Quello che vi voglio raccontare oggi è un itinerario che io e Gian abbiamo messo in atto a Berlino, durante un viaggio che aveva nella Storia il suo punto fisso. Non basterebbe un mese per conoscere a fondo Berlino e quello che, come città, può dare a chi la visita. Berlino è, per me, un mondo bellissimo che va compreso – sempre secondo il mio modo personale di vedere la vita – partendo dalla sua Storia, quella con la S maiuscola, che non sempre ci porta di fronte a vicende storiche belle e piacevoli. Berlino è una città dalla vita relativamente breve rispetto ad altri luoghi in Germania. L’itinerario di scoperta di Berlino che vi racconto oggi vi porterà dagli anni ’30 ai giorni nostri. Circa. Con qualche divagazione ottocentesca.
Perché vi ho detto che Berlino è una città dalla vita relativamente breve? Perché, fino al 1918, non era di certo la capitale che tutti ora possiamo vedere. Berlino è sempre stata la “Sesto San Giovanni” di Potsdam, luogo – invece – dove si trovavano palazzi nobiliari e relative famiglie importanti. L’imperatore tedesco risiedeva a Potsdam e Berlino, fin da metà Ottocento, altro non era che la città dove tutti andavano per lavorare, dove parecchia industria si stava sviluppando e dove si poteva studiare all’università. E’ vero, gli uffici di rappresentanza dell’imperatore erano anche lì ma fu nel 1920 che Berlino cominciò ad essere “qualcuno” in maniera molto incisiva.
Itinerario storico a Berlino: dove andare
L’itinerario di scoperta di Berlino che sto per raccontarvi ci porterà dal Reichstag a Mohrenstrasse, passando davanti alla Porta di Brandeburgo per poi raggiungere Potsdamerplatz e inoltrarsi così lungo alcuni luoghi celebri di quella che fu Berlino Est. Passeremo quindi dall’epoca del Terzo Reich a quella del Muro per finire di nuovo al cospetto del Terzo Reich, visto dal lato dei vincitori… però.
Itinerario storico alla scoperta di Berlino: le tappe
Il percorso che vi racconterò è lungo circa 4 kilometri. Per poterlo fare tutto per bene, malgrado la distanza non sia tantissima, vi consiglio di prendervi tutta la giornata. Questo vi concenderà anche la possibilità di fermarvi per vedere alcuni dei musei che incontrerete lungo la strada. Ribadisco: questo è solo UNO degli itinerari storici che potete seguire per visitare Berlino. E’ quello che più piace a me e, frase dopo frase, vi spiego perché.
Il Reichstag
Molta gente non ama chiamarlo Reichstag perché pensa subito all’omino crudele coi baffetti che ha ribaltato mezzo mondo. In realtà si chiama davvero Reichstag perché quel palazzo fu costruito dall’Imperatore Guglielmo II e nominato Reichstag in tempi non sospetti, facendo riferimento al Sacro Romano Impero. Se, in tedesco, ci riferiamo al Parlamento come istituzione diciamo Bundestag ma se pensiamo al palazzo il nome corretto storicamente sarebbe Reichstag. L’unica “bibbia” che dovete per forza consultare se volete visitarlo è il sito ufficiale. La prenotazione è obbligatoria. Ne parlai già tempo fa: per me vale la pena di vederlo al primo ingresso utile al mattino, per poi proseguire il giro verso la tappa successiva.
La Porta di Brandeburgo
Chiunque abbia memoria dei fatti del Novembre del 1989 sa sicuramente dove collocare esattamente questa porta. Per ritrovare la sua costruzione dobbiamo fare un salto indietro fino a poco prima del 1800, quando – infatti- si cominciò a dare un po’ di spolvero e lustro a Berlino. Piccola curiosità: Napoleone Bonaparte, durante le sue scorribande belliche in Europa, trovò il tempo per passare di quei e portarsi via la quadriga che ora vedere sopra la porta. Venne riportata indietro dai prussiani dopo la battaglia di Waterloo. La porta di Brandeburgo non ha mai segnato il confine tra le due Germanie ma apparteneva totalmente all’Est… o meglio a quella “terra di nessuno” che precedeva il muro, sia da un lato che dall’altro. Ogni dispositivo di sicurezza venne scavalcato solo quella fantastica notte di Novembre quando il muro crollò, mettendo fine ad un periodo di Guerra Fredda pazzesco.
