Sono giorni che penso al Galles e al fatto che vorrei davvero tornarci a breve, se non altro in questo 2018. Sono tante le cose che ho ancora da raccontare su questa nazione parte del Regno Unito e mi sono accorta di non aver praticamente mai menzionato cosa mangiare in Galles. Si parla spesso di alcune specialità inglesi (come lo Yorkshire Pudding, per esempio) oppure scozzesi (prima fra tutti l’Haggis) ma non si menziona mai il cibo che arriva dal Galles. Forse perché le specialità gastronomiche gallesi sono davvero così local da varcare raramente i confini della Gran Bretagna. Oggi vi racconto 7 cibi gallesi di cui andare fieri e da assaggiare durante il vostro prossimo viaggio in Galles.
Cosa mangiare in Galles
Cosa si può dire della gastronomia gallese? Direi alcune cose essenziali, che aiutano a capire la base dei piatti preparati in quella porzione di Regno Unito. Il Galles è sempre stato un posto sia di terra che di mare con un comune denominatore tra questi due territori diversi: il lavoro. I Gallesi sono sempre stati dei gran lavoratori in tutti i campi. Primo fra tutti quello delle miniere che, di certo, hanno dato da lavorare alla popolazione ma non hanno mai concesso vita facile. Il Galles, pur avendo un suo principe fin dai tempi dell’invasione romana, non è mai stato una terra di grandi nobili, case immense in stile Downton Abbey e di pietanze raffinate che si lasciavano influenzare dalla moda delle grandi città o del continente. Il Galles è praticità, territorialità, sostanza. Anche nel cibo. I piatti che vi racconterò attingono tutti dalla tradizione più popolare che ci sia. Si tratta di:
- Cawl (che si pronuncia caul)
- Porri a go-go
- Caerphilly cheese
- Welsh Rarebit
- Welsh Cake
- Bara Brith
- Laverbread
Il Cawl

Cawl è la parola Galles per dire zuppa o minestra. Come di scrivevo qui sopra, si pronuncia Caul perché la W in gallese è una U. Può essere considerato un vero e proprio piatto nazionale e viene preparato in tantissime versioni, a seconda della regione in cui si si trova. I primi documenti scritti su questo piatto risalgono al XI Secolo e, se proprio dovessimo trovare un paragone con la nostra tradizione culinaria, potremmo dire che assomiglia più a una ribollita che a un vero e proprio minestrone. La cosa non stupisce perché l’origine è, infondo, popolare per entrambi i piatti. Il Cawl è nato mettendo assieme a bollire, anche in fasi diverse e in diversi giorni, ortaggi e resti di carne presenti nella dispensa di casa. Oggi potremmo chiamarla “una zuppa svuota frigo”. Il Cawl si trova nei menù di molti pub come soup of the day e anche nei ristoranti presenti nei mercati. Un consiglio per un ottimo pranzo: puntate dritti al mercato di Cardiff Central Market su St.Mary Street se vi trovate in città.
Il porro
Il porro e il narciso sono gli indiscussi simboli del Galles. Si tratta di due veri e propri emblemi nazionali. Uno si mangia, l’altro no. Credo abbiate capito quale sia la pianta commestibile. Una nota linguistica curiosa: porro in gallese si dice cehninen (pronunciato Chenhìnen, con quella H nel mezzo un po’ aspirata) e narciso si dice cehninen Bedr. Praticamente la stessa parola per entrambi. Il porro è simbolo del Galles, come testimonia Shakespeare nell’Enrico V, fin dai tempi più antichi. Lo si trova in molti piatti ma il giorno in cui non si vive senza mangiare porri è il 1 Marzo, giorno della festa di San Davide, il patrono del Galles. La tradizione vuole che nei college e università gallesi si mangi del porro crudo sorseggiando Real Ale. Un sacrificio che sarei ben disposta a fare.
Il Caerphilly Cheese

