Tenerife è piena di luoghi che sono dei veri e propri balconi sull’Oceano, soprattuto se parliamo della costa nord dell’Isola. Uno di questi balconi si chiama Tacoronte, un paese che possiede una parte moderna a ridosso della statale che lo attraversa e un casco historico – come dicono da quelle parti – davvero interessante, un centro storico che a tratti sembra il Messico. Tacoronte è anche una zona di produzione vinicola. Non ci credete? Leggete il post e ricredetevi e seguite l’itinerario per scoprire Tacoronte. Poi ne riparliamo.
Tenerife: la Costa Nord
Oggi ammetto senza ritegno una mia preferenza: io adoro la Costa Nord di Tenerife. Se mai vincessi una discreta somma e potessi permettermi una casa da quelle parti (le case lì non sono costose, non pensate male… ma qualche soldino occorre averlo e da freelance non è sempre facile), io sceglierei senza dubbi un luogo sulla costa nord. Quel pezzo di Tenerife è alto, selvaggio al punto giusto e meraviglioso da portarvi via il cuore. E’ la parte di isola dove la vita è più normale e la presenza di resort e hotel – salvo poche eccezioni è discreta e più marginale rispetto alla costa sud, dove vive mio padre. Ovvio, a Nord è un po’ più fresco ma, ve lo assicuro, si fa il bagno anche ad Ottobre inoltrato, come mi è successo quel giorno a El Pris. Tacoronte è uno dei paesi da vedere sul quel lato d’isola.
Itinerario per scoprire Tacoronte
L’itinerario che sto per raccontarvi vi porterà dalla parte alta di Tacoronte, dove scorre la statale TF-152 fino alla parte più bassa e storica. Il percorso va fatto rigorosamente a piedi e – ve lo dico per farvi organizzare meglio – non c’è pochissima strada in piano. Inizierete con delle belle discese per poi risalire fino alla parte alta. Ci vuole un po’ di gamba ma non si tratta assolutamente di un percorso difficile o complicato. Camminerete, per la prima parte de percorso, sul marciapiede per poi raggingere il centro storico e proseguire per un po’ su di una strada pedonale. Vi consiglio di arrivare a Tacoronte al mattino per poi fermarvi a mangiare lì e lasciare la zona nel primo pomeriggio. Tacoronte si raggiunge percorrendo l’autopista Norte (autostrada) che collega l’isola. Ce n’è una sola, non vi potete sbagliare.
Il balcone del mercato e le bontà del forno
Iniziamo l’itinerario di scoperta di Tacoronte da un qualcosa di fondamentale: la seconda colazione. Avete presente quando vi alzate presto e fate colazione a casa e poi uscite e prendete di nuovo un caffé e una brioche? Ecco, Tenerife non fa eccezione in questo senso, anzi. Vi consiglio fortemente di approfittare dei forni che incontrerete in giro per l’Isola. Come ho indicato sulla cartina qui sopra, cercate parcheggio o lungo la statale principale o al parcheggio a più piani del mercato principale. Purtroppo la morfologia del paese è un po’ complicata e le possibilità di parcheggio sono poche. Prendiamo come punto di partenza la stazione delle corriere, di fronte la quale troverete l’Ufficio del Turismo di Tacoronte: lì dentro potrete chiedere la cartina del paese e informazioni su cosa vedere. Proseguite lungo la strada ( si chiama Carretera Tacoronte-Tejina). A pochi passi dall’ufficio del turismo troverete, sulla destra, un forno dove vi consiglio di entrare e, sulla sinistra, un primo balcone sulla costa. Compratevi un dolce (la mia “napolitana a la crema” era enorme ed è costata 0,80€) e attraversate la strada. Ammirate il panorama e poi proseguite fino ad incrociare, sulla vostra sinistra, Calle Sebastina Machado.
La Plaza del Cristo
Una delle cose che amo di più di Tenerife è la sua immagine coloniale. Una volta percorso l’ultimo tratto (in discesa, ancora) di Calle Sebastian Machado, arriverete nella piazza principale del centro di Tacoronte: la Plaza del Cristo. Io lì ho avuto quasi l’impressione di essere tornata in Messico per qualche minuto. Da un lato della piazza troverete l’ex convento(dipinto di bianco) e la chiesa costruita con la pietra scura locale. Dal lato opposto c’è l’edificio storico che ora ospita il comune. Una volta lì, guardatevi bene attorno: vedrete molte case costruite nel tradizionale stile canario. Alcune sono antiche, altre ristrutturate e altre ancora moderne ma fedeli allo stile. Una delle caratteristiche principali delle case canarie sono i balconi in legno. Sembrano dei bovindi sui generis e, per quel che mi riguarda, sono bellissimi. Dalla piazza proseguite sulla porzione restate di Calle Sebastian Machado. Dopo pochi metri di cammino, sulla vostra destra, trovete l’entrata di un parco.