Potsdamer Platz
Dalla porta di Brandeburgo proseguite su Eberstrasse: passerete davanti ad uno dei momumenti più importanti della Berlino contemporanea. Si tratta del Memoriale alle vittime dell’Olocausto, un riconoscimento più che doveroso. Mi dispiace solo che molti visitatori lo visitino a cuor leggero. Proseguendo dopo il Memoriale, sempre sulla Eberstrasse, arriverete in quella che, per me, è una delle piazze più belle che ci possano essere al mondo. Sto parlando di Potsdamerplatz dove si trova il Sony Center e dove potrete trovare dei pezzi originali del muro nella loro posizione storica. Come spesso accade dopo un periodo tormento, il primo atto che l’uomo vuole compiere è quello di voltare pagina, spesso dimenticando che rimuovere il passato in modo così marcato non è mai una buona idea. Il passato deve restare come esempio per non ripetere gli stessi errori e, in questo, il Muro di Berlino insegna. In molti posti di Berlino è stato rimosso, ovviamente, in altri poi è stato ricollocato ad imperitura memoria. Potsdamerplatz per me è uno di quei luoghi dove il muro parla ancora.
Il muro lungo la Niederkirchnerstrasse
Il luogo più gettonato per vedere il Muro di Berlino è, solitamente, la East Side Gallery che, come dice il suo nome stesso, è una galleria d’arte. Io preferisco di gran lunga consigliare di vedere la East Side Gallery e i suoi dipinti colorati come un’espressione di libertà avvenuta dopo la caduta del muro. Per vedere quello che, in realtà, era il vero muro il luogo da visitare è la Niederkirchnerstrasse, che potete raggiungere camminando da Potsdamerplatz. Qui vedrete il muro originale, mai toccato, mai spostato, mai dipinto, grigio così come lo vedevano gli abitanti di entrambi i lati della città. E’ grigio, massiccio, freddo, fa paura e fa venire la pelle d’oca. E questo solo immaginando ciò che la gente di quella città ha vissuto. Figuriamoci come fu in realtà. Proprio qui troverete anche qualcos’altro da pelle d’oca. Passate alla tappa successiva e lo scoprirete.
3 Muri, 3 Espressioni di Terrore
Quella che vedete qui sopra è una delle foto di Gian esposte in una mostra fatta al nostro ritorno da quel viaggio storico attraverso la ex Germania Est. Qui potete notare una cosa chiaramente visibile entrando nel cortile de Topographies des Terrors, un’esposizione da visitare e sulla quale meditare. Prendetevi il vostro tempo, davvero. Prima di entrare, passeggiate nell’area che si trova di fronte all’entrata. Lì troverete i resti delle mura del quartier generale della Gestapo, in primo piano qui sulla foto di Gian. Subito dietro noterete il Muro di Berlino, nell’immagine qui sopra lo riconoscete per la scritta “Madness” (nulla di più azzeccato). Ora alzate gli occhi e noterete un palazzo dietro tutto questo. Quell’edificio, durante il Terzo Reich, fu il Ministero dell’Aviazione di Hermann Göring diventando, dopo la fine della II Guerra Mondiale, il luogo di nascita della DDR: la Repubblica Democratica Tedesca nacque lì dentro e, sempre in periodo di DDR, fu la sede di alcuni ministeri. Attualmente, già che ci siamo, è la sede del Ministero delle Finanze della Germania Federale. In uno sguardo, davanti a voi, avrete la percezione di tutto questo. Credo che quel luogo sia uno dei pochi a Berlino capace di tali racconti.
