C’era una volta un imperatore, c’era una volta la voglia di fare merenda. Se dovessi riassumere in poche parole la storia del Kaiserschmarren, potrei sicuramente dire così. Questa pietanza tipica dell’Austria (e anche di quei territori che un tempo facevano parte dell’impero, quindi anche dell’Alto Adige) è per me una calamita senza pari quando sono in viaggio in Austria. Il problema? Solitamente te ne servono una quantità tale che basterebbe per sfamare 4 persone per un week-end intero. Dove mangiare questa meraviglia?
Che cos’è il Kaiserschmarren

Parlare di mercatini di Natale, giorni fa, e di cosa fare oltre la visita alle bancarelle mi ha fatto tornare una gran voglia di Kaiserschmarren. Letteralmente, questa parola tedesca è composta da due elementi che, messi assieme, danno l’idea della nascita di questo dolce tipicamente austriaco. Kaiser vuol dire imperatore e schmarren o, in modo più contratto, schmarrn (come si trova spesso scritto in Austria) vuol dire frittata. Questo dolce, infatti, altro non è che una frittata dolce nata – si dice -da una richiesta di Francesco Giuseppe. Egli, infatti, spesso chiedeva qualcosa per merenda, in modo da evitare poi la cena e continuare a lavorare. Un bel giorno, sembra che il cuoco di palazzo avesse solo a disposizione pochi ingredienti e fece così una frittata dolce, una sorta di crêpe da riempire con della marmellata. Nello spadellarla, la crêpe si ruppe e il cuoco decise di servire il tutto tagliuzzato (in modo da mascherare la gaffe culinaria), accompagnato dalla marmellata che poco prima aveva pensato di utilizzare come fornitura. L’imperatore ne fu entusiasta e da quel giorno quella sorta di frittata tutta rotta divenne la sua lauta merenda. Il Kaiserschmarren, in effetti, sarebbe perfetto per essere gustato nel pomeriggio… magari nel mezzo di una camminata in montagna.
Come si prepara il Kaiserschmarren

Come tutte le ricette tradizionali, ognuno ha la sua versione. Io vi racconto quella che piace a me.
Gli ingredienti sono i seguenti, per 4 persone:
- 4 uova
- 30 gr di zucchero
- mezzo bicchierino di grappa bianca secca
- 220 ml di latte, meglio se intero
- 200 grammi di farina 00
- zucchero a velo q.b. per guarnire
- marmellata ai frutti di bosco o del gusto che più amate per intingere il Kaiserschmarren
Il procendimento è semplice: amalgamente gli ingredienti (esclusi gli ultimi due) e mescolate il tutto con un frusta. Mettete una noce di burro in padella e preparare la frittata dolce, anche in modo grossolano. Quando sarà pronta, trasferitela su un piatto e tagliuzzate tutto. Scopargete di zucchero a velo e servite (quando il Kaiserschmarren è tiepido). Soprattutto durante la bella stagione, c’è chi serve il Kaiserschmarren accompagnanolo con della frutta fresca. Io lo adoro con le mele, proprio come me l’hanno servito nel luogo dove ho scattato la foto di copertina.
Dove mangiare in Kaiserschmarren
Praticamente ovunque ci sia un luogo che ha abbia avuto a che fare con l’Austria imperiale.
Per quel che mi riguarda vi consiglio un luogo che ho visto in estate e che è bello durante tutto l’arco dell’anno. Si tratta di Filzmoos, un piccolo paesino del Salisburghese dove d’estate si cammina alla grande e d’inverno si scia altrettanto bene. Filzmoos è una località perfettamente raggingibile usando i mezzi pubblici e, cosa importantissima, è un luogo dove il gusto ha un posto d’onore. In paese c’è uno dei ristoranti più rinomati della regione e, per chi come me ama i gusti rustici, c’è un Almhof (ovvero un, letteralmente, luogo delle malghe) da raggiungere a piedi dal paese dove la cucina locale assume delle connotazioni superbe. Sedetevi nella Stube del Oberhofalm e ordinate il vostro Kaiserschmarren (o un pranzo intero se ne avete voglia). Magari ci vediamo là. Il primo che arriva, prenda il posto!
Avete già assaggiato il Kaiserschmarren? Fatemi sapere nei commenti dove l’avete mangiato!
Tutte le foto – salvo diversamente espresso – sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata.
una volta erano ottimi al dolomiten hof in val fiscalina, adesso litrovo un po’ troppo di lusso, preferisco quelli del kasern hof in fondo alla valle aurina, ma come me li fa stefan del kitcherwirt di sanct matrin in casies…….
Grazie Lidia per il tuo commento. Segno tutto e, appena riesco, vado a provare personalmente.
Il Karsernhof mi ispira un sacco: l’ho sempre guardato da fuori. Devo decidermi ad entrare.