Radio Rit, la Radio Recollected in Tranquillity, ha ripreso proprio ieri le sue trasmissioni. L’ho lasciata riposare per un bel po’ ed ho iniziato nuovamente a registrare i miei podcast dedicati ai viaggi in una afternoon session che vuole essere il via di una nuova stagione. Ho riguardato, dopo tanto tempo, il mio account su Spreaker sorprendomi per gli ascolti fatti in questo periodo di maggese, anche per l’attività radiofonica. La mia attenzione era stata catalizzata da una mail che mi era arrivata con alcuni complimenti (grazie ancora!) e con una domanda: come mai ho deciso di aprire – tra tutti i mezzi a disposizione – proprio una web-radio? Oggi ho deciso di darvi la risposta.
Se c’è un qualcosa – che non posso definire oggetto – che mi si addice, quello sono sicuramente le parole. Uno degli appunti che mi è sempre stato fatto, quando andavo a scuola, era che parlavo sempre tanto. Non che disturbassi di proposito ma se mi partiva la conversazione potevo non finire più. Lo stesso vale per la scrittura. Mia madre mi ha sempre definito una grafomane e con quel suo “te si sempre drio scrivare“, in perfetto dialetto veneto, sottolineava forse la mia principale attitudine personale. E non era di certo dispregiativa la mia mamma verso questa cosa. Anzi. La sua morte mi ha fatto davvero tanto male ma la cosa che più mi è rimasta lì, a metà gola che non sale e non scende, è il fatto che lei – probabilmente (e per motivi puramente funzionali) non mi ha mai letta. Anyway, ho creato Radio Rit per dare sfogo a questa attitudine che mi delinea al 100%.
Non solo. Sono sincera. Volevo trovare un modo nuovo per raccontarmi e incanalare nuovi lettori verso il blog. Ve lo dico e, sinceramente, non ci vedo nulla di male. Volevo un qualcosa che portasse il mio continuo scrivere verso l’attualità dei giorni che viviamo. Mi sono detta “Giovy mettiti a fare video“. Poi mi sono risa addosso da sola e ora, ogni tanto, pubblico qualcosa su YouTube nel mio piccolissimo canale e sorrido. Non rido di me ma rido con me, i miei capelli impossibili, il mio non essere telegenica e mille altre cose. Il video resterà una costola del mio modo di raccontare il mondo ma non sarà mai the number one.
Mi sono detta poi “giovy, buttati su Instagram… tanto al giorno d’oggi guardano solo quello“. Ma poi mi sono detta di nuovo no. Con tanta convinzione anche. Ho il mio profilo instagram di cui sono molto orgogliosa e felice. Ad oggi poco più di 1300 follower tutti veri, un bel po’ di like a foto e un buon dialogo con chi mi segue. Perché per me è questa la cosa importante. Se e quando mi propongo per qualche progetto, Instagram non è e non sarà mai la base di tale progetto. Non lo reputo sbagliato – badate bene – ma non fa per me. Come vi dicevo nel paragrafo precedente? Io parlo, io sono una grafomane e tale resto. Sono più per il latinissimo scripta manent. E anche tanta scripta.
Dopo aver fatto i ragionamenti ed essermi detta qualche no, mi sono guardata attorno e mi sono chiesta quale fosse il mezzo che sento più mio dopo la scrittura. E così sono approdata alla radio. Come blogger ho fatto (e spero farò ancora) dei brevi passaggi su stazioni nazionali. Quelli che ho amato di più? Non me ne voglia nessuno ma le piccole chiacchierate con Doris Zaccone di Radio Capital mi sono rimaste nel cuore. Radio Rit è nata pensando anche a quei bei momenti in cui si discuteva di mondo con chi amava il mondo. Nel mio piccolo, ovviamente. La Doris è inarrivabile.
Sono felice della mia web-radio? Moltissimo, perché ho trovato un altro modo per riempire il mondo di parole. Ah, ah, ah… scherzo. Sono felice perché ho trovato un altro modo per raccontarmi. Un modo che sento mio e che mi riempie di entusiasmo al punto tale da dimenticarmi di resa e numeri legati al podcast. Che, detto tra noi, qualche soddisfazione me la dà. Ed io lo ricambio con la registrazione di nuove puntate. Da ieri c’è una nuova puntata densa di nuovi propositi dato che Settembre is the new Capodanno. Ascoltatela quando e come volete. Vi aspetto su Radio Rit: trovate il player qui nella colonna di destra oppure direttamente su Spreaker. Stay tuned – è proprio il caso di dirlo – perché spero di darvi presto alcune novità.
Felicissima per questa tua scelta, tu sei la Regina delle Parole e sembra buffo ma nulla come la radio aiuta le parole a trasformarsi in storie, tante storie diverse una dall’altra quanti sono gli ascoltatori.
Grazie Claudia, la tua stima mi rende davvero orgogliosa. Grazie davvero.