
Sono giorni, questi, in cui prendo un po’ di cose, per così dire, di petto. E non dovrei. Non dovrei farlo perché mi sono ripromessa (e ve l’ho raccontato nel podcast di Radio Rit) che devo imparare ad ascoltarmi di più. Ogni volta che qualcosa mi innervosisce – e, badate a me, succede davvero poco ma quando accade è meglio starmi alla larga – cerco nella mia mente alcuni luoghi che mi fanno star bene. E, seppur con la fantasia, parto. Uno dei primi luoghi in cui mi rifugio è Aberdaron, in Galles. Ve ne ho già parlato molte volte. Oggi vi racconto quali sono i miei personali luoghi antistress, quelli che ti rimettono il cuore in pace e ti ricordano che, infondo, arrabbiarsi serve poco. Meglio cercare di risolvere le cose, anche se questo comporta decisioni non facili.
Quali sono le caratteristiche che un luogo antistress deve avere?
Come sempre, in fatto di viaggi, le considerazioni che seguiranno sono più che personali. Per me – la Giovy – un luogo antistress deve avere la forza del vento… almeno quasi sempre. Un luogo verso il quale viaggiare per ritrovare la calma, soprattutto interiore, deve avere la capacità di mettere pace nella mia testa e, allo stesso tempo, risvegliarla. Questo posto, o questi posti, devono essere una sorta di panacea di tutti i mali e nutrire corpo e spirito con qualcosa che ricorderemo. Non importa si tratti di un’immagine, un ricordo, un gusto o qualcosa da assaggiare fino all’eternità.
Quali sono i miei 5 luoghi antistress?
Ho notato che tutti hanno la capacità di unire acqua e roccia, elementi che si lasciano mescolare dal vento. Forse, inconsciamente, per me il vento è ciò che fa volar via i pensieri. O fa volar via me.
Riva del Garda
E’ sempre stato un luogo al quale ho voluto bene. Quando abitavo in Veneto, era la mia meta nelle prime giornate di privavera. Bastavo io, il mio zaino, un paio di panini e un libro. Ovviamente anche qualcosa su cui scrivere e il gioco era fatto. Amavo stare lì fino a poco dopo il tramonto e poi riprendevo la strada delle montagne della Vallarsa per risbucare, quasi per magia, verso la mia Valdagno pronta per una pizza a tarda sera, qualche chiacchiera e una doccia prima di andare a letto. Prima di quest’ultimo passaggio, annusavo a pieni polmoni la mia felpa perché aveva portato con sé il profumo del vento.
Blanchland, Northumberland
Siamo nel nord dell’Inghilterra in un paesino fatto dalla casa del lord (sì, come in Downton Abbey, solo un po’ più piccola), un pub meraviglioso, una tea house e, pochi passi fuori dal paese, la brughiera più brughiera del mondo. In tutte le stagioni. Era Giugno quando ero lì e la temperatura non andava più su dei 15°. Ed io, con mia somma felicità, giravo in mezzo ai cespugli di gooseberry in fiore con i sandali. La felicità pura. Anche solo nel ricordarlo.
Bamburgh Beach, Northumberland

Non c’è spiaggia più spiaggia di questa nel nord dell’Inghilterra. Qui sono stati girati miliardi di film. Qui si è fatta la storia dell’invasione vichinga dell’Inghilterra. Qui io camminavo – sempre con 15° e sandali – canticchiando nella mia mente Immigrant Song dei Led Zeppelin pensando alle drakka vichinghe pronte ad assaltare Lindisfarne. Bamburgh (che gli inglesi pronunciano “Bamboro“) è un luogo in cui la natura e la storia ti avvolgono in un abbraccio che sembra non voler lasciati mai. Ed io non potrei chiedere di meglio.
