Oggi si torna a Rostock, per completare il giro di questa città così interessante del Nord della Germania. Il primo giorno a Rostock ci ha portati a conoscere il volto medievale e hanseatico della città. Il secondo giorno di visita merita un piccolo grande salto nel tempo per arrivare ai tempi che vanno dalla Seconda Guerra Mondiale alla caduta del Muro di Berlino, con quel pizzico di Ostalgia che non guasta mai. Per questa seconda parte dell’itinerario alla scoperta di Rostock vi servirà una bella giornata piena e la Rostock Card, per poter utilizzare liberamente i mezzi pubblici. Partiamo?
Itinerario per scoprire Rostock: una giornata Ostalgica
Come vi dicevo, oggi ce ne andiamo un po’ in giro, tenendo per la fine dell’itinerario un fuori-programma molto tosto che potrebbe essere il luogo da visitare all’inizio di un terzo giorno in città. Lascio a voi la scelta perché si tratta di un luogo un po’ duro. Storicamente e umanamente parlando. Tornando alla scelta per il secondo giorno a Rostock, oggi partiremo dal lungo fiume e ci imbarcheremo per raggiungere Warnemünde via fiume. Da lì, dopo essere stati un po’ in spiaggia, seguiremo la linea 1 della S-Bahn cittadina e ritorneremo verso il centro, fermandoci ad osservare i quartieri costruiti durante il periodo della DDR. Ma non solo. Munitevi di acqua, scarpe comode, panini e un telo per sedervi in spiaggia. Il costume, dite?! Se visitate Rostock d’estate è probabile che sia sufficientemente caldo per metterlo. Non confiderei molto sulla temperatura del Baltico per fare il bagno.
In barca da Rostock a Warnemünde
Sul lungo fiume di Rostock troverete varie barche pronte a portavi in quel di Warnemünde. Il mio consiglio è quello di inziare il secondo giorno di viaggio a Rostock proprio così. Io e Gian abbiamo preso la Blaue Flotte e ci siamo goduti una piccola crociera di circa mezz’ora sul Warnow. Sulla barca che abbiamo preso noi c’era anche il commento del capitano che spiegava ciò che stavamo osservando. Il commento era in tedesco ma, se chiedete, vi verranno fornite anche le spiegazioni in inglese. Viaggiare lungo il fiume è stato molto interessante perché ci ha permesso di osservare l’anima da cantiere navale che ha fatto la fortuna di Rostock nel ‘900. Anche in tempi di DDR. Il mio consiglio per questo spostamento è di fare il biglietto di sola andata. Il costo del biglietto si aggira attorno ai 18€ ma non sono troppi per la bellezza dell’esperienza e lo sguardo che concede al territorio di Rostock. Ritornerete, poi, in città usando i mezzi di terra. Una volta arrivai a Warnemünde dirigetevi verso il faro e la spiaggia: non sono difficili da trovare.
La spiaggia di Warnemünde
Io non faccio testo nei miei giudizi sulle spiagge nordiche. Fosse per me sarei sempre in luoghi come Eoropie (nelle Ebridi Esterne) oppure proprio lì a Warnemünde. Durante il viaggio nella ex Germania est scrissi un post che fu poi anche tradotto in tedesco per un magazine locale dove raccontavo ciò che ho provato quel giorno in spiaggia, tra uno Strandkorb e l’altro. Romanticismo a parte, la spiaggia di Warnemünde è uno di quei luoghi che mostra in pieno la bellezza delle zone costiere baltiche. Spesso c’è un vento che ti porta via (ecco spiegata la funzione degli Strandkorb e il fatto che diano le spalle al mare) e il cielo continua a danzare tra il più intenso degli azzurri e il più minaccioso dei grigi. Si possono fare i chilometri camminando sulla sabbia da quelle parti, incontrando anche l’hotel Neptun, una vera e propria istituzione.