Il Check Point Charlie e la Wilhelmstrasse
Il Check-Point Charlie è uno di quei posti che tutti corrono a vedere una volta arrivati a Berlino. Per raggiungerlo continuate a camminare sulla Niederkirchnerstrasse, superate l’incrocio: la strada diventa Zimmerstrasse. Camminate fino all’incrocio successivo e troverete il Check Point. Permettetemi davvero di essere sincera: andateci se volete osservare con i vostri occhi quello che fu uno dei simboli della divisione della città. Andateci, però, senza aspettative perché il Check Point Charlie è diventato, da qualche anno, una piccola rappresentazione finta di ciò che fu il passato di Berlino. In primis, sapppiate che si trova in mezzo alla strada, vicino ad un semafoto: per fotografarlo bene si rischia la vita. In secondo luogo è “occupato” da figuranti che chiedono 2€ o 5€ per farsi scattare delle foto. Qui non c’è più traccia della Storia, non c’è rispetto per ciò che questo luogo è stato. Il mio consiglio è quello di buttare un occhio al Check Point poi tornare indietro per camminare lungo la Wilhelmstrasse. Quella vita è chiamata anche “un miglio nella Storia“. Lungo questa strada troverete ancora oggi un sacco di Ministeri della Repubblica Tedesca e troverete anche molti cartelli che vi racconteranno cos’erano quegli edifici nella storia di Berlino.
Platz des Volksaufstandes vom 1953
Dove la Wilhelmstrasse incrocia la Leipzigerstrasse trovete una piazza. Tenendo le spalle al Check Point Charlie, sulla vostra sinistra si aprirà un porticato sotto il quale troverete dei murales chiara epoca e estetica socialista. Siete arrivati nella “Piazza del sollevamento popolare del 1953“. Di cosa si tratta? Nei primi anni della DDR – nel 1953, per l’appunto, – ci fu una prima grande rivolta dei Berlinesi dell’Est verso il Governo della DDR. Il tutto venne represso dall’intervento dell’esercito sovietico, ovviamente ancora presente in città. Non stupitevi se non ne avete mai sentito parlare. Questo fatto cominciò ad essere di dominio pubblico dopo la caduta del Muro e, ancora oggi, non si sa con precisione quanti siano stati i morti di quei giorni. C’è chi dice 125, chi molti di più. La rivolta avvenne il 17 Giugno: per questo a Berlino Ovest ora c’è una strada intitolata a quella data. Tornando alla DDR e alla sua logica, pochi anni dopo la repressione del 1953, sul luogo del fattaccio comparvero dei murales celebrativi della fratellanza tra i popoli socialisti. In ci vedo un pizzico di demagogia ma, in ogni caso, questo posto resta uno dei migliori per ammirare l’arte politica di quegli anni.
La fermata della Mohrenstrasse

Siamo arrivati alla fine del nostro giro. A pochi passi dalla piazza che vi ho descritto nel paragrafo precedente troverete la fermata della U-Bahn della Mohrenstrasse. E’ posizionata all’incriocio tra la Wilhelmstrasse e la Voßstrasse. Cosa avrà di tanto particolare questa fermata? Scendete le scale anche se non dovete prendere nessun mezzo. L’accesso alla metropolitana di Berlino è libero, non ci sono tornelli o cancelli. Guardatevi attorno: vedrete una grande quantità di marmo rosso. Non si tratta di una scelta stilistica, né dell’utilizzo casuale di pietra a disposizione. E’ una vera e propria dichiarazione di vittoria sul Terzo Reich voluta dai russi e da chi ha ricostruito Berlino nel secondo dopoguerra. Quel marmo arriva diretto dalla Cancelleria del Reich, dall’ufficio di Hitler e da quelli circostanti. La metropolitana è stata tappezzata con quanto portato via da quel palazzo del potere, prima di distruggerlo. L’attuale Kanzlerei è stata ricostruita proprio dopo la guerra. C’è un altro luogo dove è stato utilizzato quel marmo rosso: si tratta di Treptower Park, ben distante da qui.
