
Il 5 Dicembre di ogni anno vengo assalita sempre dalla stessa sensazione: provo il desiderio di essere ovunque. O meglio, ovunque ci possa essere una Krampuslauf o una Toiflumzug, tutti termini tedeschi che descrivono una delle tradizioni dell’Avvento più belle (per me) e più significative di tutte quelle che potrete trovare nei territori che si contendono le Alpi Orientali. Non importa si tratti di Trentino, di Alto Adige, di Austria, Slovenia o parte della Baviera. Il 5 dicembre è il giorno dei Krampus, un giorno davvero pieno di storia, tradizione, leggenda e sincretismo tra paganesimo e religione. Curiosi di saperne di più?
Krampus: la loro origine
Lo so: la foto è sfuocata e forse non è una delle più belle immagini del mondo ma io la adoro perché ritrae il momento d’incontro tra me e un Krampus un paio d’anni fa a Dobbiaco. Da dove nasce il fatto di vestirsi da diavoli per sfilare poi per le vie del paese per punire i cattivi? La storia sarebbe lunghissima e potrebbe occupare almeno 10 dibattiti di un convegno di antropologia. Dobbiamo tornare ai tempi pagani, quando le popolazioni germaniche che occupavano le Alpi Orientali se la dovevano vedere con autunni molto bui e freddi. Un mese come Novembre, nelle valli alpine, è capace di mettere alla prova anche ora… figuriamoci quando non c’era l’elettricità e non ci si spiegava perché la durata della giornata è diversa da periodo a periodo. I Krampus rappresentano il buio che va affrontato, guardato in faccia e combattuto. Dicembre non è stato scelto a caso, ai tempi della formulazione del Calendario Gregoriano (e anche di calendari precedenti), come mese per ospitare il Natale Cristiano. Dicembre è l’inverno che arriva ma è anche la luce che torna. Fisicamente parlando dal 5 e 6 di Dicembre fino al 21 le giornate non calano più o calano pochissimo. Siamo al culmine del buio e ciò che si festeggia, dal 6 Dicembre in poi, è il ritorno della luce. Ma passate al paragrafo successivo, che la storia di fa interessante. Ancora di più.
I Krampus e i santi di Dicembre
Torniamo per un attimo a ragionare sul mese di Dicembre: qual è la prima cosa che vi viene in mente se pensate al periodo natalizio? Le nostre città si riempiono di luci e lucine e le case di chi vive sulle alpi sono un trionfo di candele accese (a brevissimo vi racconto delle Candele dell’Avvento, promesso), magari messe sulle finestre e di alberi illuminati. La tradizione di decorare l’abete arriva dai tempi pagani e altro non era che il racconto rappresentato di ciò che era ed è Dicembre: il mese in cui la luce torna. Lo scrissi agli albori del blog: l’inverno non è il periodo di morte al quale molti pensano. L’inverno è il periodo di rinascita: torna la luce, le gemme degli alberi maturano per poi mostrarsi a primavera. La frutta vive fasi fondamentali della sua maturazione, così come i fiori che poi sbocceranno a Marzo e Aprile. Nei tempi pagani si osservava e si ascoltava molto di più la natura e i Krampus sono proprio il risultato di questo ascolto. Ora facciamo un passo avanti e approdiamo ai Natali Cristiani: vi siete mai resi conto di quanto le celebrazioni di Dicembre abbiano a che fare con la luce? San Nicola arriva portando una lanterna, Santa Lucia porta una corona di candele. Gesù stesso nasce annunciato da una una cometa. E’ tutto un caso? Certo che no: di nuovo si festeggia la luce che torna. Non è di certo una mia invenzione, ma un dato di fatto storico, che certe feste cattoliche siano state, nei secoli, sovrapposte a quelle pagane per coprirle.
