicazioni.
Mi piace da matti il termine “geografia letteraria”.
Bellissimo articolo Giovy! Un viaggio meraviglioso nel mondo di un mito letterario, attraverso la nostra amata Inghilterra! Solo in certi luoghi possono nascere suggestioni così potenti…
Grazie Ilaria! Aspetta di leggere il post di domani.
Quanta poesia, Giovy <3 Anche io sono cresciuta con il Signore degli Anelli, e ho sempre trovato Eowyn il personaggio più interessante <3
Davvero? Felice di dividere con te questa affezione verso Eowyn.
Bellissimo itinerario. Aggiungerei anche una visita alla tomba di Tolkien sempre a Oxford, le cui lapidi sua e di sua moglie riportano i nomi di Beren e Luthien, dalla immortale storia d’amore da lui scritta e narrata nel Silmarillion. Per fortuna, di questi non è stata fatta ancora una trasposizione cinematografica, che ,come tu dici, in qualche modo indirizzerebbe l’immaginazione verso quanto visto sullo schermo (al che resterebbe solo andare in Nuova Zelanda e ripercorrere i luoghi delle riprese del film 🙂 )
Io ci andrei di corsa in Nuova Zelanda. Mi ritroveremo sicuramente a voler impersonare Eowin.
Questa cosa a cui accenni sull’avere interpretato un personaggio in un bosco notturno… non sarà mica stato un gioco di ruolo? Non so se ho capito bene, visto che non ho letto la Trilogia (iniziata, ma forse ero troppo adulta e non era un buon periodo per la lettura). Sono curiosa 🙂
Non era propriamente un gioco di ruolo, ma in parte potrebbe esserlo stato. Per me è stato bello essere Eowen.