Torna lo spazio Viaggiatore Ospite. Oggi sul blog ospitiamo Matt, conosciuto su Twitter come @Teostarr. Matt ci porta in Lessina, per fare un trekking in Val Freselle e sul Monte Terrazzo. Si tratta di un percorso adatto anche alla stagione autunnale e invernale. Io (la Giovy) amo particolarmente la Lessinia visto che la mia terra natale “appoggia” sui monti Lessini. Lascio la parola a Matt per raccontarvi la sua giornata in montagna.
Qualche anno fa, alla ricerca di un luogo, non lontano da casa, dove potermi allenare in vista del viaggio avventura in Groenlandia che avrei intrapreso di li a pochi mesi ho scoperto, quasi per caso (grazie Simone), questa zona meravigliosa, a due passi da Verona: La Val Fraselle ed il Monte Terrazzo. Un paesaggio molto vario: boschi fittissimi, verdi praterie, torrenti, cascate, grotte, rocce qua e la, contrade di montagna ormai disabitate, testimoni silenziose di tempi passati. Lo devo ammettere, questa parte della Lessinia, non ha nulla da invidiare ai paesaggi che ho trovato nei miei precedenti viaggi in Canada; provare per credere!
Vorrei proporre quattro sentieri da percorrere senza particolare attrezzatura o preparazione fisica; iniziano a due passi dal piccolo paese di Giazza 758 mt s.l.m., 25 km da Verona, famosa soprattutto per l’acqua fresca e di qualità che si può sorseggiare direttamente dalle fontanelle del paese e dintorni ma anche perché a Giazza, si parla ancora il Cimbro, antico dialetto di origine germanica. Nella piccola piazza della chiesa, è possibile fare scorta di cibo, bevande e godersi di un buon caffè prima della faticaccia che ci attende; ma dai scherzo! Di solito ritornano indietro tutti sani e salvi.
Malga Freselle di sotto
Percorso lungo strada forestale
Lasciando Giazza alla propria sinistra e, proseguendo sulla strada provinciale 10, dopo poche centinaia di metri, si incontra un tornante affiancato da una strada sterrata, e dalla sorgente Locke, da cui partono la maggior parte delle escursioni della zona. La prima parte è costeggiata da alcune case caratteristiche, da un torrente sulla destra, dal bosco sulla sinistra. Il sentiero parte un pò ripido per i primi 500 metri ma niente di impossibile, le condizioni del terreno sono molto buone e, in alcuni punti, addirittura cementato. Dopo 15-20 minuti si arriva alla strada forestale che ci porterà a Malga Fraselle di Sotto, 1465 metri di altitudine. La strada forestale è circondata da boschi e permette di gustare scorci montani davvero piacevoli; non si può smarrire la strada perché il percorso è obbligato.
Termina su un sentiero sterrato, pianeggiante dove gli alberi si fanno sempre più rari lasciando il posto ad ampie praterie, roccia e qualche torrente. Meglio portare nello zaino una felpa, meglio ancora una giacca resistente all’acqua e al vento perché qui le condizioni meteorologiche variano improvvisamente e si passa da una temperatura mite al freddo in pochi minuti, anche in estate, specialmente se, come a volte accade, la valle viene raggiunta dalle nuvole più basse e, magari, da qualche precipitazione improvvisa. La Malga Fraselle di Sotto è poco più che una casetta, non è adibita a punto di ristoro, niente servizi igienici e nemmeno un caffè quindi, se non avete portato nulla con voi da mettere sotto ai denti, temo che al ritorno, sarà dura! Il percorso, andata e ritorno, è di circa 14 km con un dislivello di 750 metri.
Percorso alternativo, più ripido
Si parte, come per il percorso precedente, dalla strada sterrata che ha inizio dal tornante della Strada Provinciale 10, poco dopo Giazza ma, circa 500 metri prima dell’inizio della strada forestale, sulla propria sinistra, si seguono le indicazioni per Malga Fraselle di Sotto. Questo sentiero vi condurrà allo stesso punto di prima ma, questa volta, in circa 5 km perché la strada diventa molto ripida in alcuni punti, specialmente nel tratto finale; meglio avere le mani libere, perché qualche volta può capitare di doverle usare per aiutarsi nei punti più difficili. Vi posso garantire che la fatica sarà ben ricompensata dai profumi, dai colori, dalla ricchezza che la natura avvolgerà attorno a voi per tutto il percorso.