I Krampus oggi
E oggi i Krampus cosa fanno e perché sfilano? La Krampuslauf o Umzug è una sfilata che si svolge in moltissime località dal Trentino alla Slovenia, passando per tutti i territori che si trovano nel mezzo. Il giorno ufficiale della sfilata dei Krampus è il 5 Dicembre, nella notte che precede l’arrivo di San Nicola (il 6 Dicembre, per la cronaca). Le sfilate da fare sono così tante che ne troverete dal 5 Dicembre in poi in tantissime località. I gruppi di Krampus si spostano da un luogo all’altro e, ogni anno, ci sono delle sfilate da oltre mille Krampus. Il mio consiglio è quello di tenere d’occhio i siti delle varie località comprese nel territorio che vi ho indicato.
Come ci si comporta durante una Krampuslauf?
Semplice: la sfilata dei Krampus non è un gioco, non è una carnevalata e, se si è sbadati, ci si può fare anche un po’ male. Dipende sempre da cosa si vuole dai Krampus. O dalla sorte, decidete voi. Ecco un piccolo galateo con qualche indicazione.
- I Krampus non sono un gioco: sono tremendi, fammo paura e non temono di frustare chi sta davanti a loro
- Vestitevi in modo da non piangere nel caso un Krampus vi trascini per qualche metro nella neve o vi sporchi
- I Krampus non sono un’attrazione adatta a bimbi piccoli: fanno paura e ho visto molti bimbi piangere spaventati al loro passaggio. Se avete un bimbo capace di comprenderne la storia e il significato, ben venga. Altrimenti meglio aspettare che crescano un po’.
- Se non volete entrare in contatto diretto con i Krampus, non state in prima fila durante la sfilata
- Sappiate che ogni Krampus è contrassegnato con un numero (lo trovate piccolo, come una sorta di etichetta sul retro del costume del Krampus). Quel numero serve per identificarlo nel caso di scorrettezze o problemi con la vivacità a tratti aggressiva dei Krampus.
Krampus: la variante di Stelvio
Anni fa ho avuto la fortuna di partecipare alla sfilata dei Klosn, i Krampus di Stelvio, comune della Val Venosta. La sfilata dei Klosn viene fatta una sola volta e i Klosn non partecipano ad altre Umzug in altri paesi. Il loro passaggio attraverso il piccolo (e ripido) paese venostano è un qualcosa di incredibile che vi ho raccontato in un post di un po’ di tempo fa. Per il 2017 la sfilata è già stata fatta qualche giorno fa ma tenete d’occhio la programmazione per il 201. Ne vale davvero la pena. Oltre ai Klosn, esisono nomi diversi per chiamare i Krampus come Tuifl (contrazione dialettale di Teufel, diavolo in tedesco) oppure Perchten.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori o Gianluca Vecchi – Riproduzione vietata
Dicembre è la festa di tutti, per chi è credente e per chi è ateo. Bisogna capirlo una volta per tutte. Giovy di questi Krampus io non ne avevo mai sentito parlare, mettono davvero paura.
Sono d’accordo con te: Dicembre è la festa di tutti, ognuno a modo suo. Ti consiglio di organizzarti per vedere i Krampus dal vivo. Sono mille volte meglio e mille volte più paurosi!
che bello leggerti. Grazie
Mara
Grazie mille!
Sarà che ho avuto una brutta esperienza la prima volta con i Krampus che non è che mi ispiri molto tornarci anche se, da quasi 5 anni, vivo in Alto Adige. La prima e unica volta che siamo andati non eravamo in prima fila ma dietro ad una balconata quindi protetti dal muro. C’eravamo spostati di poco, per far entrare altre famiglie e proteggere quindi i bambini urlanti, che sono passati due Krampus che hanno lanciato una frustata a caso tra le persone. Ti dico solo che mio marito si è tenuto il livido della frustata per giorni e giorni. Da allora non siamo più tornati!
Io li temo e li amo allo stesso tempo. Ho beccato un sacco di frustate da loro ma non riesco a smettere di amarli.