Hotel Neptun: la DDR a 5 stelle

C’è già un post che racconta la vita e la storia dell’Hotel Neptun su questo blog. Si tratta di uno dei due alberghi a 5 stelle costruiti ai tempi della DDR. L’altro hotel è quello che si trova, ancora oggi, su Alexanderplatz a Berlino. L’hotel Neptun ne ha viste e sentite di ogni. Era il luogo in cui, dopo la visita ufficiale a Berlino Est, venivano portati i leader del mondo a est della cortina di ferro. Ora è, ovviamente, cambiato e le sue camere sono state ristrutturate e probabilmente anche ripulite di tutte i congegni d’ascolto installati dalla Stasi. Si dice che, ogni tanto, alcune famiglie normali venissero premiate dal regime e mandate in vacanza lì. Era davvero un premio? Anyway… vale la pena di entrare in hotel per due motivi: il bar al suo piano più alto, dove solitamente ci si reca per Kaffee und Torte per merenda e il uno dei ristoranti al piano terra, rimasto esattamente come ai tempi di Honecker e compagni. In questo ristorante si mangia il pollo, proprio come ha raccontato Gian in un post di un po’ di tempo fa.
Il porto canale di Warnemünde
L’anima marittima di Warnemünde e il suo carattere hanseatico si leggono perfettamente lungo il porto canale e nelle poche vie che lo costeggiano. Passeggiando per qui vicoli coglierete la bellezza di alcuni edifici storici rimasti in piedi dopo la due guerre mondiali. Warnemünde nacque come villaggio indipendente e venne accorpata a Rostock solo in tempi recenti. I due luoghi sono legati, ovviamente, proprio dal fiume Warnow che resta un mezzo di comunicazione importante anche ora. Alla fine del canale troverete il porto vero e proprio dove partono i traghetti per il Nord Europa e attraccano anche alcune navi da crociera. Warnemünde è oggi un luogo molto frequentato nel week-end. Una sorta di “Rostock Marittima” dove recarsi per un gelato o del buon pesce. Il mio consiglio è quello di approfittare dei barconi lungo il porto canale: fanno dell’ottimo spesce fritto ad un costo più che accettabile.
Lichtenhagen e i suoi girasoli
Avete idea di cosa sia un Plattenbau? Si tratta delle tipiche costruzioni immense, quei casermoni che fanno tanto Europa dell’Est. Ecco… dal porto di Warnemünde recatevi in stazione (basta una passeggiata di circa 10 minuti e la stazione è ben segnalata) e prendete la linea 1 della S-Bahn di Rostock. Scendete a Rostock-Lichtenhagen. Fuori dalla stazione vedrete alcuni degli edifici voluti dal regiome della DDR in questa zona. Attraversate la strada e raggiungeteli. Il sobborgo di Lichtenhagen è nato per essere una delle urbanizzazioni modello dello stato socialista. E’ stata perfettamente studiata a tavolino all’inizio degli anni ’70 da Christoph Weinhold, uno dei capi-urbanisti del regime. Molti, per non dire tutti, dei quartieri che incontrerete viaggiando a ritroso verso Rostock appartengono a quel periodo e a quella concezione urbanistica. Lichtenhagen divenne celebre per alcune proteste piuttosto violente avvenute nel 1992, a causa della presenza nel quartiere di molti immigrati. Se volete avere un’idea di cosa accadde quei giorni, guardatevi “We are young, we are strong“, un film disponibile su Netflix che racconta proprio quel momento storico. E’ un po’ per veri appassionati del genere ma può darvi un’idea di quei giorni. Lichtenhagen è oggi un quartiere riqualificato, forse non il migliore del circondario di Rostock ma resta un luogo da vedere. I suoi palazzi sono un qualcosa di unico, un elemento storico rimasto ancora nel pieno della sua funzione. Dal palazzo dei girasoli (che fu proprio il protagonista dei riots del 1992) incamminatevi lungo la Mecklenburger Allée. In un quarto d’ora circa arriverete al capolinea del tram S1, che vi servirà sia per le prossime tappe che per ritornare in centro.
