Prendi una domenica mattina a caso sul calendario e aggiungi il fatto di essere in viaggio in Belgio, nella regione della Vallonia, e di trovarti a metà strada tra Liegi e Charleroi. Dove sei di preciso? La città su cui stai posando i piedi è Namur, la capitale della Vallonia. Namur è una città piena di storia, di vie strette e acciotolate in perenne e perfetto dialogo con strade più larghe (dalla grande prospettiva, vedi foto qui sopra), quasi come fanno la Mosa e la Sambre, i due fiumi che, proprio all’altezza del centro di Namur, diventano uno solo. Vale la pena di passare una giornata alla scoperta di una città come Namur? Sicuramente sì.
Quello che ho amato di Namur
Mi piacciono le città quando sono vuote: che volete, sono fatta così. Forse sono fatta male ma ho questa specie di amore per le strade vuote, il silenzio, il fatto di poter passeggiare guardandomi attorno senza vedere nessuno. Una ventina d’anni fa ero diversa: amavo il casino ma ora preferisco vivere una città nuova in una sorta di rapporto intimo. Con Namur è stato così. Vi racconto cosa ho amato della mia passeggiata mattutina in città.
L’incontro di due fiumi
Namur nacque in epoca romana ed ebbe un grande sviluppo nel Medioevo. La sua importanza è sempre stata di natura strategico-commerciale data la sua posizione alla confluenza di due corsi d’acqua: la Sambre e l’importantissima Mosa. Questo fiume scorre per quasi 900 chilometri dalla Francia al Mare del Nord e attraversa nazioni dallo spirito commerciale sempre molto forte. Sarò oltre modo romantica ma a me l’incontro di due fiumi sembra sempre qualcosa di magico, una sorta di atto d’amore voluto dalla natura in cui sembra che uno prenda il sopravvento sull’altro ma non è così. E’ lì che si forma un solo essere, che va avanti più forte e deciso di prima. Il punto di unione tra Mosa e Sambre è proprio a due passi dal centro di Namur, osservato dalla sua cittadella.
La cittadella
Mi piacciono le città che hanno delle fortezze difensive. In Vallonia ho scoperto prima quella di Dinant e poi quella di Namur che, ai miei occhi di neofita di quel luogo, è sembrata un qualcosa di immenso e in perfetta comunione con la natura circostante. La cittadella di Namur guarda la città da tempo immemore: con tutta probabilità, la sommità del colle dove si trova ora la cittadella è sempre stato occupato da una qualche fortificazione. Fu poi occupata dai francesi per cadere in mano olandese (proprio come successe a Dinant) nel XVIII Secolo e poco oltre. E’ rimasta un luogo militare fino agli anni ’70. Ora è un luogo restituito alla città e non più posto difensivo. Ci si passeggia, ci sono eventi, vi ci si passa del tempo libero.
La Namur Romana e Le Halle al Chair
A pochi passi da dove ho fatto la foto alla Cittadella troverete un ponte. Varcatelo e arriverete alla Halle al Chair, ovvero l’antico mercato della carne della città. Varcate la porta dell’edificio e vi ritroverete all’interno di una costruzione medievale dove, un tempo, lavoravano i macellai. E non a caso si trovava vicino al fiume. Qui dentro ora c’è una piccola esposizione dei resti romani trovati in città. Una piccola ma significativa testimonianza del passato di Namur. Come mi è successo a Libarna oppure a Teurnia, io mi sorprendo sempre nel vedere con i miei occhi quanto immenso era, a livello geografico, l’Impero Romano.
La street art di Namur
Il centro di Namur è un insieme di stradine acciotolate ed edificio di mattoni rossi che si dividono la strada con altri dai colori diversi. Mentre camminate nel centro della città, guardate ogni angolo, alzate gli occhi a scrutare le mura anche dove non guardereste di solito. Troverete creatività, colore, ingegno e voglia di raccontarsi. E, perché no, di raccontare questa città belga che merita molta più attenzione da parte dei viaggiatori diretti in quella nazione.
La Lingua Vallone
Ve l’ho mai detto che un’altra delle mie passioni sono le lingue straniere, soprattutto se hanno connotazione regionale? Il Vallone mi aveva già appassionata a Liegi, arrivata a Namur mi ha proprio presa perché la città, soprattutto nel centro storico, è disseminata di questi cartelli che riportano dei detti tipici di Namur, scritti in Vallone e poi in Francese… per finire con la spiegazione del detto. Idea per visitare Namur: perché non cercare di trovare tutti i cartelli in una sorta di caccia al tesoro?
Come arrivare a Namur
Raggiungere Namur è molto facile, sia che si tratti di viaggiare con i mezzi pubblici che con un’auto presa a noleggio. Il mio consiglio, per come la vedo io, è quello di usare i mezzi pubblici: il Belgio non è di certo immenso e tutti i centri più importanti sono ben serviti. All’interno di Namur non vi serve l’auto e nemmeno se pensate di spostarvi per visitare Bruxelles (a 60 km circa) oppure Liegi (65 km circa).
Arrivare a Namur da Charleroi
Se atterrate a Charleroi (l’aeroporto dove arriva Ryanair, per esempio), impiegherete circa un’ora dall’aeroporto fino al centro di Namur. Qui sopra vedete l’esempio di un viaggio-tipo. Consultate sempre il sito dei trasporti belgi per avere tutte le informazioni di cui avete bisogno. Il biglietto costa circa 12€, escluso il percorso dall’aeroporto alla stazione di Charleroi (non me lo lasciava calcolare online, sorry).
Arrivare a Namur da Bruxelles
Tra l‘aeroporto di Bruxelles e Namur c’è circa un’ora e un quarto di viaggio e ci sono anche dei treni diretti. Come quello che è indicato qui sopra. Il costo dei biglietti è di quasi 19€, per un percorso di sola andata. Se viaggiate con Bruxelles Airlines c’è la possibilità di acquistare, assieme al vostro biglietto aereo, anche il Belgium Pass. Quest’ultimo vi darà la possibilità di viaggiare in treno senza ulteriori biglietti e vi darà anche modo di avere alcuni sconti per certi luoghi turistici.
Arrivare a Namur da Liegi
Il treno impiega meno di un’ora per arrivare da Liegi a Namur, con un costo di sola andata di poco più di 18€. I biglietti del treno possono anche essere acquistati online, nel caso voleste arrivare in Belgio pronti a vivere i vostri itinerari e le vostre esplorazioni.
Per quel che mi riguarda vi posso dire che Namur resta lì, nella lista dei luoghi da rivedere con un po’ di più tempo e sicuramente in un’altra silenziosa domenica mattina.
Tutte le foto, eccetto gli screenshot dei treni, sono © Giovy Malfiori – riproduzione vietata
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