
Giorni fa vi raccontavo della mia colazione a Oakland, in California. Mentre scrivevo sono stata assalita da un dubbio e mi sono andata subito a verificare la validità del mio passaporto. Sono una che, anche quando basterebbe la carta d’identità, viaggia con il passaporto. Ho fatto due conti e mi sembrava fossero passati già 5 anni dalla sua emissione. Questa cosa mi aveva allarmata e non mi ero ricordata che, ora, i passaporti hanno già una validità di 10 anni. Già che c’ero ho controllato che tutto ciò che mi permette di viaggiare fosse ancora valido. Così mi sono accorta che non ho mai scritto dei documenti necessari per un viaggio negli Stati Uniti.
Viaggio negli Stati Uniti: i documenti necessari
Ci sono poche cose che controllo di avere sempre con me quando parto, non importa quale sia la destinazione. Queste sono:
- La copia del mio biglietto aereo: lo so che ora è tutto elettronico, ma averne una copia mi mette in pace con me stessa. Idem se si tratta di viaggi in nave o treno.
- Il passaporto… what else!?
- La carta di credito
- La copia, anche in inglese, della mia assicurazione di viaggio
- Eventuali visti o la dichiarazione ESTA nel caso di viaggio negli Stati Uniti
Tutto quello che vi ho elencato è fondamentale se viaggiate verso gli Stati Uniti, anche per un semplice transito. Non starò qui a parlarvi di biglietti aerei o passaporto. Vale la pena, però, di spendere due parole sull’Esta, sulle carte di credito e sull’assicurazione.
Come fare la Dichiarazione ESTA
Dove si fa per fare questo documento e quanto dura un’autorizzazione Esta? Le domande sono sempre tante e l’oracolo è uno solo: il sito ufficiale della Customs and Border Protection. Non ci sono santi che tengono. Su questo sito potrete trovare, anche in italiano, tutte le informazioni di cui avete bisogno per procedere con l’emissione del vostro Esta. La sua valenza sarà di 2 anni. Sullo stesso sito trovete anche il link per modificare un ESTA già esistente. Per fare la dichiarazione ESTA avrete bisogno di:
- Un biglietto A/R per gli Stati Uniti (che vi farà restare negli USA al massimo 90 giorni)
- Un alloggio: sia esso una casa o un hotel. Quello di cui avete bisogno è un indirizzo da indicare come vostra “residenza” negli States.
Quello che dovete fare è compilare i campi e rispondere alle domande del modulo online. Non correte e rispondete con calma. Da un po’ di tempo a questa parte vengono richiesti anche i profili social di chi fa domanda. Stando a quanto ne so io ora, non è obbligatorio compilare questa parte mentre resta obbligatoria la parte in cui vi verranno chiesti i nomi dei vostri genitori. L’Estaviene approvato online. La copia dell’Esta va sempre portata con voi e vi verrà richiesto anche al momento del check-in in aeroporto.
Carte di credito: alcuni accorgimenti
In certi paesi l’uso del denaro elettronico è molto più intenso rispetto all’Italia. Uno di questi paesi è, per esempio, l’Olanda. Nei Paesi Bassi ormai si paga solo con le tessere (ed io ne sono felice) e non è l’unico paese europeo di questa opinione. Gli Stati Uniti sono la patria delle carte di credito: oltre Oceano i nostri bancomat non servono a nulla e occorre per forza avere una carta di credito. Quest’ultima vi verrà richiesta obbligatoriamente quando farete il check-in nel vostro hotel o nell’alloggio che avete scelto, anche se avete già pagato anticipatamente. La “strisciata” servirà all’albergo come assicurazione su eventuali danni alla vostra stranza o nel caso ve ne andaste senza pagare eventuali extra. Ci sono, però, alcuni accorgimenti pre-viaggio che vi possono togliere da qualche intoppo strada facendo. Ecco, quindi, cosa ho imparato a tenermi in mente:
- Disponibilità: cercate di avere una buona disponisibilità sulla carta. L’albergo che striscerà la carta come assicurazione prenoterà una buona somma (anche 500$) come garanzia. La somma verrà rilasciata alla vostra partenza ma potrebbe metterci qualche giorno nel tornare disponibile.
- Scadenza: fate in modo che la vostra carta sia bene in vita, ovvero non sia vicinissima alla scadenza
- Numero per bloccarla: prima di partire, informatevi con la vostra banca sull’esitenza di un numero internazionale per bloccarla in caso di furto. I numeri verdi italiani (quelli che iniziano con 800) all’estero non sono raggiungibili.
- PIN: solitamente in Italia non si preleva mai con la carta di credito ma all’estero potrebbe essere necessario. Informatevi sull’esistenza, o meno, di un pin particolare per prelevare.
- Carte Ricaricabili: non sempre sono accettate negli Stati Uniti. Meglio fare una telefonata alla propria banca per assicurarsene.
L’assicurazione di viaggio
Non mi stancherò mai di ripetere quanto un’assicurazione di viaggio sia necessaria in ogni dove, tanto più negli Stati Uniti dove non è solo raccomandata, è obbligatoria. Leggo spesso in forum e gruppi su consigli di viaggio di gente che chieda se valga la pena farla: non ci si dovrebbe nemmeno porre questa domanda. Online ne esistono di ogni tipo: annuale, monoviaggio, multiviaggio, per famiglie, per single, per coppie, per giovani e per anziani fino ai 65. Dopo comincia ad essere un problema… ma sicuramente risolvibile. Ne parlavo un po’ di tempo fa.
Questo post vuole essere solo un piccolo vademecum per ricordarsi le tre cose fondamentali da avere nello zaino per partire per gli Stati Uniti: Esta, carta di credito e assicurazione di viaggio. Tutto il resto è un gran viaggio da vivere (ok, con un po’ di organizzazione pre-partenza sicuramente sarà ancora meglio).
Post scritto in collaborazione con BigSeoAgency.com
E quanta gente che sento ancora dire che partirebbe per gli USA senza assicurazione sanitaria… Mi viene la pelle d’oca ogni volta che sento questa frase.
Aggiungerei solo, in caso si voglia fare un on the road in macchina, la patente internazionale rilasciata dalla motorizzazione. Non è necessaria per tutti gli Stati (e molto spesso anche in quelli dove è necessaria le agenzie di noleggio non la richiedono) però per me è sempre meglio partire preparati.
Non dirmelo… in generale, anche in Europa, fa sempre comodo un’assicurazione sanitaria. Grazie per l’aggiunta della patente internazionale: essendo (fin troppo) abituata all’uso dei mezzi pubblici, mi sono scordata di questa possibilità.