Per il momento io vi lascio qui, alla fermata della U-Bahn di Berlino. Siete precisamente sulla U2, una delle linee più “tattiche ” per esplorare Berlino Est. Decidete voi cosa fare ora: io salirei sul primo treno in direzione Alexanderplatz, oppure continuerei fino al capolinea di Pankow.
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori, salvo diversamente indicato – riproduzione vietata
Grazie Giovy! Sicuramente se accetterò di Berlino, farò del mio meglio per provare il tuo itinerario! Ad oggi un po’ d’ansia honestly .
Un abbraccio, Francy
Per me Berlino è uno di quei luoghi verso i quali non nutro mai nessun dubbio: la sento così mia (o io mi sento così sua) che se mi dicessero di andarci a vivere domani accetterei senza pensarci due volte. Idem se mi dicessero “domani mattina parti per un viaggio che ti porterà a Berlino”. Quella città è ancora così vibrante e viva da non essere uguale a nessuna in Europa. Se parti, dimmelo, ho mille altre cose da indicarti.
Molto interessante questo itinerario storico. Spero presto di poterci andare di persona e non solo con la fantasia! Grazie
Berlino si presta a mille itinerari. Questo è quello che preferisco.
Sai che questa cosa della Mohrenstrasse non la sapevo? Itinerario super interessante (as usual!)…
Una delle mille storie nascoste di Berlino.
Sono stata a Berlino per il Festival del cinema anni fa, ma ero di fretta e l’ho visitata poco. Ora che vivo a Varsavia conosco meglio la storia della Germania e di come ha influenzato la Polonia. Ci tornerò presto per poter vedere con occhi diversi e più consapevoli i resti del muro e tanto altro. Nei pressi di Alexander Platz c’è un hotel elegantissimo dove ho preso un dolce e ascoltato musica classica, dopo una giornata uggiosa in visita al Parlamento.
Io ho fatto un Berlino-Varsavia in autobus… lo ricorderò per tutta la vita.
Ho trovato l’articolo molto interessante,sono stata a Berlino tantissimi anni fa e mi ha colpita tanto, così tanto che ho deciso di tornarci e rivederla con gli occhi di donna più matura. La storia sarà il mio punto di partenza ovviamente, per poi scoprire anche la Berlino più moderna. Grazie degli spunti!.
Io sto riscoprendo molto molto con gli occhi di una donna adulta e sto adorando ciò che sto riscoprendo.
Fantastico articolo! Una piccola guida a Berlino da stampare per vedere i luoghi più importanti e conoscere la storia della città. Purtroppo non ci sono ancora stata, ma è una delle città in lista. Mi affascina molto, dietro c’è tutto un immaginario letterario e cinematografico che su di me ha sempre esercitato un grande potere di attrazione.
Ho una curiosità (ma forse continuando a esplorare il tuo sito, la potrò soddisfare): com’è la vita artistica e culturale in senso ampio della città? Si legge che ormai sia Berlino (e non più Parigi) la capitale culturale d’Europa. In base alla tua esperienza è così?
La vita artistica e culturale della città è totalmente attiva ed elettrica. Berlino è un’altra delle città del mondo capaci di caricare. Può essere la capitale culturale dell’Europa post anni ’80 anche se, viaggiando spesso nel vecchio continente, mi rendo conto di quanto tante città sappiano essere capitali forti per l’Europa. Vai a Berlino e poi raccontaci l’effeto che fa.
Berlino è una di quelle città che non ci stancheremo mai di visitare, al suo interno quartieri e dimensioni che nessun’altra capitale europea può offrire e ogni angolo trasmette storia e modernità.
Interessante il percorso che proponi perché in poche ore si passano le tappe principali del Mitte e non solo. La prossima volta che ci andremo seguiremo i tuoi consigli: ci mancano le ultime due tappe!
Poi fammi sapere che ne pensi!