I quartieri in stile DDR
Dove fermarsi per ammirare l‘opera urbanistica del regime di Honecker? Come vi dicevo, il tram che collega questa parte della città al centro sarà una sorta di guida turistica inconsapevole del suo ruolo. Quando mi sono inoltrata nella prima periferia della città sono scesa a quasi tutte le fermate. I tram sono molto frequenti e solitamente passano a disanza di 10 minuti o massimo un quarto d’ora l’uno dall’altro. Voi scendete dove vi sentite più ispirati: io vi consiglio le fermate di Bertold Brecht Straße e Thomas Morus Straße. Perché visitare questi quartieri? Ci possono essere dei motivi personali e oggettivi. Il mio motivo personale è stato di voler guardare in faccia un vero quartiere socialista. E poi, per dirla tutta, io sono particolarmente attirata storicamente dai totalitarismi. Li studio fin dall’università e l’urbanistica è una delle espressioni massime di un regime totalitario. Volevo osservare la storia recente con i miei occhi. Oggettivamente parlando, in quei quartieri si comprende in pieno il significato della riqualificazione delle periferie. Argomento totalmente ignorato in Italia. Dopo la caduta del muro di Berlino, questa parte di Rostock ha vissuto anni difficili (dalle rivolte di cui accennavo prima fino a ritrovare la propria identità) e le periferie sono le prime a risentire di grossi periodi di cambiamento. Gli appartamenti dei Plattenbau erano tutti molti piccoli e ora sono stati riadattati per gli anziani o gli studenti. I quartieri in questione erano stati pensati come unità indipendenti e ancora oggi lo sono. Ogni zona ha il suo studio medico, la farmacia, il supermercato, la posta e via così. I marciapiedi sono adatti a chi ha mobilità ridotta e gli spazi comuni sono molti, dove poter stare all’aria aperta per fare quattro chiacchiere. Ciò che è rimasto dai tempi socialisti è quel pizzico di senso di comunità che da noi, soprattutto in periferia, spesso manca.
La fabbrica Heinkel
Dalla zona dei Plattenbau prendete di nuovo il tram S1 e scendete a Holbeinplatz. Vi ritrovete in un quartiere che possiede ancora qualcosa della Rostock dei primi del ‘900. In quella zona, tra la vostra fermata e quella successiva (che si chiama Maßmannstraße) si trovano le case costruite per gli operari della fabbrica Heinkel e quel poco che rimane della storica azienda che per prima testò aerei di nuova generazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu proprio la Heiklen a dotare la Luftwaffe dei suoi bombardieri. Della storica fabbrica è rimasto in piedi solo un muro ma vi consiglio davvero di fermarvi qui e leggere i pannelli informativi che trovate dal lato del muro e sul marciapiede sulla parte opposta della strada. Incamminatevi poi lungo la Lübeckerstraße, fino alla fermata che di Maßmannstraße. Ma non riprendete subito il tram. Vi devo mostrare una cosa.
I cantieri socialisti (e il loro presente)
Vi trovate ora vicino ad un grande capannone, un qualcosa che sembra parte di un cantiere navale. E infatti lo era. Attualmente è – tenetevi forte – un parcheggio coperto ad uso dei clienti del vicino supermercato. Fortunatamente l’edificio è stato ristrutturato nel rispetto della sua storicità. Rispettare la storicità di un posto non vuol dire parteggiare per questo o l’altro lato della storia. Vuol dire lasciare le cose come stanno affinché si possa ricordare e farsi un’opinione. Qualsiasi essa sia. Su questo capannone, usato fino a dopo il crollo del Muro di Berlino come parte di un cantiere navale, si trova una targa che ricorda che Rostock è stata liberata dall’Armata Rossa, così come una parte consistente di Germania, anche quella parte divenuta poi Repubblica Democratica Tedesca. Sull’edificio rimandono i segni di tempi andati, come la falce e martello in bronzo.