Friars Crag, Keswick

Cosa dire di un luogo così? Posso raccontarvi che ho pianto seduta su quella panchina per la bellezza che i miei occhi cercavano di misurare. Posso dirvi che lì – proprio lì – Samuel Taylor Coleridge si sedeva in cerca di ispirazione. Posso dirvi che, almeno per me, il Derwentwater si gioca il premio per il più bel bel lago del Lake District (è in gara con il Buttermere). Posso dirvi che, da quella panchina, non mi sarei mai alzata e che – forse – ora la mia mente è proprio lì in cerca di tranquillità.
Casa, Valdagno
E’ strano come il mio cuore percepisca e definisca il concetto di “casa”. Dopo un po’ di anni che vivevo in Svizzera, Casa era diventata proprio la Confederazione Elvetica. Se dicevo a qualcuno “torno a casa”, mi riferivo proprio al mio appartamento rosso-crociato. Valdagno era diventata “vado a trovare i miei“. Ora casa è, per il 90% dei miei giorni, Carpi… dove ormai risiedo da 9 anni. Quando mi sento in bilico e provo sentimenti contrastanti dentro di me, casa torna ad essere solo Valdagno, ovvero il luogo dove sono nata e cresciuta. Quello che non smette di mostrarmi i profili dei monti. Quel disegno sulla linea dell’orizzonte che riconoscerei fra mille, quella linea continua fatta di picchi e cime più arrotondare che mi commuove anche ora, mentre scrivo. Forse è lì che tornerei oggi. Seduta sulla collina dei Massignani, pronta a guardare Punta Marana e ad interrogarla come si implora la risposta di un oracolo.
Come spesso mi accade, termino certi post con gli occhi tutti bagnati e le lacrime che mi solcano il volto. Mi alzo dalla mia sedia, prendo un fazzoletto e mi asciugo. Solo lì arriva la consapevolezza di quanto viaggiare – anche solo con la mente – mi faccia bene. E a voi?
Tutte le foto sono © Giovy Malfiori, salvo diversamente indicato – Riproduzione vietata
Valdagno a parte (che non conosco) tutti i luoghi da te citati regalano ricordi stupendi anche a me, che mi strappano un grande sorriso! Ma se devo pensare a 5 luoghi dove di colpo ritrovo la pace e dove sento zampillare nel cuore una profonda gioia di vivere, a venirmi in mente sono: 1) la Valle Aurina, la prima montagna che ho amato, il primo luogo selvaggio ad avermi scosso il cuore! 2) i laghi scintillanti e le foreste del Perthshire, in Scozia, nei loro caldi colori autunnali 3) la baia di Uig, sull’isola di Lewis, luogo di una bellezza così nuda e perfetta da sembrare persino irreale 4) Wasdale Head, dove si trova uno dei laghi più remoti del Lake District , circondato da paesaggi che sono pura poesia 5) l’isola di Iona, luogo sacro e incantato dove il mio spirito corre libero…
Devo ammettere che, quando ho scritto il post, ho semplicemente chiuso gli occhi e preso le prime 5 immagini di serenità che la mia testa mi mostrava. Oggi, a due giorni di distanza, quei luoghi sarebbero diventati almeno 40 e mi reputo fortunata ad aver visto così tanti posti capaci di mettermi nel cuore la calma e la serenità. Concordo in pieno su Valle Aurina, Uig, Wasdale Head e Iona.
Stessa cosa per me Giovy… i primi 5 così, di getto, ma quanti luoghi meravigliosi potrei aggiungere all’elenco!!! E la Gran Bretagna la fa decisamente da padrona 😉
Eh già. Sono felice di essere sempre allineata a te in quanto a gusti.
Grazie Giovy, mi hai fatto staccare la testa dal campo di battaglia per un momento.
Alessandro
Lo prendo come un complimento, ok? 🙂
Credimi è un complimento al 100%.
Ti ho trovato digitando la parola serenità in Google, in un periodo che mi manca molto.
Buona vita.
Alessandro
Oh che bella cosa.
Grazie mille per il complimento, allora.
Buona vita a te!