Una delle cose più difficili da credere, soprattutto per una parte di viaggiatori italiani, è che in Gran Bretagna si produca dell’ottimo formaggio. Al top della lista dei formaggi prodotti sull’isola ci sono lo Stilton e il Cheddar, seguiti a ruota dal Caerphilly. Questo formaggio di latte vaccino prende il nome da una città che si trova poco più a nord di Cardiff. A Caerphilly si trova il castello più grande del Galles e il secondo – dopo quello di Windsor – più grande della Gran Bretagna. Il Caerphilly Cheese può essere prodotto in una zona più vasta del territorio della città (si arriva al confine con l’Inghilterra). Il periodo migliore per trovarsi da quelle parti è solitamente la fine di luglio, quando in città si tiene un festival chiamato Y Caws Mawr (pronunciato i caus maur). Y Caws Mawr signifca “Il grande formaggio” ed è il nome di un festival gastronomico molto interessante.
Le Welsh Rarebit

Le Welsh Rarebit sono per me da annoverare nell‘olimpo dei cibi speciali, quelli che ti fanno stare bene al primo morso. Ne parlo al plurale perché sono, solitamente, serviti in più di un’unità. Si tratta di formaggio fuso, condito in vari modi e servito su del pane tostato. Spesso, in alcune serie tv, il nome di pietanza è stato tradotto in modo errato come “toast al formaggio”. Le Welsh Rarebit non sono un toast ma del semplice pane e formaggio fuso. Spesso viene usato proprio il Caerphilly. Non ci potrebbe essere nulla di più semplice eppure di così buono. Ancora ricordo le Welsh Rarebit che mi hanno fatto compagnia sul Monte Snowdon. Il nome “rarebit” deriva da trascrizioni errate che si sono susseguite nel corso dei secoli. Si dice che il nome originario fosse Welsh Rabbit. Il piatto è di origine super-popolare e, con tutta probabilità, sostituiva spesso la carne. Secondo alcuni studiosi, l’origine del nome va ricercata proprio qui. Più che perdersi in ricerche linguistiche, io vi consiglio fortemente di trovare una bella panetteria di paese e assaggiare questa delizia.
Le Welsh Cake
Welsh Cake oppure, per dirla in gallese, Picau ar y maen. Che si legge picai er mai, o qualcosa del genere. In inglese questa specie di biscotti – perché di questo si tratta – si chiamano bakestone. Si tratta di dolcetti che solitamente vengono serviti con il tè. La presenza del burro è bella potente ed io li amo praticamente al pari dello shortbread. Anche l’origine di questi dolcetti è popolare: venivano impastati, infatti, aggiungendo la frutta secca o l’uvetta che si potevano conservare in dispensa per lungo tempo. Sono simile alle scone ma non sono come loro per una questione di lievitazione. Consiglio per l’assaggio: una qualsiasi tea room che potrete trovare sul vostro cammino, durante un viaggio in Galles. Con l’earl grey sono speciali. Ma io sono di parte quando parlo di quel tè.
La Bara Brith

Prima cosa: la pronuncia: Bara Brith si pronuncia Bara Brit, con una bella t decisa alla fine della seconda parola. Che cos’è una Bara Brith? E’ la torta più diffusa in Galles. Non la definirei nemmeno torta bensì pane saporito, pane speziato. Si tratta di una preparazione dalla pasta molto neutra arricchita di tutto quello che la vostra dispensa concede: solitamente frutta secca e uvetta come se piovesse. Io ne assaggiai una sfornata da poco in quel di Beaumaris un bel po’ di tempo fa, in abbinamento ad una calda tazza di tè. Pur non essendo tra i miei dolci preferiti, devo dire che si mangia molto volentieri. E’ uno di quei dolci capaci di durare anche più di una settimana, se conservati correttamente in dispensa e, molto probabilmente, questo era uno dei compiti della Bara Brith nei tempi antichi.
Il Laverbread

