Giorni fa stavo pensando che manca davvero poco alla fine del 2017 e riflettevo su quanto quest’anno mi abbia dato, soprattutto in termini di viaggi: sono riuscita a mettere assieme alcune di quelle partenze che tanto speravo di poter far diventare realtà e una, almeno, si è tradotta in quel viaggio negli Stati Uniti che sognavo da tempo e che, ancora oggi, mi fa esclamare a pieni polmoni: ma l’ho fatto davvero? Nulla di così immenso – capiamoci – ma sto parlando di un qualcosa che, per quel che mi riguarda personalmente, ha avuto tanto significato. I viaggi, infondo, sono questo: piccoli o grandi attimi di vita capaci di parlare solo al nostro cuore e a noi soltanto.
Mi piace riflettere sul viaggio quando sono in viaggio. Tipo come quando un aereo mi porta chissà dove ed io guardo fuori dal finestrino fissando le nuvole, facendo finta di sapere benissimo dove mi trovo quando, in realtà, non è così. Quello a cui pensavo proprio un paio di giorni fa è il tour delle città americane che tanto vorrei fare. Vorrei potermi prendere un paio di mesi per restarmene “across the pond” per un tempo un po’ più lungo di quello che mi concedo si solito. Quali città vorrei toccare e perché?
Tour delle città americane: il nuovo
Dentro la mia mente, ho diviso questo viaggio negli Stati Uniti (un “viaggio to-be“) in novità e ritorni. Ci sono delle città che ho toccato e che vorrei davvero rivedere. Ce ne sono altre, invece, eternamente nella mia bucket-list, pronte ad essere portate nella lista dei posti visitati.
Seattle, Stato di Washington

Seattle è per me come una di quelle eterne conquiste che ti accompagnano tutta la vita e che non sai mai se poterai a compimento. Ma ci speri tanto. Io ero adolescente negli anni ’90 e il Grunge è stato per me pane e companatico allo stesso tempo. Sono ancora qui che piango la morte di Chris Cornell e sono sempre quella che spera di arrivare a Seattle per incrociare per strada Eddie Vedder per berci una birra assieme. I sogni son desideri, no? L’anno prossimo (o dovrei dire tra un paio di mesi) compio 40 anni. Chissà che non mi regali proprio Seattle.
Fargo, North Dakota

Ne ho già scritto su questo blog: sogno un viaggio on the road tra Minneapolis e Fargo, in nome dei Fratelli Coen e della loro grande capacità di narratori sul grande schermo. Fargo, il film del 1996, è stampato dentro la mia testa come non so che altro a livello di cinema.
Providence, Rhode Island

Dico solo un cognome: Lovecraft. E con questo dovreste aver capito perché mi andrebbe tanto di andare a Providence. Chissà com’è andare in cerca di Chtulhu.
Boston, Massachusets

Ci potrebbero essere mille motivi per visitare Boston e, uno dei miei, è un altro scrittore che adoro (e con il quale condivido la data di nascita, non l’anno ovviamente). Sto parlando di Edgard Allan Poe. Boston per me – non prendetemi in giro – è anche casa di Ally McBeal… conoscete il telefilm, vero? Ovviamente, se potessi passare qualche giorno in città, andrei sicuramente a vedere l’università di Harvard. Nel prossimo viaggio negli Stati Uniti cercherei anche di ricavarmi del tempo per andare a Manchester-by-the-sea. Sempre per “colpa” di un film.
Nashville, Tennessee

Nashiville è, come tutti già sapete, la patria del country ed io non so che darei – pur non essendo totalmente appassionata al genere – per trascorrere una serata dentro al Grand Ole Opry, ovviamente mentre è in corso un qualche concerto.
Tour delle città americane: i ritorni
Tornare in un luogo dove si è già stati non è mai del tutto facile. Ci sono due gruppi di viaggiatori, in questo caso: quelli che contemplano il ritorno e quelli che non tornerebbero mai. Io credo di aver fondato in questo istante il gruppo dei possibilisti: infondo ogni luogo è capace di dirti qualcosa di diverso ogni volta che lo si vede. Figuriamoci una città americana, sempre così in divenire e proiettata verso il rinnovamento.
Philadelphia, Pennsylviania
Ci siamo frequentate per qualche giorno e ci siamo piaciute molto. Se Philadelphia fosse stato un uomo incontrato in altri tempi in vacanza, sarebbe stato sicuramente uno di quelli che non avrei mai voluto perdere di vista. Qualsiasi cosa fosse successa. Tornerò Philly. Tornerò.
Portland, Oregon
Nella mia mente, il viaggio a Seattle che vi raccontavo ad inizio post contempla, in un certo qual modo, anche un ritorno in Oregon. In primis, a Portland, perché c’è stato feeling e capisco in pieno che il mio cuore ha ancora bisogno di lei, di conoscerla meglio e di capirla sempre di più. In secondo luogo, cercherei di esplorare un po’ di più l’Oregon e la sua costa. La curiosità, in questo caso, è davvero grande.
Vi piace il mio tour delle città americane? Sinceramente non finirebbe qui ed io andrei avanti a scrivere per giorni di tutti quei viaggi negli Stati Uniti che vorrei fare e che, prima o poi, riuscirò a portare a termine. Programmare, sognare, immaginare mi fa bene tanto quanto un giorno di vacanza. Uno di quelli in cui ti alzi e sai che avrai tutte le ore che vuoi a tua disposizione e che, niente e nessuno, potrà mai intaccare o rovinare.
Post scritto in collaborazione con Xplore America
Tutte le foto, salvo diversamente indicato, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
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