La prigione della Stasi
Dalla Maßmannstraße riprendete il solito tram e tornare in centro. La fermata migliore è quella della Langestraße, proprio a pochi passi dall’incrocio con la Breitestraße. Ora decidete voi se andare avanti oppure fermarvi. Cercate di capire quale sia il vostro livello di stanchezza e quanto tempo ancora avete in città. Il mio consiglio è quello di lasciare quest’ultimo posto da visitare per un giorno un po’ più libero e sempre che ne abbiate voglia. Dalla Breitestraße camminate fino a raggiungete la Hermannstraße: in 10 minuti sarete arrivati nei pressi del tribunale di Rostock, dove si trova ancora quella che un tempo era la prigione della Stasi. Tutti i luoghi legati alla Stasi (Staatssicherheit) sono ora dei “Denkmal“, ovvero dei monumenti legati alla memoria storica della ex Germania Est. Inutile che vi spieghi cosa sia la Stasi e cosa abbia fatto in 40 anni di DDR. Se ne parla in Goodbye Lenin così come nel film “Le vite degli altri“. Sappiate, invece, che dopo la Riunificazione, è stata promulgata una legge che concede ai cittadini tedeschi di recuperare – qualora ci fosse – il proprio dossier compilato dalla Stasi e sai suoi IM (Inoffizielle Mitarbeiter… praticamente le spie nella vita quotidiana delle persone). I dossier così come tutti i documenti recuperati sono in corso di digitalizzazione affinché nulla vada mia perduto. La zona della prigione della Stasi nell’edificio del tribunale di Rostock si può visitare gratuitamente. Sul sito ufficiale c’è scritto che nel 2018 l’ufficio sarà sottoposto a ristrutturazione, sicché è probabile che sia chiuso. Tenete d’occhio le informazioni perché non si sa mai che riapra prima del previsto. Non ho messo volutamente una foto dell’interno della prigione perché l’ingresso in quel luogo è qualcosa che lascia il segno. Non potevo spoilerare. All’interno troverete molti pannelli informativi anche in inglese. Io sono rimasta seduta lì ore per leggere alcuni dossier resi pubblici. Meglio avere con voi qualcuno che parli tedesco se volete fare lo stesso. I dossier non sono tradotti.
Cosa si può comprendere in due giorni a Rostock
Sia chiaro che quando scrivo Rostock intendo Rostock e Warnemünde… e tutto quello che sta nel mezzo. Sinceramente mi sento di consigliare questa città a tutti coloro che hanno voglia di una vera immersione nella storia della Germania. Spesso, quando si pensa alla Germania Est, si pensa subito a visitare Berlino (e non c’è nulla di male nel farlo) ma ci sono luoghi capaci di raccontare ancora di più dell’attuale capitale tedesca. Rostock, in questo senso è perfetta. Provo a riassumervi le mie motivazioni in pochi punti.
- Rostock è una città hanseatica con un’immagine vera e non da bomboniera. Le è rimasto cucito addosso quel carattere pratico che l’ha sempre distinta fin dal Medioevo.
- Rostock e Warnemünde hanno quella grandezza perfetta per essere girate a piedi e con i mezzi pubblici.
- A Rostock, soprattutto, c’è la giusta dose di epoche storiche ben disposte e non troppo mescolate.
- Rostock aiuta a comprendere come furono ricostruite alcune città dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
- Rostock ci regala un po’ di esempi per capire l’estetica socialista della DDR.
- Warnemünde ti conquista e ti racconta la bellezza dei mari nordici.
- A Warnemünde ti viene voglia di prendere un traghetto per la Danimarca, ma questa è un’altra storia.
- A Rostock una birra da mezzo litro costa 2,70€. E’ un buon motivo questo, no?
- La città è particolarmente giusta nei prezzi di hotel e cibo. Il portafoglio ringrazia
Dite che può bastare?
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
Ciao, non sapevo niente di niente di Rostock ma gli itinerari storici mi piacciono sempre. Ho avuto modo di conoscere atmosfere simili con un tour storico a Praga e vedere questi famosi palazzoni austeri (e brutti) tipici degli anni del socialismo e comunismo 🙂
Rostock è una città che sa sorprendere. Se sei in cerca di atmosfere storiche, sicuramente è il posto che fa per te.
Ho abitato per un anno vicino a Leipzig e mi sono innamorata della Germania Est, della sua storia, del suo modo di ripartire dal passato senza negarlo né idolatrarlo. Non conoscevo Rostock se non per nome, ed ora è entrata nella mia wishlist.
Lipsia è una città spettacolare. Tutta la Ex Germania Est per me. Rostock è quasi in testa alla lista delle città interessanti.