
Non se per voi sia la stessa cosa, ma questo calo delle temperature mi ha fatto tornare una gran voglia di cucinare. O di fare un bel viaggio anche per mettere le gambe sotto la tavola. Ho passato l’estate a preparare o reinventare piatti freddi di ogni genere perché la sola vista dei fornelli mi faceva morire dal caldo. Ora ho voglia di tornare a mettermi a cucinare e, vuoi perché la stagione è quella giusta, uno dei primi piatti dei quali mi è tornata una gran voglia arriva dal Trentino: sto parlando dei Tortel di patate, assoluti re della cucina trentina. Quando penso a questo piatto così “liffo” (come si direbbe qui in Emilia), la mia mente fugge in Val di Cembra e ora vi racconto perché. Con tanto di ricetta, ovviamente.
Il gusto per me è uno degli elementi chiave di qualsiasi viaggio, non importa quanto mi porti vicino o lontano. Il gusto è quello che mi fa ricordare un luogo al pari di un’immagine, un’emozione, un incontro. Ho mangiato i Tortel di patate spesso in giro per il Trentino ma, come vi dicevo, per me Tortel di patate fa rima con Palù di Giovo, uno dei comuni della Val di Cembra. Verla è un paesino molto carino, legato indissolubilmente al ciclismo di alto livello e alla produzione del vino che, come già saprete, in Val di Cembra la fa da padrone. A Palù si trova l’Agritur Simoni, di proprietà di uno dei Cembrani Doc e dove, a mio avviso, si mangiano i migliori Tortel di patate del Trentino.
L’Agritur Simoni è un luogo perfetto per capire l’anima della Val di Cembra: si tratta di una casa di famiglia modificata nel corso degli anni dove, a piano terra, si mangia e si beve. In una porzione di casa sono state ricavate alcune camere molto accoglienti e perfette se si vuole passare un paio di giorni a contatto con la bellezza della Valle e della sua gente. Se vi recate a mangiare lì, chiedete di mostrarvi la cantina e, ovviamente, di farvi assaggiare qualcosa. Soprattutto se non guidate e se poi avete voglia di fare un giro per montagne e vigne.

Come si preparano i Tortel di Patate?
Pubblico questa ricetta trentina in primis per me stessa, perché arrivi la giusta ispirazione e mi metta lì a friggere questa bontà divina. Le quantità che vi indico sono sufficienti per sfamare 6 persone. Regolatevi voi in base ai vostri commensali e alla vostra fame.
Ingredienti
- 1 kg di patate (dicono le varietà Kennebec sia la migliore per i tortel)
- 2 cucchiai da cucina di farina bianca 00
- sale e pepe q.b.
- olio per friggere
Procedimento
Sbucciate le patate crude e mettetele in acqua in modo che perdano un po’ d’amido. Le patate vanno poi grattuggiate, scolando man mano l’acqua che si forma sul fondo del recipiente dove le riporrete. Aggiungete poi la farina, il sale e il pepe e amalgamente il tutto. Formate poi delle polpettine da appiattire prima di essere immerse nell’olio per la frittura. Ho visto sia chi friggeva in immersione sia chi dorava i tortel in poco olio, rosolando il tutto un po’ per parte. I tottel di patate si mangiano accompagnati da salumi trentini e anche, in versione dolce, con la marmellata.

La domanda da farsi (e da farmi) ora è: riuscirò a farle senza che i tortel si rompano e si sparpaglino in giro per la padella? Nel dubbio, penso al prossimo (e vicino) giro in Trentino. Se volete un’ottima occasione per assaggiare i tortel di Simoni abbinati con i vini della Val di Cembra, Caneve Aperte 2017 fa per voi. Vi racconterò tutto per bene la settimana prossima ma voi, nel frattempo, dato un’occhiata al sito dei Cembrani Doc per avere tutte le informazioni.
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