Ho tenuto per ultimo il cibo più peculiare che possiate trovare in Galles: si tratta del Laverbread. Non è pane, malgrado il nome ma, in tutta probabilità, è stato usato per sfamarsi per tanto, tantissimo tempo… assumendo un’importanza fondamentale per la popolazione gallese. Si tratta di alghe, sì… alghe. Quelle del mare. Solitamente sono pulite e cotte e poi mescolate con l’avena (come qui sopra) o con qualsiasi cosa possa dare loro consistenza. Sono usate come contorno, accompagnamento di altro oppure mangiate così, con del semplice pane. Questo piatto è diffuso in tutte quelle terre che si affacciano sul mare d’Irlanda ma è in Galles che si è registrato l’utilizzo maggiore in cucina. Di cosa sanno? Non ve lo so dire… non ho mai trovato il coraggio di assaggiare questo cibo tipico gallese. Ma rimedio, giuro che ci provo.
Ovviamente la gastronomia tipica del Galles non si ferma a queste 7 delizie da assaggiare assolutamente quando sarete da quelle parti. Il Galles è famoso anche per due tipi di carne: quella degli agnelli e quella dei Black Beef, una specie di manzo locale che pascola in libertà soprattutto nel nord del paese e sull’Isola di Anglesey. Non ne ho parlato perché non ho trovato delle ricette peculiari per raccontarvi questi due tipi di carne. Starò a voi assaggiarla mentre viaggerete in lungo e in largo sulle strade del Galles. Questa parte della Gran Bretagna è famosa anche per un sale che si chiama Halen Mon. Halen è la parola gallese per sale e altro non è che la trascrizione per assonanza della nostra parola latina “sale”. Si dice che i primi a usare il sale in Galles furono i Romani. Halen Mon è un sale dolce che può assomigliare un po’ a quello di Cervia o a quello della Salina di Sicciole in Slovenia.
Come spesso ripeto quando mi scrivete per avere dei consigli per un viaggio in Gran Bretagna, non è vero che da quelle parti si mangia male. Anzi. Si tratta di avvicinarsi a un diverso modo di cucinare e a delle tradizioni differenti dalle nostre. Anche questo fa parte del viaggio, no?
PS: in Galles trovate anche del gran Fish & Chips, per la cronaca…
Con questo post hai alimentato in un colpo solo due mie esigenze vitali: mangiare e viaggiare! Andrò in Galles prima o poi 😍
Mangiare e viaggiare sono due azioni fondamentali per vivere bene.
Ciao Giovy,
sono Anna, piacere di conoscerti.
Leggo da qualche tempo il tuo blog di viaggi e da oggi ti seguo anche su Instagram e su Google+, ma mi piace anche lasciarti un commento qui. Sono un’insegnante di Inglese e ho visitato diverse volte Londra e dintorni con i miei studenti, ma la scorsa estate ho deciso di andare a zonzo “a modo mio” per il Galles insieme a mio marito.
Ci siamo innamorati dei posti e della gentilezza delle persone e continuiamo a guardare e riguardare le foto. L’unico errore è stato dedicare solamente sette giorni a questa regione, perché è meravigliosa e dei piatti che hai elencato abbiamo provato solo il Welsh rarebit…Non ci resta che tornare, cosa dici?
Tengo d’occhio anche i tuoi consigli sul Lake District, altro luogo che immagino di esplorare da molto tempo!
Btw, anche io ho un blog (e in uno degli ultimi post ci sono foto proprio del Galles), se passi a trovarmi ne sarò contenta.
A presto e complimenti per questo spazio per viaggiatori e sognatori,
Anna – Un girasole in cucina
Ciao Anna,
Grazie mille per il tuo commento è per essere passata di qui. Verrò sicuramente a leggere il tuo blog.
Sono 10 anni circa che mi dedico a tutta la Gran Bretagna e, proprio girando il nord del Galles, mi sono resa conto di quanto tempo ci voglia per visitare per bene anche la zona più circoscritta.
Se hai bisogno di informazioni sul Lake District fai un fischio.
Ciao molto molto bello il tuo scritto
Fa veramente venire voglia di partire anzi di ri- partire
Grazie
Marinella
Grazie Marinella.
Bellissimo reportage culinario. Non conosco molto del Galles, a parte la tipica zuppa inglese di porri e patate non avevo idea di quali fossero gli altri piatti tipici e devo dire che non mi sembrano per niente male!
Il formaggio poi! Chi l’avrebbe mai detto!
La Gran Bretagna è sempre una terra sorprendente. Grazie mille per il tuo commento e per essere passata di qui.
Ciao Giovy
Quest’articolo mi sarà prezioso per il mio prossimo viaggio .
Complimenti per il blog è ricco di itinerari . Ti comincio a seguire e a “splulciare” tutti i tuoi articoli.
Esther
Ciao Esther,
hai intenzione di andare in Galles? Fammelo sapere: sono sempre felice quando qualcuno parte alla scoperta di quella splendida terra.
un festival del formaggio? ci devo assolutamente andare!
Oh sì. E che bontà!
Che dire? Cultura culinaria molto povera e deludente, come nel resto del regno unito d’altronde.
Direi che si tratta di una questione di gusti: io là sto benissimo!