Consiglio vivamente scarponi alti, in grado di proteggere le caviglie e, soprattutto, impermeabili perché, spesso, sarà necessario attraversare i torrenti che incontrano il sentiero, specialmente nella prima metà del trekking; non ci sono ponti o passerelle per cui, divertitevi a passeggiare con i piedi nell’acqua e non fate come quel ragazzo che ho incontrato durante la mia prima escursione che, per non bagnarsi le scarpe, ha preferito attraversare il torrente a piedi nudi, finendo dopo pochi passi, pancia all’aria, rialzandosi completamente zuppo ma con le scarpe perfettamente asciutte!
Inizialmente si cammina all’interno di un bosco dove le mille tonalità di verde lasciano spazio alle limpide cascate che alimentano i torrenti che scendono a valle. In alcuni punti, piccoli rigagnoli d’acqua che piano piano si fanno strada uscendo dalla roccia della montagna, creano altri torrenti fino al sentiero e poi giù a crearne altri sempre più grandi. Il percorso diventa via via più ripido, fino ad innalzarsi sulle rocce e scendendo nuovamente sul bosco e sul torrente.
Nella stagione primaverile ed estiva, il verde del bosco, viene ravvivato da fiori colorati e qualche farfalla qua e la; come sempre, in montagna, attenzione quando si devono mettere le mani a terra, poiché non è inusuale l’incontro con una vipera che si sta godendo il sole arrotolata su una pietra o su un arbusto e che non ha nessuna intenzione di dividerlo con altre persone. L’ultimo tratto che ci conduce alla malga è particolarmente impegnativo, a causa della ripidità del sentiero e degli “scalini”, di dimensione variabile, che la montagna ha pensato di costruire per noi, rendendo la passeggiata più divertente.
Malga Terrazzo
Percorso solo bosco
A costo di sembrare ripetitivo, beh, provate ad indovinare da dove inizia il percorso. Esatto! Stesso punto, solo un po’ prima della svolta per il sentiero ripido, verso Malga Fraselle di Sotto. Infatti, alla fine della prima salita, troverete un’abitazione sulla sinistra, qualche metro prima, inizia la salita nel bosco per Malga Terrazzo (sentiero CAI 282) Il percorso si estende completamente nel fitto bosco pieno di alberi e, se andate in autunno, camminerete tra le foglie rosse dove, immergendovi fino alle caviglie, sarete avvolti da un fruscio quasi ipnotico. In alcuni punti ho avuto l’illusione di camminare con i piedi in mezzo ad un ruscello.
Il percorso andata e ritorno, è di circa 9km con un dislivello di quasi 800 metri, i tratti pianeggianti sono quasi inesistenti ma è davvero molto piacevole camminare nel sottobosco ed osservare il panorama da questo punto privilegiato. Dopo quasi 2 ore di cammino, ci si trova ad un bivio, ben segnalato; girando a destra (sentiero CAI 281) si raggiunge Malga Fraselle di Sotto mentre a sinistra (sentiero CAI 282), dopo circa 15 minuti si esce dal bosco a favore di un sentiero con un piacevole sali e scendi. Raggiunto il prato, attraversatelo per entrare in un altro boschetto, questa volta in discesa, da cui si intravvede Malga Terrazzo.
La malga si trova ad un’altitudine di circa 1565 metri ed è gestita dal C.A.I. di San Bonifacio (VR). Spesso i volontari attendono che si raccolga un discreto numero di persone per poi preparare qualcosa da mangiare tutti insieme. Non chiedono nulla in cambio, ma considerato il servizio e la loro ospitalità, sarebbe davvero un peccato non lasciare una piccola offerta in cambio. Meglio non lasciare rifiuti nelle malghe perché, per i volontari, è molto impegnativo doverli riportare a piedi fino a valle; pensate che anche l’acqua deve essere trasportata senza aiuti quindi, dare una mano, è doveroso
Percorso misto
Stavolta, si prosegue per la Strada Provinciale 10 fino a raggiungere, dopo un paio di chilometri, l’Albergo Belvedere, dove c’è anche un ampio parcheggio per l’auto. Superando di pochi metri l’albergo, sulla nostra destra, ecco il sentiero (Sentiero CAI 279), ben segnalato, da un cartello. La prima parte è un pò ripida e si addentra velocemente in un bosco dove, la fitta vegetazione, fa mancare l’aria nelle giornate più calde; ok non è facilissimo ma come nei precedenti percorsi, il paesaggio non vi deluderà! Durante il cammino si possono osservare anche le rovine di una contrada di montagna, Campostrin, ormai abbandonata. Fuori dalla fitta vegetazione, un ampio prato sarà l’anticamera per un bosco bellissimo, caratterizzato da alti alberi e sentieri resi soffici dal muschio, le foglie ed i rametti caduti dalle piante. Un luogo ideale anche per una pausa rilassante prima di trovarci finalmente davanti, a Malga Terrazzo.
Tutte le foto sono © Matt – riproduzione vietata
(grazie Matt per l’articolo!!)
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