Los Jardines de Hamilton
Sarà questa casa rossa che vedere sulla destra a darvi la direzione del parco, o meglio de Los Jardines de Hamilton. Si tratta di un parco pubblico di media misura, molto ben curato e di grande importanza per Tenerife perché contiene almeno un esemplare per ogni pianta presente sull’isola. E’ un vero e proprio unicum sull’isola perché non ci sono altri parchi come questo. E’ stato inaugurato nel 2003 ed è aperto dall’alba al tramonto e, essendo un parco pubblico, non necessita di un biglietto d’entrata. E’ un qualcosa a metà tra un giardino botanico e un luogo dove passeggiare liberamente. Al suo interno troverete anche delle panchine (quasi tutte all’ombra, per fortuna) e un paio di fontanelle con l’acqua potabile. Percorrete la via principale del parco (non potete sbagliarvi) fino ad arrivare all’uscita. Lì fermatevi un attimo prima di raggiungere la strada.
La vite e il vino di Tacoronte
Lo sapete che Tenerife possiede alcune zone di produzione vinicola? Tacoronte è una di esse, dove viene prodotto l’Acentejo Tinto, un vino rosso che va dai 12° ai 14,5°. Alla fine dei Jardines de Hamilton troverete alcuni filari del vitigno tipico della zona. La strada che incrocerete appena usciti dal parco è quella giusta per trovare alcune cantine dove poter fare delle degustazioni. Ogni cantina ha i propri giorni e i propri orari sicché quello che vi consiglio è di cercare sul web le cantine e le aziende vinicole di Calle del Calvario a Tacoronte. Il vino di Tacoronte è davvero molto diverso dai nostri rossi corposi. Vale la pena di assaggiarlo per farvi un’idea della produzione dell’isola. A Tenerife si producono anche dei bianchi che io, personalmente, ho adorato molto. Ma questa è un’altra storia.
Calle del Calvario: il vino e la gastronomia
Una volta usciti dal parco vi ritroverete, come vi dicevo, su Calle del Calvario. Proprio davanti all’uscita dei giardini vedrete una strana fontana: si tratta del monumento ai viticoltori di Tacoronte. Oltre la fontana, dall’altro lato della strada, vedrete un edificio dall’aria piuttosto antica: si tratta dell’Alhóndiga, un edificio risalente al XVII Secolo costruito per custodire alcune riserve alimentari, da usare in caso di emegenza come durante gli incendi o altre calamità naturali. Attualmente è un edificio usato per fini culturali, per mostre o cose simili. Camminando qualche metro verso la vostra sinistra troverete un capitello piuttosto teatrale che rappresente, come dice il nome della strada, il Calvario. Questo piccolo pezzo di Tacoronte racchiude in pochi metri molto della città. Sicuramente la sua essenza legata all’enogastronomia. Se proseguite, infatti, verso destra, trovetete alcuni dei migliori posti dove mangiare a Tacoronte. Un luogo, soprattutto merita un post dedicato. Stay tuned!
La Iglesia de Santa Catalina e la via del ritorno

Dalla Calle del Calvario proseguite verso la chiesa di Santa Catalina. Tenendovi il parco alle spalle, la direzione da prendere è verso sinistra. Questa è una chiesa che risale alla metà del 1500 e che è stata costruita sopra una piccola cappella già pre-esistente. L’interno è piuttosto ricco e vi ricorderà, nuovamente, le atmosfere che si possono trovare in Messico. Dentro la chiesa, infatti (e non so perché), c’è una statua della Madonna di Guadalupe, potrettrice di tutta l’America Latina. Una volta lì, riprendete la via del ritorno… ovviamente in salita. Avete due opzioni: o percorrere la Calle Ismael Dominguez oppure la Calle El Durazno. Una volta arrivati in piano, ovvero quando incrocerete di nuovo la TF-152 (la statale che vi indicavo ad inizio post), girate a sinistra per raggiungere il nostro punto di partenza: la stazione degli autobus.
Tacoronte mi ha regalato di nuovo quell’immagine coloniale che a Tenerife ci sta proprio bene: l’isola è spesso raccontata e ricordata per le sue spiagge, per il suo splendido clima valido tutto l’anno e tutto ciò va benissimo. Quello che mi viene da dire è che Tenerife è questo e molto di più. Il suo lato storico e artistico è davvero grande e vale la pena di organizzare qualche visita per poterlo conoscere. Tanto, poi, si va a fare il bagno al pomeriggio, no?
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori, tranne diversamente indicato – riproduzione vietata.
Super curiosa di visitarla 🙂
Io ci vado spessissimo e non vedo l’ora di tornarci
Mai avrei creduto che Tenerife potesse offrire tali bellezze! Anche a me piace molto esplorare la zona più “selvaggia” di un paese, quella meno colpita dall’opera dell’uomo, quindi segno tutto in attesa di andare a Tenerife!
Erica
Allora devi proprio farci un giro!
Che meraviglia questi posti! Tenerife è da un po’ nella mia bucket list, spero di realizzare presto questo sogno! 🙂
Io te lo auguro di tutto cuore!
Siamo arrivati da poco a Tenerife, siamo a La Laguna e domani mattina andremo a Tacoronte, cercavamo indicazioni utili, trovate! Seguiremo il tuo itinerario. Grazie!
Oh che meraviglia! Che si dice a La Laguna in questi giorni? Io sarò a Tenerife tra circa una ventina di giorni e non vedo l’ora. Buon giro e godetevi l’isola.